Lezione 14, Le carte del restauro PDF

Title Lezione 14, Le carte del restauro
Author Sofia Domeniconi
Course Elementi di conservazione e gestione dei beni culturali
Institution Università Ca' Foscari Venezia
Pages 4
File Size 85.2 KB
File Type PDF
Total Downloads 64
Total Views 144

Summary

Download Lezione 14, Le carte del restauro PDF


Description

Carta del restauro di Atene, 1931 -

promossa dalle Società delle Nazioni → organismo internazionale che ha preceduto l’ONU proprio nel 1930 si era concluso il grande restauro dell’Acropoli di Atene messi in evidenza principi generali che le nazioni specificheranno nelle carte successive.

punti: ● consacrato il diritto della collettività nella conservazione del patrimonio al di sopra dell’interesse privato → patrimonio storico - artistico legato ad un diritto di conservazione che ha un valore collettivo ● la prevalente valenza di un monumento è quella storica (come quella dei documenti), si raccomanda perciò di “rispettare l’opera storica ed artistica del passato senza proscrivere lo stile di alcuna epoca”. Senza perciò condannare ed eliminare lo stile di alcuna epoca → riferimento alla tradizione dei restauri di liberazione. Tutte le epoche sono degne di essere conservate. ● abbandono delle restituzioni integrali, dei ripristini e dei rifacimenti → non si può rifare in stile o ripristinare ● priorità a tutte le scelte di conservazione del patrimonio, in caso di ruderi c’è la priorità di “rimettere in posto gli elementi originari ritrovati”. Principio di anastilosis messo in campo proprio sull’Acropoli di Atene. ● evidenza sull’inopportunità dello spostamento delle sculture → rischio decontestualizzazione, conservazione in situ ● necessità di mettere in campo da parte degli Stati delle attività di manutenzione permanenti e preventive ●

● ●

Periodo di fiducia nelle tecniche e nel progresso → nella Carta infatti si raccomandano di usare materiali all’avanguardia per l’epoca, soprattutto per quanto riguarda il consolidamento e il restauro utilizzo del cemento armato. Considerato moderno ma oggi sappiamo che non è adatto, perché ampiamente sensibile a cambiamenti termoigrometrici. raccomandata la soppressione della pubblicità ed elementi abusivi in prossimità dei monumenti necessità di diffondere e condividere le conoscenze e formare i giovani sui temi del restauro

Le carte di questo periodo si interessano di più al restauro architettonico: la carta raccomanda che laddove siano necessarie delle aggiunte, queste vengano fatte in modo riconoscibile. Anche Boito raccomandava che le aggiunte venissero fatte di materiale diverso da quello dell’originale (anche se teoricamente).

Carta Italiana del Restauro, 1932 -

Roma, Consiglio Superiore per le Antichità e le Belle Arti → organismo di consulenza presso il Ministero della pubblica Istruzione.

Conseguenza della Carta di Atene, riguarda solo i monumenti, anche questa non ha ancora valore normativo. ● ribaditi concetti espressi sulla carta di Atene da applicare sia in contesto pubblico che in contesto privato. Alcune leggi superiori all’interesse privato ● si sottolinea la necessità che nel restauro l’Italia mantegna un primato indiscusso in questo campo ● assegnato al Consiglio Superiore il ruolo come consulente che andrà sempre interrogato, anche per quanto concerne i restauri privati ● promozione di un convegno annuale delle Soprintendenze sui temi del restauro per diffondere i lavori in corso, i principi, le teorie più aggiornate. ● obbligatorietà del giornale di restauro → necessità di redigere documentazione dettagliata degli interventi effettuati, anche in prospettiva di futuri interventi ● raccomandazione di prediligere manutenzione costante ● conservare “tutti gli elementi aventi un carattere d’arte o di storico ricordo [...] senza desiderio di unità stilistica e del ritorno alla primitiva forma”. Idea che tutti i periodi abbiano valenza artistica, no restauri di liberazione.

