Purezza e pericolo Mary Douglas PDF

Title Purezza e pericolo Mary Douglas
Author Prof Rinaldi
Course Storia del cristianesimo e delle chiese
Institution Università degli Studi Roma Tre
Pages 19
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Summary

Riassunto del libro Purezza e Pericolo di Mary Douglas....


Description

La due grandi caratteristiche che differenziano le religioni primitive dalle grandi religioni della terra sono: 1 1. 2.

Erano ispirate della paura Erano confuse con la contaminazione e l’igiene Paura e terrore che nascono dalla sensazione di orribili disastri che assale chi oltrepassa confini vietati o vive una situazione impura. L’impurità, secondo Ricoeur, è una paura che blocca la riflessione, con l’impurità quindi usciamo dal campo della ragione ed entriamo in quello del terrore. Tuttavia alcuni antropologi non hanno trovato grande traccia di paura nelle religioni primitive (Evans Pritchard, presso gli Zande del Sudan. I Nuer considerano dio come un amico di famiglia. La paura è quindi una guida poco adatta mentre l’igiene è un’ottima strada da seguire. Lo sporco è innanzitutto disordine e nel nostro atteggiamento di pulire, rassettare e coprire celiamo la volontà di riordinare il nostro ambiente, adattandolo ad una nostra idea. Non c’è quindi paura o irrazionalità, ma azione creativa. Stessa cosa vale per i primitivi. Douglas cerca di dimostrare che i riti di purezza e impurità creano l’unificazione dell’esperienza. 1 Impurità come rito La nostra idea di sporco, legata all’amore per la pulizia e al rispetto per le convenzioni, non è in alcun modo legata al sacro (ricorda Santa Caterina da Siena e la coppa di pus). È quindi sconcertante apprendere che per i primitivi non c’era differenza tra sacro e impuro. Per noi santità e impurità sono diametralmente opposte eppure nelle religione primitiva c’è la mancanza di una netta distinzione tra santità e impurità. Per Eliade nelle culture primitive non c’è un alto gradi di specializzazione come nel nostro, quindi l’idea di sacro è un concetto molto generico. L’universo quindi potrebbe essere diviso in cose e azioni soggette a restrizioni ed altre che non lo sono. Sono regole che servono soprattutto a delimitare la divinità e l’impurità costituisce il pericolo di contatto con essa. La stessa parola latina “sacer” ha questo significato di restrizione, così come la radice ebraica kd-sh, generalmente tradotta con santo, si basa sul concetto di separazione. Nel Vecchio Testamento si legge: “Io sono Jahvè, che vi ho fatto uscire dalla terra per esser vostro Dio: voi quindi sarete separati, poiché io sono separato”. La confusione tra sacro e impuro è risolta da Frazer con il concetto di tabu, che indica una fumosa fluidità in cui i due concetti sono fusi. La parola tabu era stata usata anche da Robertson Smith nell’accezione di “uso arbitrario delle cose della natura da parte dell’uomo, rafforzate dal timore delle pene soprannaturali”. Robertson Smith affermava che distinguere il sacro dall’impuro è segno di passo in avanti nella civilizzazione delle società. Ecco allora che si arriva alla differenziazione tra religione primitive (che non fanno differenza tra sacro e impuro) e religione avanzate. È così che si arriva dopo decenni di dibattito tra progressisti e degenerazionisti, e grazie alla pubblicazione delle opere di Darwin e Taylor, alla fondazione da parte di Robertson Smith dell’antropologia sociale, che voleva cercare gli elementi comuni tra le esperienza moderne e primitive. Tra gli studiosi che sviluppano le idee di Robertson, uno dei più importanti è Durkheim che in Le forme elementari della vita religiosa afferma che la religione antica è una parte dell’ordine sociale che abbraccia dei e uomini. Sempre lo studioso afferma che le norme della separazione sono i segni distintivi del sacro e che il sacro bisogno di essere sempre protetto con proibizioni. Sviluppando il pensiero di Hegel alcuni studiosi evoluzionisti iniziano a pensare la storia dell'uomo come una catena che parte dalla magia come primo stadio, quello della tesi, quando poi al secondo stadio , quello della religione ovvero l' antitesi, arrivando così alla sintesi ovvero la scienza moderna. Presso alcuni popoli primitivi e chiaro come alcuni rituali vengono utilizzati con uno scopo magico , ovvero in maniera meccanica strumentale. Secondo Games , per gli ebrei l'espiazione non era altro che un procedimento meccanico consistente nell eliminazione della sporcizia materiale. Studiando anche i salmi 40 e 69 si erge come l'espressione mondare abbia un significato di spazzar via quindi il peccato è assimilato al concetto di impurità materiale

