Storia DEL Cinema kiro 2 PDF

Title Storia DEL Cinema kiro 2
Author alice bettoli
Course Storia Del Cinema
Institution Università degli Studi di Pavia
Pages 14
File Size 341.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 109
Total Views 143

Summary

Lezioni video su kiro...


Description

-STORIA DEL CINEMALEZIONE 1  Che cosa intendiamo per cinema? Il cinema è diventato qualcosa di molto diffuso e molto difficile e da definire; possiamo trovare i film scaricati sul computer, youtube ecc. Il cinema è diventato qualcosa di complicato e molto diffuso. Il cinema lo vediamo, il film lo vediamo su una quantità di dispositivi altissima. Le sale cinematografiche sono tutte diverse, abbiamo detto addio alla pellicola. Il cinema non lo si vede soltanto dietro pagamento: scarico il film oppure vedo degli spezzoni su youtube. La situazione originaria prevede un biglietto, l’accesso e la materialità del mezzo. Qualche regista utilizza il cellulare e software di montaggio facili da utilizzare mentre prima si utilizzava solo la macchina da presa.  Com’è la situazione cinematografica alle origini? Si chiamava fotografia animata. Da una parte la fotografia dall’altra la rappresentazione del movimento, in questo senso il cinema che nasce ufficialmente e in modo canonico il 28 dicembre 1895 perché in quella data c’è la prima proiezione pubblica e per un pubblico pagante offerta a Parigi al gran caffè dai fratelli lumiere e il cinema è già nato e in vari paesi sono già stati fatti degli esperimenti di macchine per il cinema (per noi europei 28 dic.) Idea di spettacolo: -pubblico pagante -organizzatore -macchina/tecnologia Questi tre elementi condizioneranno tutta la storia del mezzo. La voce del pubblico è fondamentale, la tecnologia condizionerà il linguaggio cinematografico: quando diventerà a colori, sonora ecc.. cambierà il linguaggio es: 3D  improvvisamente le storie venivano tutte verticalizzate perché la tecnologia imporrà certe forme di comunicazione e non altre. Un grande potere è ancora quello del produttore. Queste tre caratteristiche accompagneranno tutta la storia dell’evoluzione del cinema. Fotografia animata storia della visione antenati del cinema: dove l’uomo ottocentesco vede immagini? Poco e niente sui giornali, musei quando può, le esposizioni alle immagini avvengono attraverso le chiese: ci sono storie narrate in sequenza (vita della madonna ecc..) è una delle prime forma di esposizione alle immagini del pubblico, ripetuta (tutte le domeniche) e quindi interiorizza l’idea di una storia che si svolge sequenzialmente. Anche attraverso i portatori di stampe che giravano raccontando storie abbinate ad esse (stampe di santi, battaglie, racconti mitologici ecc..). Di libri ne girano pochi e appartengono alle classi sociali più alte e non al popolo. Durante tutto l’800 la possibilità di vedere le immagini aumenta perché si mettono insieme due aree: -ricerca scientifica -del divertimento privato e pubblico Per aumentare il numero di congegni di ritrovati che hanno a che fare con le immagini scoperta di plateaufenomeno della persistenza retinica: l’immagine arriva sulla retina e sosta un attimo più a lungo del momento di arrivo sulla retina, questa persistenza da luogo alla possibilità che se le immagini proposte si succedono ad una determinata velocita io veda delle immagini in movimento (disco con gabbia e uccellino). Questo principio ottico viene immediatamente commercializzato come giocattolo es:  Zoetropio: liste di disegni che vengono osservati attraverso uno strumento dotate di fessure che procura l’idea di un cambiamento, le figure sono in successione veloce e producono l’idea del movimento uso ludico e uso domestico.

