Tessuti Vegetali - Appunti 9-10 PDF

Title Tessuti Vegetali - Appunti 9-10
Author Gabriele Mariuzzi
Course Biologia vegetale
Institution Università degli Studi di Milano
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Summary

Lezioni 9-10 sui TESSUTI VEGETALI.
Corso STE, Università degli Studi di Milano...


Description

Tessuti vegetali TALLO e CORMO Gli organismi vegetali possono presentare due tipi di strutture vegetative: -il tallo (tipico delle alghe e dei funghi), una struttura semplice poco differenziata, costituita da filamenti semplici e/o ramificati, priva di organi specializzati e di veri e propri tessuti. -il cormo(tipico delle piante superiori), struttura vegetativa che comprende tessuti specializzati organizzati a formare organi distinti quali radici, fusto e foglie. A differenza delle piante a cormo, nelle piante a tallo si formano pseudotessuti, ove mancano lamella mediana e plasmodesmi I TESSUTI VEGETALI Nelle piante a cormo, i diversi tipi di cellule sono raggruppati in tessuti (cellule collegate attraverso la parete tramite plasmodesmi). Ogni tessuto vegetale ha una specifica funzione e si dividono in: 1. TESSUTI MERISTEMATICI (o meristemi): formati da cellule meristematiche: -Cellule di piccole dimensioni -Parete sottile -Assenza di vacuoli -Proplastidi -Assenza di spazi intercellulari Una caratteristica delle piante a cormo è il mantenere ai due opposti poli (caulinare e radicale) dei gruppi di cellule meristematiche, che costituiscono gli apici vegetativi (di fusto e radice) e assicurano la crescita indefinita della pianta. Questi tessuti sono un diretta derivazione dello zigote – definiti meristemi embrionali o meristemi primari e dalla loro attività deriverà la struttura adulta della pianta, definita struttura primaria. Il passaggio da una cellula meristematica ad una cellula adulta prende il nome di accrescimento per distensione (o distensione cellulare), durante il quale si assiste ad un forte aumento delle dimensioni, la comparsa di alcune strutture tipiche (vacuolo, parete, plastidi, ecc.); la cellula si avvia poi a specializzarsi, differenziandosi, per una determinata funzione e perde la capacità di dividersi. Un'altra caratteristica delle piante è che il differenziamento (che porta alla formazione dei vari tipi cellulari di tessuti adulti), non determina mai la perdita della totipotenza tipica delle cellule meristematiche da cui derivano. Detta in altri termini, ogni cellula adulta (VIVA) può “dedifferenziarsi“, tornare ad essere e comportarsi come una cellula meristematica, moltiplicarsi per mitosi e produrre cellule destinate a diventare adulte. Questa capacità di dedifferenziazione può manifestarsi in conseguenza di stimoli esterni di varia natura ed è all’origine della grande capacità di rigenerazione di parti

della pianta e/o di produzione di una pianta completa anche a partire da poche o una sola cellula adulta. Tessuti meristematici secondari (si formano per dedifferenziamento di cellule adulte)  Dalla loro attività deriverà la struttura secondaria (struttura adulta della pianta) Sono due: o il cambio cribro-vascolare (destinato a produrre legno e libro); o il cambio subero-fellodermico o fellogeno (che produrrà sughero e felloderma). o Elementi comuni tessuti meristematici secondari e primari:  

capacità di moltiplicazione cellulare per mitosi; produzione di cellule destinate a diventare adulte, ma hanno forma, dimensioni e proprietà citologiche differenti, a causa della loro origine: da tessuti adulti e non dallo zigote.

Le cellule di un meristema secondario 1. hanno maggiori dimensioni (diverse decine/centinaia di um), 2. Sono allungate, 3. Maggior grado di differenziazione citologica, 4. risultano più o meno vacuolate.

