Temi del romanticismo tedesco PDF

Title Temi del romanticismo tedesco
Author Anna Giulia Pierro
Course Letteratura tedesca II
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Summary

Riassunto dettagliato sui temi del romanticismo tedesco...


Description

TEMI DEL ROMANTICISMO esaltazione del sentimento e della fantasia in opposizione alla ragione esaltata dall’illuminismo: la ragione infatti ha deluso l’uomo dell’800 portando anziché pace e benessere, la violenza della Rivoluzione Francese e del dominio Napoleonico. Il sentimento invece, soggettivo e individuale, mette l’uomo a contatto con una realtà più profonda.  esaltazione della individualità/soggettività> Durante il romanticismo acquisisce un ruolo primario il singolo, ossia l’individuo, rispetto alla collettività in quanto ogni uomo è un soggetto unico e irripetibile, diverso da tutti gli altri, dotato di una propria creatività e libertà. Per realizzarsi, tende a ricongiungersi all’infinito, nei confronti del quale prova nostalgia, questo perché l’uomo è dotato d’anima ed è parte dell’infinito, ma allo stesso tempo è finito, in quanto dotato di corpo e mortale. L’individualismo si manifesta in vari modi: 1- titanismo: il termine prende il nome dai giganti titani che ribellatisi al dominio di Zeus tentano la scalata all’Olimpo. Il titanismo romantico consiste in una ribellione eroica dell’eroe romantico ai valore borghesi che egli non condivide. Da questa ribellione egli esce sconfitto ma nobilitato dalla sua stessa sconfitta; 2- egotismo (Foscolo ): l’artista romantico mette al centro della propria produzione l’io; 3- ribellismo eroico: Byron dopo una vita libertina morì combattendo in Grecia al fianco dei patrioti impegnati nella guerra per l’indipendenza del loro paese. L’esaltazione dell’individualità favorisce l’artista che usa spesso l’ironia e il paradosso per darne una personale interpretazione.  Rifiuto delle regole e delle convenzioni: in particolare si rifiuta l’imitazione degli antichi sostenuta dai classici, si esalta invece l’espressione più spontanea del sentimento. Il poeta non vuole più essere condizionato dalla misura della strofa e dall’obbligo di rifarsi a modelli poetici, si affida invece alla propria ispirazione; i Romantici valorizzano anche la poesia popolare nella quale colgono la manifestazione della nazione.  L’amore di patria e la coscienza nazionale/nazionalismo : Come ogni uomo è un individuo irripetibile e unico, così per i Romantici ogni popolo è unico e irripetibile perché dotato di una propria tradizione. Ogni popolo ha diritto a una propria nazione e alla propria libertà, di qui la difesa della patria e la lotta contro le eventuali dominazioni straniere.Sorge il concetto di nazione inteso come istituzione politica i cui membri professano la stessa religione, condividono la stessa cultura, hanno tra loro legami di sangue e vivono nello stesso territorio. I romantici hanno una concezione organicistica dello Stato in quanto ritengono che esso sia un grande organismo vivente.  Rinascita del sentimento religioso: in contrapposizione all’ateismo dell’illuminismo. Nel romanticismo la religione ritorna ad essere considerata come una forma di sapere importante, seconda solo alla filosofia, in quanto in grado di permettere all’uomo di cogliere l’assoluto, cioè Dio. Due sono gli atteggiamenti dei filosofi romantici nei confronti della religione: a. Teismo. Consiste nel fatto che molti filosofi professano religioni rivelate; b. Panteismo. Atteggiamento religioso dei primi filosofi greci. Consiste nel credere che Dio dia il principio immanente della natura.  Il predominio della filosofia idealistica in contrapposizione al materialismo.  