Piaget: stadio preoperatorio e operatorio concreto PDF

Title Piaget: stadio preoperatorio e operatorio concreto
Author Cloris Edw
Course Psicologia dello Sviluppo
Institution Università degli Studi di Padova
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Summary

riassunto e spiegazione completa dello stadio preoperatorio e operatorio concreto dello sviluppo intellettivo del bambino secondo piaget...


Description

Lo stadio pre operatorio secondo la teoria di Piaget – Introduzione alla psicologia Nello!stadio pre operatorio!del bambino, dai due ai sei anni, compaiono il gioco simbolico, l'imitazione differita e il linguaggio.! Stadio pre operatorio: Il bambino durante questo stadio diventa in grado di usare i simboli, le immagini, le parole e le rappresentazioni mentali che si manifestano principalmente attraverso l’imitazione differita, grazie alla quale è capace di osservare e successivamente, a distanza di tempo che possono essere ore o giorni, di riprodurre quello che ha osservato dimostrando che ha conservato una rappresentazione interna del modello. Lo stadio pre operatorio secondo Piaget Continuiamo a parlare dello sviluppo cognitivo del bambino e questa volta ci soffermeremo sullo!stadio pre operatorio. Il periodo in questione varia dai 2 ai 6 anni e comprende una serie di progressi cognitivi che portano fino all’acquisizione di funzioni complesse come il linguaggio." In aggiunta a quanto ottenuto alla fine dei due anni, periodo in cui si conclude lo!stadio sensomotorio, in questa fase compaiono la deambulazione, il riconoscimento del sé, in cui il bambino impara a identificare le persone familiari e la propria immagine riflessa allo specchio, e lo sviluppo della parola. Lo stadio pre operatorio secondo la teoria di Piaget: da cosa è costituito Il bambino durante lo!stadio pre operatorio!diventa in grado di usare i simboli, le immagini, le parole e le rappresentazioni mentali che si manifestano principalmente attraverso l’imitazione differita, grazie alla quale è capace di osservare e successivamente, a distanza di tempo che possono essere ore

o giorni, di riprodurre quello che ha osservato dimostrando che ha conservato una rappresentazione interna del modello. Egli utilizza il gioco simbolico, usa un oggetto con una funzione diversa da quella cui assolve realmente, ad esempio la scopa come se fosse un cavallino e il linguaggio per riferirsi ad oggetti o persone non presenti nell’immediato, dimostrando di saper utilizzare schemi verbali appresi per indicare una realtà mentale, che è presente ma non nell’immediato o risulta solo immaginata. Durante questo periodo è presente l’egocentrismo intellettuale che equivale a dire che il bambino è totalmente centrato e concentrato su se stesso, non è ancora in grado di percepire la presenza di punti di vista, emozioni, pensieri, diversi dai propri." Inoltre, il pensiero è rigido e segue sempre dal particolare al generale, mentre i contenuti acquisiti sono legati tra loro attraverso concetti simili non sempre adeguati anzi il più delle volte non hanno nulla in comune. Le azioni mentali sono irreversibili, poiché composte da rappresentazioni mentali isolate non legate le une con le altre. Questo processo è facilmente dimostrabile attraverso l’esecuzione di compiti di conservazione: si mostra al bambino un recipiente basso e largo contenente del liquido e gli si chiede di versare il liquido in un recipiente di forma identica. Il bambino, è in grado di riconoscere che la quantità di liquido nei due contenitori è identica. Poi, si chiede di versare il liquido da uno dei due recipienti in uno alto e stretto. Durante questo periodo, quello pre operatorio quindi, il bambino non riesce a riconoscere che i contenitori anche se di forma diversa contengono la stessa quantità di liquido. Il periodo pre operatorio è anche caratterizzato da quello che è definito realismo nominale, ovvero la tendenza ad attribuire un nome all’oggetto facente parte del mondo esterno e dall’ intenzionalità, cioè dotare gli elementi del mondo naturale di una propria esistenza."