L’altro aspetto che ci interessa mettere in luce è quello della proiezione: Risale alla camera oscura cioè al fatto che un’immagine se attraverso in un cono di luce entra in un’altra superficie con un gioco di specchi convessi può essere proiettata da un’altra parte capovolta.  Camera oscura: restituzione in grande, visione collettiva. Vediamo dei disegni, la lanterna magica, su una lastra di vetro viene disegnata un’immagine, il vetro viene investito da una luce e con un gioco di specchi l’immagine si proietta in grande su un muro, esattamente quello che avviene oggi con il videoproiettore. Situazione simile per il mito della caverna di Platone: immaginate persone legate che non possono alzarsi dietro le loro spalle abbiamo un fascio di luce che proietta le ombre degli oggetti e questi finiscono per scambiare le ombre come realtà. La fotografia inizialmente richiede tempi di posa molto lunghi, anche quando c’è la fotografia manca il movimento, il passo successivo è quello di rendere la fotografia dinamica; le invenzioni si susseguono: citiamo Un problema scientifico, artistico e di costume:  il movimento del cavallo: come mette le zampe quando è alzato da terra? Come si fa a fissare questo? Pittori avevano provato a dipingere il movimento con diverse soluzioni ma da una parte gli studi scientifici sulla fisiologia del movimento dall’altra la curiosità fanno si che due fotografi realizzino esperimenti di ripresa in tempi brevi di oggetti in movimento; per quanto riguarda i cavalli si metto delle cordicelle lungo la pista che azionino le macchine fotografiche e ogni volta che il cavallo tocca la cordicella si scatta la fotografia. Un altro apparecchio inventato per registrare il movimento è il fucile fotografico per riprendere il volo degli uccelli.  Fucile fotografico: c’è qualcosa che lo accumuna con la macchina da presa? Il mirino e il dispositivo di visione. Tutti gli strumenti di visione o tutte le macchine cinematografiche hanno un uso prima militare che pacifico Le macchine venivano impiegate e migliorate durante le guerre mondiali: riprese dall’alto ecc.. Mentre la fotografia fa passi in avanti (vetri con illustrazioni che passano attraverso una camera ottica con fonte di luce di calore) Gli spettacoli ottici sono moltissimi, privati e pubblici. Uno di questi è il panoramà o il mondo gnovo: forma di spettacolo che paragoniamo. Il pubblico entra in un ambiente dalla forma sferica e vede la scenografia a 360 gradi di solito una città (es presepio). Questo oggi è l’esperienza di illusione di inclusione dentro o spettacolo, il cinema ci chiede un esperienza emotiva. Questo panorama costituiva uno schermo a 360 (spettacolo popolare). Qui abbiamo Reinò che comincia ad associare diversi dispositivi e comincia a fare diverse pantomime e spettacoli vari, abbiamo una sorta di cinema di animazione perché su questa pellicola sono disegnate tutte le figurine in successione, fa ruotare il cilindro e queste passando attraverso un gioco di lanterne magiche si impongono grandi allo spettatore e in più si aggiungono effetti sonori. Erano spettacoli al limite della censura per via della paura che imponevano, manca poco all’arrivo del cinema, si tratta di inventare una macchina che consenta di far andare la pellicola di non farla fermare dopo ogni scatto e questa cosa viene pian piano resa possibili in diversi paesi: in europa i fratelli Lumière che hanno una fabbrica di pellicole fotografiche, e altri fotografi stanno mettendo a punto questa macchina per riprendere e proiettare in continuità la pellicola. La pellicola per riuscire a ruotare adotterà delle perforazioni, prima di arrivare allo standard si utilizzano due perforazioni ai lati tonde (Lumière) le perforazioni sono indice di fragilità perché le pellicole rischiano di rompersi facilmente. In america è attivo un genio assoluto sia della tecnica scientifica che del marketing: Edison che riesce a vendere le proprie invenzioni e a comunicarle con un forza incredibile; quando Edison decide di sperimentare la fotografia in movimento si affida

