Le frasi complesse del tedesco PDF

Title Le frasi complesse del tedesco
Author Giorgia Pezzarossa
Course Lingua e Traduzione - Lingua Tedesca II
Institution Università degli Studi di Parma
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Esame Lingua e traduzione tedesca 2...


Description

LE FRASI COMPLESSE DEL TEDESCO Capitolo 2: Frase  definizione  unità strutturale complessa che può costruire il sistema di una lingua con regole morfosintattiche, cioè secondo la definizione di Renzi. La definizione grammaticale di frase si incentra sulla presenza del verbo: come unità formalmente distinta, la frase ha almeno un verbo di forma finita e dei complementi obbligatori del verbo.  questa forma verbale finita deve essere coniugata in base alle categorie di persona (prima, seconda, terza), numero (singolare e plurale), tempo (presente o passato) e modo (indicativo, congiuntivo, imperativo) e inoltre l’adeguata occupazione delle posizioni aperte dallo schema valenziale del verbo. Queste posizioni o valenze (VALENZSTELLEN) vengono colmate da soggetto (SUBJEKT), oggetto diretto e indiretto (OBJEKTE) e/o altri costituenti sintattici (SATZGLIEDER). Il verbo richiede poi ai costituenti che attira determinate qualità formali o/e semantiche  la posizione del soggetto è realizzata da un gruppo nominale al nominativo: Der Student schlaft. In questo esempio la forma di accordo (KONGRUENZ) riguarda la terza persona; il soggetto deve essere posizionato obbligatoriamente, solo pochi verbi possono formare frasi prive di soggetto  (solo 3 persona) Mich friert. Mir schwindelt. Alcuni verbi poi richiedono o possono presentare il pronome es in funzione di soggetto grammaticale.  Es regnet. Es gibt. A volte è obbligatoria anche la valenza di oggetto diretto e indiretto. Il verbo prescrive all’oggetto che attira il caso (accusativo, dativo o genitivo) o un particolare elemento grammaticale. Ich besitze (was?) non sono frasi compiute, non realizzano la posizione Ich werfe (was?) in den Papierkorb prevista per l’oggetto Con alcuni verbi l’oggetto può non essere realizzato  Ich esse. valgono come frase anche senza Ich gehe. oggetto CASO: di vincolo alla realizzazione di posizioni vuote per la costruzione di una frase si ha nei verbi copulativi (KOPULAVERBEN)  qui la prima posizione vuota viene occupata dal soggetto, la seconda dal predicativo. Du bist in Esel. L’assegnazione dei ruoli tematici (THEMATISCHE ROLLEN) è di importanza centrale per la composizione del significato della frase  il verbo definisce quale stato di cose (SACHVERHALT) venga descritto con la frase e quale sia il contributo dei partecipanti all’evento o stato di cose descritto dal verbo. Questi partecipanti che riempiono le posizioni aperte dal verbo descrivono i partecipanti, che agiscono e assumono ruoli tematici, che possono essere attivi o non attivi, dipende dalla situazione e dall’argomento. Così facendo si genera la struttura predicativo-argomentale (PRÄDIKAT-ARGUMENT-STRUKTUR), che fa da struttura portante ( GRUNDGERÜST) al significato della frase. Alla struttura portante si possono aggiungere costituenti avverbiali o circostanziali (ADVERBIALE ANGABEN), costituenti non idonei a riempire le posizioni obbligatorie del verbo: sintagma avverbiale Letzten Sonntag esprime temporalità e bei Erika (sintagma preposizionale) con cui viene a localizzarsi l’evento.

Wir haben letzten Sonntag Fisch, Reis und Gemüse bei Erika gegessen. ➜ 2.1 Frasi e altri enunciati Nell’interazione linguistica, non sempre frase grammaticale e unità enunciativa coincidono. Nel parlato si producono strutture non conformi alla norma grammaticale. ESEMPIO  und ich mach also… ⇉ priva di complemento oggetto: la domanda WAS?

