Storia DELL\'ARTE Romanticismo PDF

Title Storia DELL\'ARTE Romanticismo
Author Alice Mannucci
Course Storia dell'Arte Contemporanea
Institution Università degli Studi di Parma
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APPUNTI PROFESSOR COLOMBO...


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ROMANTICISMO CONTESTO STORICO: Il Romanticismo è un movimento che si diffonde in tutta Europa ,dalla fine del 1700 alla metà del 1800, in ambito culturale, politico e sociale. Il Romanticismo interpretava inquietudini e tensioni complesse e contradditorie che animavano questo periodo storico elaborando una nuova cultura antilluminista e anticlassica animata da creatività, sentimenti e fantasia rafforzando ,inoltre, il rapporto tra natura e storia. Il termine “romantico” fu messo quindi in contrapposizione al termine “classico”. Il nuovo artista puntava sulla riscoperta della fantasia e dell’irrazionalità, del sentimento e della spontaneità sulla base di una fusione tra uomo e natura. POETICA: Il termine “romantico” deriva da “romance” ed in origine veniva utilizzato per distinguere le composizioni letterarie in lingua romanza da quelle in lingua latina. Nel 1755 il vocabolo appare in Inghilterra in relazione alla cultura letteraria. Successivamente nel corso del 1800 nessuno di questi significati va perduto tuttavia gli aggettivi “selvaggio, inverosimile, irreale e fantastico” non si contrappongono a “civilizzato, storico, vero e logico ma bensì ad aggettivi come “forzato ,artificiale, dogmatico, privo di fantasia”, carenze che i romantici imputano all’arte neoclassica. Nel 1819 viene invece definita romantica quella nuova scuola che mira alla rappresentazione fedele di profonde e toccanti emozioni sottolineando la rinnovata libertà espressiva che emerge, nell’ultimo decennio del XVIII, quale tendenza alternativa al razionalismo dominante. Nel 1829 il termine si estende ai fenomeni collaterali alle arti figurative (sarte, pasticceri, modiste), molti artisti però rifiutarono tale volgarizzazione del termine ,ritenuta da loro impropria, rifiutando l’appellativo stesso. Charles Baudelaire sostenne che “il romanticismo è possibile trovarlo solo nell’interiorità”, secondo il letterato il romanticismo conosce gli aspetti della natura e le situazioni dell’uomo che invece gli artisti del passato hanno sdegnato e misconosciuto. Inoltre questo fa coincidere il romanticismo con la modernità (intimità, spiritualità, colore, aspirazione verso l’infinito). Quindi tra gli elementi propri dell’arte romantica troviamo: la creatività, l’intuizione, la spontaneità, la genialità e l’interiorità , nasce infatti il valore dell’originalità secondo cui un’opera d’arte doveva essere differente dai modelli precedenti a differenza del neoclassicismo che invece prediligeva l’imitazione. Nelle arti figurative vi era un rifiuto delle norme sancite dall’Accademia (giudicata in modo molto critico) nelle composizioni levigate e anonime, nelle forme simboliche e allegoriche fondate sull’impersonale codice espressivo classico. Per la prima volta l’aggettivo “accademico” viene utilizzato in modo negativo riferendolo alla sterile adesione a modelli ormai privi di vita. In età romantica il ruolo di liberazione dai vincoli accademici si accompagna alla liberazione dell’interiorità e allo sviluppo della dimensione soggettiva. Si ha la nascita di un nuovo tipo di artista animato da sentimentalismo, creatività individuale e intuizione, esso diviene simile a Dio perché la sua arte non è più un mezzo di conoscenza o comunicazione ma bensì la descrizione completa dell’interiorità dell’artista stesso. A causa di ciò l’artista appare sofferente in quanto per seguire la propria ispirazione spesso è costretto ad andare contro la società, 1