La contaminazione nella sfera profana Lo studio delle religioni si unisce al materialismo medico e si divide in due prospettive: i alcuni pensano che tutti i riti antichi si fondano essenzialmente sull igiene. Ad esempio il significato dell incenso non è simboleggiare il fumo che sale dal sacrificio ma quello di rendere sopportabile il puzzo di umanità così come l' astensione dal cibarsi di carne di maiale presso gli ebrei e gli islamici si spiega come il voler evitare il rischio legato ai climi caldi e alla carne di questo animale. C'è però un preciso legame tra i riti, il concetto di purificazione e la salute: si è sostenuto che gli ebrei avessero l'immunità durante le pestilenze grazie le loro regole dietetiche. Lo stesso legame tra rito e medicina si trova nelle regole di Mosè virgola che vieta agli ebrei le carni di quegli animali attaccabili dai parassiti . Stessa cosa avviene presso gli yoruba Nigeria dove si curano i pazienti malati di vaiolo solo attraverso sacerdoti che hanno già vissuto la malattia, inoltre gli Aruba usano la mano sinistra per maneggiare tutto quello che non è pulito. La daglas si definisce contrario anche la seconda interpretazione quella secondo cui i rituali primitivi non abbiano nulla in comune con le nostre idee di polizia. L'esempio proposto è quello di Harper che studia le regole di contaminazione dei bramini Havik. Regole riconoscono 3 ° di purezza religiosa: elevato intermedio e impuro il contatto con una persona dello Stato intermedio può far diventare impura una persona dello Stato superiore. In maniera superficiale le regole dei bramini prevedono di lavarsi almeno tre volte al giorno o perlomeno farlo prima del pasto principale. Anche l'atto del mangiare è di fondamentale importanza perché potenzialmente contaminante: i cibi vengono così distinti in cotti e crudi, Si dà una grande importanza al modo in cui un cibo viene portato alla bocca e quindi il contatto tra saliva in mani, al posto in cui una persona può sedere a un tavolo punto in questa maniera le regole si moltiplicano. Per la Douglas c'è una grande vicinanza tra questi riti e il nostro concetto di sporco, la contaminazione rituale e la nostra idea di sporco esprimono dei sistemi simbolici. La daglas, scomponendo i nostri concetti di sporco, li riconosce come conseguenza della nostra storia recente. Ci sono due differenze tra le nostre idee di contaminazionevirgola che gli europei contemporanei, e quelle delle culture primitive. La prima è che per noi evitare lo sporco è una questione di geni o di estetica e non di religione. La seconda differenza e noi consideriamo lo sporco in relazione alla conoscenza moderna degli organismi patogeni. Provando a fare un passo indietro, cancellando quindi la nostra conoscenza della patogenicità, ci resterebbe la concezione di sporcizia come qualcosa di fuori posto, il che ci fa tornare all'idea di ordine iniziale. Non sono sporche le scarpe in sé , ma è sporco appoggiarle sulla sedia, non è sporco il cibo virgola e sporco lasciare il cibo dove non deve stare e così lasciare oggetti della cucina in camera da letto virgola e oggetti della camera da letto in bagno. Il comportamento che noi seguiamo riguardo la contaminazione si fonda su una reazione negativa verso ogni oggetto, azione, idea che può confondere contraddire le classificazioni a cui siamo abituati. Questo discorso ci porta così a ragionare sulle nostre abitudini mentali: l'uomo è un animale che percepisce ovvero accoglie e seleziona elementi provenienti dall'esterno andandoli a posizionare all'interno del suo schema. In un caos di impressioni mutevoli ciascuno di noi costruisce un mondo stabile. Con il passare del tempo il nostro sistema di schedatura diventa più stabile e questo crea fiducia ma cosa succede a tutte le sensazioni che non riescono a essere incasellate nel nostro sistema. E quanto aveva provato a spiegare sartre con l'idea della viscosità, un liquido quasi solido e un solido quasi liquido. Sartre sostiene che alle sue prime manifestazioni la viscosità viene percepita e giudicata come una forma di esistenza ignobile. È un caso questo di anomalia,l'uomo ha diversi modi di comportarsi di fronte ad essa: Ignorarla condannarla o non percepirla fatto oppure percepirle creando nuovo sistema di classificazione. Insieme al nostro modello di schedatura però ce n'è uno più elevato che è quello della cultura che media le esperienze degli individui. Per la daglas in ogni cultura sviluppata esistono diversi modi di fronteggiare eventi ambigui o anomali: 1 l'ambiguità viene attenuata adeguandola un altro schema (nascita di un bambino deforme, ricostruire la categoria avvenimento di tipo speciale. I Nuerconsidera i neonati deformi come piccoli ippopotami li depongono e sul fiume ).2 l'anomalia viene circoscritta in alcune tribù dell'africa i gemelli devono essere uccisi così come i Galli che cantano la notte. 3 evitare le anomalie conferma e rafforza le definizioni . Quattro le anomalie sono etichettate come pericolose 5 i simboli ambigui possono essere usati nella poesia nella mitologia per richiamare l'attenzione su altri piani di esistenza

