Appunti per esame PDF

Title Appunti per esame
Course Storia dell'arte contemporanea
Institution Università degli Studi di Bergamo
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Appunti e riassunti per l’esame ...


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Madeleine Vionnet Rivoluzione moda del XX secolo (dopo Poiret e Worth), fonda nel 1912 la propria casa di moda. Ricerca il movimento, supera la staticità, guarda alla statura classica insieme alla danza contemporanea. Inventa il taglio in sbieco/diagonale cioè di 45 gradi (taglio a sirena, prima era lineare verticale o orizzontale) così da ottenere forme triangolari e consente al tessuto di aderire al corpo non rendendolo imprigionato ma più morbido e libero. !

Il servizio fotografico per lanciare la collezione prevede il gioco del chiaro-scuro. ! Madeleine non sapeva disegnare così realizzava i modelli con un manichini in scala ridotta (80cm) che poi veniva realizzato in scala reale. Inoltre chiede all’artista Ernesto Micaellis di mettere su carta i suoi modelli che saranno veramente rivoluzionari: nel 1919 inventò la tuta, prima nell’ambito del lavoro poi in quello dello sport). ! È la prima a farsi aiutare da un’artista, creando modelli d’avanguardia, inoltre commissionerà a Thayaht (Ernesto) l’ideazione e la realizzazione del suo marchio: una colonna ionica con dei riccioli ionici che si moltiplicano sul fondo, all’interno di esso una figura fluida che indossa un’abito non specifico mentre in basso ai lati c’è l’indirizzo con numero di telefono e una scritta. ! Lo stile è antico, il modello è classico unito al contemporaneo (produzione artistica futurista: uso del colore, scomposizione della figura tra cubismo e futurismo). ! La cappa + abito inventato da M-V ma lo schizzo era stato fatto da Thayhat = origine unione tra moda e arte. !

Jeanne Marie Lanvin Legata alla moda, aristocrazia e diplomazia europea, utilizzerà il suo ruolo di moglie di un nobile italiano per promuovere le proprie creazioni che lei stessa indossava insieme alla figlia, in occasioni di grande prestigio. Questo darà vita all’invenzione della moda per l’infanzia. ! Si forma nella Parigi dell’800 presso madame Felix, nel 1909 ottiene grande fortuna con la sua casa di moda che segnerà il suo status di

coturiè.! Il logo della maison Lanvin è ideato da Paule Iribe: madre e figlia vestite come ad un ricevimento in maschera, una trasposizione in forma grafica della fotografia. !

Guarda a modelli tardo antichi (egizi, ottomani, carolingi) e saranno una costante della sua produzione: uso del ricamo e un decoratissimo esasperato dei tessuti. Il ritratto con la sua bambina ci dice che la moda non sarà solo per le donne ma anche per le bambine, poi per gli uomini, inoltre concentrerà su pellicce, profumi e lingerie. Lanvin sarà la prima a riprodurre una moda legata alla casa: home collection. ! La sua è una produzione a 360° e il blu è il colore che contraddistingue la sua intera produzione (scelto dopo essere stata a Firenze e aver visto un ciclo di affreschi di Beato Angelico), nelle graduazioni di questo blu si arriverà al blu lanvin. ! Nel 1924 crea la Lanvin Parfume: società che si occuperà solamente della produzione di profumi, importante soprattutto nel 1927 nella produzione Arpège, ispirato dalla figlia (cantante lirica che scaldava la voce con arpeggi). ! Modello ideato per la moda donna con velluto nero e un fiocco nella parte anteriore. ! Le linee non sono più pulite ispirate ai modelli antichi, lavora su delle fogge romantiche ma anche quei modelli verranno superati da altri che daranno spazio alla grande cupola/palloncino/crinoline. !

! Classico abito Charleston (anni 20): satin rosa con velluto nero, impreziosito da applicazioni di passamanerie con perle, lanee argento. !

Madame Grès Germaine Èmilie Krebs era il suo vero nome ma lo detestava quindi si faceva chiamare Alex. Prima creative di moda che voleva fare la scultrice ma per sostenersi nel 1920 diventa una modista presso la casa di moda maison Premet, Place Vendome. ! Nel 1933 darà vita al proprio Brand che inizialmente chiamerà “Alex Barton”, con la sua socia Barton e nel 1934 si spostano nella via delle grandi maison francesi. ! Nel 1935 fiancheggia nella realizzazione di costumi teatrali cinematografici ! Nel 1942 trasforma il marchio in Madame Grès utilizzando il cognome del

marito, un artista russo. ! Nel suo stile emerge il desiderio di essere una scultrice più che una stilista. Percepiva e progettava la moda e gli abiti come sculture: abito contemporaneo che interpreta il modello classico. Dal 1933 al 1993 ricerca esasperata di una purezza classica. !

