Psicologia Piaget e Vygotskij PDF

Title Psicologia Piaget e Vygotskij
Course Psicologia dello sviluppo
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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1. LO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO PIAGET: Piaget, biologo per formazione, si accostò alla psicologia per cercare di spiegare quale continuità vi fosse tra intelligenza e organizzazione biologica. Secondo lui, l’individuo che conosce non è un passivo recettore delle influenze ambientali, né il veicolo di idee innate ma un ATTIVO COSTRUTTORE delle proprie conoscenze. Piaget elaborò e propose una TEORIA ORGANISMICA, i cui principi di base sono i seguenti: Lo sviluppo è comprensibile all’interno della storia evolutiva della specie (l’organizzazione biologica e psicologica dell’uomo costituisce l’apice) L’organismo è attivo e si modifica attraverso gli scambi con l’ambiente Lo sviluppo consiste nella trasformazione di strutture che non sono innate ma si costruiscono grazie all’attività dell’individuo Le strutture si modificano ogni volta che devono far fronte a nuovi bisogni attraverso due processi: ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO. L’assimilazione incorpora nei propri schemi i dati dell’esperienza, mentre l’accomodamento modifica gli schemi per adattarli ai nuovi dati. Secondo Piaget lo sviluppo cognitivo è un processo continuo, in quanto governato dalle funzioni invarianti dell’adattamento e dell’equilibrio ma anche discontinuo, in quanto con il crescere dell’età si verificano delle modificazioni strutturali così rilevanti da caratterizzare dei veri e propri STADI DI SVILUPPO. Lo sviluppo cognitivo avviene quindi secondo 4 stadi: lo stadio senso motorio (0-2 anni), lo stadio preoperatorio (2-6 anni), lo stadio operatorio concreto (7-12 anni) e quello operatorio formale (dai 12 anni in poi). Lo stadio senso motorio è caratterizzato da un’intelligenza che consiste in schemi di azione pratici. Le risposte alla realtà sono di tipo sensoriale e motorio; il bambino reagisce al presente immediato (non fa progetti) e non ha una rappresentazione interna degli oggetti (no immagini mentali). Lo stadio preoperatorio è caratterizzato dalla conquista della RAPPRESENTAZIONE: il bambino è ora in grado di usare il linguaggio, simboli, immagini e azioni che rappresentano altre cose. Una delle principali manifestazioni dell’attività rappresentativa è il GIOCO SIMBOLICO. Nel gioco simbolico il bambino tratta un oggetto come se fosse qualcosa di diverso, ad esempio una scopa può diventare un cavallino. Si tratta quindi una realtà che il bambino si rappresenta mentalmente. Il limite principale di questi schemi mentali è che il bambino non riesce a immaginare che la realtà possa presentarsi ad altri diversamente da come la vede lui. Per valutare il

superamento o meno di questo EGOCENTRISMO INTELLETTUALE, Piaget ha ideato un esperimento, detto delle “TRE MONTAGNE”. Oltre al gioco simbolico, caratteristica di questa fase è l’IMITAZIONE DIFFERITA che avviene quando il bambino riproduce un modello qualche tempo dopo (ore o giorni) che l’ha percepito. Ciò significa che ha conservato una rappresentazione interna del modello. (l’immagine mentale è una copia o una riproduzione interna della realtà) Tuttavia ciascuna rappresentazione mentale rimane isolata e non si coordina con le altre. Lo stadio operatorio concreto è caratterizzato dalla REVERSIBILITA’ per cui ad ogni operazione ne corrisponde una inversa, la reversibilità segna l’inizio dello sviluppo del pensiero logico, in quanto permette la coordinazione di diversi punti di vista tra loro. vedi compiti di conservazione che il bambino è in grado di risolvere (es. plastilina) Lo stadio operatorio formale è caratterizzato dalla comparsa del RAGIONAMENTO IPOTETICO DEDUTTIVO e quindi del PENSIERO ASTRATTO. Il ragazzo deve cominciare a estendere le sue capacità di ragionamento a situazioni che non ha conosciuto o vissuto in prima persona o che non è in grado di osservare e manipolare direttamente (ideali, valori, eventi possibili). CRITICHE ALLA TEORIA DI PIAGET: Durante gli ultimi decenni sono state sollevate diverse critiche nei confronti della teoria di Piaget. Innanzitutto l’analisi dei compiti piagetiani ha permesso di evidenziare il fatto che alcuni di questi fossero posti in maniera troppo complessa. E’ stato poi dimostrato che formulando tali compiti in maniera più semplificata o comunque più vicina alla esperienza quotidiana del bambino, questi era in grado di rispondere in modo adeguato. Dunque condizioni facilitanti possono anticipare la prestazione corretta ma non negare la presenza dell’egocentrismo e del ragionamento intuitivo nello stadio preoperatorio. Un secondo dibattito che ha avuto al centro la teoria di Piaget è quello che riguarda l’ esistenza o meno degli stadi dello sviluppo cognitivo. Infatti, tutti riconoscono che lo sviluppo cognitivo proceda secondo sequenze universali ma è stato poi dimostrato che gli stadi non sono strutture globali e coerenti. (Il bambino può trovarsi in una fase per un certo compito e in un’altra per un compito diverso) La terza critica mossa contro la teoria di Piaget riguarda il fatto che egli abbia tralasciato il ruolo dell’esperienza e dell’interazione sociale, considerando il bambino che pensa come un individuo isolato. Invece questi due elementi si sono rivelati fondamentali e facilitanti per lo sviluppo cognitivo individuale.

VYGOTSKIJ L.S. Vygotskij è considerato il fondatore della scuola storico-culturale. Egli riteneva che lo sviluppo storico-culturale abbia prodotto l’evoluzione dell’umanità, attraverso dei mediatori simbolici (ad esempio la lingua parlata e scritta, il calcolo o il disegno) che consentono agli individui di entrare in relazione all’interno di una stessa cultura ma anche tra culture diverse. Lo SVILUPPO ONTOGENETICO consiste nell’appropriarsi dei significati della cultura da parte dell’individuo ed è quindi un processo di INTERIORIZZAZIONE di attività che hanno favorito lo sviluppo della vita sociale e la mediazione tra le persone. Dunque, secondo Vygotskij, il contesto storico e socio-culturale entro il quale il bambino vive e apprende riveste una grande importanza. Vygotskij è interessato soprattutto alla Zona di sviluppo prossimale che definisce la distanza tra sviluppo effettivo e sviluppo potenziale. Essa indica quindi la differenza tra ciò che il bambino e già in grado di fare e ciò che invece diventerebbe in grado di fare con l’aiuto e il supporto di un individuo più competente. Se il bambino dimostra di saper fare da solo quello che prima faceva con l’aiuto dell’adulto, ciò prova che l’abilità in questione è stata INTERIORIZZATA. Secondo Vygotskij, il bambino è sin dall’inizio un protagonista attivo nelle relazioni sociali e il primo uso del linguaggio è di tipo sociale e comunicativo. In seguito, il linguaggio comincia ad assolvere una funzione intrapsichica, che si trasformerà nel LINGUAGGIO INTERIORE o pensiero verbale. Questo processo, per cui le funzioni psichiche sviluppatesi nelle relazioni sociali divengono successivamente interne all’individuo, viene definito dallo psicologo “legge genetica generale dello sviluppo culturale”....


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