sintesi di Didattica metacognitiva e apprendimento cooperativo PDF

Title sintesi di Didattica metacognitiva e apprendimento cooperativo
Course Tecnol. didat. per la scuola primaria e dell'infanzia e laboratorio
Institution Università degli Studi di Palermo
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Riassunto utile per il ripasso delle nozioni principali fornite dai capitoli del libro scritti dalla professoressa La Marca....


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Didattica metacognitiva e apprendimento cooperativo Conoscere come gli aspetti cognitivi e motivazionali si influenzano reciprocamente e come si ripercuotono nell’apprendimento. L’approccio metacognitivo è divenuto ormai un punto di riferimento nello studio delle funzioni del pensiero e delle più recenti teorie dell’intelligenza, in quanto rende possibile costruire il sapere partendo da strategie cognitive ed esperienziali elaborate personalmente, a partire dalle informazioni conosciute. Il vantaggio di imparare ad imparare consiste nel raggiungimento di un apprendimento più personale, autoregolato e consapevole. La scuola per promuovere integralmente la persona umana, valorizzandone la dignità, la singolarità, la relazionalità e l’autonomia deve personalizzare il più possibile la sua azione educativa. Un intervento didattico che si fonda sull’attivazione di competenze metacognitive costituisce un aiuto non soltanto per la regolazione dei compiti in modo efficace e autonomo, ma per lo sviluppo dell’autonomia nell’apprendimento, per il rafforzamento della convinzione di efficacia e della motivazione ad apprendere. Un modello di insegnamento-apprendimento come quello cooperativo-metacognitivo si fa carico, in modo esplicito, sia della dimensione disciplinare sia della dimensione affettiva e sociale degli individui; crea le condizioni per un ambiente educativo più adeguato ai bisogni degli alunni e coinvolgente, permettendo inoltre all’interno della classe un rapporto numerico insegnante-gruppo più vantaggioso (più tempo e più opportunità per riflettere, autovalutarsi, per gli incoraggiamenti individualizzati ecc..). Sia il cooperative learning (in cui ogni studente fornisce il proprio personale apporto al lavoro di gruppo) sia la didattica metacognitiva considerano i diversi stili di apprendimento come una risorsa da valorizzare. Entrambi superano l’impostazione classica e ridisegnano il ruolo dell’insegnante e del discente. Durante le attività gli insegnanti devono guidare opportunatamente la classe dando spazio a momenti per condividere idee, dubbi, strategie vincenti o fallimentari, per sollecitare l’ascolto reciproco, facendo cogliere l’importanza di saper formulare non sono risposte ma anche domande, non sono chi ha dubbi deve essere aiutato, ma spesso anche chi ha certezze. Cambia il ruolo del discente che da passivo e mero “assorbitore” di conoscenze, diventa attivo e partecipe nel processo di insegnamento-apprendimento. Tramite il cooperative learning gli studenti apprendono perché esercitano la propria responsabilità personale, ma anche perché imitano i pari e da loro imparano, migliorando il rendimento personale e collettivo. L'insegnante è chiamato a riesaminare le proprie pratiche professionali trasformando gli errori in opportunità di crescita ed aprirsi a percorsi di miglioramento professionale. 1° La competenza metacognitiva Un docente, pur avendo a che fare con un numero rilevante di alunni, deve portare aiutare ogni alunno ad acquisire una personale metodologia del lavoro intellettuale, fornendogli l’assistenza necessaria per l’uso di tecniche e mezzi di apprendimento adeguati alle sue possibilità e alle sue aspirazioni, insegnandogli così a ragionare. Affinché essi giungano ad “imparare a pensare” e quindi ad agire bene, è necessario possedere le disposizioni adeguate per poterlo fare (devono quindi tenersi sempre presenti le disposizioni affettivomotivazionali del soggetto). A scuola, per educare in una visione personalista, si deve partire dalla formazione intellettuale, ma con l’intento di andare oltre, perché è proprio l’intelligenza a dare carattere umano agli atti che l’uomo realizza. Un’educazione, se ben