Abito da sera: fitta plissettatura, scollo, cascata di pieghe in diagonale. Similitudine con l’himation e richiamo alla classicità. ! Georgette di seta: plissettatura ottenuta attraverso il tessuto cucito, fissato in moto microscopico. !

! Oltre alla linea di abiti diventa celebre, negli anni 70, per la realizzazione di gioielli, nel 79 insieme a Cartier, e una linea di profumi. Le campagne promozionali saranno concentrate sul tema dell’antico (nudità, vedo-non vedo, peplo). ! È tra le prime stiliste ad occuparsi di realizzazioni cinematografiche per ambientazioni classiche e antiche. ! Grazie alla realizzazione di bambole con modelli in miniatura di Lanvin e Madama Gres avviene la rinascita della moda francese. La prima mostra con tematica dedicata alla moda è nel 1945 durante la guerra e oltre 60 case di moda di Parigi chiusero o cambiarono le linee. Questo rilancio viene effettuato dalla camera sindacale creando questa mostra, suddivisa in sale che approda a Londra, Liz, Barcellona, Copenaghen, Vienna, New York, San Francisco grazie al coinvolgimento di 60 couturies e le loro 200 bambole in fil di ferro in scala ridotta che indossavano delle parrucche e abiti disegnati per la linea autunno inverno. ! Nel 1947 Dior si presenta alla ribalta con la sua prima collezione di moda: il new look. ! Nel 1951 la Francia è il centro universale della moda e dell’eleganza. ! Attraverso le bambole il mondo della moda ha sempre veicolato modelli, linee, tendenze che si sono diffuse a livello internazionale.! La funzione della bambola quindi non nasce solo con il ruolo di divertire e di gioco ma come strumento per insegnare, comunicare. ! Nel ‘900 il sistema economico della moda è ripartito ed è stato possibile una stagione straordinaria dell haut couture francese. ! Nel ‘500 l’Italia è la grande protagonista della moda: in tutte le corti europee di imitano i grandi modelli italiani vestendosi all’italiana. La vera eleganza italiana in Europa veniva prodotta nella corte di Mantova, nella corte di Ferrara e quella di Milano, e grazie alla moda si potevano divulgare un dominio politico ed economico. ! Rispetto al dipinto o alle cronache degli ambasciatori, la bambola è capace di mostrare i tagli, la manifattura, gli accessori. Quindi veniva usata come carta modello è così da poi realizzare abiti in scala reale. (Esempio la bambola creata e spedita al re Francesco I di Francia da Isabella d’Este). ! Grazie a Luigi XIV si capisce che la moda è un assoluto strumento di comunicazione e quindi nasce la pubblicazione di moda: “Almanac Royal”, cioè un antenato delle riviste di moda con il solo scopo di divulgare le linee di moda del tempo. Proprio il concetto di lusso si inizia a spostare:

si passa da un capo d’abbigliamento tramandato ad un capo alla moda rappresentati o di un lusso collegato ad un periodo storico. ! Nel 1786 nasce il primo periodico specializzato nella moda: Cabinet Des Modes, in cui i disegni vengono descritto in modo tecnico oltre che estetico. Le bambole vengono comunque realizzate e continuano ad avere la loro funzione sia di gioco che di dovere. Fino a tutto l’800 i bambini venivano vestiti con degli abiti che erano le copie in miniatura degli adulti, non esisteva moda per l’infanzia. ! A fine 800 vengono divulgati in scala maggiore le prime riviste di moda come Vogue, Harpes’s Bazar e la bambola intesa come piccola dama vestita come nelle grandi corti sparisce e diventa solo gioco, imponendo alle bambine il ruolo di moglie e madre. ! Dal ‘600 fino a tutta la prima metà del ‘900 tutto il mondo si vestiva come si vestivano a Parigi. Nel 1950 nascerà il nuovo Made in Italy con le sorelle Fontana, Capucci... ecc. Le donne di paese potevano vestirsi come le donne parigine grazie alla rivista Burda Moden (1920-1930): rivista tecnica con allegata i carta modelli (disegni tecnici in cui si creano dei pezzi e uniti come un puzzle: scala 1:2 piccola per le cuciture, scala 1:6 carta modello reale). ! 9 marzo 1959: nascita della Barbie (Ruth Handle crea delle bambole per la figlia Barbara detta Barbie in quanto ella preferiva giocare con le figure delle riviste più che con le bambole) e rivoluziona il sistema del gioco (Ken 1961, dal figlio Kennet): vestire, svestire, creare tendenze e moda giocando con il guardaroba delle bambole. ! 1984 Billy Boy (designer uscito dalla Factory di Andy Wharol) creerà a Parigi una grandissima mostra: La nouveau theatre de la mode dove vengono vestite centinaia di barbie dai più grandi stilisti di quel periodo per celebrarla per essere stata un’icona di moda. ! Nel corso degli anni subisce delle modifiche: si adatta all’estetica del tempo, la rivoluzione della barbie sta nel fatto che ha creato un guardaroba a lei dedicato (sport, biancheria intima, abiti da sera, abiti da giorno...) e che diffonde, così, la moda del periodo. Attraverso un pezzo di plastica di 29 cm si può fare cultura: riprende quindi la funzione delle bamboline in legno del 1500. Nel caso di Barbie, dal ‘59 al ‘62 vengono prodotti dei guardaroba espressamente dedicati alla hatcouture francese ispirata a Dior, Givenchy, Balenziaga e Roman Holiday. I principali centri di produzione di moda: Roma, Firenze, Milano, Londra, New York. ! Come è cambiata la moda di Barbie nel tempo?! - 1959 pin up ! - 1962 bubble cut ispirata a Jacqueline Kennedy Onassis! - 1964-1967 twist and turn, rivoluzione inglese di Twiggy ! - 1971 malibù ! - 1977 superstar (Charlie’s angels)! - 1986 ispirata a Madonna e boy band anni 80! - 1992 total hair, moda coloratissima Versace ! - 2000-2010 street star! - 2016-2020 camomille ben precisi a livello estetico: misure più a portata del livello umano (curvy)!

