Restauro Critico PDF

Title Restauro Critico
Author Alfio Marletta
Course Teoria del restauro
Institution Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria
Pages 71
File Size 2.7 MB
File Type PDF
Total Downloads 80
Total Views 138

Summary

Restauro critico nel XX secolo.
Bonelli, Pane, Brandi...


Description

Il restauro nel XX secolo Il restauro critico: R. Bonelli, R. Pane, C. Brandi

La nascita del restauro critico

Presupposti

 Fallimento dei principi del restauro scientifico.

 Sconfinamento, per necessità, dei principi del ‘minimo intervento’.

 Influenza del neoidealismo e della filosofia estetica.

Neoidealismo e filosofia estetica Studio applicato a tutti i fenomeni del bello e dell’arte, che, rispetto alle scienze, presuppongono, nel fenomeno di partecipazione e di conoscenza, la percezione sensibile (l’opera d’arte è immagine), in contrapposizione al positivismo e alla vena classificatoria.

Kant Nascita dell’Estetica Teoria della conoscenza sensibile Idealismo La conoscenza è filtrata dalla soggettività. I giudizi estetici sono soggettivi (dimensione critica). Il soggetto ‘seleziona’ in base alle proprie conoscenze si configura come risposta a un interrogativo”.

“L’opera

Neoidealismo e filosofia estetica Benedetto Croce Soggettività: “ogni storia è storia contemporanea”. L’arte dev’essere considerata come attività autonoma rispetto all’etica e alla logica, se si vuole evitare il didascalismo e l’allegorismo.

Filosofia / Restauro Idealismo Importanza della conoscenza e della storia Restauro = si basa Alla Storia si affianca l’Estetica su particolari significati, in relazione al riconoscimento del valore artistico e storico del documento. Atto del proprio tempo, ed in quanto tale strettamente legato alla storia del suo tempo.

Fenomenologia

Studio e classificazione dei fenomeni, così come si presentano allo spettatore.

Analisi delle apparenze.

Per Hegel la fenomenologia dello spirito è la descrizione dei diversi stadi attraverso i quali lo spirito giunge alla conoscenza universale partendo dalla coscienza immediata e sensibile.

Filosofia / Restauro Fenomenologia

Conoscenza dell’opera

Scuola di Francoforte (1930)

Horkeimer – Marcuse critica alla società contemporanea nell’ottica dell’emancipazione dal dominio (economico, del totalitarismo). Società alienata (sfruttamento della classe operaia).

L’arte è una forma di liberazione da tale processo di alienazione.

Filosofia / Restauro Restauro Intervento creativo

Strutturalismo (Francia 1950-60)

Gestalt-psychologie Gestalt = struttura, configurazione. Studi sulla percezione: quando si guarda un’opera se ne coglie innanzitutto l’effetto di totalità. Il tutto non è somma di parti.

Filosofia / Restauro Strutturalismo Riconoscimento dei valori / Concetto di unità brandiano / Un’opera architettonica non è solo documento, ma anche atto che nella sua forma esprime un mondo spirituale (Bonelli)

Filosofia / Restauro

Il pensiero filosofico influenza fortemente la dottrina del restauro, con mutamenti anche nella terminologia: Pane (Croce) Brandi

Poesia / Prosa

Edilizia minore / Emergenze

Fenomenologia / Strutturalismo / Idealismo

Concetto di storia E’ lo storico a fare i ‘fatti storici’, è lui, in base alla sua interpretazione, a stabilire quali siano o meno fatti storici. Si tratta di un atteggiamento opposto a quello ottocentesco, di matrice positivista, secondo cui fare storia significava elencare il maggior numero di fatti oggettivi e inconfutabili. Ora, invece, il compito dello storico sta proprio nel selezionare, nel capire quali fatti storici siano veramente importanti B. Croce: lo storico guarda il passato con gli occhi del presente.

Compito dello storico non è quello di classificare i fatti, bensì di darne un giudizio selettivo.