La rivalutazione della storia (lo storicismo) : I romantici intendono la storia come un processo evolutivo organico e naturale avente come protagonista i popoli. I romantici rivalutano il Medioevo che era stato invece aspramente criticato dagli illuministi in quanto ritenevano che fosse stato un periodo di ignoranza e barbarie; al contrario il Medioevo è considerato dai romantici , la radice storica delle tradizioni e delle moderne tradizioni europee cristiane. Mentre per l’illuminismo il soggetto della storia è l’uomo, per il romanticismo risulta essere la provvidenza. Per cui la storia appariva, in ogni caso, come il prodotto di una provvidenza assoluta, che tende a realizzarsi nella molteplicità degli eventi. Da questo punto di vista la storia è sempre globalmente positiva, e tutto ciò spiega perché lo storicismo romantico elogia il passato, ritenendolo espressione del corso di Dio nella storia, necessario per gli eventi del presente e del futuro.  Una nuova concezione della natura: Nel romanticismo si afferma una nuova concezione della natura rispetto a quella meccanicistica e materialistica della scienza e dell’illuminismo (natura meccanicistica). Con il Romanticismo si compromette/danneggia la concezione del mondo proposta da Newton che vedeva la natura come una macchina, il cosmo come un orologio e il tempo e lo spazio erano realtà oggettive. Adeesso invece si diffonde la cosiddetta visione organicistica: la natura viene considerata un organismo vivente dotato di una sua misteriosa forza quasi magica difficilmente quantificabile. La natura diventa una forza rigenerante e misteriosa, a volte identificata come l’assoluto (Dio) e per i Romantici l’uomo deve fondersi con essa attraverso due modi diversi: 1. la natura viene antropomorfizzata (concepita in termini umani); 2. la natura viene esaltata nei suoi aspetti più spontanei e naturali tanto che viene esaltato il mondo primitivo quando l’uomo era più vicino alla natura. L’amore per essa, affonda le radici nello sturm und drang e si alimenta nella riscoperta del panteismo di Spinoza (per il quale la Natura assume i tratti del divino). 

I romantici intendono la natura come spirito in divenire. Essi sostengono che l’uomo e la natura posseggano una medesima struttura spirituale. Schelling che indubbiamente è il filosofo romantico per eccellenza della Natura la concepisce come uno spirito inconscio in moto verso la coscienza, che attraverso le cose giunge finalmente a trovarsi nell’Uomo.  La passione e il tormento: mentre nel ‘700 dominava l’idea di un piacere moderato e della bellezza intesa come equilibrio e armonia di forme, adesso prevale invece la passione amorosa intesa come una forza primitiva che da origine a una vita inquieta, tormentata,avventurosa, sempre in balia di contraddizioni.  Opposizione io-mondo: conflitto tra l’artista romantico e la società di cui fa parte. Dopo la Rivoluzione Francese si diffonde in Europa la figura dell’intellettuale borghese che intende vivere della professione delle lettere. Fino a questo momento il letterato era o cortigiano, quindi dipendente dall’aristocrazia, o ecclesiastico, quindi dipendente dalla Chiesa, e la sua funzione era quella di elaborare l’ideologia della classe dominante. Ora invece l’intellettuale proviene dalla borghesia e raramente può godere di una rendita (rara eccezione Manzoni), normalmente deve trovare un’occupazione per vivere, spesso anche poco redditizia (insegnante, precettore privato, impiegato, bibliotecario) quindi non gode più di quell’ozium necessario per dedicarsi ai suoi interessi. In questa condizione l’intellettuale, soprattutto l’artista, si sente declassato e frustrato ed entra in conflitto con la società per vari motivi: 1. è portavoce di valori diverse da quelli borghesi: la borghesia esalta l’utile, il profitto, la produttività, il calcolo razionale, mentre l’artista esalta la bellezza, la natura, l’anima; 2. l’artista si sente respinto, umiliato e incompreso perche dalla società borghese è visto come un individuo improduttivo e inutile. Il suo conflitto qui è tanto più forte perché si sente umiliato da quella borghesia da cui lui stesso proviene, e questo lo induce spesso ad atteggiamenti di rivolta e anticonformismo: è il caso dell’artista inglese Dandy o di quello francese Bohemien; 3. nell’800 si afferma il mercato dei prodotti intellettuali: l’opera d’arte diventa una merce da comprare sul mercato (nasce l’editoria moderna) e questo offende l’artista per il quale la sua opera è il prodotto della genialità creativa e quindi non ha prezzo, in più si vuole vendere e quindi l’artista deve