6. piaget - Riassunto Psicologia Dello Sviluppo PDF

Title 6. piaget - Riassunto Psicologia Dello Sviluppo
Author Nicole Pasquali
Course Psicologia Dello Sviluppo
Institution Università degli Studi di Parma
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Summary

Principi teorici di base dello sviluppo cognitivo secondo Piaget.
Alcune etichette: strutturalismo, costruttivismo, interazionismo.
Lo sviluppo passa attraverso degli stadi.
I 4 stadi dello sviluppo cognitivo.
Applicazioni e valutazione della teoria di Piaget.


Description

La teoria dello sviluppo cognitivo di J. Piaget Di cosa parleremo… Principi teorici di base dello sviluppo cognitivo secondo Piaget. Alcune etichette: strutturalismo, costruttivismo, interazionismo. Lo sviluppo passa attraverso degli stadi. I 4 stadi dello sviluppo cognitivo. Applicazioni e valutazione della teoria di Piaget. Considerazioni critiche sulla teoria piagetiana.

Sviluppo cognitivo Insieme dei cambiamenti evolutivi che avvengono nelle attività mentali, quali attenzione, percezione, apprendimento, ragionamento, concettualizzazione, problem solving, pensiero e memoria, grazie alle quali si ricercano, ottengono, raccolgono, immagazzinano e trasformano le informazioni provenienti dall’ambiente. Obiettivo: delineare un’EPISTEMOLOGIA GENETICA. (studio delle origini della conoscenza) Svelare i processi mentali che sono alla base di un certo comportamento (es. le risposte ad un test di intelligenza). Le caratteristiche generali dell’intelligenza piuttosto che le differenze individuali.

Come nascono e si sviluppano le strutture cognitive individuali? Come si arriva alla conoscenza logico-scientifica partendo da periodi di conoscenza puramente sensomotoria? I principi teorici di base: LO STRUTTURALISMO. I comportamenti sono analizzati alla luce delle strutture interne sottostanti. L’organismo è costituito di strutture interne organizzate (schemi e operazioni) e lo sviluppo consiste nella trasformazione di tali strutture che, perciò, non sono innate. Le strutture cognitive organizzano il sistema cognitivo, riflettono le modalità di organizzazione dei dati della realtà e si modificano nel tempo. Le strutture cognitive sono astratte: non possono essere osservate direttamente, ma inferite dall’osservazione del comportamento. Dall’osservazione del comportamento manifestato davanti a determinati compiti, Piaget inferisce l’organizzazione del sistema cognitivo sottostante.

I principi teorici di base: IL COSTRUTTIVISMO. Ipotesi maturazionista Le strutture cognitive hanno un’origine esclusivamente interna.

PIAGET RESPINGE PROPONE

Ipotesi ambientalista Le strutture cognitive hanno un’origine ambientale.

Approccio costruttivista L’individuo non è un passivo recettore di influenze ambientali, né un veicolo di idee innate, ma un attivo costruttore delle proprie conoscenze e del loro significato → le strutture non sono innate, ma si costruiscono nel corso dello sviluppo grazie agli scambi con la realtà.

COME AVVIENE LO SVILUPPO? Il bambino costruisce gradualmente la propria conoscenza attraverso scambi reciproci e bidirezionali organismo-ambiente. Il “motore” dello sviluppo è rappresentato dagli invarianti funzionali (adattamento, organizzazione ed equilibrazione) che sono meccanismi generali determinati biologicamente. L’organismo è attivo e si modifica attraverso gli scambi con l’ambiente. LO SVILUPPO COGNITIVO È UN PROCESSO DI TIPO EPIGENETICO → EPIGENESI COSTRUTTIVISTA

Processi di sviluppo 1. Schemi: concetto ripreso da Bartlett; indica modelli di azioni o rappresentazioni mentali che organizzano la conoscenza. - Schema: unità elementare della conoscenza. - Schemi d’azione o fisici caratterizzano la prima infanzia. - Schemi mentali o simbolici si sviluppano nella seconda infanzia. Operazioni mentali: azioni interiorizzate. I processi responsabili di come i bambini usano e adattano i loro schemi sono assimilazione e accomodamento