Coco Chanel Nasce come Gabrielle Chanel: la sua vita privata ebbe un’importanza fondamentale nel suo percorso creativo, è stata difficile è segnata da povertà e abbandono, spaventata dalla solitudine e impegnata in una battaglia perenne contro il mondo. ! Nel secondo decennio del 1900 rompe la tradizione che fino a quel momento dominava la scena della moda e dell’eleganza. !

All’età di 18 anni lascia l’orfanotrofio e comincia a lavorare a Moulins come sarta e commessa mentre di sera tenta ha carriera da cantante e venne soprannominata Coco dal ritornello di una canzone. ! Si cuciva i vestiti da sola, i suoi abiti erano caratterizzati da semplicità, linearità e rigore un po’ mascolino. ! Conosce Etienne Balsan e si trasferisce a Royellieu (mondo di scuderie ed equitazione, linee e moda legati al mondo sportivo). ! Inizia la sua attività producendo capelli: inizialmente comprandoli e modificandoli per sé. ! Etienne Balsan le apre la sua modisteria a Parigi nel 1909. Nel 1910 affoga la prima sede a Rue Cambon e resterà la sede leggendaria per tutta la sua carriera e la sua casa. Con l’aiuto di Arthur Capel, che diventerà l’uomo fondamentale della vita di Coco, le riviste cominciano ad interessarsi a lei pubblicando disegni, illustrazioni o rudimentali fotografie con la riproduzione dei suoi capelli, immagini di dive del teatro che sfoggiano le sue creazioni. ! Cominciano a soffiare i venti di guerra così Chanel e Boy si trasferiscono in Normandia e nel 1913 aprirà la sua prima boutique: primo e vero negozio all’interno del quale produce cappelli e una seria di indumenti necessari per gli abitanti del posto, causa restrizioni di guerra, come: marine di maglia, pullover sportivi, blazer di flanella, cuffie di lana. Il successo è immediato. All’inizio del conflitto tutti tornano a casa eccetto Coco che veste le signore per le loro nuove esigenze dovute alla situazione: con semplicità, comodità e nitidezza. ! Nel 1915, ritornata a Parigi, apre la sua prima maison di moda a Biarritz, sulla costa atlantica meridionale e nel 1916 conta 300 lavoratori. ! Il problema però è il reperimento dei materiali, la soluzione è quella di acquistare interi stock di jersey di Rodier, il sobrio color nocciola diventa il nuovo modello di eleganza. Con questi modelli comodi e corti fino alle caviglie, le donne non hanno più bisogno di uomini che le aiutino a salire sull’automobile né di cameriere per vestirsi e spogliarsi. Le donne hanno bisogno di lavorare, di essere indipendenti. ! Rivoluziona la silhouette femminile: accorcia gli abiti, svela le caviglie, libera il punto vita, elimina definitivamente i corsetti, riporta in voga il jersey, i capelli corti e la pelle abbronzata. ! Nel 1917 Harper Bazar scrive: “In questa stagione il nome di Coco Chanel è sulla bocca di tutti i buyer”. ! Alla fine della guerra, ai modelli in jersey si aggiungono abiti da sera piu fantasiosi in tessuti piu reperibili: raso, velluto, chiffon e pizzo chantilly. !