La contaminazione non è un fatto isolato, ma deve essere messa in riferimento con una struttura globale di pensiero. La daglas esamina le regole dietetiche contenute all'interno del levitico: Sì chi rumina e ha zoccolo spaccato: bue, pecora, capra, cervo, daino, bufalo… No irace, lepre, cammello, maiale. Sì pesci con squame e pinne. No uccelli rapaci, aironi,struzzi (perché non del tutto uccelli, nuotano, si tuffano, mangiano carne). No tartaruga, serpenti, topi, ramarro ecc. Le interpretazioni date ai seguenti precetti rientrano in due gruppi: ho le norme sono senza senso perché non hanno un intento dottrinale ma disciplinare oppure sono allegorie dei vizi e virtù. La daglas rifiuta l' approccio medico al simbolismo sposa invece la versione di epstein che commentando il talmud babilonese afferma che le regole dietetiche non sono simboliche ma etica e formative, con un fine comune: la santità. In particolare le regole dietetiche hanno come scopo abituare gli israeliti al dominio di sé. Filone invece sosteneva che il principio di selezione dietetica era sia etico che medico e mirava a scartare le carni più gustose virgola che sarebbero state una trappola per quello che era il pericoloso dei sensi: il gusto o virgola che avrebbe portato ha una calamita dannosa l'anima il corpo come la gola. Nathaniel Micklem Afferma invece l' arbitrarietà di queste regole suggerendo che non si debba razionalizzare questa argomentazione. Anche per Driver e difficile stabilire il principio che fissa la linea di demarcazione tra animali puri e impuri: alcuni sono considerati i repellenti per il loro aspetto fisico oh per le loro abitudini alimentari altri invece perché ritenuti sede di esseri sovrumani e demoniaci e così via. La Douglas però non accetta l’arbitrarietà di queste regolamentazioni: il reverendo Richards sottolinea come la preoccupazione degli autori del Levitico sia quella di dare ordine. Procede quindi con l'interpretazione delle norme come allegorie dei vizi virtù. Stein fa risalire questa tradizione ha l'influenza alessandrina sul pensiero giudaico: ogni legge sui cibi vietati alla sua ragione profonda , ad esempio topi sono vietati che nocivi le donne le perché simbolo del male volo maldicente. Gli uccelli invece sono commestibili solo quelli che mangiano il grano e quindi sono domestici e puliti mentre sono vietati i selvatici i carnivori , perché impuri e dediti alla violenza sul più debole. Gli animali dello zoccolo diviso stanno a significare che le nostre azioni devono essere divise in morale e giustizia . Ruminare inoltre sta per ricordare Filone invece legge nei pesci con pinne squame la resistenza e l' autocontrollo mentre vengono proibiti tutti quei pesci che vengono trascinati via dalla corrente. I rettili invece strisciando sul ventre rappresentano le persone dedite alle loro passioni EI loro desideri. Le creature che si muovono sul terreno con le zampe invece sono pulite e rappresentano il successo degli sforzi morali questa interpretazione riceve immediata accoglienza nel mondo cristiano diverso l'epistola di barnaba è un esempio di questa tradizione lo fornisce il commento del vescovo Challoner:la divisione dello zoccolo indica la divisione tra bene e male mentre il ruminare indica il meditare la legge di Dio; i pesci con le squame sono simbolo delle persone che pregando si coprono con le squame della virtù. Altra interpretazione è quella che afferma che ciò che è proibito per gli israeliti serve a proteggerli dall’influenza straniera ma la Douglas è contraria: se le leggi dietetiche servivano ad allontanare riti Pagani o costumi stranieri, perché gli israeliti praticavano ancora riti Pagani e avevano assorbito riti stranieri? L'interpretazione finale della daglas parte da una precisa analisi dei testi. ogni prescrizione alimentare viene preceduta dal comandamento di essere santi. Quindi c'è un legame tra santità e abominio. Cerchiamo di concentrarci sulla santità: questa è l' attributo della divinità la cui radice significa separato. In tutte le indagini si deve ricercare la distinzione tra potere e pericolo: la benedizione e il sorgere di tutte le cose buone , la perdita di benedizione e fonte di tutti i pericoli. Il rispetto delle regole quindi porta prosperità la loro infrazione attira il pericolo. I precetti quindi sono incentrati sul concetto della santità di Dio che gli uomini devono creare nella loro vita. La santità e quindi e integrità e completezza, che doveva valere nel mondo religioso e quindi nell

