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Title SWAP 2
Course Economia aziendale
Institution Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro
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Summary

SWAP - ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
...


Description

SWAP Contratto di scambi periodici di flussi di pagamento secondo modalità definite ATTIVITÀ SOTTOSTANTE Underlying asset

 DERIVATO

CTR NON STANDARDIZZABILE OTC Over the counter

INTEREST RATE SWAP (IRS): contratto che prevede uno scambio periodico di flussi di interessi calcolati secondo modalità predefinite Flussi di interesse  capitale nazionale che può essere a tasso variabile o a tasso fisso In pratica si scambiano i flussi netti.

“PLAN VANILLA” IRS IRS - - - - - - PERIODICI - - - - - - Si differenzia da FRA (FORWARD RATE AGENT): contratto di scambio di un flusso di interessi calcolati secondo modalità predefinite (è un contratto a termine)

FIXED TO FIXED Esempio Soggetto 1 Tasso fisso nozionale in euro

COURRENCY SWAP

Soggetto 2 Tasso fisso nozionale in dollari 1. copertura di rischio di tasso di interesse  RISK MANAGEMENT (HEDGING) 2. speculazione  ricerca di profitti sulla base di aspettative sul futuro trend dei tassi di mercato (assumono rischi) 3. arbitraggio  ricerca di profitti senza rischi (ricerca di prezzi di disequilibrio)

ESERCIZIO 2

Termine 13/5/2018 Flussi netti per IRS Rossi? Date pagamenti Euribor 0) 13/5/16 1) 13/11/16 2) 13/5/17 3) 13/11/17 4) 13/5/18 TOTALE

Tasso (t-1) swap

0.2% 1.3% 1.1% 1.5%

1.5% 2% 1.8% 2.2%

IRS posizione lunga Per Rossi // +750 +750 +750 +750 +3.000

IRS posizione corta A Rossi // -750 -1.000 -900 -1.400 -3.750

IRS flussi netti

// // -250 -150 -350 -750

Tassi euribor si riferiscono sempre alla data precedente 750 perché fa (100.000 x 1.5%)/2 perché semestrale RIBASSISTA

Perché l’impresa Rossi ha stipulato un IRS? In ipotesi di assenza di finanziamenti sottostanti  FINANZIAMENTI esposizione al rischio  INVESTIMENTI di tassi di interesse

 OBBIETTIVO SPECULATIVO (aspettative divergenti rispetto alla controparte

Perché in ipotesi di assenza di finanziamenti o investimenti e quindi potendo generare una esposizione al rischio di tasso di interesse l’impresa Rossi è mossa da un obbiettivo di tipo speculativo e quindi ha delle aspettative divergenti rispetto alla controparte del nostro contratto di IRS.

IRS prevedeva una posizione lunga comportava ogni 6 mesi dei flussi con segno + che generavano un introito di 750 euro per l’impresa, e una posizione corta che comportava flussi variabili con segno – e quindi avevamo delle uscite a tasso variabile. Quest’ultime fanno si che: quello che succede è che mettendo insieme mutuo a tasso fisso sottostante e IRS l’impresa Rossi è riuscita a creare un nuovo mutuo, un mutuo sintetico/virtuale che funziona con un regime di tasso diverso rispetto al mutuo originario e dunque un mutuo più coerente con le sue aspettative. Questa è una SYNTETIC ASSET che mi genera in futuro tassi variabili 750 perché fa (100.000 x 1.5%)/2

perché semestrale

Ipotesi alternativa : l’impresa Rossi ha un mutuo sottostante con queste caratteristiche:

o o o o o

Importo del mutuo coincide con il capitale nozionale Durata residua 2 anni Tasso 1.5% Periodo 6 mesi Piano di ammortamento tale da prevedere il rimborso tutto a scadenza in un’unica soluzione (bullet) ovvero 750 euro ogni mese

ESERCIZIO 1 MUTUO

IRS SWAP Nozionale 1.000.000  segue il debito residuo

AO: 18/11/16 Capitale residuo 1.000.000 Tasso EURIBOR (12M) +0.8%

Posizione corta: tasso fisso 5.25% Posizione lunga: EURIBOR (12M) +0.8% Fixed rate payer: sig. Alfredo Floating rate payer: Banca  Flussi netti mutuo +IRS per il sig. Alfredo? 