Aperta dal verbo non trova risposta.

will jetzt hier einfach weiterstudieren. ⇉ soggetto non è esplicitato. qui il parlante abbandona il progetto di costruzione di frase intorno al verbo machen e ne elabora uno diverso, basato sempre sul soggetto ich. Vi sono anche enunciati non frasali (NICHT-SATZ-ÄUBERUNGEN), cioè enunciati cui manca la struttura tipica della frase nucleare, essendo idonei a realizzare un intento comunicativo enunciabile in forma di frase: Vierundzwangig  ich bin vierundzwangig Jahre alt Gli enunciati non frasali sono espressioni capaci di svolgere funzioni di atto linguistico (SPRECH-AKTAUSDRÜCKE)  espressioni ricorrono in cartelli, avvisi, titoli. Strutture non conformi alla norma si trovano anche in testi scritti che imitano il parlato. 2.2 Il modello topologico della frase La frase tedesca conferisce ai suoi costituenti una posizione determinata, nota come modello topologico (TOPOLOGISCHES MODELL) o modello a campi (FELDERMODELL). Il modello a campi riserva al verbo coniugato 2 posizioni discontinue, chiamate parentesi della frase (SATZKLAMMER). La parentesi verbale (VERBALKLAMMER) descrive le posizioni riservate alle due parti del verbo  la parte anteriore (VORVERB) e quella posteriore (NACHVERB). Nella parentesi di frase secondaria (NEBENSATZKLAMMER), la parentesi sinistra (LINKE KLAMMER) è occupata da preposizioni e congiunzioni in funzione di introduttori di frase; la parentesi destra (RECHTE KLAMMER) è riservata al verbo. La posizione del verbo consente di classificare le frasi in base al tipo di posizione (STELLUNGSTYP), distinguendo tra frasi con verbo in ultima (VL), in prima (V1) e in seconda posizione (V2); la classificazione vale per tutte le frasi, principali (HAUPTSÄTZE) e secondarie (NEBENSÄTZE). La maggior parte delle frasi secondarie segue il modello sintattico della Nebensatzklammer, con verbo in ultima posizione MA possono seguire anche un modello diverso (Ist ein Wähler unzufrieden mit seinem Volksvertreter) ha il verbo in prima posizione  frase secondaria con verbo davanti in funzione avverbiale del verbo; altri casi, possono fungere da discorso riportato (REDEWIEDERGABE): Auf dem Zettel stand:”Ist das Annas Hund?”. Frasi dichiarative con verbo in seconda posizione che fanno da argomento del verbo della frase matrice: Bei meinem zweiten Besuch in London wollte ich wissen: Wie sieht es im Innern des englischen Parlaments aus? Altri esempi di verbo in seconda posizione presenti a pagina 22. 2.3 Frase tedesca e italiana: modelli a confronto ITALIANA  no modello a campi; la struttura dell’italiano prevede per la frase un ordine canonico di successione lineare soggetto-verbo-oggetto (SVO). Come quella tedesca, anche la frase italiana può aggiungere alla struttura nucleare una quantità variabile di costituenti facoltativi. Andava- a piedi nudi- per la strada- verso casa- col viso in alto.  l’immagine del trenino fa intendere che le due strutture sono diverse: i campi della frase tedesca,

scanditi dalla parentesi verbale, possono accogliere una quantità variabile di costituenti; mentre i costituenti della frase italiana stanno a uno solo. FRASE TEDESCA FRASE ITALIANA Sorta di architrave  la struttura Struttura lineare  la posizione del verbo architettonica scarica il peso sui pilastri e è fissa, al centro della frase, il soggetto la struttura sintattica sulle posizioni di preferenza si posiziona alla sinistra del riservate al verbo. verbo. La struttura della frase nucleare è La posizione originaria del verbo è in SVO. A partire quindi dal centro, i fondo (SOV); una parte del verbo viene a costituenti si dispongono a destra e a essere anticipata, portando alla struttura sinistra (modello della cipolla). a parentesi. I costituenti importanti  L’accoglienza di elementi nel insieme quindi all’informazione Mittelfield qui si presenta come principale saranno in fondo alla frase, fenomeno embrionale, limitato in accanto al verbo. quantità e qualità. La parentesi verbale blocca i costituenti  La peculiarità del modello al suo interno: la parentesi sintattica è sintattico è lo stretto legame tra tipica del tedesco e di lingue come lo soggetto e verbo, caratterizzato svedese, il danese, il neerlandese. da fenomeni come l’accordo  La frase tedesca colloca il morfologico di verbo e soggetto in soggetto nel Vorfeld o nel persona e numero. Mittelfeld della frase principale.  Vi è poi l’elisione del soggetto Esempio di scrambling di frase pronominale, espressioni implicita dichiarativa con verbo in seconda nella flessione del verbo. posizione:  Comparsa della marca morfologica Das Fotografieren ist beim nella forma participiale del verbo Rundgang durch die Houses of al passato prossimo in essere. Parliament leider nicht erlaubt. Nelle forme di passato prossimo con avere la forma participiale è Beim Rundgang durch die Houses coniugata in accordo con l’oggetto of Parliament ist das pronominale  la bambina è Fotografieren leider nicht erlaubt. andata a letto/ i bambini sono andati a letto.  Nella frase principale e secondaria, una struttura diversa da SVO è considerata sintatticamente e pragmaticamente marcata, anche nel caso di intonazione non marcata (Franco una casa la comprerà certamente). Una struttura con soggetto in posizione postverbale può essere vista come pragmaticamente non marcata, se il verbo esprime il tema dato (Ha telefonato tuo marito). 3. Tipi di frase: classificazione La grammatica tradizionale classifica diversi tipi di frase in base al criterio di modo:  Dichiarative (AUSSAGESÄTZE/ DEKLARATIVSÄTZE): un parlante può formulare dichiarazioni o esclamazioni senza aspettarsi una reazione da parte di un interlocutore; una dichiarazione si estingue da una esclamazione per la modalità di esecuzione (volume della voce) che per la tipologia dell’atto.  Esclamative (AUSRUFESÄTZE / EXKLAMATIVSÄTZE)