Il restauro critico

XIX sec. (positivismo) Storia = Scienza Restauro = operatività della storia (dipende dalle regole della storia)

Inizi XX sec. (influenza crociana) Storia  Scienza Restauro = processo selettivo basato sulla conoscenza storica, ma che diventa interpretazione dell’opera, sulla base del riconoscimento di valori e di un giudizio critico

Restauratore = storico, filologo, critico.

Il restauro critico STORIA = Riconoscimento + valutazione Critica RESTAURO = Atto critico (‘braccio secolare della storia’ / Bonelli)

Tale atto critico si basa sulla dialettica di 2 istanze, storica ed estetica, poiché l’opera viene vista nella sua bivalenza di: - materia / immagine; - documento / prodotto artistico. L’intento del restauro critico è quello di liberare l’immagine dell’opera (non quella originale) seguendo un processo critico. Il momento preliminare di tal processo consiste nel RICONOSCIMENTO dell’opera (soggettivo, ma non arbitrario, perché basato sui dati storici), per proseguire con l’emissione del GIUDIZIO e finire con l’INTERVENTO.

Il restauro critico

Il restauro non si basa più su regole fisse, ma su valutazioni ‘caso per caso’. Inoltre, al fine di liberare l’immagine dell’opera, esso diventa ATTO CREATIVO, facendo subentrare la fantasia, che da evocatrice diventa produttrice. A tal scopo, l’architetto/restauratore deve possedere: 1) Preparazione storica, artistica e architettonica 2) Competenza tecnica 3) Umiltà

Si nega l’abbellimento dell’opera. Scopo del restauro è quello di tramandarla nel futuro, nel rispetto delle sue stratificazioni.

Renato Bonelli (1911-2004)

Biografia

(da Enciclopedia Treccani_a cura di F.P. Fiore)

1962-65: Professore ordinario di Storia dell'arte e Storia e stili dell'architettura nell'università di Palermo 1965: Chiamato all'università "La Sapienza" di Roma 1964-67: Segretario generale dell'associazione Italia Nostra, sostenendo la necessità di una difesa non passiva del patrimonio architettonico, in polemica con le Soprintendenze

Storico dell’architettura, le sue ricerche si sono rivolte all'architettura medievale e soprattutto all'architettura romanica e degli Ordini mendicanti, sottolineando la lettura critico-figurale e la comprensione dell'organismo chiesastico quale forma-strutturaimmagine.

Bibliografia principale

(da Enciclopedia Treccani_a cura di F.P. Fiore)

Storia dell’architettura - Il Duomo di Orvieto e l'architettura italiana del DuecentoTrecento (1952) - Da Bramante a Michelangelo (1960), Restauro - Architettura e restauro (1959) - voce Restauro architettonico e urbanistico nella Enciclopedia universale dell'arte (xi, 1963), Riviste Direttore della Rivista Architettura, storia e documenti

Il concetto di opera d’arte

Nel 1947 critica alcuni enunciati della Carta del 1932, che imponevano il rispetto di tutti gli elementi aventi carattere d’arte o di testimonianza storica. Rispetto che induceva talvolta ad impedire «la visione di sublimi architetture». Confuta, quindi, la definizione di interesse testimoniale, dichiarando che il valore storico di un’opera d’arte si identifica con quello espressivo.

Il concetto di restauro

A partire dal 1946 concepisce una sostanziale revisione teorica della disciplina restauro come momento dialettico tra atto creativo e processo critico.

Influenza dell’estetica idealistica, che lo induce a criticare i principi classificatori e tipizzanti della storiografia positivista, che avevano escluso dall’analisi le qualità artistiche proprie dei monumenti.

Il concetto di restauro

Scopo del restauro, rifiutando il ritorno all’unità di linea, era la restituzione del monumento «ad una rinnovata unità artistica».

Effettuando una netta distinzione tra architetture e episodi edilizi, la qualificazione storico-critica si poneva come momento fondamentale, condizionante gli sviluppi metodologici successivi, sostenendo che, di fronte a valori figurativi di forte potenza espressiva, quelli testimoniali erano trascurabili, conferendo ai primi rilievo assoluto.

