Riassunto di diritto pubblico BIN- pitruzzella 31 PG PDF

Title Riassunto di diritto pubblico BIN- pitruzzella 31 PG
Author Eirène 25994
Course Elementi Di Diritto
Institution Università degli Studi di Enna Kore
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“ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO” Riassunto Libro “Diritto Pubblico” Bin - Pitruzzella Definizione di Diritto : 1) in senso soggettivo è una pretesa; 2) in senso oggettivo è un insieme di norme giuridiche ovvero un ordinamento giuridico.Sono due concetti e due aspetti interconnessi in quanto non potrei pretendere un “diritto” se ciò non fosse esplicitamente contemplato da una norma giuridica che lo tuteli e lo disciplini.Lo Stato è l’unico che può prevedere come sanzione alla violazione del proprio diritto, l’uso della coercizione fisica come l’arresto e il carcere. In ciò lo Stato detiene il monopolio.Le norme giuridiche rappresentano il “vero” diritto in quanto stabilite dallo Stato e garantite solo ed esclusivamente da esso con sanzioni coercitive e dal ricorso alla c.d. forza pubblica. Tutte le altre fattispecie sono considerate norma sociali.Fanno parte integrante del diritto: la cosiddetta Giurisprudenza ovvero l’insieme delle interpretazioni date alle norme dai Giudici chiamati ad applicarle e la cosiddetta Dottrina ovvero lo studio del diritto alla luce coerente della Giurisprudenza.Il Diritto genericamente si suddivide in: • Diritto Pubblico (tratta dell’organizzazione dei pubblici poteri e dei rapporti tra autorità pubbliche ed i privati con prevalenza per l’interesse pubblico); • Diritto Privato (tratta dei rapporti tra privati che pertanto stanno tra loro in posizione di parità). Dal Diritto Pubblico derivano: il dir. Costituzionale, amministrativo, ecclesiastico, tributario, penale, etc..- Dal Diritto Privato derivano: il dir. Civile, commerciale, del lavoro, industriale, di famiglia, etc..Oggetto specifico del Diritto Pubblico sono: 1. Organizzazione Costituzionale dello Stato (ovvero rapporti tra organi costituzionali come il Governo, il Presidente della Repubblica, etc., c.d. “forma di governo” e quella tra apparati dello Stato ed il popolo c.d. “forma di Stato”.); 2. Organizzazione della Pubblica Amministrazione; 3. Fonti del diritto; 4. Provvedimenti amministrativi; 5. Libertà e diritti costituzionali; 6. Organizzazione della Giustizia.-

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Il Potere: 1) Politico ovvero capacità di imporre la propria volontà con la forza legittima; 2) Sociale ovvero capacità di influenzare il comportamento di altri individui.Il Potere sociale di suddivide in: economico (chi detiene i beni produttivi ed i mezzi di produzione), ideologico (chi detiene la cultura ed i mezzi di informazione) e politico (chi detiene il potere legittimo di imporre la volontà con la forza).Il Potere Legittimo o politico secondo Max Weber si suddivideva in: tradizionale, carismatico e legalrazionale.-

Lo Stato : forma storica di organizzazione del Potere Politico (apparato centralizzato stabile), che esercita il monopolio della forza legittima, in un determinato territorio e che si avvale di un apparato amministrativo.Lo Stato moderno è caratterizzato dalla concentrazione del potere in capo ad un’unica entità astratta e la presenza di un’organizzazione amministrativo-burocratica di tipo professionale.-

