Riassunto manuale storia del cinema 1 PDF

Title Riassunto manuale storia del cinema 1
Course Storia del cinema
Institution Sapienza - Università di Roma
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dal cap. 1 al 7...


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Riassunto manuale storia del cinema Intro: Che cos’è la storia del cinema? La storia del cinema rappresenta un campo della ricerca relativamente giovane ma è uno dei settori maggiormente stimolanti degli studi in campo umanistico. La storia del cinema studia come vengono realizzati i film e quali sono le sue influenze sociali e culturali per comprendere meglio l’ambiente che lo ha prodotto. Della ricerca storica se ne occupano gli storici del cinema che organizzano dei programmi di indagine/ricerca incentrati su domande riferite al campo di interesse e stabiliscono dei presupposti. Per rendere ciò possibile essi lavorano attraverso diversi tipi di fonti: ● Copie dei film → una fonte principale per lo storico, anche se a quell’epoca era difficile reperirle in quanto i film erano considerati come prodotto commerciale dal valore temporaneo e non veniva garantita la conservazione. Inoltre la maggior parte delle pellicole erano in nitrato, un materiale facilmente soggetto a deterioramento. Infine, gli storici, sono sempre tenuti a verificare la provenienza delle fonti in quanto, con alcuni regimi politici, si decideva di promuovere determinati film rispetto ad altri e dunque alcuni venivano alterati o rimontati a piacimento; ● Fonti scritte → sia pubblicate (libri, giornali, riviste specializzate), sia inedite (diari, lettere, appunti, sceneggiature ecc.); ● Fonti orali → interviste a vari professionisti, materiali, etnografie del consumo. Dunque il programma di ricerca di uno storico ha due scopi principali: ● Descrivere → il lavoro dello storico è quello di descrivere un processo o uno stato di cose attraverso ●

delle domande: Che cosa?, Chi?, Dove?, Quando? Spiegare → un processo o uno stato di cose attraverso domande come: Come funziona questo processo? Perchè tutto ciò accade?

Le forme di spiegazione si basano su diversi campi di conoscenza: ● Cronologia, è indispensabile nello stabilire la sequenza degli eventi; ● Causalità, gli storici lavorano con vari tipi di cause (individuali e di gruppo); ● Influenza, è un modo di identificare il potere di un individuo, di un gruppo o di un film su altri fattori storici e viene utilizzata per spiegare un cambiamento; ● Tendenze e orientamenti, durante una ricerca si raccolgono una serie di dati che lo storico non può trascurare, così si ritrova costretto ad attuare una selezione, identificando delle tendenze e spiegando poi come e perchè si è verificata → generalizzazione; Periodi, ogni storico in base alle domande che si pone cerca di delimitare l’estensione del periodo esplorato frammentandolo in fasi significative; ● Rilevanza, le opere oggetto dell’analisi possono essere rilevanti in base a criteri come: ❏ Eccellenza intrinseca, film che si distinguono per le loro qualità artistiche; ❏ Influenza, un film può risultare importante in base all’impatto che ha su altri film; ❏ Esemplarità, film che raccolgono idee e tendenze rappresentando altre opere dello stesso tipo. Tuttavia, per rispondere alle domande che gli storici si sono posti, essi comunicano le loro argomentazioni ad altre persone tramite una forma narrativa che rintracci circostanze e condizioni rilevanti nel corso del tempo. Molti storici affermano che non può esistere una singola storia del cinema che possa spiegare tutti gli eventi in una visione globale ma si opera secondo diverse prospettive e interessi. Dunque le domande che hanno orientato la ricerca negli studi sul cinema sono state 3: ●