Il pensiero presentato dal bambino è ancora concreto perché non riesce ad andare oltre all’apparenza e al dato percettivo, per questo è definito pre-logico. In questo caso il bambino affronta i problemi focalizzandosi su un solo elemento per volta in maniera selettiva. Lo stadio pre operatorio secondo la teoria di Piaget: evoluzione Piaget considera lo sviluppo intellettuale intimamente legato alle operazioni, azioni interiorizzate di comportamenti acquisiti, che permettono di organizzare le informazioni, provenienti dall’ambiente esterno, secondo schemi o concetti consoni al bambino. Chiaramente tutta questa procedura è fortemente influenzata da tutte quelle capacità che caratterizzano e sostanziano questa fase: 1. Egocentrismo intellettuale, già citato sopra, che porta a non riuscire a differenziare il proprio punto di vista da quello altrui. È possibile superare l’egocentrismo grazie alla socializzazione con il gruppo dei pari e alla cooperazione con i coetanei volta all’individuazione e al raggiungimento di scopi comuni. La mancanza di decentramento, derivante dall’egocentrismo, induce alla presenza di confusione tra la sfera soggettiva composta da desideri, pensieri, intenzioni propri del bambino e la sfera oggettiva, che riguardano gli altri e l’ambiente esterno. La mancanza di decentramento si manifesta attraverso tre tendenze del pensiero del bambino: a. Animismo, I bambini tendono ad estendere le caratteristiche degli esseri viventi agli oggetti inanimati. I bambini non distinguono con chiarezza le cose vive da quelle inanimate. b. Finalismo, Tendenza ad attribuire un fine/scopo all’azione dei corpi. c. Artificialismo, Tendenza a considerare tutte le cose come prodotto umano. 2. La rigidità di pensiero, Si manifesta in vari modi:

a. Irreversibilità: consiste nel ricordare gli oggetti e gli eventi nell’ordine in cui sono stati inizialmente conosciuti. Quindi, il bambino non è capace di spostare mentalmente le sequenze di azioni o schemi mentali, secondo un ordine diverso da quello appreso." b. Difficoltà ad adattarsi al cambiamento nell’aspetto: il pensiero è totalmente ancorato alla percezione dell’oggetto che si verifica all’inizio. 3. Il ragionamento prelogico: i bambini usano un ragionamento trasduttivo grazie al quale percepiscono una relazione causale che non esiste tra due elementi concreti solo perché i due elementi si manifestano congiuntamente. I processi logici a questo stadio di sviluppo cognitivo non sono ancora presenti. Lo stadio pre operatorio secondo la teoria di Piaget: vedersi allo specchio Importantissime per questo stadio sono le reazioni che si ottengono ponendo il bambino di fronte a uno specchio o a un vetro: prova a toccare con un dito sia la propria immagine sia quella di un’altra persona se presente. Chiaramente, in questo periodo il bambino non riesce a distinguere la propria immagine dalla percezione dell’altro, di conseguenza non concettualizza lo spazio virtuale, ma avverte solo l’esistenza di qualcosa che non capisce si riferisca alla propria persona. A 12 mesi il bambino, invece, nello specchiarsi riesce a percepire qualcosa che gli appartiene, una parte del suo corpo, principalmente è attratto dalle mani. In questo modo si verifica un primo riconoscimento di se stesso allo specchio, anche se parziale, perché riguarda solo una parte del proprio corpo e non il tutto." Verso i due anni il bambino guardandosi allo specchio ha una reazione di evitamento, come se percepisse qualcosa di strano nel vedersi allo specchio, come se ci fosse un intruso. Si tratta di una reazione derivante da una evidente consapevolezza