Nel 1919 Boy muore in un’incidente d’auto (erano diventati amanti, lui era in realtà sposato con la figlia di un lord) e finisce la fase importante di Coco. ! Nel 1921 per alzare il fatturato crea una sua linea di profumi: “Un profumo di una donna che sappia di donna” e collabora con il chimico Ernest Beaux. Nasce il famoso Chanel n° 5, sceglie il 5 perché era il quinto campione presentatole ed era il numero con qualità magiche. La confezione era una semplice bottiglia di farmacia (stessa forza d’avanguardia di una creazione astratta). ! Tra il 1927 e il 1930 crea dei completi composti da giacca dritta di un modello maschile (che renderà celebre negli anni 80 Armani) e da una gonna e blusa coordinata cui si aggiungono gilet a righe e cappotti sportivi ispirati alla sartoria

inglese con l’aggiunta del tweed (importato dalla scozia). ! !

Nel 1926 Chanel inventa il tubino nero, ispirato al vestito monacale e al rigore della servitù. Aveva una linea semplice e scivolata grazie alla morbidezza del tessuto, gabardine o jersey. Vogue paragona per semplicità e diffusione questo tubino alla Ford T. !

La sua rivoluzione rompe la tradizione del passato con la contemporaneità, essere espressione assoluta del reale. Questo non le mega lo sguardo all’arte: osserva le fogge antiche, non per produzione di moda civile ma per produzione di moda destinata al palcoscenico, inoltre ha uno sguardo volto verso l’arte surrealista. Nascerà una collaborazione con Salvador Dalì per i decori del balletto Baccanale, lei a sua volta lo ispira per creare abiti e persino profumi e bijou. Entra così nel mondo delle avanguardie e capisce le loro idee: decide di dare contributo all’arte finanziando la ripresa a Parigi de “La sagra della primavera” (balletti russi) e nel 1922 Jean Cocteau le affida la realizzazione dei costumi per Antigone (scenografia di Picasso) e lei riprende delle creazioni contemporanee e le adatta. ! Nel 1924 realizza i costumi per il balletto Le Train bleau: era un miscuglio di danza, acrobazia, pantomima, satira e balletto. Giovani uomini e donne alla ricerca di piaceri mediterranei ! Nel 1931 veste Gloria Swanson, l’attrice più famosa del cinema muto, Joan Blandell, Ina Claire e molte altre: il cinema è un’altra estensione del suo successo. ! Con lo scoppio della seconda guerra mondiale rimane aperta solo una boutique in Rue Cambon n°31 dove profumi e accessori erano ancora richiesti sia dai parigini sia dai soldati americani. Avviene una battuta d’arresto importante. La ripresa della moda dopo la seconda guerra mondiale avviene grazie al new look di Christian Dior e quello che Chanel ha rappresentato viene messo da parte. ! All’età di 70 anni Chanel decide di riaprire l’atelier scagliandosi contro gli uomini che vogliono lavorare nella moda imprigionando le donne in reggiseno e balconicino, stecche di balena e gonne a sbuffo. Il 5 febbraio 1954 fa la prima sfilata: la stampa francese la massacra e ride della sua età ma l’America la elogia “A 71 anni Chanel propone più che una moda, una rivoluzione”. ! Qual è la rivoluzione?! La giacca di Chanel, di ispirazione maschile, dritta, sfoderata e morbida che permette il movimento. Presentava quattro tasche in tinta o contrasto, con bottoni cuciti con l’asola (cuciti all’interno) con l’emblema della casa, una catenina che assicura la perfetto caduta del corpo. !

“La cosa più difficile è permettere alla donna di sentirsi libera. Il corpo è sempre in movimento.”! Nel 1955 crea la borsa trapuntata a Robi 2.55, foderata di bordeaux e trasforma la tracolla in una catena intrecciata. ! Nel 1956 crea la scapa bicolore con cinturino alla caviglia (beige con punta nera in contrasto), la scarpa risalta la silhouette accorciando il piede e allungando la gamba. ! La cifra stilistica rimarrà sempre quella degli anni 20 ma riproposta nella contemporaneità. !

Negli anni 60 le dive vestono Chanel e nel 1962 Luchino Visconti le affida la realizzazione dei costumi di Boccaccio ‘70 chiedendole di insegnare il suo senso dell’eleganza all’attrice protagonista Roma Schneider. ! Chiave di lettura: libertà (movimento, status, 360°) ed emancipazione femminile.! Logo: doppia C che sta per Coco Chanel, fortemente influenzata dal suo passato, la sigla cc ricorreva nei suoi ricordi di bambina. !...


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