Com’è cambiato l’uso del mezzo cinematografico nel corso del tempo? Dove per “uso del mezzo” si intende lo strutturarsi del film come narrazione, lo stile, le tecniche ( montaggio, scenografia, illuminazione, ripresa), l’individuazione di un genere. In questo caso l’intento degli storici è quello di indagare l’uso del mezzo nelle varie epoche e luoghi. Come hanno influito sugli usi del mezzo cinematografico le condizioni di produzione, distribuzione e proiezione dei film? I film devono essere realizzati nel rispetto di norme produttive che riguardano i modi di organizzare il lavoro e i materiali di cui sono costituiti con l’obiettivo di ricavarne un profitto. Ci sono compagnie di produzione che sono orientate alla creazione di opere destinate ad un pubblico vasto e quindi con una precisa divisione del lavoro → studio system hollywoodiano ed altre artigianali → piccoli gruppi o singoli individui che fanno film per un fine specifico. Per quanto riguarda il modo in cui venivano mostrati i film, ad esempio negli anni ‘50 periodo delle grandi innovazioni tecnologiche (ampiezza schermo, impiego del colore, suono stereofonico) l’industria cinematografica decise di non introdurle subito ma soltanto quando il pubblico



diminuì significativamente nelle sale, in modo da far aumentare i profitti; Come sono emerse tendenze internazionali nell’uso del mezzo cinematografico e nel mercato? L’industria cinematografica è transnazionale, anche se in alcuni periodi storici ad alcuni paesi fu precluso il flusso di film provenienti dall’estero, ma è esistito un mercato cinematografico globale. Così si è prestata attenzione alle condizioni che indussero il pubblico a vedere film stranieri. L’aspetto più interessante della storia del cinema come indagine è che ogni tentativo di trarne un senso rimane aperto a continue revisioni.

Cap.1 L’invenzione e i primi anni del cinema (1880-1904) Il cinema fu inventato a seguito della rivoluzione industriale nel 1890. In principio fu un meccanismo tecnologico ma anche una nuova forma di intrattenimento e mezzo artistico che offriva alle masse uno spettacolo visivo a buon mercato.

Presupposti per la nascita del cinema Ci sono stati diversi presupposti per la nascita del cinema: 1. Comprensione dei meccanismi di visione : L’occhio umano riesce a percepire il movimento quando gli viene mostrata una serie di immagini leggermente diverse fra loro, in rapida successione ad una velocità di almeno sedici fotogrammi al secondo: (1832) Fenakistoscopio - ideato da Joseph Plateau e Simon Stampfer, disco rotante di figure che lo spettatore vede attraverso una fessura che da illusione di movimento - (1833) Zootropio: ideato da William George Horner conteneva una serie di immagini su di una sottile striscia di carta inserita su di un cilindro rotante dove vi erano varie fessure; 2. Possibilità di proiettare una serie rapida di immagini su una superficie : Si usavano delle lanterne magiche per proiettare lastre di vetro, ma non si era riusciti a mettere in successione delle immagini per creare l’illusione del movimento; 3. Possibilità di usare la fotografia per riprendere le immagini su di una superficie chiara: Il tempo di esposizione doveva essere abbastanza breve, ovvero sedici fotogrammi al secondo. La prima fotografia fu di Joseph Nicéphore Niépce su lastra di vetro che però richiedeva un’esposizione di 8 ore. Per molto tempo le foto venivano impresse su lastre di vetro o metallo e non in negativo e dunque non era possibile avere più di una copia per immagine. (1839) Talbot introdusse i negativi su carta, e fu così possibile stampare immagini fotografiche su lastre di vetro per lanterne e proiettarle. 4. Fotografie impressionate su base flessibile per poter scorrere rapidamente in una macchina da

presa: (1888) George Eastman ideò la macchina Kodak che impressionava le foto su rulli di carta flessibile, l’anno dopo introdusse i rulli di celluloide trasparente; 5. Necessità di un meccanismo a intermittenza adatto alle macchine da presa: Bisognava arrestare ripetutamente il rullo per consentire un’esposizione di una frazione di secondo per poi coprirlo con un otturatore finché non fosse in posizione il fotogramma successivo. Questi meccanismi consistevano in un ingranaggio con fessure o tacche distanziate intorno al bordo.