2. Invarianti funzionali: meccanismi biologicamente predeterminati di funzionamento generale dell’organismo. - Non variano con l’età e sono presenti in tutti gli esseri viventi. - Presiedono al funzionamento della mente. - Non sono comportamenti osservabili, bensì principi generali che sottostanno ai comportamenti. - Gli invarianti funzionali, che caratterizzano lo sviluppo, sono l’adattamento, l’organizzazione e l’equilibrazione. Invarianti funzionali L’adattamento (“accordo del pensiero con le cose”) Le strutture interne all’organismo si modificano continuamente per assolvere a bisogni nuovi, E’ costituito dai processi complementari di assimilazione e accomodamento, E’ l’equilibrio tra i due processi che determina l’adattamento. L’organizzazione (“accordo del pensiero con se stesso”) La tendenza costante a costruire sistemi, strutture costituite da un numero crescente di parti differenti e interconnesse, Da cui deriva un’elevata coerenza dello sviluppo raggiunto in un dato momento.

Verso l’adattamento e l’equilibrio Assimilazione Ogni nuova informazione proveniente dalla realtà esterna o acquisita per mezzo dell’esperienza può essere incorporata nelle strutture cognitive già esistenti. Es. assimilazione motoria = portare un oggetto alla bocca

Accomodamento Le strutture interne esistenti si modificano per adeguarsi alle caratteristiche delle novità ambientali assimilate. Es. succhiare qualcosa di diverso dal capezzolo imitazione

gioco

I due processi tendono all’equilibrio garantendo le interazioni dell’organismo con l’ambiente e determinandone l’adattamento.

3. Organizzazione – È un principio di costruzione olistica, – E’ il raggruppamento di comportamenti isolati in sistemi cognitivi di ordine superiore; il raggruppamento o la sistemazione degli oggetti in categorie → dominio-generale Equilibrazione – È il meccanismo che spiega il modo in cui i bambini muovono da uno stadio di pensiero al successivo. Il passaggio evolutivo avviene quando il bambino fa esperienza del conflitto o del disequilibrio nel corso della conoscenza del mondo. – Un’interna ricerca di equilibrio è la motivazione al cambiamento di ogni stadio evolutivo. • È il processo che permette di raggiungere l’equilibrio cognitivo, a partire dall’azione combinata di assimilazione e accomodamento. • È il processo continuo e dinamico in cui il sistema si autocorregge grazie all’azione combinata di stati di disequilibrio-equilibrio.

È presente nelle specifiche interazioni quotidiane, nel passaggio da uno stadio all’altro e nell’intero corso dello sviluppo cognitivo.

Lo sviluppo secondo Piaget è Continuo Discontinuo

invarianti funzionali stadi di sviluppo

LO SVILUPPO COGNITIVO è UN PROCESSO DOMINIO-GENERALE: implica la modificazione progressiva di strutture unitarie ed è determinato da processi comuni a tutti i domini di conoscenza.

Gli stadi di sviluppo Ciascuno stadio è un sistema strutturato di azioni o pensieri organizzati intorno agli stessi principi di complessità → organizzazione psicologica → struttura d’insieme. Ogni stadio è qualitativamente diverso dal precedente, presenta forma e regole proprie. Le acquisizioni di uno stadio non si perdono con il passaggio allo stadio successivo, ma sono integrate in strutture più evolute (integrazione gerarchica tra stadi): continuità tra le strutture ed evoluzione di stadi discontinui. Il passaggio da uno stadio al successivo può essere graduale e l’età può variare da un bambino all’altro. Gli stadi si presentano secondo una “sequenza invariante” universale, anche se ci possono essere accelerazioni, ritardi o blocchi dovuti a fattori individuali e/o ambientali.

STADIO Sensomotorio

ETA’ 0-2 anni

Preoperatorio

2-7 anni

Operatorio concreto

7-11 anni

Operatorio formale

Dagli 11 anni in poi

DESCRIZIONE Il bambino comprende il mondo in base a ciò che può fare con gli oggetti e le informazioni sensoriali. Il bambino si rappresenta mentalmente con gli oggetti e inizia a comprenderne la classificazione. Comincia a capire che esistono più punti di vista. Il bambino ragion su eventi concerti e comprende la conservazione. Si sviluppano nuove operazioni mentali (addizione, sottrazione). L’adolescente immagina cose che non ha mai visto o che non sono ancora successe. Pensa in termini ipotetici-deduttivi.

