Domande Montessori per esame PDF

Title Domande Montessori per esame
Course Sperimentalismo, innovazione didattica e pedagogia montessoriana
Institution Università degli Studi Roma Tre
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Domande fatte per esame primo appello...


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Nome Cognome Laboratorio SPE Didattica della scrittura. Dallo scarabocchio all’apprendimento del gesto grafico

Leggete attentamente il testo di Maria Montessori e poi rispondete alle domande. Nelle risposte dovrete integrare le informazioni contenute nel testo con quelle condivise a lezione. La lunghezza di ogni risposta dovrà essere compresa tra 150 e 200 parole.

1. Che cosa si intende per meccanismi motori? La definizione che Maria Montessori dà di meccanismi motori è quella di movimenti atti a finalizzare l'attività dello scrivere. I meccanismi motori sono distinti in due gruppi principali: uno si riferisce direttamente alla capacità di maneggiare lo strumento della scrittura, e l'altro è relativo al segno grafico della singola lettera dell'alfabeto. La Montessori indica queste due peculiarità della scrittura come il "meccanismo motore" della stessa, e ci spiega ciò attraverso il parallelismo che l'autrice mette in luce tra la scrittura manuale e quella meccanica: il fatto che una macchina possa permettere all'uomo di scrivere ci permette di comprendere come i meccanismi dell'atto scrivente e la funzione dell'intelligenza -che ci permette di esprimerci attraverso il linguaggio graficopossano essere considerate in maniera separata. Il meccanismo motore che si riferisce direttamente allo strumento della scrittura è quello che fattivamente permette di impugnare la penna con le prime tre dita della mano e ci dà la possibilità di compiere movimenti, della stessa, dall'alto verso il basso. Questa parte, prettamente meccanica dello scrivere, sarebbe buona cosa se venisse stimolata con esercizi durante la prima infanzia (4 anni di età) in cui il bambino presenta ancora una mano "morbida nella funzione" (M. Montessori) e non nel bambino di sei anni, come di regola si fa nella scuola primaria, poiché a questa età il bambino ha già superato il periodo di maggiore sensibilità motrice. 2. Descrivere la funzione delle dita nel percorso di apprendimento del gesto scrittorio, soffermandosi anche su possibili esercizi che contribuiscono allo sviluppo della motricità fine. La Montessori, nel suo testo, si sofferma sull'importanza di un adeguato gesto prensorio della mano affinché l'impugnatura dello strumento, delegato allo scrivere, sia adeguata alla realizzazione di una scrittura fluida e chiara. Gli esercizi che la stessa presenta sono tutti quanti preparatori all'atto dello scrivere, e sono proposti a bambini in tenera età che ancora devono iniziare a familiarizzare con il gesto grafico. Uno degli esercizi proposti ai bambini di tre anni di età è quello di giocare a spostare dei "cilindretti degli incastri solidi" (M.Montessori) tenendo il bottone di presa con le tre dita, che in seguito, verranno utilizzate nella prensione della penna/ lapis al fine di poter scrivere. Un altro esercizio è stato invece utilizzato per aiutare il bambino a tenere la mano ferma e sicura nel tratto, l'esercizio consisteva nel toccare esattamente i contorni delle piastre geometriche per riconoscere sia attraverso il tatto, così da sviluppare una memoria muscolare, che attraverso la vista le forme geometriche presentate. 3. Quali sono e come vengono sollecitati i due fattori meccanici della scrittura? I due fattori meccanici della scrittura sono il disegno e l'esecuzione dei segni alfabetici, entrambi