I precursori del cinema Diversi inventori che analizzavano il movimento diedero importanti contributi alla nascita del cinema. ● Eadweard Muybridge (1878) fece i primi studi sul movimento fotografando dei cavalli durante la corsa per studiare il loro passo. Per fare ciò posizionò in fila 12 macchine fotografiche ognuna con tempo di esposizione pari a un millesimo di secondo → sistema di macchine fotografiche multiple; ●





Etienne -Jules Marey (1882) studiò il volo degli uccelli e i movimenti veloci di altri animali attraverso l’invenzione del “fucile fotografico” che impressionava in un secondo 12 fotogrammi posti intorno al bordo di un disco di vetro e nel 1888 inventò una macchina fotografica che con un meccanismo intermittente impressionava una serie di foto su pellicola di carta alla velocità di 20 fotogrammi al secondo; Charles- Emile Reynaud (1877) costruì il prassinoscopio, strumento ottico che consisteva in un tamburo girevole simile allo zootropio ma che utilizza degli specchi all’interno del cilindro piuttosto che attraverso fessure, nel 1882 ideò un modo per applicare gli specchi ad una lanterna proiettando una serie di disegni su uno schermo e nel (1895) cominciò ad utilizzare una macchina fotografica per realizzare i suoi film; Augustine Le Prince (1888) , riuscì a realizzare alcuni brevi film girati a sedici fotogrammi al secondo utilizzando il rullo di carta kodak, ma siccome per proiettare dei fotogrammi bisognava stamparli su di un nastro trasparente e Le Prince non aveva i rulli di celluloide non fu in grado di ideare un proiettore utilizzabile.

Un’invenzione internazionale La tecnica delle immagini in movimento che contribuì alla nascita del cinema deriva da vari contributi provenienti soprattutto da: Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito. Thomas Edison, assieme al suo collaboratore Dickson, attraverso del materiale Eastman Kodak nel 1888 crearono il kinetoscopio, un apparecchio con uno spioncino all’interno del quale la pellicola ( 35 mm con quattro perforazioni ai lati di ogni fotogramma) scorreva intorno a una serie di rulli. Ma per sfruttare questa macchina essi avevano bisogno di un repertorio di film, così costruirono un teatro di posa (“Black Maria”) nel New Jersey, dove aveva sede il laboratorio di Edison, e iniziarono con la produzione nel 1893: i film realizzati duravano 20 secondi e riguardavano esibizioni di personaggi del varietà e dello sport. Inoltre Edison sfruttò il suo kinetoscopio affittandolo a locali, il cui primo fu aperto a New York il 14 aprile 1894. In Germania i fratelli Skladanowsky realizzarono il Bioskop, un altro sistema per realizzare e proiettare film che conteneva due nastri di pellicola da 53 mm che scorrevano da una parte all’altra dell’apparecchio ed i fotogrammi di ognuno venivano proiettati alternativamente. Sfortunatamente si rivelò un sistema troppo ingombrante e finirono per adottare un solo nastro di pellicola 35mm. In Francia i fratelli Lumière nel 1894 idearono una piccola macchina da presa, il cinematografo che utilizzava una pellicola da 35 mm e un meccanismo a intermittenza. L’apparecchio poteva anche stampare le copie positive quindi veniva montato davanti a una lanterna magica e diveniva una parte del proiettore. I Lumierè girarono i film alla velocità di sedici fotogrammi al secondo e questa divenne la misura standard dei film in tutto mondo per circa 25 anni. Il primo film realizzato fu “L’uscita dalle fabbriche Lumiere”, girato

nel 1895 e proiettato durante un incontro della “Société d’Encouragement pour L’industrie Nationale” a Parigi il 22 marzo. Il 28 dicembre 1895, al Grand Café di Parigi, ebbe luogo una delle più famose proiezioni della storia, dove i clienti pagarono un franco per assistere ad uno spettacolo di 25 minuti in cui furono proiettati 10 film ciascuno della durata di circa 1 minuto. Successivamente, i Lumiere iniziarono ad offrire 20 proiezioni al giorno e mandarono dei rappresentanti in tutto al mondo per mostrare i film e girarne di nuovi , riscuotendo un gran successo. Nel Regno Unito, Robert W. Paul e il suo socio Birt Acres (1895), realizzarono una versione rudimentale di cinepresa di facile utilizzo. Nel 1896 Acres mostrò alcuni dei suoi film alla Royal Photographic Society fra cui il suo film di maggior successo,“Rough Sea at Dover” (“Mare agitato a Dover”- cinema origini). Paul continuò a perfezionare il suo strumento ma, a differenza di altri, lo sfruttò vendendolo anziché affittandolo: in tal modo, non solo contribuì a rendere più veloce la diffusione dell’industria cinematografica nel Regno Unito, ma rifornì registi ed esercenti che non potevano avere accesso ad altre macchine.