Il concetto di restauro

Deprecando il ripristino stilistico, compito del restauratore (che deve essere dotato di capacità artistiche, critiche e storiche, necessarie per la comprensione del significato universale dell’arte) è quello di un ritorno all’unità figurativa, regolato dalla coerenza estetica, dando dunque prevalenza ai valori formali e subordinando ad essi il rispetto delle fasi costruttive e di evidenziazione delle aggiunte. Per le fabbriche di non particolare rilievo formale è ammesso, invece, l’intervento di diversi criteri, pur mantenendo la centralità dei valori figurativi.

Il concetto di restauro

Da tali riflessioni derivano nuove norme, che consentono di distruggere senza esitazioni sovrapposizioni ed aggiunte, anche di pregio, qualora esse intacchino l’integrità architettonicofigurativa dell’opera. Inoltre, il restauro dell’architettura-opera d’arte, legittimo solo in presenza dei tratti essenziali della figurazione, si configura come atto creativo, benché condizionato dalla preesistenza. Nel caso in cui, invece, non vi siano tracce per ricreare la forma originaria, la nuova opera si deve porre come frammento, attraverso l’uso del linguaggio moderno.

Opera d’arte e restauro Al valore artistico è data la prevalenza assoluta rispetto agli altri aspetti e caratteri dell’opera.

Il restauratore deve innanzitutto individuare e riconoscere la qualità artistica del monumento onde operare per “reintegrare e conservare il valore espressivo dell’opera”.

Ciò per recuperare la “vera forma”, o forma compiuta, cosa ben diversa dalla forma originaria. Si tratta di una forma che può non essere esistita al momento della genesi storica del monumento, ma essere invece emersa in un secondo momento, attraverso una complessa e singolare elaborazione di parti, anche cronologicamente distinte, in un’immagine nuova, a sua volta successivamente rifusa.

Opera d’arte e restauro A tal fine occorre eliminare quanto la deturpi e la sfiguri, ricomponendo le parti mancanti (lacune) attraverso un atto di fantasia criticamente controllato.

Il puro interesse testimoniale è dichiarato inaccettabile perché “un’opera architettonica non è solo un documento, ma è soprattutto un atto che nella sua forma esprime totalmente un mondo spirituale (…). Essa rappresenta per la nostra cultura il grado più alto proprio per il suo valore artistico”.

Voce Restauro (1963) “Restauro come processo critico e restauro quale atto creativo sono legati da un rapporto dialettico, in cui il primo definisce le condizioni che l’altro deve adottare come proprie intime premesse”.

I valori ambientali Il pensiero di Bonelli, nonché di Pane, è di grande interesse anche per quanto concerne le novità apportate con riferimento alla definizione dei valori ambientali. Bonelli esclude la possibilità di assimilare gli insiemi edilizi alle opere d’arte, in quanto, a differenza di esse, privi di quell’unità formale che conferisce loro il carattere di espressione totale e compiuta, riconducendoli, tuttavia, al mondo dello spirito. Distingue: 1) architetture: opere d’arte in senso proprio 2) edilizia diffusa: prodotti di un’attività estetica coniugata ad un’attitudine pratica, in cui il tentativo di creazione artistica non si è totalmente compiuto, ma che sono espressione di un «linguaggio architettonico» 3) contenitori edilizi: realizzati per fini meramente utilitari, caratterizzandoli come «anti-architettura».

Roberto Pane (1897-1987)

Biografia

(da Enciclopedia Treccani_a cura di F.P. Fiore)

Sin da giovane si applica al disegno e all'incisione (nel 1912 frequenta a Napoli lo studio dello scultore V. Gemito), e in seguito alla fotografia di architetture e complessi ambientali. 1919: Si iscrive al neo Istituto superiore di architettura di Roma, dove è tra i primi laureati di quella scuola nel 1924. 1942: Professore ordinario di Storia dell'architettura dal 1942 presso la facoltà di Architettura di Napoli. 1949: Chiamato come esperto di restauro architettonico presso l'UNESCO e membro della commissione tecnica dell'Istituto centrale del restauro. Fu anche membro del Consiglio superiore del ministero dei Lavori pubblici.