nasce quindi la figura del genio romantico forzato ad essere infelice a causa delle sue diversità. Il tema centrale dell’arte romantica era il rapporto tra uomo e natura che viene espresso nell’estetica del sublime e nel sentimento del pittoresco. Il sublime è ciò che in natura è eccesivo ,supera le misure umane, qualcosa di orribile, spaventoso in cui paradossalmente dalla paura e dalla angoscia deriva un sentimento fatto di repulsione-attrazione. Fenomeni naturali come bufere e tempeste spaventano ma allo stesso tempo affascinano fanno sentire la sproporzione tra l’immensità della natura e la piccolezza dell’uomo L’artista romantico dunque non rappresenta fedelmente la realtà ma bensì l’espressione di un sentimento. Invece con la teoria del pittoresco si intendeva recuperare una dimostrazione spontanea e naturale della natura. L’arte romantica è quindi espressione dell’interiorità dell’artista ma ciò porta quest’ultimo ad analizzare la parte più oscura della propria personalità, nasce quindi un filone dell’arte che predilige le manifestazioni irrazionali della psiche (Fussli,Blake). Inoltre si ha una svolta importante per quanto riguarda la pittura di paesaggio, Schiller affermava che la pittura di paesaggio avrebbe potuto librarsi all’altezza delle arti maggiori come nuove espressioni del sentimento. Ci saranno artisti che tratteranno in modo simbolico il paesaggio, vedasi Friedrich, ed altri che indagheranno in modo scientifico la natura , vedasi Constable . Con il romanticismo si ha un recupero di tradizioni popolari dell’epoca medievale (epoca dei forti sentimenti e della professionalità) e della religione (interiorità).

JOHANN HEINRICH FÜSSLI (1741-1825) Abilissimo disegnatore, trasse ispirazione dai suoi studi sull'antico e su Michelangelo, come i neoclassici, ma scelse soggetti di ispirazione romantica, ricchi di pathos e di immaginazione, di gesti violenti e atmosfere magiche, spesso tratti dagli episodi più visionari delle grandi opere poetiche, precorrendo alcuni temi dell'Espressionismo e del Surrealismo. Nel 1770 l’artista si recò a Roma in quanto sentiva l’esigenza di perfezionarsi. L a città suscitò una viva impressione nell'animo di Füssli, che rimase colpito dalla grandiosità delle sue antichità e dai forti contrasti che la caratterizzavano. Ma ad incantarlo non fu la statuaria classica, che Winckelmann celebrava per la sua «nobile semplicità e quieta grandezza», bensì le opere cariche di drammaticità e di pathos, soprattutto il ciclo di affreschi della Cappella Sistina realizzato da Michelangelo Buonarroti, considerato negativamente dai teorici del Neoclassicismo ma che invece più di ogni altra opera sentì congeniale al proprio temperamento inquieto. Füssli rivelò il proprio approccio nei confronti delle antichità classica nel 1778-80, in un disegno a seppia e sanguigna denominato "L' artista commosso dalla grandezza delle rovine antiche“, raffigurante un personaggio sopraffatto emotivamente e fisicamente da due frammenti (una mano ed un piede) del Colosso di Costantino, ormai inevitabilmente perduto in quanto sottoposto all'azione distruttrice del tempo. Con questo disegno, "L' artista commosso dalla grandezza delle rovine antiche" , 1778-80, sanguigna e seppia, 41,5x35,5cm , Zurigh, Kunsthaus.