riuscita, deve produrre delle personalità solidamente strutturate, con un sistema di valori gerarchizzato, dotate di spirito critico e con una flessibilità mentale tale che permetta di modificare le proprie convinzioni in presenza di nuovi apporti culturali validi. Per questo motivo la scuola, invece di somministrare sempre più conoscenze, deve selezionare dal vasto campo del sapere ciò che è essenziale e sviluppare la disposizione dei soggetti ad acquisire e ad utilizzare continuamente le conoscenze. Infatti l’unità delle conoscenze tra di loro e di queste con la vita degli alunni è la meta alla quale non si può rinunciare. (bisogno di unità di vita insito nell’uomo pag 17) Insegnare come si apprende aiuta direttamente a migliorare l’apprendimento significativo, comprensivo e costruttivo, con il conseguente miglioramento della motivazione negli alunni. La ricerca in campo cognitivo ha dimostrato che gli studenti efficaci si differenziano dai inefficaci proprio nel modo in cui autoregolano i loro processi mentali e utilizzano le strategie di apprendimento. La ricerca motivazionale ha indicato che gli studenti con altre percezioni di competenza e alte aspettative di successo,

che quindi danno valore al lavoro e perseguono mete di apprendimento, si impegnano più attivamente e rendono di più. Bisogna sempre tenere presente che non si apprende in un solo modo ma in molti modi, e che ogni alunno, come del resto ogni persona, ha una propria capacità di apprendimento che dipende dalla propria esperienza personale e culturale. Si insegna agli alunni come si pensa affinché giungano ad un apprendimento autonomo e significativo che sia relazionato alla vita. L'attività educativa dunque, deve sempre agire sulle 3 dimensioni che costituiscono la persona umana e sugli atti specifici che da esse derivano: la corporeità, l’intelligenza e la volontà. Risulta evidente che in ogni situazione di insegnamentoapprendimento agisce sempre quella che è definita la triplice alleanza, ossia il coinvolgimento di fattori cognitivi, metacognitivi e motivazionali. L’unità dell’uomo è così profonda che la vita intellettuale e la vita morale interagiscono continuamente, i diversi ambiti della vita morale si influenzano a vicenda come pure avviene tra le diverse conoscenze che l’uomo cerca di inserire in un quadro unitario di riferimento. Lo stesso vale per la sfera affettiva. Principio di causalità reciproca del “determinismo reciproco” di Bandura pag 20 La consapevolezza metacognitiva Essa consiste nella capacità di pensare ai propri processi mentali, o meglio, di poter riflettere sulle proprie capacità cognitive consentendo a ciascuno di monitorare costantemente i procedimenti attuati dalla mente per acquisire nuove conoscenze, intensificando i punti di forza e correggendo quelli di debolezza, rendendosi consapevole delle condizioni che favoriscono od ostacolano tale percorso. 1.1 che cosa si intende per metacognizione Per metacognizione si intende una dimensione mentale che va oltre o sta al di là della cognizione e quindi la coscienza o la conoscenza che è un soggetto ha dei suoi processi mentali e la capacità di controllarli, organizzandoli, dirigendoli e modificandoli in base alle mete di apprendimento che deve conseguire. (In modo vago è cognizione della cognizione) Lo sviluppo di un atteggiamento metacognitivo permette di potenziare le abilità già possedute, di acquisire una maggiore propensione nell’utilizzo delle strategie ed una maggiore consapevolezza delle finalità del compito, delle abilità e dei processi che vengono messi in atto per la sua esecuzione, della capacità di portarlo a termine; Permette di organizzare il lavoro nelle sue fasi, di svolgere una forma di controllo e di valutazione del proprio operato e può essere anche essere elemento critico di una teoria dell’intelligenza. La metacognizione quindi, pur non essendo facilmente definibile, può essere intesa come l’insieme delle attività mentali che presiedono al funzionamento cognitivo, lo controllano e lo regolano. -> la chiave dell’imparare a pensare. La conoscenza metacognitiva è stabilmente a disposizione del soggetto, mentre i processi di controllo che integrano e pianificano