2. I TESSUTI ADULTI sono suddivisi in: 1. tegumentali o di rivestimento (funzione protettiva), 2. parenchimatici o parenchimi (molte funzioni fra cui quella fotosintetica e di riserva), 3. meccanici o di sostegno, 4. conduttori(funzione di trasporto di acqua, ioni e sostanze organiche), 5. secretori o segregatori(sintetizzano prodotti secondari). 

Tessuti tegumentali (rivestimento) Funzioni:  protettiva;  evitano alla pianta un’eccessiva perdita di acqua per evaporazione. Questo giustifica il fatto che tutti i tessuti tegumentali presentino cellule a stretto contatto senza spazi intercellulari e che le cellule abbiano pareti almeno parzialmente impregnate di cere, cutina o suberina che le rendono impermeabili all’acqua.

I principali tessuti di rivestimento sono: {epidermide, sughero, rizoderma, esoderma} 1. epidermide  Incolore: le cellule non contengono cloroplasti ben differenziati, sebbene sia il più esposto alle radiazioni solari;  riveste la parte aerea del corpo primario della pianta (fusto erbaceo, foglie, fiori, frutti..) ed è, tipicamente, costituita da uno strato monocellulare.  Non sono presenti spazi intercellulari.  La parete esterna di ogni cellula ha subito una modificazione chimica secondaria della sua composizione, mediante immissione di cutina e cere nella matrice. sintesi 1. Riveste il corpo primario della pianta; 2. Costituita da uno strato di cellule; 3. Mancano spazi intercellulari; 4. Presenza di cuticola (e cere); 5. Assenza di cloroplasti; 6. Presenta stomi.

La cutina escreta all’esterno della parete forma uno strato di cuticola=cutina allo stato puro (non mescolata agli altri componenti della parete) e, in certe

piante, può essere ricoperta da un ulteriore strato di cere (impermeabilizzante). grado di cutinizzazione e quantità di cere presenti,variano molto con le specie e con le loro esigenze di ridurre la perdita di acqua per evaporazione. Essenziale presenza di Stomi: aperture/spazi intercellulari che consentono gli scambi gassosi fra interno ed esterno, attraverso la “pellicola” impermeabile della parte aerea de corpo primario+ +impedire una eccessiva perdita di acqua Numero e dimensione delle aperture variabile (regolabile). La regolazione dell’apertura è data dalla forma delle cellule stomatiche (dette cellule di guardia) e dall’ispessimento disuguale delle loro pareti (la parete che guarda verso la rima stomatica è più spessa). Inoltre le cellule stomatiche contengono cloroplasti e granuli d’amido.

-Apertura- grazie al turgore(e quindi alla disponibilità di acqua) -Chiusura- grazie alla deturgescenza (e quindi alla carenza di acqua). Formazioni epidermiche: •PELI PROTETTORI, SECRETORI O GHIANDOLARI; Struttura generale dei tricomi/peli:  Origine epidermica;  Unicellulari o pluricellulari: o Se pluricellulare - l’allungamento della cellula iniziale sarà seguito da una serie di divisioni cellulari.  Ogni pelo deriva da una singola cellula epidermica, che, accrescendosi per distensione, si allunga e forma protuberanze i vario tipo;  Nel pelo maturo si distingue: o Piede: cellula che da inserzione al pelo; affondata nell’epidermide. o Corpo + testa: parte sovrastante. o Cellule compagne: cellule epidermiche che circondano il pelo alla base. Compiti dei rivestimenti tricomatosi delle parti aeree delle piante: Peli Protettori: Protezione sotto forma di:  Riduzione della perdita di acqua per diffusione (strato di aria umida vicino alla foglia);  Protezione contro l’eccessiva insolazione: peli morti riflettono la radiazione solare (specie xerofite). Peli come organi di volo: (semi di cotone - i peli sono impropriamente detti fibra tessile -e di salice) Dispersione:

 Rivestono il seme;  Favoriscono la dispersione dei semi permettendo loro di stare sospesi nell’aria e quindi di ‘volare’ lontano. Peli Secretori o Ghiandolari (secernenti): Secrezione:  SOSTANZE ELABORATE: oli essenziali, resine, terpeni, mucillaggini ecc.. •GHIANDOLE NETTARIFERE O NETTARII  Produzione di nettare (liquido zuccherato), del quale si nutrono gli animali impollinatori. Il nettare serve ad attirare gli animali che, prelevando il nettare dalla pianta, fecondano i suoi fiori. (es: api, uccelli..) •PELI URTICANTI (es. delle ortiche).  Sono sorretti da un piedistallo di piccole e numerose cellule;  costituiti da una grande cellula a forma di ampolla a collo allungato e terminato da un piccolo rigonfiamento a bottoncino.  Le loro pareti sono calcificate e dure;  In punta le pareti sono silicizzate e fragili, cosicché, al minimo urto il bottoncino salta via lungo una linea di frattura in corrispondenza della quale la parete del pelo è più sottile. Il pelo penetra allora nella cute riversandovi il prodotto di secrezione (sostanze di tipo istaminico). •PELI DIGERENTI (In numerose piante insettivore),  secrezione enzimi proteolitici e sostanze viscose, assicurando la digestione della preda. Cellule epidermiche formano i Tricomi o Peli: in sintesi 1)Peli ghiandolari (uni/pluri cell): nei quali tutte o alcune cellule secernono una o più delle sostanze definite “metaboliti secondari“. Sono costituiti da cellule vive. 2)Peli di protezione (uni-o pluricellulari): forme diverse; A maturità questi peli sono morti, ripieni di aria, riflettenti la radiazione solare. È per questo motivo che foglie o giovani fusti provvisti di una fitta peluria appaiono di un colore verde meno intenso o addirittura biancastri. 2. Sughero: Tessuto tegumentale che riveste le parti legnose di fusti e radici: Caratteristiche:  Tessuto pluristratificato,  presenza di aperture non regolabili dette lenticelle,  impermeabilizzazione della parete completa,  costituito da cellule morte piene di aria (isolante termico), spesso contengono tannini. Struttura:  le cellule del sughero differenziano/maturano una parete secondaria (suberina– cere) impermeabile. Funzioni:  protezione contro perdita di acqua e patogeni;  Isolante termico.

Lenticelle: porzioni cellulari, rotondeggianti o lenticolari, dello strato di sughero:  interrompono la continuità dell'epidermide; Fra queste cellule sono presenti spazi intercellulari = possibili scambi gassosi fra pianta e ambiente esterno.

3. Rizoderma  Riveste il corpo primario della radice; Costituito da: o cellule vive; o strato monocellulare; o parete sottile, pectocellulosica e quindi permeabile, per facilitare l’assorbimento di acqua e sali minerali. o PRIVO di spazi intercellulari; o Peli radicali: semplici estroflessioni tubolari (lunghe anche 1 mm o più) della cellula epidermica, che si formano in seguito ad una intensa crescita localizzata. Consentono una notevole estensione della superficie assorbente della radice e sebbene siano localizzati solo su una esigua porzione della radice (di solito 1 o pochi cm), la loro superficie totale è maggiore della superficie di tutta la restante radice.

4. Esoderma (immediatamente sottostante all’epidermide) Si differenzia per semplice suberificazione delle membrane cellulari: La penetrazione della radice nel suolo comporta lo sfaldamento delle cellule del rizoderma, che quindi si distaccano - Primo strato di cellule del cilindro corticale perde funzione di protettiva. Queste cellule, originariamente parenchimatiche di riserva, vanno incontro ad una modificazione secondaria (suberificazione) = apposizione di lamelle di suberina contro la parete. Il tessuto che esse formano prende il nome di esoderma. /In poche parole/ - strato di cellule con pareti suberificate....


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