Peritoneo - Vascolarizzazione Addome - SIST Urinario - Introduzione Genit FEMM PDF

Title Peritoneo - Vascolarizzazione Addome - SIST Urinario - Introduzione Genit FEMM
Course Anatomia Umana
Institution Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro
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Summary

Riassunti di Anatomia Umana dell'anno 2016-2017 riguardanti gli argomenti trattati a lezione dal professor Tullio Barni. L'esame riguarda questi argomenti, quindi è consigliato studiare solo i riassunti....


Description

IL PERIOTONEO

In organi come: reni, vescica, utero, vescichette seminali, retto, duodeno, pancreas, colon ascendente, colon discendente il peritoneo fornisce una semplice lamina di rivestimento estendendosi su una delle loro facce senza prendere contatto con l’altra. In altri organi come ileo, colon trasverso, colon sigmoideo, stomaco, fegato, milza fornisce una guaina quasi completa e si addossa a se stesso per formare pieghe di varia dimensione che connettono questi organi alla parete addominale posteriore oppure gli uni con gli altri. Quando il peritoneo prende contatto con gli organi lo chiamo PERITONEO VISCERALE. Gli organi rivestiti da peritoneo viscerale assumono mobilità a discapito degli altri.

MESOCOLON E MESENTERE

Il peritoneo parietale quando avvolge il COLON TRASVERSO divine VISCERALE creando due foglietti, uno superiore e uno inferiore, questo viene detto MESOCOLON TRASVERSO. In questo movimento verso l’interno ci si allontana dal NUTRIMENTO che arriva attraverso il mesocolon. Il mesentere è simile al mesocolon. Esso riveste 7 metri di intestino tenue che passando avanti si riveste di peritoneo viscerale.

CAVITA’

PERITONEALE

La cavità peritoneale si manifesta nello stato patologico quando cioè diviene sede di versamento gassoso o liquido. Come tutte le cavità è virtuale allo stato normale perché il foglietto parietale e viscerale sono in contatto e strisciano continuamene l’uno sull’altro. In patologie come la cirrosi epatica la cavità peritoneale aumenta e si ha l’ascite. Con l’ascite abbiamo un accumulo di liquido che si dispone fra il peritoneo parietale e viscerale ( fegato no albumina) Per fare una laparoscopia si utilizza il TROCKER che contiene una luce e una pompa che gonfia l’addome di CO2. È possibile distanziare anche con la FIBRA OTTICA.

ORGANI SOTTOPERITONEALI La vescica, l’utero sono parzialmente rivestiti da peritoneo nella loro parte superiore. Tra i muscoli e il peritoneo anteriore alla vescica abbiamo lo spazio prevescicale di retzius. Invece la parte più bassa della cavità addominale nella DONNA è il RETTO UTERINO DEL DOUGLASS (tra parete posteriore dell’utero e parete anteriore del retto) VASCOLARIZZAZIONE INTESTINO

Dall’ AORTA ADDOMINALE nascono il tronco celiaco, la arteria mesenterica superiore, la arteria mesenterica inferiore che vascolarizzano rispettivamente: -

l’INTESTINO ANTERIORE (faringe e suoi derivati, esofago e stomaco, duodeno e dotto biliare, fegato e apparato biliare, pancreas) INTESTINO MEDIO (dall’ampolla del vater, dotto biliare fino a y3 del colon trasverso) INTESTINO INFERIORE (metà del colon trasverso, colon discendente e sigmoideo, retto, ano)

TRIPODE (O TRONCO) CELIACO

VASCOLARIZZAZIONE DELL’ANO L’ANO è una zona di transizione . la parte esterna presenta epitelio cutaneo (pavimentoso pluristratificato) e una interna con epitelio cilindrico semplice. La parte interna dell’anno è vascolarizzata dalla rettale superiore che esce dalla mesenterica inferiore. La parte esterna è vascolarizzata dalla rettale media che origina direttamente dalla iliaca interna. Invece la rettale inferiore origina dalla pudenda che origina dall’iliaca interna.

