Prova d\'Esame di Macroeconomia 2015, domande+risposte [Prof. Valentini] PDF

Title Prova d\'Esame di Macroeconomia 2015, domande+risposte [Prof. Valentini]
Course Economia Politica
Institution Università Ca' Foscari Venezia
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Prova esame esercizi macroeconomia dell'esame di economia politica con il prof Valentini....


Description

Economica Politica – Lingue, Civiltà e Scienze del Linguaggio A.A. 2015/2016 Prof. Marco Valentini

Esempi di esercizi dati in precedenti esami con cenni di soluzione: parte 2 - macroeconomia Modalità d’esame Ricordo che l’esame sarà scritto con la seguente struttura: - 10 domande a risposta multipla: 1 punto per risposta giusta; 0 per risposta sbagliata o per risposta non data; - 1 domanda aperta da 9 suddivisa in 3 parti da 3 punti; - 1 domanda aperta da 12 suddivisa in 3 parti da 4 punti;

Domande chiuse 1.1 Nel calcolo del PIL visto dal lato della domanda i sussidi pubblici vanno compresi? [a] Si [b] No [c] Solo quando maggiori delle tasse ricevute [d] Solo se chi le riceve non ha altri redditi disponibili Soluzione: la risposta corretta è «b» in quanto i sussidi non rappresentano acquisti di beni e servizi da parte dello stato. 1.2 Una riduzione della componente autonoma del consumo determina: [a] uno spostamento a destra di AD [b] uno spostamento a sinistra di AD [c] uno spostamento a destra di AS [d] uno spostamento a sinistra di AS Soluzione: la risposta corretta è «b» in quanto a parità di prezzi il consumo e quindi il PIL diminuirà spostando la curva verso sinistra. 1.3 Oggi il tasso di disoccupazione in Italia è circa il 13%. Ciò significa che [a] il tasso di occupazione è 87% [b] il tasso di attività è 87% [c] ogni 100 occupati ci sono 13 disoccupati [d] ogni 100 persone appartenenti alle forze lavoro ci sono 13 disoccupati Soluzione: la risposta corretta è «d»: il tasso di disoccupazione è il rapporto tra disoccupati e forze lavoro (somma di occupati e disoccupati). 1.4 [a] [b] [c] [d]

Il tasso di inflazione core o di fondo viene calcolato togliendo l’inflazione dell’anno passato togliendo l’inflazione del trimestre precedente escludendo i beni alimentari non lavorati e i beni energetici togliendo l’inflazione del mese precedente 1

Soluzione: la risposta corretta è «c»: il tasso di inflazione core è l’inflazione di base ossia l’inflazione al netto della componente più volatile data dai beni alimentari ed energetici. In una economia chiusa con I e G dati e funzione del consumo pari a C=5+0,5Y d , il moltiplicatore della spesa autonoma è? [a] 0,5 [b] 10 [c] 2 [d] 5,5 Soluzione: la risposta corretta è «c»: infatti riscrivendo il Pil come Y=C+I+G e sostituendo la funzione di consumo Y=5+0,5Y d +I+G e ricordando che Yd =Y-T si ottiene che Y=5+0,5(Y-T)+I+G, risolvendo per Y: Y=(5+I+G-0,5T)/(1-0,5)=2*(5+I+G-0,5T) dove 2 è il moltiplicatore e (5+I+G-0,5T) è la spesa autonoma. 1.5

Nel gennaio 2015 1€ corrispondeva a 1,2$; a luglio 2015 1€ valeva 1,1$, ciò significa che: [a] l’€ si è apprezzato [b] l’€ si è deprezzato [c] l’€ non si è né apprezzato né deprezzato: queste definizioni sono legate ai paesi dell’Unione europea monetaria [d] per i paesi dell’area euro a luglio era più conveniente comprare negli Usa rispetto a gennaio Soluzione: la risposta corretta è «b»: a luglio rispetto a gennaio 1€ comperava meno dollari ciò significa che ha perso di potere di acquisto nei confronti del dollaro quindi si è deprezzato.

1.6

Domande aperte [1]

Si consideri la seguente tabella per l’Irlanda

Irlanda Inflazione GDP valori concatenati 2005=100 i

2007

2008

2,7 110,7 4,3

2,6 107,7 4,6

1.1 Ipotizzando di essere in equilibrio di medio periodo nel 2007, si descriva se la politica monetaria avvenuta tra 2007 e 2008 sia stata espansiva o restrittiva. 1.2 Si dica se i risultati reali sul Pil tra 2008 e 2007 sono coerenti con quelli attesi dal modello AD-AS. Risposta: 1.1 Visto che il tasso di interesse è aumentato è probabile che nel mercato sia avvenuto qualcosa di paragonabile a una politica monetaria restrittiva. 1.2 I risultati reali sono coerenti con quelli teorici: • Un maggior tasso di interesse riduce l’investimento diminuendo la domanda di beni e quindi la produzione. • Il reddito disponibile diminuisce e a sua volta diminuirà la domanda di beni. • Attraverso il moltiplicatore, la produzione e il reddito diminuiscono. • La riduzione del reddito provoca un calo della domanda di moneta coerente con l’offerta di moneta così da ristabilire l’equilibrio nel mercato finanziario e reale. • Nel nuovo equilibrio: o la produzione è scesa; o il tasso di interesse è cresciuto. 2