Interrogative (FRAGENSÄTZE / INTERROGATIVSÄTZE): richieste e domande sono atti rivolti a un interlocutore da cui ci si aspetta una replica, che compia un’azione o trasmetta un’informazione.  Imperative (AUFFORDERUNGSSÄTZE / IMPERATIVSÄTZE)  Desiderative (WUNSCHSÄTZE / DESIDERATIVSÄTZE): il parlante può esprimere un desiderio anche senza rivolgersi a un interlocutore e non vincolando il desiderio a una richiesta di azione. Queste denominazioni rimandano in maniera non sistematica a classi di atti linguistici (SPRACHLICHE HANDLUNGEN) realizzati con frasi di una certa tipologia: dichiarazioni (AUSSAGEN), domande (FRAGEN), richieste/ordini (AUFFORDERUNGEN), desideri (WÜNSCHE), esclamazioni (AUSRUFE). Possono anche riferirsi ad atti eterogenei ⬆  dato ciò, non costituiscono una classe naturale, raggruppamenti con tratti comuni. Da aggiungere che il collegamento tra tipi di frase e atti linguistici non è stringente e non giustifica il principio base delle denominazioni tradizionali  ciò vuol dire che le frasi classificate come dichiarative non sono usate solo per fare dichiarazioni, ma possono realizzare anche atti di altro tipo. MA non da prendere alla lettera e importante ricordare il principio secondo cui una frase dichiarativa non sempre è funzionale a formulare una dichiarazione, una frase interrogativa non serve solo per fare domande ecc… Per classificare in modo preciso i diversi tipi di frase si ricorre all’insieme di criteri formali: Modo del verbo di Il modo (MODUS) è una categoria del sistema verbale esprimente forma finita modalità (indicativo, congiuntivo...). La modalità (MODALITÄTAT) (MODUSFORM DES dell’azione espressa dal verbo, che può dipendere dalla disposizione FINITEN VERBS) mentale del parlante o da fattori di ancoraggio a situazioni di volontà o necessità, può essere espressa con mezzi lessicali, verbi modali o con scelta del modo verbale. Leider geht Anna weg.  l’avverbio esprime la posizione di chi parla. Anna muss weggehen.  il verbo modale appoggia l’azione a una situazione di necessità. Anna geht weg.  modo indicativo esprime neutralità (NEUTRALITÄT). Anna würde weggehen.  congiuntivo invece possibilità (VIRTUALITÄT). Tipo di posizione la frase tedesca si costruisce in base a 3 modelli in base alla posizione del del verbo verbo finito (VERBSTELLUNG) e dai suoi complementi: la posizione alla (STELLUNGSTYP / fine della frase (VERB-END-STELLUNG), la seconda posizione (VERBVERBSTELLUNG); ZWEIT-STELLUNG) e la prima (VERB-ERST-STELLUNG). Il criterio della posizione del verbo nelle frasi dichiarative sono caratterizzate dal verbo in seconda posizione; interrogative e imperative verbo in prima posizione. Presenza di Classe di parole eterogenea  vi appartengono parole di varie classi che elementi vengono utilizzate per formulare domande, svolgendo funzione interrogativa. Queste sono dette parole “w” (W-WORTE) (italiano: interrogativi (INTERROGATIVA) domande k)  pronomi interrogativi (W-PRONOMINA) come wer, was, wem, wessen, welch-, was fur ein-; articoli interrogativi (W-ARTIKEL) come welch-, was fur; avverbi preposizionali (W-PRÄPOSITIONALADVERBIEN) come womit, wofur, warum, weshalb, wozu e avverbi deittici (DEIKTISCHE W-ADVERBIEN) come wo, wann, wie, wohin, woher. Elementi interrogativi possono interrogarsi anche in frasi con verbo in ultima posizione (VLSATZE), anche in funzione comunicativa autonoma  il contesto permette di capire di che tipo di frase si tratta. Introduttori di frase Le frasi con verbo in ultima posizione hanno un introduttore (EINLEITER)  con verbo in ultima dass, ob, wenn possono introdurre frasi che realizzano un complemento posizione facoltativo del verbo, cioè frasi di tipo avverbiale, o frasi nel ruolo sintattico di complemento obbligatorio del verbo, cioè frasi costituente. Queste frasi possono avere funzione comunicativa autonoma; la tipologia 