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Füssli ci comunica che le opere antiche non suscitano serenità e quiete, come teorizzato da Winckelmann, bensì emozioni forti e vere, investendo l'artista di un senso di inadeguatezza e di smarrimento. Ma se forte fu il suo interesse verso gli affreschi di Michelangelo ed il rapporto tra il pittore e l'antico, Füssli non mancò di ritrarre anche episodi contemporanei, pure questi densi di espressioni tragiche e patetiche. L’artista lasciò l'Italia nel 1779, facendo tappa a Bologna, Parma, Mantova e Milano e spingendosi fino alla natia Zurigo, dove nel 1780 realizzò il “Giuramento dei tre confederati sul Rütli “ su commissione di un influente cittadino svizzero. Il soggetto si riferisce all'episodio storico che ha determinato la nascita della Confederazione elvetica. Il 12 agosto 1291, tre rappresentanti dei cantoni svizzeri di Uri, Shwitz e Unterwalden stringono un patto di alleanza contro il dominio degli Asburgo. Il tema del giuramento era già stato trattato anche da Jacques-Louis David ne Il giuramento degli Orazi, è qui declinato da Füssli di fronte alla poetica del sublime, restituendo un effetto viscerale, ben distante dalla pacata solennità della tela del "Il giuramento dei maestro francese. La confederati sul Ruttli", veduta di sotto in su e le figure 1780, olio su tela, allungate e deformate, insieme all'espediente dello squarcio 267x168cm,Zurigo, delle nubi da Rathaus. cui dilaga una luce soprannaturale, discende dallo studio attento che Füssli aveva riservato nel suo recente soggiorno in Italia all'opera dei pittori manieristi e di Michelangelo. Da questi ultimi Füssli riprende anche l'effetto di gigantismo e i colori improbabili, con riflessi metallici. Alla chiarezza e all'equilibrio compositivo di David, Füssli contrappone una composizione volutamente sbilanciata, quasi distorta, per raggiungere quella disarmonia espressiva che secondo l'artista caratterizza il sublime e crea un effetto decisamente emozionale. Füssli arrivò a Londra nell'aprile del 1779 e qui nel 1881 realizzò “L’incubo” in cui raffigura una giovane fanciulla addormentata in una stanza in penombra, dalla quale emergono un mostro ed una cavalla spettrale; attraverso quest'opera, densa di simbologie, Füssli indaga gli abissi dell'inconscio, ben un secolo prima che Sigmund Freud fondasse la psicoanalisi. "L'incubo",1881,olio su tela, 101x127cm,Detroit, Institute of Arts.

WILLIAM BLAKE (1757-1827) E’ stato poeta, pittore e incisore inglese. Blake ha svolto un ruolo cruciale per lo sviluppo del moderno concetto di immaginazione nella cultura occidentale. La sua convinzione che l'umanità possa superare i limiti a lei posti dai cinque sensi è forse il suo più grande lascito.

Tra le varie opere figurative di Blake troviamo “Elohim crea Adamo” . Elohim, parola molto amata da Blake, “significa in ebraico Coloro che vennero dall'alto”, dal cielo. L'opera richiama il celebre affresco di Michelangelo, al centro della Cappella Sistina, ma provoca sensazioni molto differenti.

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"Elohim crea Adamo " , 1795,acquarello, 43x54cm, Londra,Tate Britain.

Adamo ha un serpente avvolto attorno alla gamba, simbolo del materialismo nelle opere di Blake .

A-L GIRODET (1767-1824) Pittore francese ,allievo di Jacques-Louis David, che vinse il Prix de Rome grazie al quale soggiornerà in Italia dal 1790 al 1795. Tra le sue opere troviamo “L'Ossian riceve nel Walhalla i generali della repubblica” che gli fu commissionato nel 1800. In questa tela Ossian viene rappresentato come cantore del misterioso e del soprannaturale, accoglie gli eroi della Repubblica Francese entro un turbinio di aquile e spiriti di eroi del passato, avvolti da una luce glauca. In riferimento a quest'opera il suo maestro David dirà: “O Girodet è matto, " L'Ossian riceve nel Walhalla oppure io non so più nulla dell'arte della pittura .” Troviamo una i generali della repubblica struttura compositiva unitaria che ruota attorno alla figura del ",1800-1802 ,olio su tela, Rueil, Malmason bardo. Numerosi sono gli elementi artificiosi provenienti dalla cultura barocca, vi sono inoltre forti giochi di luce che evocano l’idea del mistero ultraterreno. CASPAR-DAVID FRIEDRICH (1774-1840) Massimo esponente della pittura romantica in Germania. Egli nella pittura di paesaggio emerse come cantore della natura di fronte alla quale l’uomo si sente piccolo e impotente. Due principi fondamentali espressi dall’artista nella propria pittura sono: anima universale che comprende l’uomo e la natura (grandiosità della natura che prevale sull’uomo/uomo turbato dall’infinito della natura) o tensione insoddisfatta dell’uomo verso l’infinito e la natura