avvicinamento al tempio ma anche in ambito militare. L'integrità e quindi estesa a significare completezza in un contesto sociale. La santità è simboleggiata dalla completezza mentre la parola ebraica tebhel che significa mescolanza o confusione è tradotto con perversione. La santità significa quindi tenere distinte le categorie della creazione: anche le regole della moralità sessuale valgono come santità , vedi adulterio e incesto come inversione dell ordine giusto. La santità quindi e integrità, completezza ma anche ordine. Essere Santo è essere completo , essere uno. La santità è unita integrità perfezione dell'individuo e della specie. Le regole dietetiche sviluppano semplicemente la stessa linea. Gli animali ricevevano la benedizione della creazione da Dio, ma questa veniva preservata dall’allevamento dell’uomo (prima differenza tra animali domestici e selvatici, gli israeliti non amavano la caccia. Se proprio si deve cacciare, lo si faccia di animali che rientrano in categorie certe come antilope o capre selvatiche). Casi limite: lepri e irace, cammello e maiale non hanno entrambe le caratteristiche (ruminare e zoccolo bipartito). In generale il principio di fondo della purezza degli animali è che essi devono essere pienamente conformi alla loro classe: sono immonde le specie imperfette o ambigue. La Genesi fissava la creazione in tre ambienti: terra, acqua e firmamento. Il Levitico riprende questa categorizzazione e assegna a ogni regno il genere di vita appropriato: cielo  uccelli con ali e due zampe; acqua  pesci dotati di pinne e squame; terra  animali a 4 zampe che saltano o balzano o camminano. Ogni animale che non vi rientra è contraria a santità. (Caso del brulicare: strisciare, trascinare, forma di movimento indefinita. Produce frattura nella classificazione fondamentale. Prototipo è il verme: che appartiene al regno della morte e del caos. Le leggi dietetiche dovevano essere come dei simboli che inducevano alla meditazione sull’unità, sulla purezza e sulla completezza di Dio.