VIE COLLATERALI DEL FEGATO

IL sangue venoso deve andare all’atrio destro ma prima di entrare in vena cava inferiore deve attraversare il filtro epatico. Se non è possibile andarci (per esempio per una cirrosi) uso le vie collaterali tra cui le varici esofagee e le emorroidi o vene rettali. Nell’addome delle persone cirrotiche si può vedere un rilievo a raggio di di sole chiamato CAPUT MEDUSAE.

PICCOLO OMENTO

Il piccolo omento è il peritoneo viscerale che riveste lo stomaco che collega quest’ultimo al FEGATO. Dopo che il peritoneo ha rivestito il fegato si porta nella parete addominale anteriore e da viscerale diventa parietale a livello dell’ombelico. Questo lo chiamo LIGAMENTO FALCIFORME. Alla base del falciforme scorre il residuo della vena ombelicale.

E’ importante infatti pulire il cordone ombelicale quando nasce un bambino proprio perché il falciforme unisce il fegato alla parete anteriore dell’addome. Alla base essendoci la vena ombelicale che non è totalmente chiusa è possibile che una banale infezione periombelicale si trasformi in setticemia passando attraverso quest’ultima portando l’infezione al fegato, al cuore e da qui in circolo

GRANDE OMENTO

Il peritoneo viscerale non solo va indietro (piccolo omento) ma va anche in giù e quando risale connette lo stomaco al colon trasverso. Questo grembiulino lo chiamo grande omento o grembiule epiploico.

BORSA OMENTALE

Lo spazio fra stomaco e pancreas (e milza) lo chiamo: BORSA OMENTALE o RETROCAVITA’ DEGLI EPIPLOON. PARETI: - ANTERIORE  peritoneo che riveste la parete posteriore dello stomaco - POSTERIORE peritoneo che riveste reni e pancreas - PAVIMENTO  mesocolon trasverso È chiusa da due legamenti: gastro lienale (davanti) e pancreatico lienale (dietro). È possibile entrare nella borsa omentale attraverso il FORAME EPIPLOICO DI WINSLOW

I RENI

FACCIA ANTERIORE  RAPPORTI Il rene di destra è più basso del rene di sinistra. RENE DI SINISTRA: contrae rapporto con la coda del pancreas, con la milza, con la stomaco e con la flessura colica sinistra (tra colon trasverso e colon discendente). Contrae anche rapporto con la flessura duodeno digiunale. RENE DI DESTRA: contrae rapporto con il fegato, parte discendente del duodeno, intestino mesenteriale e la flessura colica di destra (tra colon ascendente e colon trasverso).

FACCIA POSTERIORE  RAPPORTI

La parete posteriore di entrambi i reni poggia medio-lateralmente su -

ILEOPSOAS QUADRATO DEI LOMBI TRASVERSO

FASCIA RENALE

I RENI sono retro peritoneali ma non sono direttamente a contatto con il peritoneo perché hanno un loro sacco di rivestimento: fascia renale. Il livello del margine laterale del rene si divide in due: il foglietto che va dietro ai muscoli paravertebrali si chiama VISCERALE POSTERIORE DELLO ZUCKERKANDL, invece quella che va avanti quando si ispessisce si chiama FASCIA DI TOLD e si continua con quello contro laterale. La fascia renale superiore è chiusa mentre verso il basso è più aperta. Questo può provocare una ectopia renale (scivolamento del rene). Il grasso all’interno delle fascia renale lo chiamo perirenale. all’esterno invece lo chiamo grasso pararenale.

STRUTTURA DEL RENE Il rene è costiruito da una parte midollare e una parte corticale. Al centro del rene troviamo il bacinetto renale o pelvi renale in cui viene raccolto l’ultrafiltrato o preurina, che arriva dalla papilla delle piramidi renali che sgocciola nei calici minori e maggiori.