questa conoscenza, dipendono da alcune variabili, quali le difficoltà del compito, o il livello motivazionale individuale. La conoscenza metacognitiva può essere distinta in conoscenza strategica specifica e in conoscenza strategica generale. Nel primo caso si tratta di specifiche strategie che permettono di scegliere quando e dove è opportuno applicarle. Nel secondo caso invece è in gioco l’atteggiamento strategico che consiste nell’essere consapevoli del fatto che è necessario uno sforzo ed è importante individuare la strategia appropriata per raggiungere un buon risultato; nell’essere consapevoli della necessità di predisporre un piano di scelte e di lavoro modificabile nel corso della sua applicazione. Pag 23/24 Per conoscenza metacognitiva si intende dunque l’insieme delle idee che è un individuo possiede sul funzionamento mentale. Le esperienze metacognitive sono idee, pensieri, sensazioni relative all’attività cognitiva che intervengono a tutti i livelli del compito, prima, durante e dopo. Sono strettamente connesse con le conoscenze metacognitive, nel senso che le conoscenze costituiscono una base su cui si fonda l’esperienza. Una persona adeguatamente motivata ad apprendere è bendisposta verso l’interiorizzazione dei valori e la motivazione se vogliamo che sia realmente umana (intenzionale) non può essere separata da un atto della ragione. 1.2 apprendimento responsabile e metacognizione Tutti gli autori condividono la definizione di apprendimento autoregolato considerandolo come il grado in cui l’alunno è un agente attivo del proprio processo di apprendimento, a livello metacognitivo, motivazionale e comportamentale. Il concetto di apprendimento responsabile esprime la consapevolezza

dell’apprendere, diventa cioè fondamentale l’impegno personale dell’allievo. L’apprendere ad apprendere è il processo di conoscenza delle proprie modalità di apprendere e delle possibilità di cambiamento in esse presenti. 1.3 Come accrescere un adeguato atteggiamento metacognitivo La didattica metacognitiva mira a costruire delle conoscenze e delle competenze che permettono agli alunni di raggiungere una maggiore possibilità di riuscita, è quindi indispensabile per insegnare ad utilizzare in modo opportuno le strategie di risoluzione di problemi che favoriscano la riuscita e l’autoregolazione. È una didattica che permette agli insegnanti di stimolare l’alunno a pensare per suo conto e a sviluppare il suo senso critico; sviluppa la motivazione ad apprendere e facilita la costruzione di un concetto positivo di se. Da diversi anni l’approccio metacognitivo è utilizzato anche in Italia come modalità di intervento volta al recupero funzionale e sociale di soggetti con difficoltà specifiche di apprendimento. Un alunno può conoscere le tecniche o le strategie adeguate ma avere un atteggiamento metacognitivo basso o viceversa non conoscere la tecnica e avere un alto atteggiamento metacognitivo. Molti studenti, pensando che il problema della loro inefficacia nello studio sia legata alla quantità di ore impiegate piuttosto che alla qualità, non considerano la possibilità di cambiare il loro “modo” di studiare e dunque di poter migliorare se stessi. Gli studenti efficaci invece, rendono meglio proprio perché sanno orientare il loro pensiero verso le mete proposte, conoscono quali strategie è opportuno utilizzare e prevedono come, quando e dove impiegarle. Pag 29-30 -> si sposta l’attenzione dai risultati/prestazione degli allievi alle disposizioni interne, alle competenze raggiunte ecc… Risulta allora evidente il valore delle abilità metacognitive sia nel rendimento scolastico sia nello stile di vita e nel modo in cui si interagisce con l’ambiente circostante. 