P

AD-2007 AD-2008 AS

A 2,7 2,6 B

107,7

110,7=Yn

Y

2 Statistiche sul mercato del lavoro. 1. [3 punti] Definire cosa si intende per tasso di disoccupazione ed occupazione. 2. [3 punti] E’ possibile che a fronte di una diminuzione del tasso di disoccupazione il tasso di occupazione resti costante? In quale modo? Risposta 2.1 Il tasso di disoccupazione è il rapporto tra il numero di disoccupati e la forza lavoro; il tasso di occupazione il rapporto tra occupati e popolazione attiva. 2.2 Il tasso di disoccupazione varia se varia il numero di disoccupati o la forza lavoro. Se alcuni disoccupati escono dalla forza lavoro, perché per esempio scoraggiati, il tasso di occupazione resta costante mentre il tasso di disoccupazione diminuisce. 3 Nel lungo periodo in economia chiusa affinché uno stato possa crescere deve aumentare la quota del suo risparmio. 1. [3 punti] Dimostrare l’esattezza o l’infondatezza di questa affermazione. 2. [3 punti] Descrivere alcune politiche miranti alla crescita nel medio-lungo periodo. Risposta 3.1 Il Pil può essere scritto come la somma delle voci di spesa che lo compongono: Pil=C+G+I. Nel caso di una economia chiusa senza interventi pubblici possiamo riscrivere questa relazione come Pil-C=I ossia il risparmio privato è uguale all’investimento. Dato che sono gli investimenti che possono far sviluppare l’economia, al fine di incrementare questi ultimi, a parità di condizioni, bisogna mirare ad incrementare il risparmio privato. 3

3.2 Affinché il PIL possa crescere nel medio lungo periodo si devono attuare delle politiche volte all’accumulazione di capitale (es. politiche volte a promuovere il risparmio), o al miglior sfruttamento del capitale esistente, che incrementino cioè la produttività: politiche per il capitale umano, politiche per la ricerca e lo sviluppo... 4 Recentemente la BCE ha deciso di abbassare i tassi di interesse di riferimento, in quanto sembrano esserci rischi deflazionistici. 1. [3 punti] In quale modo la domanda aggregata può innescare pericoli deflazionistici? 2. [3 punti] Descrivere come una diminuzione del tasso di interesse possa aumentare l’inflazione. Risposta 4.1 Se la domanda aggregata è debole, allora l’equilibrio di breve periodo tra domanda e offerta aggregata avrà un livello di produzione inferiore a quello naturale, ciò creerà una riduzione dell’inflazione, nel caso estremo fino ad un’inflazione negativa (diminuzione dei prezzi). 4.2 Una diminuzione del tasso di interesse farà aumentare gli investimenti reali; ciò indurrà, tramite il moltiplicatore Keynesiano, un aumento della produzione (maggiore della semplice riduzione iniziale degli investimenti) che farà in modo di avvicinarla alla produzione naturale, ossia la produzione di equilibrio di medio periodo in cui non vi sono nuove spinte all’inflazione.

AS

B Pe P

A AD’ AD Y

Y

Yn

5 Il governo Bush a fronte di una recessione nel 2001 decise di tagliare pesantemente le tasse. 1. [3 punti] Descrivere, secondo la teoria keynesiana, in quale modo questa politica può stimolare l’economia. 2. [3 punti] A fronte di una ripresa, gli USA si trovano con un maggiore debito pubblico: in quale modo questo fenomeno può frenare la futura crescita degli USA? 4

Risposta 5.1 Una diminuzione delle tasse significa avere maggiore reddito disponibile, quindi a parità di condizioni il consumo aumenterà e tramite il moltiplicatore Keynesiano ciò farà aumentare la produzione in misura maggiore della diminuzione delle tasse, favorendo la crescita complessiva nel breve periodo. 5.2 Avendo un elevato debito pubblico è probabile che il tasso di interesse sarà elevato e questo disincentiverà gli investimenti reali da parte delle imprese; ciò potrebbe frenare la crescita futura degli Stati Uniti in quanto si troveranno con una minore accumulazione di capitale (effetto spiazzamento tra investimento e debito pubblico).

5...


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