Dal bacinetto renale nasce l’uretere che durante il suo percorso presenta delle zone più ristrette che possono interessare patologie come le coliche renali. 1) La prima la troviamo a livello dell’infundibolo. 2) Poi attraversa il tratto addominale e quando scavalca i vasi iliaci comuni abbiamo la FLESSURA MARGINALE. 3) La terza zona è data dal punto di sbocco dell’uretere nell’orifizio vescicale quando entra nella muscolatura liscia del detrusore. Se si ha un sospetto di colica si effettua la manovra di giordano che consiste sul battere con la mano a livello dei reni. Se si sente male si parla di giordano positivo, ho un dolore di fascia riferito e i nervi interessati sono quelli a livello dei genitali e ne trasportano la loro sensibilità.

Dall’aorta nasce l’arteria renale che si dividerà in ARTERIE INTERLOBARI. Queste diventeranno ARTERIE ARCUATE che poi diventeranno ARTERIE INTERLOBULARI. In particolare un LOBO è formato da una piramide renale e la corteccia annessa. Invece un lobulo è formato da un raggio della midollare e da i glomeruli. Tra un lobulo e l’altro abbiamo le arterie interlobulari.

Dalla midollare partono dei raggi che chiamiamo raggi della midollare. In particolare i glomeruli che trovo nella IUXTA MIDOLLARE hanno i tubuli nella midollare. Invece i glomeruli profondi hanno i tubuli nei raggi della midollare. Tra una piramide e l’altra abbiamo le COLONNE DEL BERTIN che sono delle introflessioni della corticale. La parte più esterna priva di glomeruli si chiama cortex corticis.

N.B Corticale

Midollare

Nefrone = Malpighi + Tubuli

GLOMERULO Dell’interlobulare nasce L’arteriola afferente che forma il glomerulo ed esce come arteriola efferente. Queste formano la circolazione mirabile arteriosa. La parte del glomerulo non a contatto con il palloncino è chiamata POLO URINIFERO contenuto nella capsula di bowman. Questa insieme al glomerulo forma il CORPUSCOLO RENALE DEL MALPIGHI. La membrana di filtrazione è formata da endotelio fenestrato, membrana basale e podociti  quando il glomerulo entra in contatto con il palloncino o capsula di bowman. Dalla CAPSULA DI BOWMAN nasce il tubulo contorto prossimale, si scende e risale con l’ansa di henle, poi

nasce il tubulo contorto distale che sfocia nel DOTTO COLLETTORE che a sua volta sbocca nei dotti papillari (apice piramide renale).

MECCANISMO DI MOLTIPLICAZIONE IN CONTROCORRENTE Il filtrato del sangue ha concentrazioni pari a 300. Ma l’ interstizio che troviamo fra i tubuli ha concentrazioni di 1200. Affinché il filtrato raggiunga 1200 di concentrazione devo creare un gradiente di concentrazione che ottengo attraverso l’ansa di henle che quando scende è permeabile all’acqua mentre quando sale è impermeabile. Per non perdere il lavoro fatto dai tubuli utilizzo le arteriole rette che si originano dalle arterie arcuate e dalle arteriole efferenti. Questo meccanismo è detto SCAMBIATORE IN CONTROCORRENTE.

MECCANISMO SMALTIMENTO MOLECOLARE NEL RENE Il processo di SMALTIMENTO SI DIVIDE IN DUE fasi: 1) Avviene una filtrazione grossolana in cui passano la maggior parte delle molecole atraverso una membrana polarizzata. È molto più semplice lasciar passare la maggior parte delle sostanze e poi richiamarle tramite trasportatori specializzati solo quelle che servono, per esempio lo zucchero. 2) Questa è la fase del richiamo delle sostanze. Lo zucchero per esempio viene assimilato attraverso il trasportatore GLUT del rene che è insulino indipendente ed è un trasportatore non metabolico  in quanto viene utilizzato per creare una riserva di zucchero che entrerà in circolo solo al bisogno. (nell’intestino c’è un non metabolico sodio dipendente) I trasportatori metabolici invece sono quelli che vengono utilizzati quando si ha necessità di utilizzo immediato di zucchero.