Nascita dell’ICR - Istituto Centrale del Restauro 1939, Legge 1240 - Creazione del I.C.R. Prima legge di tutela e contemporaneamente si istituisce un centro specializzato 18 ottobre 1941 Inaugurazione dell’I.C.R alla presenza del Ministro Bottai, delle autorità e del Direttore Cesare Brandi. Inizio delle attività nel 1941, sospese tra il 1943 e il 1944 (a causa della guerra). Compiti: 1. Eseguire e controllare i restauri 2. Studiare mezzi tecnici per migliorare la conservazione 3. Esprimere pareri sui restauri (anche privati obbligati) 4. formare giovani e insegnare restauro Carta del restauro di Venezia, 1964 Importante perché sposta l’attenzione dal singolo monumento all’idea di un contesto architettonico più ampio: si parla della conservazione di un “ambiente urbano e paesistico che possa costituire la testimonianza di una civiltà particolare”. Non ha senso conservare l’emergenza architettonica ma bisogna conservare il tessuto urbanistico. ● ●



ribadisce principi delle carte precedenti (invito a non alterare, non ricostruire, solo anastilosi) si occupa di porre l’attenzione sulla conservazione, il restauro infatti “deve mantenere un carattere eccezionale” con la consapevolezza che si tratta comunque di un’operazione traumatica. l’intervento deve essere sempre preceduto e accompagnato da uno studio storico

● ●



l’intervento “deve fermarsi dove ha inizio l’ipotesi” restauro di liberazione non è raccomandabile. Si giustifica eccezionalmente, solo quando elementi rimossi siano di scarso interesse, la parte messa in luce sia di grande valore storico e in buono stato di conservazione. riprende normativa emanata dall’UNESCO nel 1956 per quanto riguarda gli scavi archeologici.

Carta Italiana del Restauro, 1972 - emanata dal Ministero della Pubblica Istruzione - non ha solo carattere di raccomandazione, ma ha valore normativo Nasce dopo gli anni delle ricostruzioni postbelliche, anni di sviluppo economico e urbano intensivo. “Malintesa modernità , “grossolana urbanistica”. - contiene 12 articoli come indicazioni di metodo e molte istruzioni pratiche → influenza della teoria di Brandi. Ora parte pratica obsoleta Aspetti teorici: 1. Definizione degli ambiti d’azione. Elenco di tipologie molto più ampio: opere d’arte, edifici, centri storici, collezioni, arredamenti, giardini e parchi, resti archeologici e subacquei, espressioni figurative di arte popolare e arte contemporanea. 2. distinzione chiara tra la salvaguardia (intesa come interventi conservativi che non agiscono fisicamente sull’opera, ma sul contesto) e il restauro (intervento atto a mantenere l’efficienza dell’oggetto e a garantire la sua trasmissione al futuro). 3. necessità di un piano annuale redatto da ciascuna Soprintendenza 4. elencati gli interventi proibiti, tra i quali: completamenti, rimozioni, ricollocazioni, alterazione delle patine. 5. interventi ammessi: aggiunte per ragioni statiche, puliture, anastilosi, interventi volti a migliorare la conservazione delle opere. 6. principio della reversibilità. In particolare per le puliture si raccomanda di conservare una porzione di opera come campione dello stato anteriore all’intervento. 7. sperimentazione di nuove tecniche solo dopo l’approvazione del Ministero della Pubblica Istruzione 8. attenzione per danni da inquinamento atmosferico o condizioni termo-igrometriche 9. Stabilito che l’ICR sia l’unico referente istituzionale per autorizzazioni al restauro e per la raccolta di documentazione. Allegati con precetti pratici riguardano: a. Restauro delle antichità. - si dà grande importanza alle ricognizioni (per documentare elementi affioranti); - al restauro subacqueo e quindi all’investimento per Forma Maris (mappa con indicazione di tutti i siti subacquei); - ipotesi restauro delle cortine antiche (opus reticolatum da rifare con tufelli, ma cortina arretrata così riconoscibile) b. Restauro architettonico c. Restauro pittorico e scultoreo.

-

Dove emerge la necessità di fare un’indagine sullo stato di conservazione con relativa documentazione (comprese le indagini scientifiche, radiografie, prelievi e stratigrafie). - Riservare massima attenzione alle puliture, agli strappi e ai trasporti tavola-tela → all’epoca descritti dettagliatamente e ancora praticati d. Tutela Centri Storici. Aspetto molto innovativo, conservazione anche del tessuto urbanistico e di tutte quelle caratteristiche di vita che lo compongono. Dopo questa carta del restauro saranno emanati altri orientamente specifici: ● 1975, Carta europea del patrimonio architettonico e della conservazione integrata Amsterdam ● 1981, Carta del restauro dei giardini storici - Firenze ● 1986, Raccomandazioni per gli interventi sul patrimonio monumentale delle zone sismiche ● 1987, Carta della conservazione e del restauro degli oggetti d’arte e di cultura...


Similar Free PDFs