Ammortamento: quote di capitale costanti Durata 5 anni Debitore: sig. Alfredo Creditore Banca Alfa Tassi EURIBOR (MM) T1 4.60% T2 5.90% T3 4.45% T4 3.80% T5 3.20% DATE PAGAMENTI T0 18/11/16 T1 18/11/17 T2 18/11/18 T3 18/11/19 T4 18/11/20 T5 18/11/21

+ SPREAD 80 bp = 0.8%

EURIBOR (t-1)

TASSO MUTUO (A)

DEBITO RESIDUO (B)

RIMBORSO CAPITALE

INTERESSI SU MUTUO (A-B)

4.60% (+0.8%) 5.90% (+0.8%) 4.45% (+0.8%) 3.80% (+0.8%) 3.20% (+0.8%)

5.40% 6.70% 5.25% 4.60% 4.00%

1.000 800 600 400 200

-200 -200 -200 -200 -200 -1000

-54 -53.6 -31.5 -18.4 -8 -165.50

T0 T1 T2 T3

IRS + POS. LUNGA (entrate monetarie) (A) +54.0 +53.6 +31.5

T4

+18.4

T5

+8 +165.5

IRS – POS. CORTA (uscite monetarie) (B) -52.5 -42 (600*5.25%*12/12)= -31.5 (400*5.25%*12/12)= -21 (200*5.25) = -10.5 -157.5

IRS FLUSSI NETTI +/(A-B) +1.5 +11.6 //

IN. MUTUO + FLUSSI NETTI IRS (B) -52.5 -42 -31.5

TASSO (MUTUO+IRS)

-2.6

-21

5.25%

-2.5 +8

-10.5 -157.5

5.25%

5.25% 5.25% 5.25%

Ma i tassi non sono saliti nel periodo: t1 5.40% i tassi sono scesi ma il sig. ci ha guadagnato lo stesso t5 4.00% t1; t2 > tasso fisso concordato è l’elevata volatilità dei tassi nel periodo residuo del mutuo che penalizza i mutui a tasso variabile ESERCIZIO 3 DATE PAGAMENTI TASSO EURIBOR (tTASSO MUTUO (t-1) DEBITI RESIDUO INTERESSI SU (t) 1) MUTUO (t-1) MUTUO (senza IRS) T0 13/5/16 T1 13/5/17 0.90% 1.90% 15.000 -285 T2 13/5/18 1.10% 2.10% 15.000 -315 T3 13/5/19 1.30% 2.30% 15.000 -345

T0 T1 T2 T3

IRS POS LUNGA (euro)

IRS POS CORTA (euro)

+210 +240 +270 +720

-300 -300 -300 -900

IRS FLUSSI NETTI (euro) -90 -60 -30 -180

INTERESSI SU MUTUO +IRS (euro)

TASSO MUTUO + IRS

(-285 - 90) = -375 (-315 - 60) = -375 (- 345 – 30)= -375 -1.125

2.5% 2.5% 2.5%

GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO MONETARI A MEDIO LUNGO TERMINE FINALITÀ: soddisfare il fabbisogno di investimento in “attivo immobilizzato”, -

beni durevoli e spesso strumentali allo svolgimento dell’attività di impresa e alla realizzazione del processo produttivo. hanno un ingente importo monetario. sono a lenta “cash conversion”, quindi genereranno dei flussi monetari nel medio lungo termine.

Alternative per inserirli nel processo di produzione: 

acquisto: ottengo la proprietà

-



con mezzi propri (equity)  con capitale proprio dell’azienda. Con pagamento di tipo diretto oppure rateale. Ottenendo un finanziamento (debito)  può essere bancario (mutuo), di mercato (emissione di titoli obbligazionari),questi sono strumenti di finanziamento corporate quindi per le imprese, c’è poi l’opzione di credito al consumo (attivato dalle famiglie, è uno strumento di finanziamento retail, al dettaglio) Leasing finanziario

Disponibilità del bene: si ha il possesso e il diritto di godimento ma non la proprietà - Leasing operativo - Noleggio si differenziano in quanto il noleggio è a breve termine, mentre il leasing operativo è a medio lungo termine.