Capitolo 4 Magia e rituali La Douglas evidenzia come per comprendere la dimensione rituale sia necessario coglierne la complessità simbolica. Il rito trova la sua efficacia nell'emotività esperenziale e strumentale. Il rito fornisce un meccanismo di messa a fuoco dell'esperienza, agisce come una cornice che inquadra un determinato tipo di realtà (come il "c'era una volta") e libera attraverso l'esecuzione il potenziale creativo dei partecipanti, grazie a simboli esteriori capaci di coordinare mente e corpo per realizzare la realtà (come l'oggetto di scena sblocca la memoria dell'attore). Il pastore dinka in ritardo per la cena dal ritorno dal lavoro lega un fascio d'erba al lato della strada non per credere che farà in tempo per magia, ma per concentrarsi per arrivare in tempo. La dimensione simbolica è una necessità simbolica della relazione sociale: è impossibile avere relazioni sociali senza atti simbolici (una mail, un messaggio, una lettera). La dimensione simbolico rituale è pervasiva nell'esperienza condivisa degli uomini, la differenza tra culture primitive e complesse è che le prime producono un'esperienza unificata, in cui c'è coerenza tra livello simbolico e materiale, tra religioso e profano, mentre nelle società complesse l'esperienza è frammentata. (Messa a fuoco della realtà: rituale canto dello sciamano analizzato da Levi Strauss, per alleggerire i dolori del parto). Eppure c'è continuità tra le pulizie di primavera dei popoli occidentali e i riti di rinnovamento in quelli primitivi, la divisione della capanna boscimana tra lato maschile e femminile la distinzione dei bagni casalinghi in maschi e femmine. (Non rispettare questi riti e queste separazioni porta a pericolo: pericolo patogeno nell'igienista occidentale, pericolo alla virilità per il maschio boscimano). Dietro i nostri lavaggi laborioso non c'è solo la volontà di tener lontane le malattie, ma facciamo delle separazioni, stabiliamo dei confini, diamo delle visibili disposizioni alla casa che inteniamo creare al di là della casa materiale. Esistono cose che non possiamo sperimentare senza un rituale: i giorni della settimana. È un rito anche il denaro: elemento fisso ed esteriore che dà forma a comportamenti confusi e contraddittori. Il denaro media transazioni, il rito media l'esperienza colletiva, creando segni visibili di immagini e stati d'animo.

E così il denaro, elemento fisso ed esteriore, non è molto diverso da altri riti. La magia dei rituali crea ordine e armonia nella popolazione, la magia primitiva dà un senso all'esistenza e i divieti segnano i confini entro cui regna l'ordine.

Cap 5 La daglas cerca di capire il perché una cultura primitiva una tendenza verso la contaminazione che la nostra cultura non ha. Per noi la contaminazione e un problema di estetica igiene oh galateo che può diventare grave quando crea imbarazzo nella società e portare a sanzioni sociali, disprezzo, pettegolezzi o intervento della polizia. In alcune società umane le conseguenze della contaminazione sono invece più gravi e possono portare a un' offesa religiosa. Non possiamo capire la contaminazione nel campo del sacro se non distinguiamo una classe di culture, nelle quali fioriscono queste idee di contaminazione, da un’altra classe di cultura in cui non esistono. Per farlo la Douglas insiste sull’unità dell’esperienza umana e sul riconoscimento della natura del progresso storico, che ci permette di capire le differenze tra società moderna e primitiva. Il progresso significa differenziazione. Il progresso tecnologico comporta una differenziazione in ogni campo, nelle tecniche, nei materiali, nei ruoli produttivi e politici. La Douglas mette in mostra tre diversi livelli di differenziazione: 1.

Economico: nelle economie più indifferenziate i ruoli non sono attribuiti in base a considerazioni di mercato: un uomo fa il lavoro che fa in quanto parte di un ruolo che svolge, padre, figlio, fratello. Lo stesso vale per il processo di distribuzione: no supermakert, ma distribuzione della produzione comunitaria tra i membri secondo età, ruolo, sessi, 2. Politico: il progresso storico è segnato dallo sviluppo di diverse istituzioni (giuridiche, polizia militare, burocratiche) mentre nelle società più piccole tutto questo non c’è. 3. Intellettuale: le istituzioni non si diversificano senza un movimento analogo nel mondo delle idee. (Es. gli Had...


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