Processo analitico 1 (Catania) PDF

Title Processo analitico 1 (Catania)
Course Malattie infettive
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Appunti - Malattie infettive - Processo analitico: parte prima - a.a. 2012/2013...


Description

Processo analitico.

12/03/2013

Professoressa Catania

Il processo analitico presenta tre principali tappe: 

 

Fase preanalitica: in questa fase risiedono la maggior parte degli errori, con percentuale media del 45% 50% ma che sale fino al 70% in alcuni studi . Consiste nella scelta del tipo di esame da richiedere al laboratorio, con annessa istruzioni al paziente all’esecuzione del prelievo, segue la raccolta del campione rispettando la condizione di asetticità. L ‘ultima tappa è il trasporto e conservazione del campione, questi rivestono un ruolo centrale per possibili contaminazioni, tenendo presente anche dell’aumento dei ricoveri ambulatoriali e dalla loro distanza dai centri di analisi e della centralizzazione e dell’accorpamento delle strutture sanitarie (es: gli ospedali del centro Italia per la ricerca del micobatterio inviano i campioni ad una struttura di riferimento). In questi casi l’idoneità dei campioni viene valutata grazie a microchip inseriti nei campioni che rivelano anomalie nel processo di conservazione(es valutano la Temperatura di conservazione che se non è quella idonea. Fase analitica Fase post analitica. È importante valutare la possibilità di attribuire un valore patologico ad campione colturale positivo (tenendo conto che la maggior parte dei tessuti sono colonizzati da batteri e funghi). Diverso discorso per i tessuti sterili, come il sangue, dove la presenza del microorganismo può indicare contaminazione del campione durante il prelievo. Quindi anche nella fase post analitica possono sorgere errori.

Nella fase pre analitica gli errori più frequenti sono:  Scelta dell’esame. Esempio, abbiamo pz affetta da sifilide diagnosticata mediante sierologica, il monitoraggio della terapia non può essere eseguito mediante la ricerca degli anticorpi, in quanto questi decrescono lentamente dando falsi positivi. Importante è anche fornire al laboratorio il nome del medico referente.  Errori nella modalità di raccolta, conservazione e trasporto. È inoltre importante istruire adeguatamente il pz nel caso in cui il prelievo sia eseguito in ambito domiciliare. Esempio la raccolta del mitto intermedio, ricordando al pz di scartare il primo getto, in quanto contaminato, ed eseguire una buona igiene dei genitali esterni. Per quanto concerne la raccolta del campione , questo dovrebbe essere di: - Adeguata tipologia - Raccolta al momento giusto - Raccolta nel sito corporeo rappresentativo. Es per la meninigite, oltre alla valutazione del liquor per esame colturale, è possibile ricercare anche l’antigene c per streptococco, che rilasciato in circolo e si ritrova nelle urine, quindi eseguire anche analisi delle urine per l’identificazione del batterio. - Quantità sufficiente. Ad esempio per l’emocoltura, riempire oltre il valore indicato dalla tacca posta sulla boccetta può compromettere la validità del test, in quanto si crea uno squilibrio tra campione e il terreno di coltura. Quindi bisogna abbandonare la credenza che aumentando il sangue nella boccetta si possono avere più batteri. - Evitare contaminazioni.  Importante riportare l’identificazione del campione mediante etichetta(apposta prima del prelievo). È necessario indicare: - Nome e generalità del pz - Nome di chi preleva - Data e ora del campione - Tipo di campione - Presunta diagnosi - Mirata ricerca microbiologica. In particolare in caso di sospetti infezioni patogeni infrequenti. (esempio emocultura per brucella richiede più tempo di incubazione se non lo richiedo falso il

risultato rischio di non vedere brucella) stesso discorso per tampone faringeo, se richiedo solo streptococco pyogenes beta emolitico di tipo A rischio di avere sempre campione negativo nonostante la presenza di un altro tipo di streptococco(anche se è meno frequenti)che possono dare anche un alto titolo streptolisinico(cross-reazione)  Trasporto del campione: il campione deve essere trasportato nel minor tempo possibile. Ricorda che esistono specifici sistemi e terreni di trasporto e un adeguata temperatura di conservazione(es neisseria sono termosensibili e muoiono a 4° C). inoltre è importante mettere un campione a refrigerare ma mantenere un campione a temperatura ambiente per esami diretti. Le feci sono messe a 4°C, eccezione fatta per la ricerca parassitologica, dove il campione è mescolato con conservante. Le secrezioni vaginali non vanno refrigerate per la ricerca di trichomonas, in quanto T. deve essere osservata in modo diretto sul campione. AAA ricorda che la maggior parte delle emoculture si positivizza nelle 72h, risultati positivi oltre i 5 gg indicano una contaminazione esterna(carica molto bassa)....


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