LEASING FINANZIARIO: tecnica di finanziamento a medio lungo termine alternativa rispetto al tradizionale mutuo bancario. Questo contratto consente l’acquisizione di un bene durevole. Differenza tra mutuo e leasing: MUTUO La banca effettua un’analisi di fido, se ha esito positivo il debitore riceve la disponibilità monetaria Acquisto del bene

LEASING La banca compra il bene e concede la disponibilità del bene L’acquisto lo fa la banca

È un contratto atipico (L. 183/76 e successive modifiche). Prevede un rapporto triangolare tra tre soggetti: Al tempo t0 il locatario individua il fornitore e inizia la negoziazione tra locatore e fornitore delle caratteristiche del bene. A questo punto interviene il locatario che acquista la proprietà del bene ad un prezzo pattuito durante la negoziazione. Il locatario ottiene la disponibilità del bene dietro pagamento di canoni periodici di leasing. Al termine del contratto il locatario può esercitare l’opzione di riscatto e quindi acquisisce anche la proprietà del bene. CARATTERISTICHE: o

SCOPO: avere uno strumento di finanziamento alternativo al mutuo che consenta di avere la proprietà del bene.

o

TIPO DI BENE: beni durevoli strumentali che quindi partecipano al processo produttivo dell’impresa

o

DURATA: stabilita tra le parti sulla base della vita economica utile del bene, sotto il vincolo di una durata minima fiscale, come stabilito dal TUIR (testo unico delle imposte sui redditi).

Durata minima fiscale del leasing (TUIR) Per poter dedurre dal reddito ante imposte i canoni di leasing, il contratto di leasing finanziario deve avere una durata minima pari al 50% del periodo di ammortamento. Il periodo di ammortamento è stabilito dalla legge con un decreto del 1988. Il leasing permette di stipulare un contratto con durata superiore al 50% del periodo di ammortamento  vantaggio fiscale: stipulare un contratto di leasing avente la durata minima possibile, ottengo un contratto che ogni anno mi genera dei costi deducibili superiori a quelli deducibili con l’alternativa mutuo + acquisto.

o

VALORE DI RISCATTO: ha un valore basso, irrisorio, perché: - il bene potrebbe non avere un valore di mercato al termine del contratto, in quanto si tratta di un bene strumentale che può essere specifico (solo per quella particolare azienda o utilizzatore) - il locatore è un intermediario finanziario per questo motivo con la successione dei canoni periodici, il bene è stato interamente ammortizzato, vuol dire di fatto che è stato del tutto rimborsato il debito implicito residuo verso il locatore.

o

CANONI: possono essere - Costanti - Crescenti - Decrescenti - Variabili Si può stipulare un canone in cui si ha un maxi canone iniziale. Il vantaggio di questo è di tipo fiscale, in quanto si da inizio a un’operazione con un valore inferiore e consente di avere nel primo anno un costo deducibile particolarmente elevato.

o

ONERI DI MANUTENZIONE: tutti gli oneri sia di manutenzione ordinaria che straordinaria sono a capo al locatario, in quanto lo scopo principale è quella di fargli acquisire la proprietà.

o

RISCHI PER IL LOCATORE: - Rischio di credito (di insolvenza), è più basso nel leasing rispetto al mutuo, in quanto fino a quando il locatario non riscatta il bene questo è di proprietà della banca. - Rischio di tasso di interesse, possono essere indicizzati a parametri che variano nel tempo.

LEASING OPERATIVO: si tratta sostanzialmente di un contratto di noleggio a medio lungo termine. Si differenzia dal leasing finanziario in quanto non prevede necessariamente la presenza di tre soggetti. Nel caso del leasing operativo si hanno due soggetti: il locatore non è un intermediario finanziario è il proprietario del bene (può coincidere con il fornitore), e concede la disponibilità del bene in cambio di un corrispettivo periodico. L’assenza del terzo soggetto indica che non è necessariamente previsto l’intervento di un intermediario finanziario. È un contratto che non prevede un sottostante finanziamento implicito.