SENSORI DI CONCENTRAZIONE DELL’ULTRAFILTRATO MACULA DENSA: ultra specializzazione del tubulo contorto distale ed è un chemiocettore che sente quanto Na e quanto NaCl è presente nell’ultrafiltrato.

CIGLIO PRIMARIO= sente la concentrazione degli ioni grazie ad una diversa pressione, quindi ha la stessa funzione della macula densa ma NON è un chemiocettore. Il ciglio primario è al livello del chinociglio del rene e presenta due proteine: POLICISTEINA – 1

POLICISTEINA - 2

Queste in caso di mutazioni possono provocare il rene policistico associato anche alla retinite pigmentosa (occhio)

ORGANIZZAZIONE GLOMERULARE

Nella zona rosa ci sono cellule più interne che si definiscono mesangi intraglomerulari che si posizionano vicino ai capillari. Queste hanno funzioni contrattile e sono in grado attraverso questa contrazione di avviare la fagocitosi. Una eccessiva proliferazione di queste cellule causa la nefropatia diabetica. Secernono anche prostaglandine interleuchine 1 in risposta al danno glomerulare. Le cellule più vicine al glomerulo che si posizionano nello spazio triangolare delimitato dall’arteriola afferente, efferente e dalla macula densa saranno il MESANGIO EXTRAGLOMERULARE anche detto cellule dell’ascis. Le cellule dell’ascis + cellule della muscolatura liscia della tonaca media dell’arteriola afferente + cellule della macula densa = APPARATO IUXTAGLOMERULARE In caso di ipotensione o di iponatriemia: - le cellule della macula densa (chemiocettore) sentono la mancanza di Na+ e di NaCl - le cellule pressorie dell’arteriola afferente sentono la mancanza di pressione e si gonfiano. SI AVVIA IL SISTEMA RENINA-ANGIOTENSINA-ALDOSTERONE SISTEMA RENINA-ANGIOTENSINA-ALDOSTERONE

DIAFRAMMA DI FILTRAZIONE

L’ultra filtrato non passa per il citoplasma del podocito ma oltrepassa l’endotelio fenestrato, la membrana basale doppia e lo spazio fra i pedicelli chiamato DIAFRAMMA DI FILTRAZIONE nel quale abbiamo tante molecole di cui la più importante è la nefrina. Nella membrana basale il collagene IV.

SURRENE Il surrene è un organo pari retroperitoneale e può essere diviso in: -ZONA CORTICALE esterna)

(più

-ZONE MIDOLLARE interna)

(più

La zona corticale presenta 3 cordoni: Zona glomerulare

(PRODUCE ALDOSTERONE)

-

Zona fascicolata (PRODUCE CORTISOLO) Zona reticolare (PRODUCE ANDROGENI)

Tutte queste sostanze sono stimolate dall’ACTH (che deriva dal POMC da cui derivano MSH e oppioidi endogeni) La zona midollare produce noradrenalina e adrenalina. È direttamente innervata dai pregangliari simpatici.

SISTEMA PORTALE SURRENE Abbiamo 3 arterie surrenaliche: superiore, media, inferiore. Queste si ramificano per dare origine a due ordini di arteriole: corte e lunghe. Le arteriole lunghe vanno direttamente alla midollare e si capillarizzano qui. Le arteriole brevi prima di andare nella midollare si capillarizzano e poi nella midollare si capillarizzano nuovamente = DOPPIA CAPILLARIZZAZIONE. Per esempio l’enzima per trasformare noradrenalina in adrenalina viene indotto dal cortisolo che arriva nella midollare attraverso il sistema portale. VETRINI DI RENE E PANCREAS RENE Taglio trasversale RENE vediamo i glomeruli (RC) e i tubuli rivestiti da epitelio.