Elementi costitutivi dello Stato: Sovranità: secondo la nostra Costituzione appartiene al popolo che la esercita nelle forme e limiti della Costituzione; Territorio: la sovranità è esercitata in un determinato territorio che si compone dalla 1) terraferma ovvero porzione di territorio delimitata da confini stabiliti da trattati internazionali talvolta coincidenti con confini naturali, 2) Mare Territoriale fascia di mare costiero che stando all’ultima convenzione internazionale è fissato in 12 miglia marine dalla costa, 3) piattaforma continentale è costituita dal fondo marino di profondità pressoché costante che circonda le terre emerse, 4) sedi consolari, ambasciate, aeromobili e navi battenti bandiera nazionale.Cittadinanza: è uno status che la Costituzione riconosce ai propri appartenenti al popolo che è connessa ad una serie di diritti e di doveri. La cittadinanza può essere acquistata, perduta o riacquistata secondo le forma dettate dalla legge e comunque non può essere privata per motivi politici.La Cittadinanza nell’Unione Europea e stata introdotta dal Trattano di Maastricht e prevede il diritto di circolare e soggiornare sul territorio dei paesi membri (fatte salve limiti e condizioni dettate dal 2

Trattato); 2di godere della tutela da parte delle autorità diplomatiche di qualsiasi Stato alla stregua dei cittadini di tale Stato qualora lo Stato di nazionalità non si rappresentato nello Stato terzo, il diritto di petizione al Parlamento Europeo, il diritto di rivolgersi al Mediatore Europeo, il diritto di elettorato attivo e passivo alle elezioni comunali e per il Parlamento Europeo nello Stato in cui si risiede.Inoltre l’Unione Europea si impegna a rispettare la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e del cittadino.Lo Stato è caratterizzato dalla suddivisione dei poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario tra loro indipendenti e per il funzionamento si avvale di una burocrazia di tipo professionale. Accanto allo Stato esistono altri enti dotati di personalità giuridica quali Regioni, Province e Comuni che perseguono il soddisfacimento di interessi pubblici, avvalendosi della potestà pubblica o potere di imperio ovvero il potere di determinare effetti giuridici unilaterali indipendenti dalla volontà del destinatario. Tali potestà devono essere espressamente previste dalla legge ed esercitate in conformità della stessa.Gli apparati dello Stato e gli enti pubblici sono articolati in uffici (unità strutturale elementare). Gli uffici che qualificati da una norma come idonei ad esprimere la volontà della persona giuridica che rappresentano e ad imputarle l’atto e gli effetti sono detti Organi. Pertanto solo gli Organi possono compiere atti giuridici.- Gli organi possono essere: rappresentativi in quanto eletti dal corpo elettorale oppure burocratici ovvero composti da persone burocraticamente professioniste che non hanno alcun rapporto con il corpo elettorale.Inoltre gli organi possono essere: 1) attivi quindi deliberativi; 2) consultivi che danno pareri ai primi sulle decisioni; 3) di controllo ovvero verificano la conformità alle norme (legittimità) ovvero la opportunità (merito) degli atti compiuti da altri organi.I pareri degli organi consultivi possono essere di tipo facoltativo ovvero che l’organo deliberativo ha facoltà e non l’obbligo di richiederlo; obbligatori; vincolanti.Gli organi Costituzionali sono elementi necessari allo Stato, sono indefettibili ovvero non possono essere soppressi o sostituiti senza cambiare la forma di Stato, la loro struttura è dettata dalla Costituzione, hanno parità giuridica tra loro.-