CARATTERISTICHE: o

SCOPO: utilizzo o il godimento di un bene di un certo asse.

o

TIPO DI BENE: beni durevoli standardizzati, non sono costruiti sulla base di specifiche esigenze, possono essere usati senza variazioni da imprese diverse.

o

DURATA: da 12 a 36 mesi (medio termine).

o

CANONI: inferiori rispetto a quelli di leasing finanziario, perché in questo caso deve solo remunerare il deprezzamento del bene nel solo periodo di utilizzo, dal momento che non c’è riscatto, in quanto alla fine del contratto il bene potrà essere ceduto in leasing a un’altra impresa. Il maxi canone può essere previsto su richiesta del locatario.

o

VALORE DI RISCATTO: valore standard, se il locatario decide di non riscattare può essere rimesso sul mercato ed essere soggetto a un altro leasing operativo. Viene calcolato guardando al valore di mercato del bene al termine del contratto.

o

ONERI DI MANUTENZIONE: tutti gli oneri di manutenzione sia ordinaria che straordinaria sono a carico del locatore

o

RISCHI PER IL LOCATORE: - Rischio di credito - Rischio di tasso di interesse - Rischio di obsolescenza (tecnologica)

COSTO DEL CONTRATTO DI LEASING FINANZIARIO 

CANONI: possono essere scorporati in maniera tale da evidenziare: - Quota capitale: serve a garantire l’ammortamento del bene e deve essere tale da garantire il rimborso graduale nel tempo del finanziamento implicito - Quota interessi: deve garantire la remunerazione periodica del capitale, preso a prestito dalla banca o dalla società di leasing implicitamente.



ALTRI ONERI: - Costi per perizie e di stima - Costi per le spese notarili - Oneri assicurativi - Costo per estinzione anticipata rispetto a quanto stabilito - Spese e commissioni varie bancarie - Oneri di gestione (e manutenzione)  Tasso netto leasing: è equivalente al TAEG (nei contatti bancari di breve termine) o agli indicatori di costo ISC (nei contratti di mutuo). È un tasso percentuale espresso in base annua esprime l’idea del costo finale complessivo del contratto tenendo conto non solo della componente finanziaria ma anche di tutti gli altri oneri. SALE – AND – LEASE BACK (o lease back)

Contratto che prevede che al tempo T0 l’impresa vende un certo bene a una banca, o a una società di leasing. Contemporaneamente alla cessione la stessa banca, o società di leasing, concede il bene il leasing stipulando un contratto di leasing finanziario con la stessa impresa. Al termine della vita del contratto l’impresa riscatta il bene.

Consente un vantaggio monetario importante per le aziende che hanno un deficit finanziario: nel caso in cui l’azienda ha bisogno di liquidità oppure nel caso in cui sia bancabile, quindi non riesce ad ottenere un finanziamento. In questo caso per l’impresa non c’è il rischio di perdere il bene in cui al termine ha l’opzione di riscattare il bene. A CHI CONVIENE Rapidità dei tempi di decisione e di erogazione del contratto. La proprietà, fino a quando non viene riscattato, resta alla banca. Vantaggio fiscale che deriva dalla minore durata dei contratti di leasing e quindi si generano costi deducibili più elevati. Vantaggio finanziario: IVA frazionata spalmata nei canoni periodici. Forza contrattuale della società di leasing . Mancata esposizione a bilancio del bene oggetto di leasing, in quanto per tutta la durata del contratto è di proprietà della banca viene contabilizzato nell’attivo patrimoniale di questa.  Le aziende che sono obbligate a redigere il bilancio secondo gli IAS non possono farlo in quanto questo fa prevalere la sostanza rispetto alla forma.

A CHI NON CONVIENE Quando c’è un desiderio immediato di proprietà.

Per le aziende con bassi margini di redditività (MOL, ROI etc.) Ai privati per la non deducibilità fiscale dei canoni di locazione (che è invece possibile alle persone giuridiche)