Bibliografia principale

(da Enciclopedia Treccani_a cura di F.P. Fiore)

Storia dell’architettura - Architettura del Rinascimento in Napoli (1937) - Architettura dell'età barocca in Napoli (1939) - Il Rinascimento nell'Italia meridionale (i-ii, 1975-77) In queste opere segue l'estetica di Croce, introducendo nella storia dell'architettura il metodo storico-critico, e abbandonando le posizioni di G. Giovannoni, suo maestro a Roma

Biografie - Palladio (1948 e 1961) - Bernini architetto (1953) - Ferdinando Fuga (1956) - Antonio Gaudì (1964 e 1982) Letture di architetture senza autore - Napoli imprevista (1949) - Capri (1954) - I mausolei romani in Campania(1957)

Bibliografia principale

(da Enciclopedia Treccani_a cura di F.P. Fiore)

Restauro - Architettura rurale campana (1936) - Architettura e arti figurative (1948) - Città antiche edilizia nuova (1959) - Carta di Venezia (1964) Riviste Nel 1961 fonda e dirige la terza serie della rivista Napoli Nobilissima, già diretta da Croce Raccolta di suoi testi Attualità e dialettica del restauro: educazione all’arte, teoria della conservazione e restauro dei monumenti, a cura di M. Civita (1987)

Il concetto di monumento

Pur muovendo anch’egli dai principi dell’estetica neoidealistica, assume una posizione più cauta. Come Bonelli, critica alcune prescrizioni della Carta del ’32, seppure per questioni diverse, ovvero perché essa sosteneva che la conoscenza storica e la competenza tecnica fossero sufficienti a dettare le modalità esecutive. A suo avviso, la dottrina del restauro necessita di una revisione critica: ogni monumento deve essere visto come un caso unico, di fronte al quale il restauratore dovrebbe operare attraverso la collaborazione tra cultura, tecnica e gusto, non senza capacità compositiva.

Il concetto di opera d’arte

Evidenzia, introducendo sostanziali differenze concettuali ed operative rispetto agli epigoni del restauro critico, in particolar modo a differenza di Bonelli, la sua attenzione per la consistenza materica delle opere. A tal proposito critica gli assunti brandiani e gli interventi che prescindevano dallo stretto legame tra l’immagine dell’opera e la materia in cui essa è inverata. In ciò riprende il concetto di estetica secondo Croce, per il quale l’arte è sintesi perfetta tra contenuto e forma.

Il concetto di restauro

Di conseguenza, sostiene che, non potendo il restauro fondarsi esclusivamente su concetti critici e storici, ma è subordinato all’attività del gusto e della fantasia, è esso stesso opera d’arte. Ricostruire le immagini architettoniche del passato è un’illusione. Piuttosto, le integrazioni devono partecipare al dell’antica forma attraverso espressioni nuove.

simulacro

Il concetto di restauro RESTAURO = Prima di essere una tecnica, dev’essere una filosofia.  Contro il ripristino.  Unità metodologica e concettuale del restauro (pittura, scultura, architettura).  “Occorre (…) riconoscere che l’opera del restauratore non può compiersi con il solo ausilio dell’esperienza critica e storica, e che la creazione di una nuova unità estetica esige l’intervento del gusto e della fantasia” (1950).  Non possono dettarsi regole fisse, poiché “ogni monumento (…) deve essere visto come un caso unico, perché tale è in quanto opera d’arte e tale dovrà essere anche il suo restauro”.

