Relazione su Jane Eyre PDF

Title Relazione su Jane Eyre
Author Sara Peressin
Course Letteratura e intermedialità
Institution Università degli Studi di Udine
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Summary

relazione svolta su libro "jane eyre" per il corso di letteratura ed intermedialità...


Description

Relazione su Jane Eyre di Peressin Sara 147508

Autore: Currer Bell (Charlotte Bronte) Titolo originale opera: Jane Eyre. An autobiography Titolo in italiano: Jane Eyre. Un’autobiografia Traduzione a cura di Stella Sacchini Postfazione di Remo Ceserani

TRAMA Jane Eyre è orfana di entrambi i genitori, vive con la zia e i cugini sotto i quali si ribella spesso a causa dei maltrattamenti subiti. Trasferita poi in una casa di carità, impara l’educazione e le buone maniere oltre che ad una giusta istruzione mai ricevuta prima. Grazie all’istruzione ricevuta si ritrova a lavorare come istruttrice a Thornfield Hall, per Mr Rochester. Presto sia lei che il padrone si trovano coinvolti emotivamente e attraversano molte situazioni difficili, le quali devieranno le scelte di vita dei protagonisti. Uno di questi problemi è la scoperta della prima moglie di Rochester, rinchiusa nella villa a causa della sua pazzia, goccia che farà traboccare il vaso della relazione dei due innamorati e che porterà Jane a scappare. Per qualche anno dopo la sua fuga l’istruttrice convive con quelli che si scoprirà in seguito essere suoi parenti e continuerà la sua vita indipendente assieme a loro. A fine opera i sentimenti spingeranno la ragazza verso il suo più grande amore mai dimenticato, malandato e monco, ma che ama fino alla fine e con il quale condivide la via del matrimonio agognato.

DATI SULL’AUTRICE E CONTESTO L’autrice non si firma con il suo vero nome Charlotte Bronte, ma decide di usare lo pseudonimo di Currer Bell. Il testo è una sua autobiografia, nel quale si rivolge direttamente al lettore come se gli stesse parlando della sua personale storia. Conduce una vita ritirata e un’educazione privata. Dalla sua storia deriva quella della protagonista sopra citata, che vive in un ambiente ostile e in continuo cambiamento. Il contesto in cui vive Jane non è totalmente inventato, bensì rispecchia luoghi e possibili persone reali che sono entrati nella vita dell’autrice. Dall’infanzia alla vita adulta, la ragazza affronta varie difficoltà e le supera tutte egregiamente, diventando sempre più indipendente e autonoma.

PARADIGMI DI LETTURA Orientalismo – Jane Eyre affronta l’orientalismo nella letteratura inglese attraverso la relazione tra Mr Rochester e la sua prima moglie, Bertha Mason. Lui fu costretto dal padre a sposarsi con questa donna giamaicana definita che a detta di lui. Da questo è evidente che la società inglese si rivolga alla sventurata moglie caraibica come se fosse un animale anziché una persona. L’Inghilterra risulta il conquistatore, la potenza incarnata in quest’uomo costretto ad un legame con una persona inferiore, che invece desidera avere un legame con una donna inglese e al suo livello. Si forma una gerarchia chiaramente volta a favore di lui, creando un’atmosfera di sottomissione della povera donna esiliata e trattata come un animale selvaggio. Meraviglia e possesso – Parlando di questo paradigma, la cultura, la vita, la lingua di Bertha Mason vengono azzerate così come la sua esistenza. Infatti, la notizia dell’unione tra Bertha e Mr Rochester viene subito cancellata dal presunto avvento della sua finta morte, escogitata per nascondere il suo esilio con Grace Poole al terzo piano della villa. Non esiste mediazione tra la donna orientale e il resto del mondo d’Inghilterra, se non quelle flebili e disumane interazioni che conduceva lo sposo come suo padrone che fa di lei e della sua cultura tabula rasa completa. Pelle nera/maschere bianche - Prendendo ad esempio un episodio diverso, si può parlare della Madama Indovina: presentata come una zingara di colore introdottasi in casa Rochester, si impone e chiede udienza. La chiaroveggente viene ascoltata da tutti i presenti, invitati compresi, che dopo aver sentito le sue “veggenze” cambiano modo di porsi nei suoi confronti. Inizialmente la vedono come . La descrizione fisica è l’ennesimo stereotipo razzista, già presente all’epoca della scrittrice: . Questo personaggio conferisce quindi al paradigma il senso che conferisce Fanon: una persona che viene dalle colonie, di pelle scura, sarà bianca e integrata quando saprà parlare e ambientarsi nella società del colonizzatore. Ma questo di fatto non toglie le origini alla donna, nonostante sia solo frutto di uno scherzo del padrone di casa che impersona una donna colone. La situazione di Bertha è completamente opposta: la donna non riesce ad acquisire la lingua e la cultura della madrepatria inglese, perciò non viene riconosciuta come donna capace di capire e relazionarsi.