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Inizialmente Friedrich produceva solo disegni a seppia ma poi grazie ad una commissione da parte del conte Thurm Hohenstein si avvicina alla produzione a colori. Per il conte realizzerà “La croce in montagna o Pala Tetschen”. Il dipinto nasce come un dipinto di paesaggio poi sotto richiesta del committente verrà convertita in una pala d’altare per la cappella del castello di Tetschen infatti gli unici elementi che possono essere considerati legati al simbolismo tradizionale sono la croce e i raggi luminosi, invece la suggestione mistica è fondata sugli effetti di luce. All’opera possiamo attribuire un significato allegorico che è quello di Dio immerso nella natura. Possiamo notare come l’artista abbia fatto delle scelte cromatiche molto scure , eccetto nel cielo che, carico di nubi, è acceso dai dei raggi di luce che emergono da dietro la montagna. Con la realizzazione di questo dipinto si inizia a delineare la concezione artistica dell’artista in cui appare fondamentale il paesaggio dell’anima , ricco di sentimenti cove coglie il sentimento del sublime. "La croce della montagna" , 1807-1808, olio su tela, 115x110 cm, Dreda , Gemaldegaleire.

Tra le altre opere dell’artista troviamo “Monaco in riva al mare” in cui viene rappresentata una figura voltata di lato vestita con un lungo abito scuro che erge su una duna di sabbia. La figura viene identificata con quella di un monaco che risulta estraniato dal mondo che lo circonda. Lo sguardo del 4

"Monaco in riva al mare", 1808-1809, olio su tela 110x171cm Berlino

personaggio è rivolto verso il mare mosso che sta sotto un cielo grigiastro che occupa la maggior parte del dipinto. L’abito scuro che indossa il monaco lo fa confondere con la natura circostante, inoltre l’uomo rappresenta l’unica elemento verticale che ci fornisce una minima misura del paesaggio. L’orizzonte non è delineabile e l’essere umano di conseguenza si perde in questa immensità, solo e ridotto ad una figura minuscola, che potrebbe raffigurare lo stesso artista e il suo sgomento di fronte ad uno spettacolo così vasto, si sente nulla in confronto alla natura. Da questo dipinto emerge un messaggio tipicamente romantico di un uomo che di fronte alla natura si sente schiacciato da essa ed allo stesso tempo attratto e affascinato da esso.

JOSEPH M. WILLIAM TURNER (1775-1851) Artista romantico inglese che si formò presso la Royal Academy dove studiò il paesaggio classico anche se poi acquisterà caratteri sempre più visionari: le forme si dissolvono, gli spazi cessano di essere percepibili e i colori accrescono il loro valore emotivo. Turner si abbandona del tutto alla sua energia interiore, che trasfigura i dati naturalistici consueti, per dare risalto ai sentimenti della natura Si può notare una particolare evoluzione dell’artista nel colore e nella luce attraverso gli studi di Goethe. I temi raffigurati dall’artista sono spesso drammatici e traggono ispirazione da vicende accadute, oppure ritraggono le emozioni provate dall’artista di fronte allo spettacolo della natura , che fa nascere in lui il sentimento del sublime. Per via di alcune caratteristiche della sua pittura Turner può essere considerato l’anticipatore degli impressionisti. Tra le opere di dell’artista troviamo “Bufera di neve :Annibale e il suo esercito attraverso le Alpi” che si presenta come fedele alla tradizione nella scelta del soggetto storico ma in essa il pittore annulla la retorica dell’eroismo mettendo a nudo la fragilità umana di fronte alla forza sconvolgente della natura. Da parte del pittore si ha un utilizzo drammatico del colore e della luce, il colore appare vaporoso. Nel 1843 Turner realizzerà “Luce e colore: il mattino dopo il diluvio (la "Bufera di neve:Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi", teoria di Goethe) ” dipinto ispirato al libro sulla teoria dei colori di 1812, olio su tela, Goethe secondo il quale tonalità come giallo, rosso e verde sono 146x237,5cm ,Londra ,Tate positive e suggeriscono gioia e calore. L’artista infatti si servì di questi colori per Gallery. esprimere la gioia che invade il creato a seguito del Diluvio Universale, nel momento in cui la luce torna sulla Terra. Bisogna precisare che questa non è una celebrazione della salvezza di Noè da parte di Dio ma bensì un commento scettico su di essa. La scena viene immaginata dal pittore come all’interno di una bolla alla cui superficie si vedono dei vortici di colore che sembrano "Luce e colore:il mattino catturare l’osservatore coinvolgendolo emotivamente. dopo la tempesta" ,1843, olio su tela, 78,5x78,5cm , Londra, Tate Gallery.