Particelle modali

Intonazione (INTONATION)

di frase si chiarisce nel contesto  Ob die das wirklich bis Freitag schaffen?  interrogativa Dass mir ja keine Klagen kommen!  imperativa Wenn er doch endlich käme!  desiderativa Dass du so gross geworden bist!  esclamativa  classe eterogenea di parole (aber, auch, bloss, denn, doch, eben, etwa, halt, ja, mal, nur, schon, vielleicht, wohl) accomunata da alcuni tratti  parole non flessive, atone, che possono comparire solo nel Mittelfeld della frase; elementi frequenti più parlato che scritto, funzionali non grammaticalmente ma in modo comunicativo. Le particelle producono una relazione dialogica, facendo riferimento a conoscenze comuni, attese o presupposizioni del parlante, sottolineando o mitigando l’enunciato; si parla di INDIKATORMODALPARTIKEL (particelle modali) quando determinate Partikeln appaiono in determinati tipi di frasi. I tipi di frase vengono distinti solitamente nella scrittura con diversi segni di punteggiatura: frasi dichiarative chiuse con punto fermo, interrogative con punto interrogativo; frasi imperative, desiderative e esclamative si chiudono con punto esclamativo. La distinzione formale rimanda al criterio dell’intonazione  effetto percettivo, la melodia prodotta dalla variazione dell’altezza dei suoni durante la pronuncia delle parole; diversa intonazione contraddistingue le frasi (discendente  dichiarativa; ascendente  interrogativa).

3.7 Descrizione dei tipi di frase in base ai 6 criteri sopra Atto linguistico Tipo di frase (Satzart) Modo e posizione del verbo (Sprachakt) Dichiarazione Frase dichiarativa Indicativo, seconda posizione Domanda Frase interrogativa Indicativo, prima posizione Ordine Frase imperativa Imperativo, prima posizione Desiderio Frase desiderativa Congiuntivo, prima posizione Esclamazione Frase esclamativa Indicativo, seconda posizione FRASI DICHIARATIVE  Si possono realizzare dichiarazioni e diversi atti di parola, si possono fare anche comunicazioni e domande di chiarimento (RÜCKFRAGEN) utilizzando un tono di confine alto (FRAGEINTONATION) o introducendo la domanda con una frase matrice (MATRIXSATZ). Si possono formulare anche ordini: Sie verlassen jetzt diesen Raum!  Verbo finito di una frase dichiarativa è all’indicativo Jeder London-Tourist kennt die gigantischen Houses of Parliament. MA può essere anche al congiuntivo Meine Englishkenntnisse hätten wahrscheinlich nicht gereicht, um einer englischen Führung zu folgen.  Hanno il verbo in seconda posizione e il Vorfeld può realizzarsi con qualsiasi costituente;  Casi rari in cui verbo in prima posizione (come barzellette);  non compaiono parole interrogative: particella indicatore di questo tipo è eben. Questa mette in correlazione la dichiarazione resa dal parlante con la frase che la contiene con dichiarazioni precedenti, segnalando di condividerle;  frasi con verbo in prima posizione comprendono raramente particelle modali  eccezione doch che compare in quasi tutti i tipi di frase (no interrogative chiuse);  tono di confine finale non è determinato: basso ma può essere anche alto, es. quando parlante vuole mantenere il diritto di parola. Tono marcato (tono ascendente di domanda) segnala la diversa funzionalità della frase Sie schrieb den Artikel (wirklich) aus der mündlichen Überlieferung?