1C. Bronte, Jane Eyre. An autobiography. Trad. Di Stella Sacchini, Milano, Giangiacomo Feltrinelli ed., 2014, p. 361

CONFRONTO CON LA DIMENSIONE COLONIALE/POSTCOLONIALE Jane Eyre affronta il colonialismo sia dal punto di vista della protagonista, tipica donna inglese dell’epoca (bianca, puritana, istruita) sia da quello di Bertha Mason (descritta come un demone, folle animale con istinti sessuali). La prima moglie di Edward Rochester incarna tutti gli stereotipi dell’orientalismo: donna esotica, seducente e sessualmente disponibile che però non è stata educata, priva di intelligenza venendo dalle colonie. Le due antagoniste reciproche incarnano quindi le due facce della stessa storia. Da una parte troviamo il Paese con valori morali, politici, conquistatore di terre preziose e mistiche. Dall’altra vediamo le colonie, sfruttate nelle terre e negli individui, costrette alla subordinazione e alla schiavitù. Bertha Mason nasce e cresce in Giamaica. Qui viene educata e vive secondo le tradizioni e la cultura insite nel Paese, per quanto possa essere definito paese libero essendo colonia inglese. La presenza occidentale della famiglia Rochester, a parere mio, è una conferma della supremazia bianca che ancora una volta vuole piegare al suo volere il popolo. L’unione civile del matrimonio avvenuta tra lei, donna caraibica “sottomessa” e lui, figura del potere, mette in mostra come un semplice atto come il matrimonio non sempre rappresenta amore. Il mondo orientale è l’opposto di quello occidentale, e viene strappato per essere costretto al cambiamento imposto dalla potenza. Questo è evidente nel rapporto tra colonizzatore e colonizzato: poco dopo il matrimonio, Bertha non viene riconosciuta come essere umano, ma animale. Viene rinchiusa e dimenticata prima dalla persona con la quale viveva, poi dall’intera società a causa di menzogne come la sua falsa morte. La sua vita non è più in suo possesso, e finisce per perdere la vita e la sanità mentale, a causa del disagio e del non riuscire ad adattarsi alla vita borghese. Persiste quindi, mentre si parla della sua vita, un’assenza del centro, che la porta a non sentirsi conforme alla società inglese. Come accennato in precedenza, nei riguardi della prima moglie avviene una descrizione che muta la visione del lettore nei suoi confronti: si passa nel racconto dalla presentazione di una splendida donna esotica piena di fascino ad un animale selvatico particolarmente pericoloso, che si affida solo ai propri istinti per sopravvivere e che, per evitare qualsiasi danno, viene fatta prigioniera. Il rapporto di subordinazione della figura femminile rispetto all’uomo può essere analizzato anche nel mancato dialogo tra loro: Edward Rochester non accenna ad avvicinarsi umanamente a Bertha nemmeno una volta, non le fa visita e la lascia nelle mani di Grace Poole, intermezzo tra i due e balia della donna. L’assenza di dialogo accentua la situazione già drammatica e il distacco creatosi, portando anche il lettore inglese dell’epoca a schierarsi con la figura maschile e quindi dalla parte del colonizzatore: Edward Rochester risulta “vittima” del matrimonio combinato, ritrovatosi in un legame con una subordinata quando desiderava una donna inglese.

APERTURE A quest’opera possiamo collegare un testo definibile sequel, “Wide Sargasso Sea”. L’opera è di un’autrice anglo-caraibica, Jean Rhys, la quale incentra il racconto sulla figura di Bertha Mason. In questo contesto, come scritto da A. Palumbo su “Black dog”. Altri riferimenti all’opera ottocentesca, come il modo di porsi freddo e distaccato dell’uomo senza nome e lo spirito carismatico della protagonista, sono capovolti e trovano soluzioni logiche ai comportamenti stessi: l’atteggiamento di lui è quello del tipico conquistatore, quello di lei è dato dalle temperature alte dell’ambiente esotico che quindi provocano sbalzi d’umore e problemi psichici. In poche parole, in “Wide Sargasso Sea” viene ripresentata la love story tra Jane Eyre e Edward Rochester vista dalla prima moglie, tra la scena del velo strappato e l’incendio del letto, con annesse le spiegazioni dei suoi comportamenti. L’intermedialità dell’opera in questione è ben fornita nel campo cinematografico: troviamo molti film e molte serie sull’opera ottocentesca, con svariati nomi e revisioni. Tra serie tv, film e miniserie, troviamo circa 20 trasposizioni nel piccolo e grande schermo. Per esempio, nel 1996 uscì il film “Jane Eyre” di Zeffirelli: il film procede per capitoli, come un’opera teatrale, ed è un’ottima possibilità parallela per chi non ha letto l’opera letteraria. I due personaggi principali vengono interpretati da William Hurt e Charlotte Gainsbourg. L’opposto di questa prima visione più analitica è il film del 2011 diretto da Cary Fukunaga, con Mia Wasikowska e Michael Fassbender. Questo film è più simile al libro, riprende l’alone di mistero dietro gli avvenimenti notturni nella villa e tiene il fascino gotico. Per quanto riguarda le miniserie, quella che ritengo più importante da citare è sicuramente quella prodotta dalla BBC. Gli episodi totali sono 4, tutti della durata di un’ora. I film di cui ho parlato sono uno troppo romantico, e l’altro troppo razionale, mentre questa serie riesce a mischiare gli aspetti delle due opere del grande schermo arrivando quasi all’adattamento più fedele in assoluto.

Bibliografia: C. Bronte, Jane Eyre. Un’autobiografia, 1847. Trad. di Stella Sacchini Sitografia: A. Palumbo, jane eyre -nuovi spunti di lettura https://www.blackdogedizioni.it/jane-eyre-nuovi-spunti-di-lettura/ (ultima consultazione 10.01.21) L. Hale, alla ricerca del “jane eyre” perfetto https://theanglophilecorner.wordpress.com/2017/01/25/alla-ricerca-del-jane-eyre-perfetto/ (ultima consultazione 11.01.21)...


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