Nome Cognome devono essere sviluppati e sollecitati nel bambino attraverso esercizi indipendenti tra loro, poiché ognuno di essi lavora su piani distinti. Il primo fattore si occupa di rendere abile il bambino nel gesto grafico e nell'utilizzo dello strumento di scrittura, il secondo fattore permette al bambino di fissare la memoria motrice e quella visiva delle lettere dell'alfabeto. Il primo fattore viene sollecitato e potenziato attraverso l'esercizio del disegno dei contorni di figure geometriche da dover poi riempire a proprio piacimento, il materiale di supporto utilizzato in questo caso è composto di incastri in ferro che permettono di tracciare i contorni delle figure geometriche. Gli esercizi relativi, invece, al secondo fattore sono impostati su attività sensoriali eseguite grazie all'utilizzo di cartoncini lisci ai quali sono sovrapposte lettere dell'alfabeto smerigliate, che devono essere toccate secondo il verso della scrittura, cosicché vi sia un'immediata connessione oculo motoria che si va a fissare nella memoria muscolare e permetterà, in seguito, di ripetere il movimento acquisito in maniera automatica.

4. Qual è la sequenza di esercizi attraverso la quale il bambino diventa padrone della penna? La sequenza degli esercizi che permettono ad un bambino di saper padroneggiare lo strumento della scrittura partono dalla modalità con la quale il bambino impugna il lapis o la penna. L'impugnatura è fondamentale ed è appresa attraverso esercizi pre-grafici con i quali si afferrano e si movimentano le asticelle degli incastri dei solidi, attraverso altri esercizi che esulano dalla scrittura si apprende ad utilizzare la mano in maniera leggera, accarezzando delle superfici che il bambino dovrà essere in grado di riconoscere bendato. Un ulteriore esercizio che permette alla mano di essere più ferma e diretta verso l'obiettivo è quello in cui bisogna ripassare con le dita i contorni delle cornici delle piastre geometriche, per far si che la mente del bambino possa associare ciò che vede a ciò che sente. Questo è il modo in cui, indirettamente, la mano viene preparato allo scrivere.

5. Che cosa si intende con metodo fonico-sillabico? Il metodo fonico-sillabico si basa sulla sillaba, ritenuta l'unità minima che costituisce il punto di partenza da cui si possono analizzare i segmenti di una parola. Una delle caratteristiche di questo metodo è che ad ogni sillaba viene associato un simbolo figurativo, il cui nome inizia con quella sillaba e che sia facilmente riconoscibile dal bambino. Attraverso queste immagini il bambino associa con facilità la corrispondenza tra segno grafico (grafema) e suono corrispondente (fonema). Si parte dalle vocali, si procede con le consonanti, si prosegue con la formazione di parole bisillabiche, trisillabiche e così via fino a giungere alla formazione delle frasi. Come ricorda la Montessori è importante chiamare la lettera utilizzando il suono che essa produce all'interno del nostro sistema fonetico, e non con il nome alfabetico ad essa assegnato.

6. Perché è importante che l’apprendimento della scrittura proceda parallelamente all’apprendimento della lettura? Nell'utilizzo del metodo fonico-sillabico il bambino è messo al contempo dinnanzi al suono della lettera, pronunciato dall'insegnante, e all'immagine di essa, sia a livello visivo che a livello tatticomuscolare quando il bambino traccia i segni alfabetici. L'associazione che il bambino fa tra fonema e grafema è già una dimostrazione che egli inizia a conoscere il linguaggio grafico e ad

Nome Cognome appropriarsene, ed è in grado di ripetere il suono del simbolo grafico che individua, o che gli viene chiesto di tracciare; quindi il bambino ha già acquisito la competenza della letto-scrittura utilizzando questi due atti all'unisono, lasciando che poi in itinere si separino per divenire due abilità distinte e con la possibilità, perché no, che l'una possa prevalere sull'altra. La Montessori ci indica anche che, se l'acquisizione di queste due abilità dovesse avvenire prima dei cinque anni di età, sarà la scrittura a prevalere tra le due, mentre se ciò dovesse avvenire successivamente, quindi dopo il quinto anno di età, l'abilità acquisita con più velocità sarà quella relativa alla lettura....


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