La situazione in America Negli Stati Uniti ci furono tre gruppi che si fecero concorrenza nella progettazione di sistemi di produzione e ripresa da introdurre nel mercato. ● Woodville Latham studiò la possibilità di aggiungere alla macchina da presa un ricciolo in grado di allentare la tensione della pellicola e di permettere la realizzazione di film più lunghi → sistema usato nella maggior parte delle macchine da presa e proiettori ●



Francis C. Jenkins e Thomas Armat (1895) esibirono per la prima volta il fantoscopio ad un esposizione commerciale ad Atlanta ma in seguito si separarono e Armat perfezionò il suo proiettore chiamandolo “Vitascope” il quale fu commercializzato da Edison. Il primo spettacolo pubblico del Vitascope avvenne il 23 aprile 1896 al Koster and Bial’s Music Hall dove furono proiettati 6 film, dove 5 dei quali erano stati girati per il kinetoscopio; Herman Casler (1894) creò il mutoscope, una specie di peepshow, una macchinetta automatica messa in azione da un gettone che mostra uno spettacolino cinematografico visibile da un solo spettatore che funzionava con un meccanismo di fotografie rotanti. Egli, assieme a Dickson fondò la American Mutoscope Company: la macchina da presa e il proiettore di questa compagnia producevano immagini più grandi e nitide grazie all’utilizzo di una pellicola da 70 mm. Nel 1897 questa società cinematografica era la più famosa degli Stati Uniti e in questo stesso anno iniziò a proiettare i film nelle “penny arcades” (locali di intrattenimento) usando il mutoscope. Sempre in questo anno l’invenzione del cinema era ormai compiuta ed esistevano due sistemi: Peepshow→ spettatori individuali Proiezione → vasto pubblico.

La nascita della produzione e dell’esercizio Nel diciannovesimo secolo si diffusero diversi divertimenti popolari e molte famiglie possedevano vari tipi di strumenti ottici; questa situazione favorì l’inserimento del mezzo cinematografico. Molti film inizialmente riguardavano “vedute” o panorami, temi di cronaca o avvenimenti che in molti casi accadevano nelle località dove si trovavano i teatri anche se talvolta potevano essere ricreati in studio→ Film di finzione ( film delle origini). La maggior parte dei film delle origini era composta da una sola inquadratura, la macchina da presa rimaneva sempre nella stessa posizione e l’azione si svolgeva in un’unica ripresa. In alcuni casi i registi effettuavano diverse riprese di un singolo soggetto venendo però trattate come film separati. Nel 1899 però, i produttori iniziarono a realizzare film con varie inquadrature facendo

perdere il controllo ai gestori delle sale cinematografiche. Lo spettacolo (proiezione) veniva in genere accompagnato dalla musica, che poteva essere suonata da un solo pianista o da un’orchestra del luogo; inoltre c’era la figura dell’imbonitore che poteva descrivere le storie, gli eventi di attualità o paesaggi esotici oppure annunciava i titoli, dato che nei film delle origini non erano presenti.