Lo stadio sensomotorio (dalla nascita fino a 2 anni circa) I bambini costruiscono una comprensione del mondo coordinando esperienze sensoriali con azioni motorie. L’azione è il primo strumento per la formazione della conoscenza. La struttura cognitiva di questo periodo è lo schema d’azione. Sebbene ripetibili, generalizzabili e coordinati, gli schemi hanno il limite di consentire al bambino di avere con l’ambiente solo scambi effettivamente eseguiti sugli oggetti. Evoluzione del concetto di oggetto. Comprende 6 sottostadi (descrivono il passaggio graduale da organismo riflesso a individuo riflessivo) 1. Esercizio dei riflessi: 0-1 mese 2. Reazioni circolari primarie: 1-4 mesi 3. Reazioni circolari secondarie: 4-8 mesi 4. Coordinazione degli schemi: 8-12 mesi 5. Reazioni circolari terziarie: 12-18 mesi 6. Interiorizzazione degli schemi: 18-24 mesi

La permanenza dell’oggetto La nozione di permanenza dell’oggetto è una delle conquiste più importanti per un infante: indica la comprensione del fatto che gli oggetti e gli eventi continuano ad esistere anche quando non possono essere rilevati dagli organi di senso, non li vediamo, non li sentiamo o non li tocchiamo. Verso la fine del periodo sensomotorio gli oggetti sono permanenti, ma questa capacità si sviluppa passando attraverso 6 sottostadi: STADIO 1° stadio dei riflessi e 2° stadio delle prime abitudini. 3° stadio delle reazioni circolari secondarie.

ETA’ 0-4 mesi 4-8 mesi

4° stadio dell’applicazione dei mezzi noti alle nuove situazioni.

8-12 mesi

5° stadio

12-18 mesi circa

6° stadio

16-18 mesi

DESCRIZIONE Non si ha alcuna nozione di oggetto permanente. Alle cose viene attribuita un’iniziale permanenza come prolungamento dei movimenti di accomodamento (prensione ecc), ma non c’è nessuna ricerca sistematica per trovare gli oggetti assenti Ricerca degli oggetti scomparsi, ma senza tener conto dei loro movimenti nello spazio. Gli oggetti sono cercati nel punto di scomparsa. L’oggetto è costituito come sostanza individuale permanente ed inserito in gruppi di spostamenti, ma il bambino non tiene ancora conto dei cambiamenti di posizione che avvengono fuori dal suo campo di percezione. Rappresentazione di oggetti assenti e dei loro spostamenti.

Inizialmente il bambino si comporta come nel proverbio “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore”: se la mamma copre con un panno un oggetto con cui prima stava giocando, egli dirige l’attenzione altrove. Intorno a 9 mesi si hanno le prime forme di permanenza dell’oggetto: il bambino cerca di prendere l’oggetto, anche se non lo vede più. Inizialmente, però, l’immagine mentale dell’oggetto nascosto è di breve durata: se si lascia passare del tempo il bambino non lo cerca più. Solo intorno ai 18 mesi la rappresentazione dell’oggetto è come nell’adulto.

Lo stadio preoperatorio (dai 2 ai 7 anni) In questa fase i bambini cominciano a rappresentare il mondo attraverso parole, immagini, imitazione differita, disegni e giochi. Il bambino inizia ad essere capace di costruirsi mentalmente ciò che ha percepito o agito. Operazioni: Azioni interiorizzate che permettono al bambino di compiere mentalmente ciò che prima poteva fare solo fisicamente. Ora sono formulati concetti stabili, emerge il ragionamento mentale, ma affiora anche l’egocentrismo e sono costruite credenze magiche. Le azioni interiorizzate sono rigide, irreversibili, non coordinate e ancora dominate dalla realtà delle cose. Il pensiero è prelogico o intuitivo. Credenze magiche Cosa fa muovere le nuvole? ANNI Fino a 3