1.4 Metacognizione e sviluppo di nuovi stili di vita negli alunni L'espressione stili di vita si utilizza normalmente per identificare una forma generale di vita basata su determinate relazioni sociali, economiche e culturali in un processo di adattamento costante dell’individuo all’ambiente che lo circonda e in un insieme di atteggiamenti, convinzioni, abiti, conoscenze e capacità. Si acquisiscono attraverso i diversi processi di socializzazione e possono favorire o meno il benessere (fisico e psicologico) sia individuale che sociale. L’insegnante deve tenere conto di questi aspetti e realizzare un approccio differenziato all’apprendimento. Si dovrà cercare di adeguare il processo educativo alle caratteristiche personali per consentire a ciascun alunno di progredire coerentemente con il proprio stile di vita. 1.5 la metacognizione a scuola per educare all’interculturalità Esiste Una forte connessione tra la didattica metacognitiva E l’educazione interculturale. Per convivere Costruttivamente con persone culturalmente diverse senza perdere la propria identità culturale Ma arricchendosi sempre di più, si richiede il possesso di una buona capacità di valutazione. Infatti un alunno che ha imparato a pensare e possiede validi motivi per voler apprendere sarà più aperto al valore dell’interculturalità. L’educazione all’interculturalità coinvolge il modo di pensare e di agire degli alunni, degli insegnanti e degli stessi genitori. Per promuovere in ogni alunno la coscienza della propria identità, sarà necessaria una profonda educazione personalizzata. Pag 34 Una progettazione educativa efficace dovrà quindi considerare le varie discipline come elementi di un sapere che unifichi e rispetti le varie dimensioni dell’uomo (sfera cognitiva, morale e sociale). La scuola deve avere come obiettivo quello di fornire agli alunni il significato autentico dell’interculturalità Che si consegue acquisendo la capacità di confrontarsi con la diversità senza rinunciare ad essere se stessi. Si tratta di aiutare L’alunno non solo a scoprire che esiste qualcuno Diverso da se, ma anche che la diversità è in ogni uomo e che è un valore da custodire e coltivare. È necessaria quindi una didattica In grado di promuovere l’integrazione di tutti gli alunni come una didattica metacognitiva. È indispensabile, oltre ad un’autentica formazione intellettuale e umana, mettere a punto strategie e tecniche comunicative affinché le interazioni tra insegnante e allievo si configurano sempre più come un incontro, attivando le competenze degli alunni ascoltandoli con interesse, privilegiando metodi attivi che

sappiano coinvolgerli in esperienze di ricerca di lavoro di gruppo, perché possano divenire autentici protagonisti della loro formazione. Pag 57 2° capitolo Le strategie e gli stili di apprendimento Lo sviluppo delle strategie di autoregolazione dei processi metacognitivi permette realmente agli studenti di essere responsabili del proprio apprendimento e di essere capaci di apprendere meglio di quanto abitualmente fanno. È importante per gli studenti ricevere istruzioni non solo nelle strategie di apprendimento direttamente legate alle specifiche attività, ma anche sulle strategie metacognitive che consentono di acquisire consapevolezza delle proprie abilità comunicative, dei propri stili di apprendimento, oltre che “dei propri personali punti di criticità e delle proprie risorse”. A tal fine è importante stabilire un clima di classe nel quale l’impegno degli studenti sia valorizzato e l’errore sia riconosciuto come facente parte integrante del processo di apprendimento. 1.le strategie di apprendimento Le strategie sono processi (o sequenze di processi) cognitivi che facilitano o permettono di raggiungere lo scopo richiesto da un determinato compito. Le strategie di apprendimento si possono definire come le capacità o azioni del soggetto che, come uno stratega, le seleziona e le utilizza coscientemente e deliberatamente per raggiungere alcune mete particolari. La nozione di strategia suppone che colui che apprende metta in opera una serie ordinata di azioni. Il primo obiettivo della didattica metacognitiva è promuovere l’autocontrollo o l’autodirezione dell’apprendimento, aiutando gli studenti ad applicare una varietà di strategie di autoregolazione cognitiva, metacognitiva e motivazionale. Le strategie di apprendimento si caratterizzano per il fatto che l’insieme delle procedure che le compongono servono per controllare, pianificare ed organizzare i processi di ritenzione dell’informazione. Si può affermare che le strategie cognitive sono fondamentalmente richieste per fare progressi cognitivi, mentre quelle metacognitive per controllarli; le strategie metacognitive sono per definizione orientate verso uno scopo: colui che apprende le utilizza per raggiungere un obiettivo, definito in termini di processi, risultati o di performance. 