assecondare i gusti del pubblico e questo lo umilia. Questo rapporto col mercato aumenta la posizione conflittuale dell’artista nei confronti della società e il suo senso di estranietà. Comincia con il Romanticismo la storia dell’artista moderno e la scissione io mondo avviene in due modi: 1 - come contrasto tra ideale ideale e reale, tra i valori dell’artista e i valore della società; 2 - dissidio esistenziale che dipende dalla condizione stessa in cui vive l’uomo. La prima tendenza provoca un atteggiamento realistico (l’artista studia le ragioni sociali del malessere di questo periodo e il caso più eclatante è Manzoni), la seconda tendenza produce come conseguenza una introspezione psicologica e la riflessione dell’artista sulle cause dell’infelicità umana (Leopardi).  Il sogno e la follia: l’individualismo dell’artista e il suo dissidio io-mondo portano l’artista a rivalutare quegli elementi che escono dalla normalità. Siccome l’esistenza borghese appare piatta, ipocrita, grigia con i suoi valori esistenziali vengono esaltati quegli aspetti che escono da questa normalità e i due più esaltanti sono il sogno, attraverso cui l’artista entra in contatto con il mistero e la follia. La creazione artistica viene chiamata furor cioè delirio, folla, e il sogno e la follia sono stati di grazie, condizioni piacevoli per l’artista e il poeta.  Il soggettivismo: l’artista romantico tende a indugiare nella sua interiorità concepita come l’unica realtà vera. Per l’artista il mondo esterno è solo una proiezione dell’io e in questa concezione influisce la filosofia idealistica tedesca che considera il mondo esterno come negazione dell’io (Fitche).  La tensione verso l’infinito: L’artista romantico vuole superare le barriere del reale per attingere a una realtà più vera che si identifica con l’assoluto, l’infinito. Kant si era fatto interprete, di una filosofia del finito e aveva fatto valere in ogni campo il principio del limite. Nella filosofia kantiana, il principio del limite è l’elemento dominante, mentre nel romanticismo è proprio il superamento del limite, la ricerca dell’oltre limite, di ciò che non ha alcun-limite ovvero di ciò che è Assoluto, Eterno, Imperituro, Immutabile ecc. ad essere il carattere distintivo. I romantici cercano ovunque l’ebbrezza dell’infinito, di andare oltre lo spazio, il tempo, la determinazione causale degli eventi fisici, il dolore, la caducità e la morte stessa. I romantici si differenziano per il diverso modo di intendere l’infinto e di concepirne i rapporti con il finito. Due sono i modi di concepire l’infinito: il panteismo e il trascendentismo. Secondo il panteismo l’infinito vive nel finito, sia se si intende l’infinito alla maniera di un panteismo naturalistico (che identifica l’infinito con la natura) sia alla maniera di un panteismo idealistico (che identifica l’infinito con lo spirito umano), per il trascendentismo l’infinito si distingue dal finito, pur manifestandosi in esso. L’aspirazione romantica all’oltre-limite porta a concepire la vita come inquietudine alimentata dalla brama d’infinito che essendo una meta imprecisata e irraggiungibile, porta appunto all’inquietudine dell’animo.  Sehensucht, titanismo e ironia : L'espressione germanica “Se hensucht” che può essere tradotta in italiano con “desiderio”,“aspirazione struggente”, “brama appassionata” ecc. (letteralmente Sehensucht significa: desiderio di desiderare) costituisce forse la più caratteristica parola del Romanticismo tedesco, poiché sintetizza l’interpretazione dell’uomo come desiderio e mancanza, ossia come desiderio frustrato verso qualcosa (l’infinito, la felicità ...) che sempre sfugge. Infatti la romantica Sehensucht si identifica con

