Soluzione esercizi 1 Macroeconomia PDF

Title Soluzione esercizi 1 Macroeconomia
Author Alexandra Lipat
Course Macroeconomia
Institution Università degli Studi di Torino
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esercizi con soluzione prima parte macroeconomia...


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MACROECONOMIA E SOLUZIONE DEGLI ESERCIZI SVOLTI A LEZIONE ESERCIZIO 1 Un’economia produce tre beni: automobili, computer e arance. Quantità e prezzi unitari per gli anni 2003 e 2004 sono i seguenti:

a) Qual è il PIL nominale nel 2003? Risposta: PIL nominale 2003 = 10*$2000 + 4*$1000+ 1000*$1 = $25000

b) Di quanto cambia in percentuale il PIL nominale tra il 2003 e il 2004? Risposta : PIL nominale 2003 = $25000 PIL nominale 2004 = 12*$3000 + 6*$500+ 1000*$1 = $40000 Crescita % del PIL nominale = [(40000- 25000)/25000]*100 = 60%

c)

Usando i prezzi del 2003 come prezzi base, qual è il PIL reale nel 2003? E nel 2004? Di quanto cambia in percentuale il PIL reale tra il 2003 e il 2004?

Risposta : PIL reale 2003 = $25000 PIL reale 2004 = 12*$2000 + 6*$1000+ 1000*$1 = $31000 Crescita % del PIL reale = [(31000- 25000)/25000]*100 = 24%

d) Scegliete il 2003 come anno base. Calcolate il deflatore del PIL per il 2003 e il 2004 e il tasso di inflazione dal 2003 al 2004. Risposta : deflatore del PIL nel 2003= 100 deflatore del PIL nel 2004= 100 * PIL nominale 2004 / Pil reale 2004 = 129,03 inflazione (in percentuale) = 100* (deflatore 2004 - deflatore 2003)/ deflatore 2003 = 29,03%

e) Ripetete i punti c) e d) utilizzando il 2004 come anno base Risposta : PIL reale 2003 = 10*$3000 + 4*$500+ 1000*$1=$33000 PIL reale 2004 = 12*$3000 + 6*$500+ 1000*$1 = $40000 Crescita % del PIL reale = [(40000- 33000)/33000]*100 = 21.21%

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Utilizzando il 2004 come anno base, il tasso di crescita del PIL reale e’ pari al 21% circa, mentre utilizzando il 2003 avevamo ottenuto il 24%. Cio’ avviene perche’ i prezzi relativi (e quindi i pesi con cui si misura il PIL reale) sono cambiati.

Risposta inflazione con base 2004: deflatore del PIL nel 2003= 100 * PIL nominale 2003 / Pil reale 2003 (base 2004) = 100*25000/33000=75.75 deflatore del PIL nel 2004= 100 inflazione (in percentuale) = 100* (deflatore 2004 - deflatore 2003)/ deflatore 2003 = 32% Anche il tasso di inflazione in base 2004 è diverso, anche in questo caso perché si utilizzano pesi diversi (in questo caso i pesi sono le quantità). Gli istituti di statistica calcolano allora i valori “concatenati”, cioè utilizzano la media tra i risultati ottenuti utilizzando l’anno precedente o l’anno successivo come base.

ESERCIZIO 2 Nel modello di determinazione della produzione con investimenti esogeni e prezzi costanti (= modello del capitolo 3 del libro), si ipotizza che il consumo dipenda positivamente dal reddito, con una relazione lineare. A) scrivete l’equazione della domanda di beni, definendo i simboli che vi compaiono Domanda di beni: Z= c0+c1*(Y-T)+I+G Z: domanda di beni c0: consumo privato in corrispondenza di reddito nullo (>0 per ipotesi) c1: propensione marginale al consumo (>0 e 0) della spesa pubblica?

Y 

1 G  1  c1

La produzione di equilibrio varia di un ammontare pari al moltiplicatore (1/(1- c1) moltiplicato per la variazione della spesa. Poiché in questo caso si assume che la variazione della spesa pubblica sia positiva, il reddito di equilibrio aumenta. E) di quanto varia la produzione di equilibrio in seguito ad una diminuzione ΔT (0 e 0) provoca una riduzione del reddito disponibile, che a sua volta provoca una riduzione dei consumi privati. La riduzione dei consumi privati provoca una riduzione della produzione (reddito) che provoca un’ulteriore riduzione dei consumi privati e quindi della produzione (questo è l’effetto del moltiplicatore), fino al raggiungimento del nuovo equilibrio. Gli investimenti in questo modello sono esogeni (cioè non sono spiegati all’interno del modello, cioè non dipendono dalle variabili del modello) e quindi non cambiano. UN PASSO IN PIU’: sappiamo, dalla contabilità nazionale, che in un’economia chiusa deve valere: S = Itot + (G-T) dove Itot = investimenti fissi (I) + variazione delle scorte. Poiché assumiamo che in equilibrio la variazione delle scorte sia pari a zero (o, alternativamente ma meno realisticamente, che non sia possibile detenere scorte), in equilibrio vale: S = I + (G-T) dove I sono gli investimenti fissi. Se T aumenta di ΔT (>0) e G resta costante, il disavanzo pubblico si riduce. Perché sia soddisfatta l’identità di contabilità nazionale nel nuovo equilibrio deve aumentare I e/o diminuire S. Nel nostro modello gli investimenti non variano per ipotesi, quindi necessariamente il risparmio privato deve diminuire. Di quanto diminuisce? Il risparmio è:

S  Yd  C  (Y  T )  (c0  c1Y  c1T )  (1  c 1)Y  (1  c 1)T  c 0 Studiamo la variazione di S in seguito alla variazione di T (si noti che anche la produzione di equilibrio, cioè il reddito, varia:

S  (1  c1 )Y  (1  c1 )T Le imposte sono variate di ΔT per ipotesi. Di quanto è variato il reddito di equilibrio? Sappiamo dall’esercizio 1 che:

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Y 

c 1  c1 T    1 T 1  c1 1  c1

Sostituendo si ottiene:

 c S  (1  c 1 )  1  1  c1

  T  (1 c1 ) T   c1 T  (1 c1 ) T   T 

Quindi, se ipotizziamo che gli investimenti non varino, il risparmio privato si riduce esattamente dell’incremento delle imposte (il che evidentemente soddisfa l’identità di contabilità nazionale).

Esercizio 5 – Gli stabilizzatori automatici Ipotizziamo che le imposte dipendano dal reddito: C=c0+c1*Yd T=t0+t1*Y con 0...


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