PENSIERO Magico

3-7

Animistico

Dagli 8

Logico

DESCRIZIONE Il bambino pensa di poter influenzare gli oggetti con il pensiero o le azioni Il bambino dà agli oggetti proprietà degli esseri viventi Il bambino comprende la differenza tra oggetti inanimati ed esseri viventi

ES. RISPOSTA Le nuvole le facciamo muovere noi

Le nuvole si muovono da sole perché sono vive Il vento muove le nuvole

Lo stadio preoperatorio (dai 2 ai 7 anni) Sottostadio della funzione simbolica È il primo sottostadio del pensiero preoperatorio e comprende il periodo che va dai 2 ai 4 anni circa. In questa fase il bambino acquisisce la capacità di rappresentare mentalmente un oggetto non presente per mezzo del linguaggio, del disegno e del gioco. Egocentrismo: l’incapacità di distinguere la propria prospettiva da quella degli altri. Piaget e Inhelder studiarono l’egocentrismo con il compito delle Tre Montagne. - Egocentrismo radicale o assoluto: nel periodo sensomotorio, fino a 4 mesi, il bambino non differenzia il mondo dal proprio corpo a cui tutto è riconducibile. - Egocentrismo intellettuale: il bambino preoperatorio non concepisce la possibilità che gli altri vedano il mondo diversamente da lui. * - Egocentrismo adolescenziale: gli adolescenti pensano che gli altri siano interessati a loro quanto lo sono loro stessi.

*

Animismo: caratteristica del periodo preoperatorio che consiste nel credere che oggetti inanimati abbiano qualità legate all’essere vivi e siano capaci di compiere azioni. Finalismo: è il principio secondo il quale si crede che tutti i fenomeni abbiano uno scopo orientato a garantire all’uomo le condizioni di una vita serena. Artificialismo: è la tendenza a credere che le cose siano state costruite dall’uomo o da un’attività divina, che opera secondo le regole della costruzione umana. Sottostadio del pensiero intuitivo Il secondo dei sottostadi del pensiero preoperatorio, situato circa tra i 4 e i 7 anni d’età, durante il quale, i bambini cominciano ad utilizzare ragionamenti rudimentali e vogliono risposte a tutti i tipi di domande. Piaget definì questa fase intuitiva, perché i bambini sanno le cose senza usare il pensiero razionale. Centrazione, irreversibilità e i limiti del pensiero preoperatorio Centrazione: la concentrazione dell’attenzione su una sola caratteristica escludendo tutte le altre. Irreversibilità: l’incapacità di annullare, invertire o compensare un certo risultato: il dato percettivo prevale sulla rappresentazione mentale. Conservazione: la consapevolezza che l’alterazione dell’apparenza di un oggetto o di una sostanza non ne cambia le sue proprietà di base. Pensiero trasduttivo o precausale: eventi che variano o avvengono nello stesso tempo sono ritenuti legati da nessi causali. Mancanza di coordinazione degli schemi mentali.

Conservazione La caratteristica essenziale degli oggetti non è modificata dai cambiamenti nel loro aspetto superficiale → reversibilità.

Il bambino a 6 anni, ancora dominato dal dato percettivo, non riesce a prescindere da esso e quindi a valutare che la quantità di liquido rimane la stessa anche se la si versa in un recipiente più alto e stretto.

Lo stadio operatorio concreto (dai 7 agli 11 anni) In questo stadio il ragionamento logico sostituisce quello intuitivo nei casi in cui il ragionamento può essere applicato ad esempi specifici o concreti. Questo stadio segna, cioè, il passaggio dal dominio della percezione a quello della logica. Operazioni concrete: azioni mentali reversibili che riguardano oggetti reali, concreti. Strutture mentali coordinate, reversibili e raggruppate in strutture d’insieme. La reversibilità di questo periodo concorre alla genesi del pensiero logico. Operazioni logiche Il sistema delle operazioni logiche concrete comprende due insiemi di operazioni: le operazioni I/N della reversibilità per inversione (ogni operazione è annullata da quella opposta) e le operazioni R/C della reversibilità per reciprocità (se A>B allora B...


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