un collaboratore che si chiama Dickson che gli consente di inventare questa macchina che ha due elementi differenti: chinetofono e chinetoscopio: movimento; una macchina fa le riprese e un’altra macchina le rimette in circolo, le fa vedere. In questo laboratorio nero “black maria” ha l’idea di abbinare un disco per la ripresa sonora (abbinamento visivo/sonoro). Edison ha già in mente la televisione. Queste macchine riprendono piccoli numeri di spettacolo popolare o forzuti o danze o persone famose. Come mai vince Lumière e non Edison? Vince Lumière perché Edison è un po’ debole sulla proiezione pubblica.  Kinetografo: siamo alla fine dell’800 e c’è una grande quantità di macchine che introducono elementi meccanici, ma manca il pubblico. A fornire la prima proiezione pubblica arriva il cinematographe il 28 dicembre 1895. Con il cinema non nasce soltanto uno spettacolo ma nasce per una serie di fattori, una nuova modalità di condividere spazi sociali e il cinema, insieme al tram è uno dei mezzi più democratici perché fa convivere insieme persone eterogenee. In manifesto ha in se un programma; in primo piano abbiamo poliziotto e prete: paura che il cinema possa essere uno strumento di turbamento dell’ordine, spettacolo sorvegliato che andava bene per bambini e donne. Come si va al cinema? Nei giornali si descrive un nuovo abbigliamento un nuovo tipo di costume i nobili non dovevano vestirsi troppo bene per non mettere in soggezione i poveri e i poveri dovevano vestirsi a meglio, si annullavano le differenze. Film dei fratelli Lumière: Il filmato dura meno di un minuti e presenta alcune caratteristiche: macchina da presa fissa posta ad una specifica distanza dagli oggetti inquadrati, leggermente angolata, la macchina da presa fissa non può andare a rincorrere i protagonisti; una volta che sono passati sono usciti. I fratelli lumiere vanno a riprendere la realtà, questa è la loro fabbrica e riprende gli operai che escono dalla fabbrica, ci sono 3 diversi filmati dell’uscita degli operai dalle fabbriche lumiere. La macchina Lumière non ha il mirino, i Lumière aprono la macchina guardano dentro, vede il punto i cui la macchina sta riprendendo, la chiude e a quel punto Mettono in moto la macchina. C’è un’attentissima messa in scena e quella che prediligono è la messa in scena del presunto movimento, i lumiere mettono la macchina in un punto che è deputato a riprendere l’inizio di un movimento  Sbarco dei congressisti: il movimento c’è stato. I personaggi scendevano, guardavano in macchina e salutavano, commettevano gli errori che ora nel cinema non sono intollerati. Questa modalità è una modalità primitiva, senza linguaggio che ha una serie di caratteristiche: non siamo ancora ad un linguaggio cinematografico maturo ma siamo dentro un sistema primitivo: le inquadrature corrispondono a un piano, la macchina da presa è fissa, l’altro è il confronto esibizionista cioè che io mi rivolgo alla macchina, che faccio vedere alla macchina e all’operatore che posso interagire con loro; la presenza della macchina è esibita e non nascosta. Bordi del quadro fissi e le persone escono di campo.

Ripresa organizzata da più livelli tutti messi a fuoco, più avanti si prediligerà solo un piano, la visione di tutti i piani è una visione disorganizzata. Dietro si muovono le foglie “lumiere è l’ultimo pittore impressionista”

LEZIONE 2  Questione a livello organizzativo: Per i lumiere era un invenzione senza futuro, non immaginavano che il cinema sarebbe durato a lungo, che si inseriva nell’ambito delle curiosità scientifiche o ottiche che andavano di moda a fine ‘800 macchina analoga per vedere con i raggi x, anni di aeroplani e automobili. Spinge ad un’accelerazione e condivisione di un progresso che avrà una brusca battuta di arresto con la prima guerra mondiale. Mitologia delle macchine, architettura liberty. Il cinema arriva in un momento di accelerazione tecnologica e i Lumière non erano convinti del successo della loro macchina tanto che non cedettero il brevetto della macchina ma mandarono in giro per il mondo operatori che portavano la scorta di pellicole realizzate e ne giravano delle altre, gli operatori Lumière vanno alla conquista del mondo e vanno ovunque e vanno a mostrare la macchina e le proiezioni e vanno anche a registrare delle scene. Prima condivisione di un immaginario comune. Qua le persone parlano un'unica lingua visiva e con il sonoro non sarà più così. Con i primi film c’è la divulgazione planetaria di un immaginario comune. La meccanizzazione del mondo che per alcuni versi è qualcosa di meraviglioso, questa partecipazione ad un immaginario ampio da senso di mobilità, improvvisamente l’uomo dell ‘800 si trova a contatto con il mondo—> simulazione viaggio in moto La modernità altera la percezione dello spazio del tempo, questi inventori simulano un viaggio immobile, costruiscono uno spazio simile a quello di un vagone del treno e viene proiettato un film dai finestrini. Il rapporto tra immobilità e movimento è uno delle costanti preoccupazioni del cinema fin dai primi tempi.