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Forma di Stato: è il rapporto che intercorre tra le autorità dotate di potestà di imperio e la società civile, nonché l’insieme dei principi e dei valori a cui lo stato ispira le sue azioni.Forma di Governo: i modi in cui il potere è distribuito tra gli organi principali dello Stato-apparato e l’insieme dei rapporti che intercorrono tra essi.Modelli di Stato: Stato Assoluto : è la prima forma dello Stato Moderno caratterizzata da un apparato autoritario separato e distinto dalla società e il potere sovrano è attribuito interamente al Re o meglio alla Corona. La Corona si distingueva dal Re poiché non era una persona fisica ma un organo impersonale dello Stato. Nello Stato assoluto vi è la concentrazione dei poteri legislativo ed esecutivo nelle mani del Re mentre il potere giudiziario è esercitato da Corti e Tribunali i cui Giudici sono comunque nominati dal Re. Pertanto la volontà del Re era la fonte primaria del Diritto. Stato di Polizia è una variante dello Stato assoluto con finalità di perseguire ed accrescere il benessere della popolazione. Il mercantilismo è l’idea secondo la quale la grandezza e la fama di un Re erano date dalla prosperità economica dello Stato ed in particolare al volume delle esportazioni, pertanto lo Stato deteneva i mezzi di produzione ed il monopolio su di essi.Lo Stato Liberale : nasce tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 a seguito della crisi dello Stato assoluto e della spinta della nascita del capitalismo e l’affermazione della borghesia. I caratteri strutturali sono una base sociale ristretta ad una sola classe, il principio di libertà, il principio rappresentativo, lo Stato di diritto. Un principale fattore che ha promosso lo stato liberale è stata l’economia di mercato, non gestibile dallo stato assoluto e consistente sul libero incontro tra domanda ed offerta di un determinato bene; nel mercato gli interessi tra l’offerente e l’acquirente sono diversi; la transazione risolve il conflitto facendo comparire il prezzo. L’economia di mercato storicamente si è accoppiata al modo di produzione capitalistico. Quest’ultimo è basato sulla distinzione tra i capitalisti che detengono i mezzi di produzione ed il proletariato ovvero i salariati che vendono la loro “forza lavoro” nel ciclo produttivo utile a produrre profitti per il capitalista. Si affermava cosi’ una società civile a cui lo Stato Liberale garantiva e riconosceva la capacità di autoregolarsi e di sviluppare autonomamente i propri interessi. Nasce così anche la necessita di redigere un codice civile contenenti norme generali, astratte e certe. Lo Stato liberale è caratterizzato dai seguenti tratti essenziali: garantista delle libertà e dei diritti 4

degli individui; minimo, in quanto deve interferire minimamente nella sfera economica e dei rapporti tra gli individui; riconoscere la libertà individuale ed il conseguente diritto alla libertà personale, alla proprietà privata, alla libertà religiosa, di pensiero, di stampa, di domicilio etc.; separazione dei poteri tra più organi dello Stato in modo da poter controllarsi reciprocamente; principio di legalità, ovvero la tutela dei diritti è affidata alla legge; principio rappresentativo. Lo stato liberale viene anche definito stato monoclasse in quanto la base sociale ovvero quella che dava garanzie di buona gestione e pertanto l’unica a detenere il diritto di voto era la borghesia.Stato di democrazia pluralista: è l’evoluzione dello Stato liberale in cui la base sociale si allarga abbracciando tutte le classi sociali riconoscendo e garantendo così la pluralità dei gruppi, degli interessi, delle idee che possono incontrarsi, confrontarsi ed esprimersi liberamente in parlamento. Allargando la base sociale, quindi la quantità di elettori, si allarga anche la qualità della base elettorale che produce come effetto diretto: affermazione dei partiti di massa; configurazione degli organi elettivi come luogo di confronto e scontro di interessi eterogenei; riconoscimento di diritto sociali per i gruppi sociali più svantaggiati. Caratteri dello stato di democrazia pluralista sono suffragio universale con segretezza e periodicità del voto, pluripartitismo ne consegue pertanto il principio di tolleranza ovvero il dissenso non deve essere represso ma motivo di dibattito; pluralismo di formazioni sociali e politiche. In tal modo di limita il potere dello Stato che è costretto a confrontarsi con i vari centri di potere e attraverso le formazioni sociali ed i partiti si ha una maggiora partecipazione del popolo all’attività dello Stato. Stato totalitario: a seguito della crisi delle democrazie di massa dovuta alla non accettazione di tale tipo di democrazia pluralista da parte di tutte le forze politiche, presero il sopravvento delle forme di stato che negavano la democrazia pluralista ed imponevano il partito unico che di conseguenza identificava lo Stato. Nasce così lo stato totalitario quale lo stato Fascista, nazional-socialista (nazista), socialista che originariamente si basava sulla dittatura del proletariato che portò alla sostituzione dell’economia di mercato con una collettivistica. Venne mantenuta però comunque la figura di uno Stato forte per difendersi dall’esistenza di stati borghesi che minacciavano il mantenimento dell’ordinamento rivoluzionario (1917) nasce così l’URSS. Alla fine degli anni ’80, con la crisi degli stati socialisti, culminata dell’episodio simbolico della caduta del muro di Berlino, si riaffermano le democrazie pluraliste e lo Stato Sociale.5