quella aspirazione verso il più e l’oltre, che non trovando confini e mete precise si risolve inevitabilmente in una desiderio di avere l’impossibile, di conoscere l’inconoscibile, di sentire il soprasensibile. Per cui la Sehensucht, in ultima analisi finisce per configurarsi come un desiderio innalzato alla seconda potenza, un desiderio del desiderio e quindi un desiderare che si esaurisce in sé, che ha in se stesso il suo traguardo e fine, che ha in sé il suo ultimo e definitivo piacere. La Sehnsucht si accompagna a due atteggiamenti: l’ironia e il titanismo. · L’IRONIA consiste nella “superiore” coscienza del fatto che ogni realtà finita e quindi ogni impresa umana , grande o piccola che sia, risulta inadeguata impari davanti all’Infinito.L’ironia è quindi una sorta di presa di distanza dal mondo e della realtà finita, che consiste essenzialmente nel non prendere “sul serio”, nel non considerare come ultime e definitive, quelle che, in ultima analisi, non sono che manifestazioni transitorie e passeggere dell’Infinito stesso (la natura, le opere, l’io) espressioni provvisorie di esso. · Il TITANISMO esprime invece un atteggiamento di sfida e di ribellione, proprio di chi si propone di combattere, pur sapendo che alla fine risulterà perdente e incapace di superare le barriere del finito. Talora il titanismo mette capo al suicidio, visto come atto di sfida estrema verso il destino(atteggiamento opposto e complementare è invece il vittimismo ovvero la tendenza a sentirsi schiacciati da forze superiori come il Destino, la Natura, a Società). Esso è detto anche “prometeismo” in quanto i romantici vedono in Prometeo (il mitico titano greco che rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini e che fu condannato per questo ad avere perennemente il fegato divorato da un’aquila) il simbolo della ribellione. L“ironia” ,”sehensucht” e “titanismo” descrivono anzitutto una condizione dell’anima romantica, un modo di essere, prima ancora che una espressione che si concreta in forma di arte o di pensiero .  Panteismo e trascendentismo: panteismo> non c'è distinzione tra finito ed infinito, nel senso che il finito (ovvero la natura, il mondo, la storia ecc.) non è altro che una manifestazioni espressione dell’infinito stesso, la sua vivente realizzazione. Ecco perché possiamo parlare, per i romantici , di una divinizzazione del reale che identifica l’Infinito con il ciclo eterno della Natura (Goethe) oppure di un panteismo razionalistico che identifica l’Infinito con lo Spirito, ovvero con l’Umanità stessa nelle sue opere più alte quali la religione, l’arte e la Ragione stessa (Hegel). Trascendentismo> sottolinea l’immedesimazione del finito con l’infinito, ne sottolinea, piuttosto il distacco, la distinzione. E’ questa la posizione creazionista o trascendentista che ammette appunto la diversità del finito dall’Infinito e considera quest’ultimo come un Dio che è al di là delle sue manifestazioni mondane.  L’amore come tendenza all’infinito/l’amore come anelito di fusione totale e cifra dell’Infinito: l’amore costituisce uno dei temi prediletti dai romantici, poiché appare ad essi come il sentimento più forte e, quindi, come l’estasi suprema. Su questo tema si sono soffermati poeti e filosofi: da F.Schlegel a Fichte, da Hölderlin a Schleiermacher, da Novalis a Hegel ecc... C’è tutto nell’amore: amicizia, cordialità, sensualità e anche passione... e l’un elemento lenisce e rinforza, anima e accresce l’altro, viviamo ed amiamo fino all’annientamento. Soltanto l’amore ci rende uomini veri e perfetti, esso solo è la vita della vita ...” (Schlegel). “La vera vita è amore: come amore ha e possiede la cosa che ama , l’abbraccia, la penetra, è unita e fusa in essa” (Fichte). Le caratteristiche dell’amore romantico sono tre: 1. La globalità, ovvero la ricerca di una sintesi tra anima e corpo, spirito e istinto, sentimento e sensualità. 2. L’unità assoluta degli amanti, ossia nella completa fusione delle anime e dei corpi, in modo tale che ciò che è due possa divenire uno. Il “vero amore” viene identificato come la “vera unificazione” che supera ogni antitesi e molteplicità, armonizzando il diverso e l’opposto. “L’amore - scrive Hegel nell’Estetica - è identificazione del soggetto con un’altra persona ... (è) il sentimento per cui due esseri non esistono che in unità perfetta e pongono in questa identità tutta la loro anima e il mondo intero”; “Questa rinuncia a se stesso per identificarsi con un altro, quest’abbandono nel quale il soggetto ritrova tuttavia la pienezza del suo essere, costituisce il carattere infinito dell’amore.” 