JOHN CONSTABLE (1776-1837) “La pittura è una scienza che deve essere praticata come una ricerca sulle leggi della natura. Perché allora la pittura di paesaggio non dovrebbe essere considerata una branca della filosofia naturale, di cui i quadri non solo altro che esperimenti?” Considerato da Delcroix il padre della pittura di paesaggio, si formò alla Royal Academy ma la sua vera scuola fu la natura e la campagna in cui visse e con cui stabilì un rapporto diretto tanto da definirla la sua amante, infatti come possiamo osservare 5

l’autore ha una concezione pittoresca, positiva della natura. L’interesse del pittore era basato sull’osservazione dal vero: dipingeva numerosi bozzetti che poi rielaborava. Il paesaggio non nasconde significati storici, religiosi o simbolici esso è semplicemente una rappresentazione della realtà, come si presenta all’osservatore. L’artista realizzava i suoi quadri con una tecnica che può ricordare quella degli impressionisti, vale a dire piccoli tratti veloci. Una parte importante della sua pittura è lo studio continuo e poetico dei cieli che occupano la maggior parte dei suoi dipinti. Tra le sue opere troviamo “Il mulino di Flatford Mill ” dove evoca una scena della sua serena infanzia nella regione di Suffolk, nei pressi di un fiume. Il pittore dedica la sua attenzione non solo allo spettacolo della natura che risulta positiva, pittoresca ma anche alle umili attività umane. Si ha infatti la rappresentazione di un ragazzo a cavallo che aspetta che sia sciolto il nodo della fune che lo lega a un barcone in modo che quest’ultimo possa passare sotto un ponte li vicino. La natura viene avvertita in modo molto positivo dall’uomo che in essa si perde ,perché affascinato, e si ritrova perché si sente a casa. Le nuvole risultano le vere protagoniste e sono il risultato di numerosi studi. Tutto viene rappresentato con una pittura molto analitica e precisa tanto che sembra una fotografia. "Il mulino di Flatford Mill " 1818, olio su tela, 101,7x127cm, Londra, Tate Gallery.

THÉODORE GÉRICAULT (1791-1824) Pittore romantico francese caratterizzato dal sentimento dell’inquietudine. Inizialmente dipinge soggetti militari ma che a seguito di un soggiorno in Italia, in particolare a Roma, iniziera a dipingere gare di cavalli bradi. Durante questo soggiorno entra in contatto lo scultore Canova e il pittore Igres però da questi non riporta stimoli.

Tra le opere più importanti e significative di Géricault troviamo “La zattera della Medusa” dietro alla quale troviamo numerosi studi preparatori. Qui l’artista tratta un fatto di cronaca nera verificatosi nel 1816, dopo il Congresso di Vienna , la Francia deve organizzare una spedizione navale per prendere possesso della colonia del Senegal. Tra le varie navi vi era Medusa ed a bordo di essa vi era il governatore della futura colonia, ingegneri e il comandante che durante la rivoluzione non aveva esercitato la sua professione perché favorevole alla monarchia. Con il ritorno al governo di quest’ultima la nave gli viene affidata solo che in quegli anni c’era stato un avanzamento per quanto riguarda le tecnologie navali ma questo per presunzione non dichiarò di non saperle usare mettendo da parte gli ufficiali e affidando gli incarichi di questi ultimi ad altri passeggieri. La nave subito perse contatto con le altre e naufraga. All’interno della barca però non vi erano sufficienti scialuppe, così i capi fanno costruire una zattera dicendo che poi questa verrà trainata dalla scialuppa di salvataggio ma in realtà subito dopo la partenza le funi che tenevano la zattera collegata alla scialuppa furono tagliate e le 150 persone che erano bordo della "La zattera della Medusa", 1819, olio su tela, 4 91x716cm , Parigi, zattera naufragarono per la seconda volta e quando furono Musée du Louvre. salvati vi erano solo 15 sopravvissuti, si registrarono persino atti di cannibalismo. Nella fase di preparazione al dipinto l’artista si documentò con cura leggendo i resoconti delle vicende ed intervistando i superstiti, inoltre l’artista cominciò a frequentare obitori per rappresentare dal vero i cadaveri. Géricault decise di rappresentare il momento altamente drammatico in cui i naufraghi avvistano una nave all’orizzonte ma purtroppo non riescono a farsi notar...


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