1.1 la conoscenza e l’uso delle strategie di apprendimento L’uso corretto di strategie porta ad un senso di autoefficacia e al piacere di apprendere, che richiedono l’esecuzione di un compito di per sé motivante. Le strategie si differenziano dalle tattiche principalmente per la conoscenza metacognitiva pag 64 Le strategie si caratterizzano per il fatto di modificarsi in relazione agli obiettivi; inoltre è considerata come composta da un insieme di procedure. Distinzione tra abilità e strategie: Mentre le strategie si utilizzano come risultato di un’azione cosciente, invece le abilità entrano in gioco sia in modo cosciente che in modo incosciente. Dunque si può affermare che le strategie di apprendimento si sviluppano con l’esercizio, si apprendono e si possono insegnare; implicano l’orientamento verso un obiettivo o una meta ben identificabile. 1.2 Apprendere strategicamente Possono Enucleare sei competenze strategiche fondamentali: 1) Competenza strategica nel collaborare con altri nel lavoro e nell’apprendimento; 2) Competenza strategica nel gestire forme accentuate di ansietà; 3) Competenza strategica nel gestire se stessi nel lavoro e nell’apprendimento: autoregolazione e volizione; 4) Competenza strategica di natura metacognitiva nel gestire processi riflessivi; 5) Competenza strategica nel dare senso e prospettiva alla propria esistenza umana e lavorativa; 6) Competenza strategica in ambito motivazionale. Apprendere strategicamente permette di giungere al successo scolastico, mediante un comportamento a più livelli: cognitivo, metacognitivo e motivazionale. Alcuni studi hanno documentato come l’allievo strategico possieda flessibilità nell’impiego delle strategie di studio. Pag 67 ciò gli consente di adattare le proprie abilità e conoscenze alle diverse situazioni di apprendimento, autoregolando l’attività di studio stessa e la sua organizzazione e nel contempo, procedendo all’autovalutazione del suo operato.

Tale adattamento metodologico organizzativo è direttamente riconducibile allo sviluppo di un adeguato stile attributivo basato sull’impegno, che conduce l’allievo a raggiungere obiettivi di padronanza piuttosto che di prestazione, mosso da un’elevata motivazione intrinseca e da senso di autoefficacia. 1.3 Le strategie di selezione, comprensione, organizzazione ed elaborazione delle conoscenze. Sono strategie fondamentali implicate nell’apprendimento metacognitivo: le strategie di selezione, comprensione e organizzazione delle conoscenze; strategie di autoregolazione volitivo-motivazionali; strategie di appoggio. Attraverso queste strategie si insegna agli alunni ad acquisire abiti di studio che li aiutino nella selezione, nella comprensione, nell’organizzazione, nella fissazione e nell’elaborazione delle informazioni. In questo modo gli alunni integrano le nuove esperienze/conoscenze con quelle già possedute, costruendo delle connessioni tra le diverse informazioni. Utili le mappe concettuali e i diagrammi a V pag 70 METACOMPRENSIONE> è una strategia in cui la lettura è riconosciuta come un’attività del soggetto che esige una riflessione su di essa attraverso l’autointerrogazione che permette di effettuare un controllo di ciò che si fa perché si possa assicurare la riuscita. E pag 113 1.4 Ciò che distingue gli alunni che apprendono in modo efficace Rispetto coloro che apprendono in modo inadeguato non è soltanto il possesso di un certo quoziente di intelligenza, o una serie di metodi di studio corretti, quanto la capacità di captare le richieste del compito e di controllare la situazione di apprendimento. Pianificazione pag 75 1.5 Le strategie “di appoggio” hanno l’obiettivo di creare un clima adeguato per l’apprendimento; sono atte a mantenere la concentrazione, a evitare l’ansia e a promuovere le percezioni di autoefficacia e di controllo personale. In un ambiente ordinato e silenzioso, regolato da norme che privilegiano il rispetto degli altri, si im...


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