CREDITO AL CONSUMO Strumento di finanziamento a medio lungo termine retail, quindi rivolto alla clientela al dettaglio, rivolto ai consumatori. Ha per oggetto beni durevoli di consumo di elevato importo. DURATA: medio lungo termine, tra i 12 e i 48 mesi. TIPOLOGIE: I. Finanziamenti finalizzati: collegati direttamente all’acquisto di un certo bene, vengono concessi direttamente sul punto vendita T0 Il consumatore finale ha intenzione di acquistare, in T1 il punto vendita invia alla banca una richiesta di autorizzazione  tecniche di credit scoring (standardizzate) consentono di valutare in modo veloce l’affidabilità del consumatore attraverso dei parametri e informazioni legate all’affidabilità (mestiere e busta paga, altri finanziamenti). La banca riceve le informazioni e statisticamente elabora i punteggi e assegna al cliente una classe di merito (più alta è la classe, più basso sarà il tasso di interesse). Al T2 l’esito produrrà una decisione di concessione o rifiuto del finanziamento. in T3 la banca paga il punto vendita attraverso un flusso monetario, in T4 stipula il contratto di vendita con cui si procede alla consegna del bene al consumatore finale, si crea così un rapporto di finanziamento. La banca non corre il rischio che il consumatore con quei soldi compri altro, in quanto non da i soldi direttamente al cliente; non ha quindi il rischio di moral hazard. II.

Finanziamenti non finalizzati

FORME TECNICO CONTRATTUALI (valgono per entrambe le tipologie di credito) I. Credito rateale: contratto di finanziamento che prevede un finanziamento a cui è abbinato un piano di rimborso predefinito (mutuo a scadenza fissa) II.

Apertura di credito rotativo: finanziamento erogato direttamente sul conto corrente e prevede un piano di rimborso libero. Può essere erogato attraverso una carta di credito revolving (rotativa) che prevede che il finanziamento venga rimborsato liberamente. La banca chiede tuttavia una rata minima mensile

III.

Cessione del quinto dello stipendio: forma di finanziamento che prevede una garanzia sottostante ed automatica rappresentata dallo stipendio del debitore. Piano di rimborso ancorato allo stipendio (fino al 20% dello stipendio.

Chi può fare credito al consumo? - Banche - Appositi intermediari creditizi: art. 106-107 TUB che comprendono una lista generale e una lista speciale (sottoinsieme della prima) delle società di credito al consumo. Tra le società di credito al consumo si distinguono: a. Società bancarie: il cui capitale sociale è detenuto per la maggioranza da banche b. Società captive: detenute da società industriali. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO MONETARI A BREVE TERMINE FINALITÀ : consentire di riequilibrare sfasamenti tra entrate e uscite monetarie che si generano per effetto dello svolgimento dell’attività tipica di impresa. si parla quindi di bisogni: - Liquidità nel breve termine - Smobilizzo di investimenti in capitale circolante: incrementi di magazzino o di crediti commerciali, cioè fenomeni che producono un assorbimento cassa. TIPOLOGIE CONTRATTUALI o Apertura di credito in conto corrente o sconto effetti o anticipo SBF (salvo buon fine) o anticipazioni garantite o pronti conto termine o factoring SCONTO EFFETTI e ANTICIPO SBF: Sono entrambi finanziamenti che hanno come sottostanti dei titoli o documenti rappresentativi di crediti commerciali; consentono dunque di smobilizzare un credito commerciale e quindi di ottenere un’anticipazione del relativo introito monetario. Il titolo può essere una cambiale, una fattura, una RIBA e viene trasferito fisicamente alla banca. Garanzia sottostante poiché il credito è poco rischioso e poiché il cliente non ha la possibilità di distrarre risorse finanziarie destinate al rimborso del finanziamento. Si chiamano anche strumenti di finanziamento auto-liquidabili: vuol dire che il rimborso è automatico, non implica una manifestazione di volontà da parte del cliente. Nel caso in cui il debitore sottostante non paga, la banca non si assume il rischio di credito ma riaddebita l’importo precedentemente accreditato, sono infatti strumenti salvo buon fine, quindi il finanziamento avviene pro solvendo. ANTICIPAZIONI GARANTITE: strumento di finanziamento che prevede che ci sia un credito concesso dalla banca a cui è abbinato come garanzia un pegno su beni mobili (merci, titoli, beni preziosi etc.). il pegno deve essere caratterizzato da ridotta volatilità e rischiosità. scarto prudenziale di garanzia nel caso in cui il bene perda valore, tolgo dal valore reale del bene.

PRONTI CONTO TERMINE: soggetto che assume l’impegno in T1 di riacquistare quegli stessi titoli o titoli di altra specie. FACTORING Contratto di cessione di crediti commerciali con finalità di: I. Anticipazione: bisogno finanziario di liquidità tramite smobilizzo di crediti commerciali II. Gestione...


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