cenestesica, che porta a sottolineare come il bambino mostri una dettagliata percezione e concezione del proprio corpo, mentre non ha ancora acquisito quella dello spazio virtuale, tanto è vero che presenta il fenomeno dell’aggiramento. Questo fenomeno consiste nell’aggirare lo specchio dopo essersi guardato per verificare se vi sia qualcuno dietro di esso. Sia l’evitamento sia l’aggiramento scompaiono nell’arco di uno, due mesi, intorno, all’incirca, all’età di 24 mesi quando il bambino è in grado di riconoscersi allo specchio ed è felice di potersi riconoscere. Questo comportamento è dimostrato da due prove: – la prova della macchia: se il bambino ha una macchia sul viso, inizialmente prova a eliminarla dall’immagine riflessa allo specchio . Verso i 24 mesi, al contrario, la elimina direttamente sul suo viso. Questo comportamento manifesta la formazione di un concetto di spazio virtuale come diverso da quello reale. A circa 3 anni tenderà a girarsi per guardare alle sue spalle, poiché acquisisce la consapevolezza di sé e riesce a vedersi con gli occhi dell’altro." – la prova con il video. Il bambino ripreso da una telecamera vede la sua immagine sul video. A 24 mesi il bambino si riconosce allo specchio come al video nella sua totalità di individuo. Successivamente, capisce che l’immagine osservata corrisponde a se stesso e rappresenta un riflesso della sua figura. Per concludere, quanto detto finora conferma che lo sviluppo di capacità cognitive avviene per gradi e ogni volta che si immagazzina una nuova funzione si cede il passo a funzioni più complesse e strutturate.

Stadio Operatorio Concreto: introduzione Secondo la!Teoria di Piaget, in questa fase si acquisiscono una serie di funzioni cognitive complesse, tra cui l’uso delle operazioni mentali reversibili, malgrado si possa trattare, ancora, di operazioni molto concrete applicabili nell’immediatezza e non ancora a livello immaginativo. Stadio Operatorio Concreto: cosa si intende? Per operazioni concrete!Piaget!intende tutti i processi mentali eseguiti su contenuti materiali e percettibili, non astratti, ovvero oggetti manipolabili che si oppongono alle operazioni riguardanti ipotesi o enunciati verbali. In questa fase si sviluppa il!pensiero operatorio, cioè un pensiero capace di compiere delle operazioni mentali di una certa complessità. Da ora in poi il bambino è in grado di eseguire una serie di operazioni logiche, ma concrete, quali sommare, sottrarre, dividere, classificare, seriare, uguagliare e mettere in corrispondenza,! basate su dati tangibili. Stadio Operatorio Concreto: la conservazione Il raggiungimento di questa maturazione cognitiva porta il bambino a comprendere che ad ogni operazione, mentale o fisica, corrisponde un’azione inversa. Insomma, in questo caso è possibile che il bambino cominci a risolvere i compiti di conservazione di cui si è parlato la!volta scorsa.! Il bambino, nella fase precedente, cioè quella!pre operatoria, dirà che la quantità di liquido presente nei due contenitori di forma diversa è cambiata. Questo avviene perché il bambino concentra la sua attenzione solo sull’aspetto degli oggetti e non sul contenuto. Ora, con l’avvento dello!stadio operatorio concreto!riesce ad affermare, o meglio a conservare, che la quantità d’acqua è sempre la stessa anche se il contenitore cambia.