3. La terza caratteristica dell’amore romantico è la sua tendenza a caricarsi di significati simbolici e metafisici. Infatti i romantici pensano che l’amore, pur rivolgendosi a cose e a creature finite, scorga in esse manifestazioni o cifre dell’Assoluto, sia inteso panteisticamente nella forma dell’Uno-Tutto, sia interpretato in modo trascendente nella forma del Dio-Creatore. Infatti nell'amplesso degli innamorati, espressione del misterioso fondersi di due creature diverse, essi vedono il mistero stesso della vita e il simbolo dell’universale Armonia, ovvero della congiunzione uomo-Natura, finito-Infinito ecc. Ciò significa, in ultima analisi, che nell’amore, l’Assoluto, più che cercato è, almeno in parte, già trovato e posseduto. Non per nulla Fichte, nella sua Introduzione alla vita beata, rifacendosi al Cristianesimo afferma: “Non è un’audace metafora, ma la pura verità quel che dice lo stesso evangelista Giovanni: ‘Chi rimane nell’amore, rimane in Dio e Dio in lui’ ”. *terza caratteristica in sintesi: Carica simbolica, che fa dell’amore il mistero stesso della vita attraverso la congiunzione dell’uomo e della natura. Tutto ciò significa che nell’amore risiede, almeno in parte, l’Assoluto. Con l’amore è rivalutata anche la donna, considerata ora nuova e superiore, capace di donare la pienezza del proprio essere senza alcun freno. In questo senso il romanticismo si configura come una tappa fondamentale della moderna dignità femminile che stava nascendo.  Infinità e creatività dell’uomo : Dalla filosofia, precisamente dall’idealismo, scaturisce la nozione di Uomo

(come spirito) .L’uomo è inteso come attività creatrice, infinita e libera che si autoproduce e, nell’autoprodursi, crea tutte le cose. Da ciò si deduce che l’uomo è la causa e il mondo il suo effetto. Essendo che la causa di tutto è sempre stato Dio, allora a capo di questa teoria dell’uomo vi è l’equazione Io = Dio. Tale teoria si trova per la prima volta nella Dottrina della scienza di Fichte. Ma tra l’Io di Fichte, e quindi dei filosofi, e l’Io dei letterati e poeti vi è una differenza: · l’Io di Fichte è inteso come attività morale, e la moralità (secondo il concetto kantiano) implica un ostacolo da superare (essendo che la moralità viene concepita come lotta tra ragione e istinto) · l’Io dei letterati e dei poeti è attività estetica che si esercita senza limiti. *ulteriori note : l’io infinito fichtiano, basato sulla moralità, presuppone un limite che deve continuamente ed eternamente essere superato; invece la scuola romantica, trasferendo l’origine dell’attività infinita dell’io dal piano etico a quello estetico, fa sparire ogni restrizione. Dirà Novalis: “la vita non deve essere un romanzo impostoci, bensì un romanzo fatto da noi”, per gli idealisti dunque, l’Io è l’origine d’ogni cosa. L’infinita creatività dell’io e dello spirito umano porterà alla concezione d’individualismo romantico; infatti mai come nel romanticismo si è parlato tanto d’io, di soggetto, di persona; tutto ciò porterà ad evidenziare ed onorare le personalità eccezionali.  Il sehensucht: lo stato d’animo dei romantici che si può definire desiderio del desiderio o male del desiderio. Ciò è un’inquietudine che spinge l’artista a protendersi sempre al di là del luogo o del momento presenti. L’artista allora tende a fuggire nella propria interiorità (soggettivismo), o nel soprannaturale o anche nel tempo e nello spazio attraverso la fantasia.  L’esotismo: inteso come fuga dalla realtà spaziale e temporale. L’esotismo spaziale consiste nel vagheggiare nei luoghi lontani, ignoti, che diventano affascinanti per la loro lontananza e i luoghi mitici sono l’Oriente o il mondo selvaggio dei mari e il Sud (Asia, America, Africa); l’esotismo temporale consiste nel trasferirsi in epoche diverse: le epoche predilette sono il Medioevo cavalleresco, o la Grecia nella Dea antica vista come un paradiso di serenità e armonia perdute nel mondo attuale.  L’evasione e La ricerca dell’armonia perduta : L’anelito verso l’infinito genera la tendenza all’evasione e l’amore per l’eccezionale. Da qu...


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