RENE: taglio longitudinale Si vedono i TUBULI

A) PANCREAS: si vedono le isole pancreatiche (I) e un dotto. Dotto: epitelio alto/vaso= epitelio schiacciato.

È possibile distinguere RENE e pancreas in quanto il RENE ha più tubuli.

LA VESCICA la vescica è un organo SOTTOPERITONEALE. È rivestita dalla fascia VESCICALE che anteriormente chiamiamo fascia prevescicale ( o anche peritoneo anteriore che riveste la vescica) e andando verso l’esterno troviamo la fascia trasversale. Lo spazio compreso tra i due è chiamato SPAZIO PREVESCICALE DI RETZIUS. Questo spazio lateralmente è delimitato dai residui delle arteriole ombelicali.

Nell’ UOMO la base poggia sulla prostata e nella DONNA poggia sulla parte anteriore della vagina.

La porzione posteriore nell’UOMO corrisponde alle vescichette seminali e alle ampolle dei canali deferenti, nella DONNA corrisponde alla faccia anteriore dell’utero.

I due ureteri attraversando il DETRUSORE (orifizio a becco di flauto) arrivano alla vescica. I due orifizi dell’uretere e l’orifizio uretrale interno formano il TRIGONO VESCIALE. I due orifizi uretrali formano la piega interureterica. Dietro a questa c’è il bassafondo vescicale all’interno del quale ristagna l’urina dopo una certa età.

INNERVAZIONE - PARASIMPATICA  detrusore della vescica (liscio) - PUDENTO  detrusore (striato) - SIMPATICO riempie vescica

APPARATO GENITALE FEMMINILE Il perineo femminile può essere chiamato vulva o pudendo muliebre. Formato da: -

Grandi labbra Piccole labbra o ninfe (lo spazio fra le grandi labbra è chiamato rima del pudento. Lo spazio fra le piccole labbra è chiamato rima del vestibolo.)

le piccole labbra superiormente formano il prepuzio del clitoride e anteriormente il frenulo del clitoride. Le grandi labbra formano la commessura anteriore della vulva e al di sopra troviamo il monte di venere. Abbiamo anche l’orifizio delle ghiandole del bartolini che hanno la funzione di secernere muco (secrezioni)

Le grandi labbra si formano dalle pieghe labio-scrotali che nell’uomo vanno a formare lo scroto. Le piccole labbra si formano dalle pieghe uretrali che nelle donne non si chiudono a differenza dell’uomo in cui vanno a formare la fascia di rivestimento del pene. Inoltre il clitoride è in contatto con i bulbi del vestibolo della vagina.

Abbiamo due corpi cavernosi sia nel maschio che nella femmina e due bulbi vestibolari nella donna.

Nella donna abbiamo sia ghiandole intramurali presenti nella parete dell’uretra (equivalenti alle ghiandole del Littrè nel maschio) e ghiandole extramurali o parauretrali come le ghiandole parauretrali di skene equivalenti alla prostata nel maschio. Queste ghiandole come la prostata producono l’antigene prostatico PSA. Le skene le ritroviamo tra la parete anteriore della vagina e l’uretra, laddove queste decorrono intimamente connesse.

vagina (epitelio La pavimentoso composto) collo abbraccia il più dell’utero posteriormente che anteriormente dando il FORNICE VAGINALE. In particolare il collo dell’utero o esocervice è chiamato MUSO DI TINCA. Questo rappresenta l’orifizio uterino esterno e cambia forma a

seconda che la donna sia rimasta incinta una, due o nessuna volta. È visualizzabile attraverso la colposcopia.

Sia sulla parete anteriore che posteriore della vagina sono presenti le rughe vaginali. La parete anteriore è riconoscibile grazie alla presenza del clitoride e del meato uretrale esterno. Sulla parete anteriore troviamo un rilievo longitudinale detto carena uretrale.

Quando la vagina anteriore prende contatto con l’uretra il rapporto diventa molto intimo. Infatti la prima parte della vagina contrae rapporto con il trigono vescicale attraverso il triangolo di pawlick....


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