Ci sono dei personaggi che difendono la modernità e altri che la osteggiano tra quelli che la difendono: “Quaderno di Serafino Gubbio operatore” di Pirandello, è un romanzo cinematografico, uno dei primi. Racconta l’ambiente del cinema degli anni ’10 e racconta in soggettiva dal punto di vista dell’operatore. Parla anche della parte conto la modernizzazione: l’avventura di quest’uomo che “gira una manovella”, meccanicità che per alcuni non può essere arte perché fotografia, meccanicità che cattura la vita, mangia l’anima. Quest’uomo si sta meccanicizzando sta diventando senz’anima perché costretti ad entrare in questo meccanismo senza sosta che è quello della vita ingoiata dalla macchina da presa. Cuore del problema dell’uomo moderno. Il cinema ha cambiato il modo di vedersi nel mondo. Veder, vedersi vedere che si sta guardano e vedersi vedere sono termini che mettono al centro i problemi dello sguardo ossessione del cinema delle origini. Scuola di Brighton: filmati che pongono al centro il tema dello sguardo  George Albert Smith: As seen through a telescope (1900), in questo caso non abbiamo un unico quadro ma una forma di montaggio, siamo partiti a una situazione A) signore con fucile telescopico e adesso siamo stati messi a contato con una situazione B) oggetto dello sguardo cioè ciò che vede il signore C) arriva la nemesi. Gli altri elementi che rinviano al tema dello sguardo: cannocchiale e mascherino cioè la copertura che simula la visione da un telescopio.  James Williamson: The big swallow (1901): posizione frontale l’uomo si avvicina alla macchina da presa non il contrario e il primo piano avviene con il movimento del personaggio. Problema del vedere è una macchina che vede troppo da vicina e viene punita insieme all’operatore e vengono entrambi ingoiati. Questo primo piano non è la macchina da presa mobile che si avvicina ma è l protagonista che si avvicina.  George Albert Smith: Mary Jane’s Mishap (1903): questa sembra una scenetta comica ma anche in questo caso il tema dello sguardo comincia a diventare rilevante. Spazio teatrale nel quale si inseriscono di tanto in tanto dei primi piani . Forme di montaggio senza raccordi ma la macchina da presa si avvicina e lei strizza l’occhio allo spettatore chiamandolo in causa (interpellazione). Poi sfioriamo il fantastico che ci fa vedere qualcosa che non può essere colto. (Mary Jane che salta in aria e cade in modo rovinoso). La sintassi emette di dar forma al fantastico e in questo caso abbiamo l’uso di effetti ottici che fanno comparire un fantasma immateriale.  George Albert Smith: Grandma’s Reading Glass (1900): famosissimo perché sancisce la differenza tra primo piano e quello che ancora non lo è. La nonna con il nipotino sta giocando e ogni tanto usa la lente che si vede all’inizio per mettere a fuoco bene gli oggetti. Da un punto di vista logico oggi diciamo che è un primo piano ma in realtà è sbagliato perché si tratta di una curiosità vuaioristica per far provare un’emozione/reazione precisa allo spettatore. Il primo piano è soltanto un’effetto ottico interessate, un’attrazione che reca sorpresa stupore e benessere. L’attrazione è un momento di pura spettacolarità visibilità. L’integrazione narrativa è un primo piano funzionale al racconto qua è puro divertimento e quindi non è ancora un primo piano, qua si da a vedere la potenza del cinema, il cinema fa vedere grande e c’è un operatore che può fare vedere in grande. La differenza tra un cinema primitivo che non ha ancora trovato un modo di comunicare è un cinema maturo sta nell’uso dell’attrazione e nell’uso consapevole di un’attrazione messa dentro un flusso narrativo più articolato. Dopo la scuola di Brighton torniamo in Francia e conosciamo Méliès: è stato reso celebre dal film Hugo cabaret e si tratta di un personaggio interessante del cinema