Lo sviluppo dell’industria cinematografica francese I fratelli Lumiere sfruttarono il loro cinematografo mandando operatori in giro per il mondo per proiettare i loro film nei locali di intrattenimento. Alcuni di questi film introdussero nuove innovazioni come: ● (1896) Eugene Promio, mettendo la macchina in una gondola a Venezia, inventa il “movimento di macchina”, che poi perfezionò posizionando la macchina su navi o treni, anticipando così la “carrellata”. I fratelli Lumiere iniziarono presto ad esportare i loro film all’estero: in molti paesi le proiezioni furono organizzate dai loro operatori. Dunque essi trasformarono il cinema in un fenomeno internazionale e cointribuirono al suo sviluppo iniziando nel 1897 a vendere il cinematografo. Nel 1905 la loro ditta smise di produrre film ma essi continuarono le loro sperimentazioni in ambito fotografico. Successivamente ai Lumiere, fecero la loro comparsa nuove case di produzione come la Star Film di Melies ( regista significativo del cinema delle origini), la Pathè e la Gaumont. Pathè, dal 1901 si concentrò sulla produzione di film con un aumento significativo dei profitti; in seguito costruì un teatro di posa con le pareti in vetro e cominciò a vendere la sua cinepresa che divenne la più diffusa fino alla fine degli anni ‘10. Nello stesso anno, il regista più importante della società, Ferdinand Zecca, girò “ Ciò che si vede dal mio appartamento al sesto piano” nello stile da poco sperimentato del Regno Unito che prevedeva la visione degli oggetti come attraverso telescopi e microscopi. La società era molto proficua e perciò potè produrre anche all’estero. Gli esercenti fecero ingresso nel mercato cinematografico grazie a Pathè che vendeva sia proiettori che film incrementando sempre più la domanda. In pochi anni divenne la più grande società cinematografica del mondo. La sua principale rivale era una compagnia più piccola fondata da Leon Gaumont che inizialmente si occupava di materiale fotografico ma nel 1897 la società iniziò a produrre film, principalmente di attualità riprese dalla prima donna regista Alice guy-blachet. Nel 1905 fu costruito uno studio di produzione che grazie al lavoro di Louis Feuillade accrebbe l’importanza della società. I film Lumiere e il modo di rappresentazione primitivo Con lo spettacolo del 28 dicembre del 1895 si sancisce la nascita del cinema che contiene tutte le condizioni essenziali dello spettacolo cinematografico: ● Un produttore ● Un dispositivo ( cinepresa) ● Un atto di vendita ( pagamento biglietto di accesso) ● Uno spazio pubblico capace di ospitare un audience collettiva. Le caratteristiche dei film dei lumiere sono: ● Durata 50 secondi ● 17 metri di lunghezza della pellicola ● 16 fotogrammi al secondo Noel Burch ha introdotto il concetto di “modo di rappresentazione primitivo” in contrapposizione a un modo di contrapposizione istituzionale affermatosi dopo il 1915; Tom Gunning e Andrè Gaudreault hanno suggerito l’idea di un “cinema dalle attrazione mostrative” anteriore alla fase dell’integrazione narrativa. L’estetica Lumiere va

collocata in un quadro complesso in cui agisce una pluralità di fattori di tipo tecnologico, percettivo o socio culturale. Al centro di questo sistema chiamato “mono - puntuale”, poichè basato sulla unicità del piano, vi è l’inquadratura, la cui durata coincide con quella del film e il cui oggetto è identificato dal titolo (es. “L’uscita dalle fabbriche Lumiere”). Ripresa “en plein air” - la macchina da presa, fissa e leggermente angolata, mostra un brandello di vita vissuta sottraendolo al fluire del tempo. “pose Lumiere” - la macchina da presa, priva di oculare, è collocata laddove si prevede un movimento significativo, come l’arrivo del treno, il passaggio di un tram o l’uscita dalla fabbrica degli operai. logica dell’attrazione - in mancanza di un racconto mira a tenere alta l’attenzione dello spettatore con dei richiami (es. il treno che lambisce il pubblico uscendo lateralmente dallo schermo). A questo apparente disordine metteranno fine le regole del linguaggio classico, volte a convogliare l’attenzione di chi guarda suscitandone la partecipazione alla vicenda narrata.

George Melies, mago del cinema Melies proprietario del Theatre robert-houdin era un’illusionista che nel 1895 decise di arricchire il suo programma con dei film ma per farlo chiese un proiettore all’inventore Robert W. Paul, sebbene un anno dopo costruì una cinepresa con la quale proiettava i film nel suo teatro. Melies girò film di tutti i generi ma viene ricordato per la presenza di trucchi in essi. Girò diversi film tra i quali ricordiamo “Sparizione di una signora al Robert-Houdin” dove esso interpreta un mago che trasforma una donna in uno scheletro → trucc...


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