Stato Sociale: ha base originariamente liberale, ma si discosta dall’originaria forma di essa con il riconoscimento politico dei partiti (democrazia pluralista) e la figura che lo stato assume nella distribuzione dei benefici e sacrifici sociali garantendo così la solidarietà tra diversi gruppi sociali. In tale ottica abbiamo politiche di tipo Keynesiano ovvero lo Stato pur di far fronte alla fasi di crisi economica, si indebita pur di garantire uno sbocco ai prodotti delle imprese impedendo così il collasso del sistema; oppure politiche di tipo regolativo cioè dirette ad influire sui comportamenti di alcuni determinati soggetti con norme giuridiche e politiche di tipo redistributivo, trasferendo risorse da determinata categorie di soggetti ad altre in modo di compensare compensi e sacrifici. Alla luce della globalizzazione che sta sempre più coinvolgendo le politiche dei vari Stati, è nata l’esigenza di adeguare le esigenze dello Stato alle esigenze della competitività internazionale, al fine di poter riuscire a garantire pari opportunità di vita ai suoi cittadini.- Per realizzare ciò alcuni stati stanno seguendo le seguenti manovre di razionalizzazione dello Stato sociale ovvero: superare l’universalismo dei servizi erogati dallo Stato, garantendo quelli gratuiti soltanto alla classi meno abbienti, mentre a pagamento in proporziona al reddito per le altre; principio di responsabilità individuale per cui l’individuo di impegna a mettere da parte per proprio conto il risparmio per garantirgli le risorse per affrontare i rischi della vita (assicurazioni sulla vita in sostituzione o ad integrazione delle pensioni statali, TFR, etc.); principio di sussidiarietà sia verticale ovvero trasferimento dei servizi di gestione agli enti locali più vicini ai cittadini che orizzontale ricorrere a formazioni sociali non a scopo di lucro e terze rispetto allo Stato, ma sovvenzionate ed incentivate economicamente da esso al fine di garantire migliori servizi di quelli resi dalle burocrazie pubbliche.La rappresentanza politica. Rappresentanza significa “agire per conto di” in base ad un formale mandato che il rappresentante ottiene nel caso politico con un mandato da parte del corpo elettorale ed il quale, con la propria indipendenza è chiamato a tutelare “con divieto di mandato imperativo” gli interessi generali del corpo elettorale che gli ha conferito il mandato a pena di essere destituito in seguito alle successive elezioni. Democrazia diretta e rappresentativa. Gli Istituti di democrazia diretto ovvero le modalità di partecipazione diretta del popolo al funzionamento statale sono essenzialmente tre: l’iniziativa

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legislativa popolare; la petizione; il referendum. Quest’ultimo particolarmente importante e maggiormente utilizzato si distingue in: • referendum abrogativo in cui il corpo elettorale viene chiamato ad abrogare o modificare una legge; • referendum approvativo ovvero quello di approvare una legge; • referendum consultivo ovvero esprimere un parere.La democrazia rappresentativa si base come già detto su elezioni di rappresentati, i quali partecipano per conto del corpo elettorale all’attività dello Stato.-

La separazione dei poteri. A partire dal modello di Stato Liberale si distingue la separazione tra i tre principali poteri dello Stato, ovvero legislativo, esecutivo e giudiziario, in capo a diversi organi statali tra loro indipendenti al fine di potersi autoregolare e controllarsi reciprocamente. Ogni potere è legato ad una funzione ovvero la funzione legislativa pone norme generali ed astratte i cui atti caratteristici hanno la forma delle Leggi; la funzione giurisdizionale o giuridica applica le norma al fine di dirimere le controversie ed i cui atti hanno la forma delle sentenze, la funzione esecutiva consiste nella cura in concreto dei pubblici interessi i cui atti hanno la forma dei Decreti.-