delle origini, estroso, artista di varietà, narratore e disegnatore che entra in contatto con l’apparecchio cinematografico e lo integra nei suoi spettacoli di arte varia. Ed è considerato artefice del cinema fantastico, giocoso del racconto e comincia ad articolare dei piani di racconto nei quali si ricorre spessissimo a trucchi. Andiamo a vedere un trucco che fa leva sul meccanismo della visione: l’uomo dalla testa di caoutchuo (1901). Nell’iter interveniva direttamente nei suoi film e combinava la pellicola con alcune doppie esposizioni e quindi i trucchi li realizza sia scenograficamente che in post produzione. Si tratta di gonfiare la testa di gomma di un uomo (testa di Méliès). Troviamo Méliès in due ruoli: -Artigiano -Testa di gomma È presente un fondale dipinto. C’è una doppia esposizione, la testa va avanti e indietro fianco non succede l’irreparabile la testa scoppia. Un’altro film di Méliès è l’uomo orchestra che abbiamo il trucco della sovrapposizione e Méliès si moltiplica e si sdoppia fino ad essere da solo il protagonista di un’intera orchestra, Siamo consapevoli che possiamo far risalire a qua il cinema degli effetti speciali. Méliès creò anche dei film dal vivo. La pellicola più celebre e importante di Méliès è “il viaggio sulla luna”, idea di un mondo fantastico che consenta id esplorare le zone che rimangono in quell’epoca invisibili , il viaggio verso un mondo invisibile (luna, villaggi sottomarini), in alcune c’è il colore ed è un colore che oggi è stato restaurato cn mezzi digitali. Non sempre i film era in bianco e nero, potevano essere colorati, in questo esempio si interveniva manualmente con la singola copia in tre modi: -pusciuare: sistema che si usa anche adesso di strumenti che riproducono una superficie della stessa tinta es: il mantello del sapiente le donne intervenivano fotogramma per fotogramma -imbibizione -viraggio Accanto ai vestiti colorati notiamo la tinta seppia dello sfondo, il palazzo nel quale i saggi si danno appuntamento per progettare un viaggio nella luna che avverrà da li a poco, si cambiano e si mettono l’abito da viaggio per raggiungere la luna. Immagine di una Luna antropomorfa con un volto mano che è sovrastato da cartapesta che ci voglio in primo piano. Problema del linguaggio cinematografico: ampiamente superato il minuto dei lumiere, ci sono sequenze ben definite inquadrature accostate ad altre inquadrature per dare un senso di continuità ( interno/esterno), i vari piani sono giuntati tra di loro e noi percepiamo un senso di continuità della vicenda. Quello che possiamo dire è che in questo film si comincia a percepire una articolazione narrativa ampia e coerente, la storia riusciamo ad immaginarla, c’è l’idea di una progressione e tuttavia dobbiamo notare una cosa, gli attori sono un po’ confusionari cioè lo spettatore fa fatica a direzionare il proprio sguardo, l’inquadratura è disordinata e lunga da percorrere per trovare l’elemento centrale e successivamente ci sarà una riduzione degli elementi in campo. Luna antropomorfa con l’astronave che la raggiunge in un occhio. L’ambiente lunare con la comparsa degli abitanti della luna i seleniti e poi ci sarà una specie di lotta. Stelle animate. Entra l’abitante della luna e u tutto finisce con una solenne cerimonia dopo l’ammaraggio della capsula. Méliès inizia a raccontare delle storie, avrà successo e avrà imitatori. Sostanziale ripetitività dello schema e pian piano colonizza tutto l’immaginario delle fiabe e lo schema si ripete e sempre quello e questo fa i che quando cambierà il gusto dello spettatore Méliès sia impreparato e non riesce a cambiare lo stile. Altre case cominceranno a fare delle copie dei suoi film, diritto d’autore è ancora molto informe e quindi altre case copieranno i film di Mèliès e lui finirà quasi in miseria vendendo giocattoli. Edison: film sperimentale sonoro di cui è stato trovato il disco. I temi di Edison o o simili a quelli degli lumiere. Con Edison ci siamo spostati in America. Il cinema va in

parallelo con E...


Similar Free PDFs