Opera d’arte e restauro “(…) si dovrà sempre giudicare se certi elementi abbiano o no carattere di arte, perché, in caso negativo, ciò che maschera o addirittura offende immagini di vera bellezza sarà del tutto legittimo abolirlo” (1944). Critica il fatto che si sia puntato principalmente sui valori estetici e storici, senza considerare aspetti sociali, civili, economici “si è privilegiato il fiore e il frutto senza darci pensiero dell’albero”. L’urbanistica è fondamentale per risolvere i problemi della città e l’inserimento delle nuove aggregazioni. Si sono distrutti i valori ambientali. Essi esprimono la continuità della stratificazione. Importanza dei valori corali “il vero uomo è l’umanità intera”.

I valori ambientali

Nel 1948 Pane, stimolato dalle polemiche del dopoguerra sulla ricomposizione dei tessuti urbani devastati nel corso del conflitto, riprende le categorie crociane di poesia e letteratura estendendole all’architettura, definendo l’edilizia, come una qualità espressiva autonoma rispetto alla prima, frutto dell’attività spirituale.

Il tessuto edilizio minore è «espressione della società, così come lo è la letteratura, specchio della vita civile, morale, religiosa e intellettuale».

I valori ambientali

Tuttavia, non tutta la produzione letteraria è letteratura, spesso rispondendo a sole ragioni pratiche, così come non tutto il costruito è edilizia. A dimostrare il significato di quest’ultima era il riconoscimento del fatto che «non sono i pochi monumenti a creare l’ambiente delle nostre antiche città ma le tante opere che contribuiscono a determinare un particolare carattere locale», manifestazioni di un determinata civiltà e cultura.

I valori psicologici

Esprime un fondamentale concetto, che dovrebbe indurre alla conservazione di ogni testimonianza della nostra memoria storica: «negli spazi del passato noi ci sentiamo come dilatati ed espansi nelle forme che ci circondano, appunto perché esse sono come “un’estensione del nostro corpo”». La stratificazione storica si dimostra cioè «profondamente vitale e non estrinseca; essa si rivela come formatrice - insieme remota ed attuale - della nostra struttura psichica e quindi necessaria alla nostra più favorevole evoluzione futura».

Lo spazio esistenziale e l’istanza psicologica

Anni cinquanta e settanta del Novecento in conseguenza della crisi dei valori morali, estetici, sociali, spirituali impegno di intellettuali afferenti a svariate discipline, quali la sociologia, la psicologia, l’antropologia, la filosofia e la semiologia proficuo incontro tra esponenti del settore della psicologia analitica, della progettazione architettonica e del restauro. R. Pane rileva la consonanza esistente tra il pensiero della scuola di Francoforte, in particolare di Adorno e Horkheimer, e quello di Jung, relativamente alla messa in crisi, nel panorama contemporaneo, dei menzionati valori, causa dell’impoverimento della vita psichica dell’uomo.

Lo spazio esistenziale e l’istanza psicologica Negli anni sessanta denuncia che i danni prodotti dalla speculazione edilizia ai beni culturali fossero, non soltanto di tipo economico, storico ed estetico, ma anche di ordine esistenziale, interessando la sfera psichica dell’uomo. Afferma, infatti, che «Esiste un’antichità che è stratificata in noi stessi e che va considerata come premessa e condizione di ogni nostro divenire. Ora, si può dire che la nostra stratificazione psicologica trovi la sua testimonianza o, se si preferisce, il suo riflesso, in quella del centro antico. Così la vera e più intima ragione del nostro amore per le testimonianze del passato nasce proprio da questa immedesimazione e non da un estrinseco compiacimento verso immagini irripetibili. Perciò è stato giustamente detto che la città ha bisogno di conservare la memoria di sé stessa, allo stesso modo che ne ha bisogno il singolo uomo».

Lo spazio esistenziale e l’istanza psicologica

Intuisce che per salvaguardare insieme l’equilibrio psichico dell’uomo e il patrimonio culturale e di natura è indispensabile una piena collaborazione tra architetti, urbanisti, psicoanalisti e sociologi. «In tal modo, le ragioni dell’arte, degli ambienti storici e delle bellezze di natura troveranno il loro più valido fondamento in qualche cosa che preesiste ad ogni considerazione pratica o ...


Similar Free PDFs