FRASI INTERROGATIVE (FRAGESÄTZE)  Si distingue, in base al tipo di reazione attesa dall’interlocutore, tra frasi interrogative aperte o chiuse ( SUBSTITUTIONSFRAGESÄTZE/ ENTSCHEIDUNGSFRAGESÄTZE). 1) risposta aperta; 2) richiede una decisione tra si e no: 1) Wie heisst du? 2) Darf ich auf die Galerie kommen?  altra sottotipologia: interrogative alternative, frasi che comprendono 2 domande correlate da congiunzione oder;  frasi interrogative con verbo in ultima posizione, interrogative indirette, possono essere del tipo aperto o chiuso; possono quindi presentarsi come frasi dipendenti o autonome dal punto di vista sintattico e pragmatico, per cui la formulazione della domanda non si collega a una richiesta di informazione  queste servono per formulare domande retoriche. Frasi interrogative aperte con verbo in ultima posizione servono per formulare domande di risposta una precedente domanda (per accettarsi di averla compresa bene).  vi sono anche interrogative utilizzate per formulare una domanda che il parlante suppone che il suo interlocutore debba essersi posto, senza formularla, e alla quale intende rispondere. Ob der Preis gut ist?  il verbo: può stare all’indicativo o al congiuntivo; la posizione permette di distinguere tra frasi interrogative con verbo in seconda (V2): frasi aperte, in prima (V1): frasi chiuse, di tipo si/no e in ultima posizione (VL): frasi indirette, di tipologia aperta o chiusa, interrogativa sta nel Vorfeld e mai nel Mittelfeld. Quelle con verbo in seconda, inoltre, sono caratterizzate dalla presenza di un elemento interrogativo: chiamate quindi interrogative di tipo “w”  frasi completive, in quanto nella risposta la parola interrogativa viene sostituita con un argomento del verbo.  parola interrogativa sta nel Vorfeld: Wie sieht es im Innern des englischen Parlaments aus? Se accentata, può collocarsi nel Mittelfeld: caso della domanda di incredulità o domanda eco. Du hast/ was gegessen?  possono avere un introduttore: quelle chiuse con verbo in ultima posizione sono introdotte da ob per palesare incertezza. Altre particelle modali sono denn (riporta la rilevanza della domanda a evidenze presenti nel contesto) e eigentlich (denota la domanda in quanto obiettivo di un cambio di orientamento tematico o strategico): wer bist du denn? Was machen Sie eigentlich hier? Altra particella per quelle frasi con verbo in V1 è etwa (indica che una risposta affermativa non sarebbe conforme alle presupposizioni del parlante).  nelle interrogative introdotte da ob compare spesso wohl MA non serve da indicatore perché compare in più tipi di frasi;  tono di confine finale varia a seconda del tipo di frase interrogativa: nelle frasi con parola in Vorfeld è basso; se è nel Mittelfeld il tono è alto, come nelle chiuse, dove può anche essere basso. Il tono fa capire che il parlante, che in base alle sue presupposizioni non si aspettava una risposta affermativa, si accorge che riceverà proprio questo tipo. Quelle con VL hanno un tono finale alto. FRASI IMPERATIVE (AUFFORDERUNGSSATZ)  verbo finito è all’imperativo;  la posizione del verbo è la prima, ma molto frequente anche la seconda: Jetzt geh mal da weg, bitte! Die Unterlegscheibe, die nimm mal da raus!  Vorfeld: può comparire un costituente di qualsiasi tipo, anche il soggetto: Du halt jetzt mal die Klappe!  particella modale è mal: mette in correlazione l’azione che dovrebbe essere messa in moto dall’ordine con un singolo momento temporale; così, l’ordine risulta meno categorico e invadente ed inoltre assume il carattere di invito o consiglio. MA non può

servire come speciale contrassegno delle frasi imperative, comparendo in frasi di ogni tipo.  intonazione: è discendente (tono finale basso); ascendente (tono finale alto) si verifica nella coordinazione;  si possono utilizzare in funzione di ordine MA anche per fornire informaz...


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