Carta DEL Restauro 1972 PDF

Title Carta DEL Restauro 1972
Course Storia dell'arte e del restauro in italia
Institution Università degli Studi di Palermo
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Carta DEL Restauro 1972...


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CARTA DEL RESTAURO 1972 I presupposti La carta del 72 nasce da ben definite necessità: o

La mancanza di norme generali sul Restauro

o

Le diffuse ricostruzioni post danni bellici «senza quelle dovute cautele che caratterizzavano la cultura italiana del restauro»

Nel 1972 il Ministero della Pubblica Istruzione ha diramato a tutte le Soprintendenze d’Italia una Circolare contenente le istruzioni obbligatorie e la guida per la salvaguardia delle opere d’arte. Il documento prende il nome di Carta del Restauro 1972 OGGETTO: Tutte le manifestazioni dell’operosità umana, gli ambienti naturali e il paesaggio debbono essere tutelati in modo organico ed egualitario. La circolare tratta anche: -

Carta italiana del restauro del 1931(mai convertita in legge)

-

Norm e del Ministero dell’Eduzazione Nazionale del 1938 (mai convertite in legge)

-

Istituto Centrale del Restauro dal 2008 Istituto Superiore per la conservazione ed il restauro ( anche se la teoria e la prassi non furono mai estese a tutti i restauri del Paese).

Art. 1__ campo di applicazione tutte le opere d’arte Tutte le opere d’arte di ogni epoca, nella accezione più vasta, che va dai monumenti architettonici a quelli di pittura e scultura. Art. 2__ campo di applicazione edifici, centri storici, paesaggio, giardini Complessi di edifici d’interesse monumentale, storico o ambientale, particolarmente i centri storici; le collezioni artistiche e gli arredamenti conservati nella loro disposizione tradizionale; i giardini e i parchi Art. 3__campo di applicazione: resti antichi terrestri e subaquee Le operazioni volte ad assicurare la salvaguardia e il restauro dei resti antichi in rapporto alle ricerche terrestri e subacquee»

Art. 4_ salvaguardia e restauro «Si intende per sull’opera:

Salvaguardia:

qualsiasi provvedimento conservativo che non implichi l’intervento diretto

Si intende per Restauro qualsiasi intervento volto a mantenere in efficienza, a facilitare la lettura e a trasmettere integralmente al futuro le opere e gli oggetti definiti dagli articoli precedenti»

Art. 5__ fra i compiti delle Soprintendenze: programma annuale delle opere di salvaguardia e restauro Ogni Soprintendenza compilerà un programma annuale e specificato dei lavori di salvaguardia e di restauro che verrà approvato dal Ministero della Pubblica Istruzione su parere del Consiglio Superiore delle Antichità e Belle Arti giustificato da una relazione tecnica» dalla quale risulteranno: - Vicissitudini conservative dell’opera; - Lo stato attuale della medesima,; - La natura degli interventi e la spesa necessaria Art. 6_ operazioni proibite 1) Completamenti in stile o analogici, anche in forme semplificate e pur se in presenza di documenti grafici o plastici che possano indicare quale fosse stato o apparire l’aspetto dell’opera 2) «Remozioni” o demolizioni che cancellano il passaggio dell’opera nel tempo, a meno che non si tratti di limitate alterazioni, deturparti e incongrue rispetto ai valori storici dell’opera o di completamenti in stile che falsificano l’opera» 3) ricostruzione o ricollocamento in luoghi diversi da quelli originali; a meno che ciò non sia determinato da superiori ragioni di conservazione; 4)

Alterazioni delle condizioni accessorie o ambientali nelle quali è arrivata l’opera d’arte, il complesso monumentale o ambientale, il complesso di arredamento, il giardino, il parco, ecc;

5) Alterazione e rimozione delle patine. Art. 7 operazioni ammesse 1) «Aggiunte di parti accessorie in funzioni statica e reintegrazioni di piccole parti storicamente accertate oppure adottando materiale differenziato seppure accordato, chiaramente distinguibile a occhio nudoinoltre siglate e datate ove possibile»; 2) «Pulitura che, per le pitture e le sculture policrome, non devono giungere mai allo smalto del colore, rispettando patina e eventuali vernici antiche 3) )«Anastilosi sicuramente documentate, ricomposizione di opere andate in frammenti, ricostruendo gli interstizi di lieve entità con tecnica chiaramente differenziabile a occhio nudo o con zone neutre comunque mai integrando ex novo zone figurate 4)

«Modificazioni e nuove inserzioni a scopo statico e conservativo nella struttura interna o nel sostrato o supporto, purché all’aspetto dopo compiuta l’operazione, non risulti alterazione né cromatica né per la materia in quanto osservabile in superficie; »

5) «Nuovo ambientamento o sistemazione dell’opera, quando non esistono più o sono distrutti l’ambientamento o la sistemazione tradizionale, o quando le condizioni di conservazione esigano la remozione»

Art. 8 Reversibilità dell’intervento di restauro e studi -

-

Ogni intervento sull’opera o in contiguità dell’opera (…) deve essere eseguito in modo tale e con tali tecniche e materie da potere dare affidamento che nel futuro non renderà impossibile un nuovo eventuale intervento di salvaguardia e restauro. Ogni intervento deve essere preventivamente studiato e motivato per iscritto» , inserito nella relazione finale contenente anche la documentazione fotografica di prima, durante e dopo l’intervento; Per le puliture, in una parte periferica, lasciare un campione dello stato prima dell’intervento.

Art. 9__ Controllo preventivo dei nuovi prodotti Art. 10__Gli interventi non dovranno alterare l’aspetto della materia Art. 11_rimando agli allegati A,B,C,D Art. 12__Per qualsiasi caso di dubbia attribuizione rimando al Ministero della Pubblica Istruzione e alla Direzione generale alle Antichità e Belle Arti  A) Istruzioni per la condotta dei restauri architettonici;  B) Istruzioni per l’esecuzione dei restauri pittorici e scultorei;  C) Istruzioni per la tutela dei centri storici;  D) Istruzioni per la salvaguardia e il restauro delle antichità...


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