THE Navigator PDF

Title THE Navigator
Author Sofia Schiattarella
Course Storia ed Estetica del Cinema
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
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Summary

Riassunto ed analisi film The Navigator (1924) di Buster Keaton. ...


Description

giovedì 5 novembre 2020

THE NAVIGATOR The navigator è un film muto del 1924 diretto da Buster Keaton e Donald Crisp. Il protagonista è Rollo Treadway, un uomo ricco e facoltoso, decide di sposare la sua amata Betsy e salpare per Honolulu. Quando lei lo rifiuta, decide di partire da solo però si imbarca sulla nave sbagliata, la "Navigator" di proprietà del padre di Betsy. Ignara di ciò, Betsy sale a bordo della nave per cercare suo padre che le spie catturano prima di liberare la nave. Va alla deriva in mare con i due amanti, ciascuno ignaro della presenza di qualcun altro a bordo. I due si troveranno il mattino seguente e continueranno a navigare per settimane fino ad arrivare ad una terra di cannibali. I due verranno assaliti da questi ultimi e riusciranno a scappare solo grazie all’arrivo di un sottomarino. ! Il film è privo dell’effetto sonoro delle voci, le battute, infatti, sono trasposte come didascalie tra una scena e l’altra, per far comprendere allo spettatore le intenzioni dei personaggi e ciò che si comunicano. Le sequenze sono tra di loro collegate tramite un montaggio narrativo, ovvero un montaggio che lega tra di loro le inquadrature ed ha come fine la costruzione di un mondo immaginario, una sequenza spazio-temporale di eventi in cui agiscono dei personaggi e permette la completa immersione e immedesimazione dello spettatore nella storia. È il montaggio tipico del découpage classico americano.! L’equivoco del titolo ha un senso profondo: corrisponde a un istintivo, poetico animismo del cinema di Keaton, per cui sembra che gli oggetti, le macchine, i fenomeni materiali posseggano tutti una vita propria, che siano umani o, appunto, animati. I temi presenti nel racconto sono due: l’amore ed il vuoto. L’amore viene affrontato con tutti i suoi equivoci, i momenti idillici, drammatici, tragici, il continuo progresso e il trionfo finale. Il secondo tema, invece, è rappresentato dai soli amanti in tutta la nave: il vuoto, la solitudine con la sua conseguente angoscia insieme tragica e comica. ! Questo film, come la maggior parte dei film di The Great Stone Face, presenta una recitazione minutamente calcolata, è il risultato di un lavoro minuzioso per andare controcorrente rispetto agli altri comici del suo tempo. In questo film sono presenti delle gags: la scena della cucina ed i disastri culinari di Rollo Treadway, la scena del rincorrersi tra i due personaggi principali e la perpetua richiesta di Keaton ‘Do you wanna marry me?’, con il conseguente rifiuto. Nonostante Rollo Treadway viva, nel suo viaggio, una serie di peripezie disastrose (la tempesta nella notte, il non poter dormire da nessuna parte, l’avvento dei cannibali) non dimostrerà mai la drammaticità del momento: Keaton, infatti, è assente da drammaticità, di una carica umana e di qualsiasi approfondimento psicologico del personaggio. Tutto ciò è sintomo di uno studio artistico profondo e quasi logico, e ciò da vita ad una narrazione controllatissima e quasi innaturale. La sua lontananza da un’adesione 1

giovedì 5 novembre 2020 sentimentale ai fatti della vita è dimostrata anche dalla impassibilità, e da una speciale scelta del momento meno opportuno, di chiedere alla sua amata Betsy O’ Brien (Kathryn McGuire) di sposarlo con una totale nonchalance e privato di ogni emozione. Egli appare, quasi, come una figura di osservatore nelle vicende che lo riguardano, un esempio lampante potrebbe essere il momento in cui viene deciso che sarà lui il palombaro che riparerà la nave, senza la sua approvazione. ! The Navigator, come altri film da lui prodotti, porta il discorso sull’alienazione dell’uomo nella civiltà meccanizzata e del suo inserimento difficile nella società. Keaton infatti tratta il tema e la metafora dell’uomo alle prese con una modernità complicata che appare incomprensibile e ostile che però è capace di non subire passivamente, trovando soluzioni ingegnose, come, ad esempio, il vestirsi da palombaro per riparare la nave o il costruire una parte meccanica per la la cucina così da non subire più difficoltà. ! Qui la narrazione appare ormai emancipata dal modello della slapstick comedy, dando vita a una comicità non più frammentaria e caricaturale, che si sviluppa in una storia compiuta e coerente con personaggi descritti a tutto tondo e non ridotti a una generica stilizzazione. Alla fine di The Navigator Rollo Treadway riesce a essere pieno di risorse e viene ricompensato con la sua sopravvivenza e con quella di Betsy. E sebbene noi spettatori non assistiamo alla sua vita dopo l'avventura, possiamo ragionevolmente presumere che abbia acquisito un migliore apprezzamento di ciò che serve per vivere e abbia affinato le sue capacità di vita. La storia, quindi, rientra esattamente nel campo delle storie di successo/piacere, però poiché le consolazioni dei danni collaterali non sono chiariti (il bacio di Betsy alla fine significa incertezza più che devozione), la storia non può essere definita chiaramente né felice né infelice. Quindi, anche in questo semplice racconto, vediamo il tema chiaramente espresso dal tentativo del personaggio principale di soddisfare un intento. E abbiamo qualche risata nel processo.! Buster Keaton che in questo film si rialza imperturbabile e incolume dalle cadute più micidiali è un simbolo di resilienza, quasi una metafora del saper rischiare e riprendersi con successo da un fallimento. Keaton che in tanti film compare nella posa di scrutare lontano è il simbolo di chi sa esplorare territori nuovi, con spirito visionario. Soprannominato “The Stoneface” per via della celebre inespressività del suo volto, completamente imperturbabile di fronte a emozioni forti quali amore, gioia, sorpresa, sventura, pericolo, etc., Keaton è stato ben più di una maschera o di un carattere comico codificato. Quasi completamente sovrapponibile al periodo d’oro della comicità hollywoodiana oltre che a quello del cinema muto – al quale, come molti altri, non sopravvisse artisticamente – l’attore americano, è stato infatti un vero e proprio archetipo comico della modernità. E senza dubbio una delle più

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giovedì 5 novembre 2020 eminenti incarnazioni dell’individuo che con tale modernità si trovava a fare i conti e risultando ad essa antagonista, incompatibile, tutt’altro che riconciliato.

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