La regola di maggioranza. Caratterizza lo stato liberale e la democrazia pluralista ed assume significati diversi: principio funzionale, ossia la tecnica attraverso cui un collegio può decidere; principio di rappresentanza e cioè il mezzo attraverso cui si eleggono il Parlamento e le assemblee rappresentative; principio di organizzazione politica ovvero il criterio attraverso cui si svolgono i rapporti in Parlamento. La regola di maggioranza è quella che presuppone la maggioranza dei voti per adottare una decisione e che si contrappone all’unanimità che presuppone la totalità dei consensi. La maggioranza può essere relativa/semplice (maggioranza dei voti); o con quorum più elevati che garantiscono pertanto le minoranze escludendo la tirannia della maggioranza ovvero la maggioranza assoluta (metà dei voti dei menbri del colleggio +1) o qualificata (ovvero ottenere i 2/3 dei consensi). Democrazie maggioritarie e Democrazie consociative. Nelle prime la maggioranza che detiene i posti al Parlamento decide anche la composizione del governo pertanto la minoranza fa da opposizione e rappresenta anche il metro di giudizio per il corpo elettorale circa le prossime elezioni garantendo così anche un certa ciclicità (qualora un attuale governo di maggioranza non dovesse 7

soddisfare il corpo elettorale, alle successive elezioni perdendo credibilità e fiducia, verrà eletta quale maggioranza l’attuale opposizione).Nelle democrazie consociative (es. tipico la c.d. prima Repubblica Italiana), il Governo veniva deciso attraverso la negoziazione ed i compromessi tra i partiti solo dopo l’elezione del Parlamento.Le minoranze. La Costituzione garantisce le minoranze che non sono soltanto politiche, ma anche permanenti dovute a fattori di lingua, religione, razza. Pertanto è fatto esplicito divieto garantito dalla Costituzione di discriminazione in relazione all’utilizzazione di una lingua diversa da quella nazionale, di religione, o di razza.Stato Unitario, Stato Federale e Stato Regionale. La separazione tra poteri ed i limiti alla regola di maggioranza, non possono realizzarsi solo orizzontalmente nel rapporto tra poteri dello Stato, ma anche verticalmente attraverso la distribuzione del potere politico e del funzionamento statale tra Stato ed enti territoriali.Si distingue primariamente tra Stato Unitario in cui il potere è attribuito allo Stato centrale che si avvale solo burocraticamente di enti periferici, oppure Stato composto in cui il potere è distribuito tra Stato ed enti locali che sono titolari del potere di indirizzo politico e della funzione legislativa ed amministrativa nei territori di appartenenza ed i cui membri vengono eletti dalle popolazioni locali.Lo Stato composto si suddivide in Stato Federale e Stato Regionale. Lo stato federale è caratterizzato da: un ordinamento statale federale dotato di una costituzione scritta e rigida e di enti politici territoriali dotati di proprie Costituzioni; ripartizione di competenze tra lo Stato Federale e gli Stati membri; esistenza di un parlamento bicamerale in cui esiste almeno una camera rappresentativa degli Stati membri; la partecipazione degli Stati membri in maniera diretta o indiretta al procedimento di revisione della Costituzione Federale.Lo Stato Regionale è caratterizzato da: una Costituzione Statale che riconosce e garantisce l’esistenza degli enti territoriali dotati di autonomia politica, cioè capaci di darsi un orientamento politico nei limiti posti dalla Costituzione ed un proprio statuto (non una propria Costituzione); l’attribuzione costituzionale alle Regioni di competenza legislative ed amministrative, una partecipazione assai limitata all’esercizio delle funzioni Statali, la mancanza di una camera rappresentativa degli enti locali, l’attribuzione ad un Corte Costituzionale di dirimere i conflitti tra Stato e Regioni.-

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Principalmente la differenza è insista all’origine della fondazione dello Stato in quanto nello Stato Federale, gli originari stati indipendenti, cedono parte del loro potere allo Stato Federale, mentre nello Stato Regionale, il potere detenuto dallo Stato centrale viene in parte devoluto agli organi territoriali regionali (cosiddetta devolution).-

L’Unione Europea. È una st...


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