In questo modo è possibile sviluppare il pensiero logico, che permette di coordinare e relazionare le azioni mentali le une con le altre, diventando operazioni concrete. Stadio Operatorio Concreto: l’egocentrismo e il pensiero integrato Nello!stadio operatorio concreto!il pensiero del bambino è meno egocentrico e autocentrato, anche se è ancora difficile riuscire a mettersi nei panni dell’altro, percependone il diverso punto di vista. La capacità di compiere operazioni mentali concrete, però, permette al bambino di uscire dal proprio egocentrismo, per prendere in considerazione punti di vista diversi dal proprio. Così, scopre quali sono i vantaggi che possono derivare dal poter !integrare prospettive diverse dalla propria. In questo modo si generano sentimenti di cooperazione sociale, come l’amicizia, il rispetto reciproco, l’etica e il senso di giustizia. Il bambino, inoltre, riesce a comprendere la modalità giusta per poter coordinare due azioni che sono sequenziali tra loro, garantendo l’apprendimento di nuovi compiti rivolti a uno scopo. Egli, altresì, prende coscienza che un’azione può anche rimanere invariata, uguale a se stessa, producendo comunque un risultato se ripetuta. Il pensiero in questa fase subisce anch’esso un’evoluzione poiché varia da una modalità di tipo analogico a una di tipo induttivo, per questo si riescono a trarre conclusioni partendo da assunzioni generali e creare una sorta di credenze che poi influenzeranno il vissuto del bambino durante tutto l’arco della sua vita. Piaget, grazie a un esperimento, riesce a dimostrare come si raggiungono questi!progressi cognitivi. Il bambino è posto dietro a 20 palline di legno, di cui 15 rosse e 5 bianche. Gli si chieda se, volendo fare una collana la più lunga possibile, prenderebbe

tutte le rosse o tutte quelle di legno. Il bambino, fino a 7 anni, risponderà, quasi sempre, che prenderebbe quelle rosse. A questo punto, si fa notare che sia le palline bianche sia le rosse sono di legno, ma solo dopo questa età, avendo concettualizzato il senso del tutto, vedere le cose nella propria totalità, e delle parti, parzialità delle cose che ci circondano, indicherà con sicurezza tutte le palline perché tutte sono di legno. Fino a 11 anni il bambino può utilizzare solo capacità mentali che gli permettono di giungere a operazioni concrete, non potendo, perché cognitivamente non strutturato,! utilizzare informazioni esclusivamente verbali,! ad esempio non è in grado di rispondere al quesito che segue: “Un ragazzo dice alle sue tre sorelle: ‘In questo mazzo di fiori ce ne sono alcuni gialli’. La prima sorella risponde: ‘Allora tutti i tuoi fiori sono gialli’. La seconda dice: ‘Una parte dei tuoi fiori è gialla’. La terza dice: ‘Nessun fiore è giallo’. Chi delle tre ha ragione?” Si tratta chiaramente di un compito non dissimile da quello delle precedente delle palline di legno, ma la scarsa maturità cognitiva non permette di rispondere in maniera adeguata e quindi, il bambino produce una risposta solo ed esclusivamente parziale. Ancora, nello!stadio operatorio concreto!riesce ad applicare il principio di conservazione dei materiali, a esempio una palla di creta si può scomporre in tante palline, e!di conservazione della superficie, alcuni cartoncini occupano la stessa superficie sia sparsi sia uniti in una figura. Stadio Operatorio Concreto: capacità mentali Secondo!Piaget, il bambino riesce a risolvere i compiti sopra descritti perché acquisisce le seguenti capacità mentali: •

Reversibilità: capacità di ripercorrere mentalmente l’azione tornando alla situazione iniziale;



Compensazione: decentrare il proprio pensiero compensando le variazioni avvenute;



Addizione-sottrazione: capacità di sommare e di sottrarre ;



Capacità rappresentativa: ripercorrere mentalmente le azioni conservate confrontandole con lo stato finale di un evento;



Operazioni matematiche di moltiplicare, divisione, maggiore di, minore di e sostituire una cosa equivale ad un’altra cosa, l’inclusione in classi di oggetti identici, !relazionare gli oggetti secondo un ordine.

Stadio Operatorio Concreto: conclusioni In ogni caso, non è stata ancora raggiunta la maturità cognitiva tipica dello stadio adulto, perché il bambino è in grado di eseguire operazioni complesse ma sempre ancorate all’azione e al concreto, poiché conserva dei limiti cognitivi che saranno superati solo con il raggiungimento del periodo successivo. Per questo, egli non è ancora all’altezza di ragionare su ipotesi, ragionamento astratto che si riferisce solo all’enunciazione verbale del problema, ma solo su operazioni concrete. Per ragionare in maniera ipotetica è necessario accedere alla fase successiva, quella delle operazioni formali....


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