Virgilio PDF

Title Virgilio
Author Riccardo De Cesaris
Course Letteratura Latina Quarto Liceo Scientifico
Institution Liceo (Italia)
Pages 7
File Size 182.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 103
Total Views 168

Summary

Download Virgilio PDF


Description

VIRGILIO Virgilio = snodo cruciale nella cultura europea  primo a superare i modelli greci (riformulati in nuova sintesi)  generi letterari trattati ridefiniti su nuove basi:   

Bucoliche: poesia “pastorale”  il mondo idillico-pastorale prende forma. Georgiche: poesia di impegno civile (poema didascalico)  rispecchiamento della crisi contemporanea, grande raffinatezza e perfezione stilistico-formale. Eneide: poema epico, capolavoro dell’epica classica  mostrare ragioni e sentimenti dei vincitori e dei vinti (modernità).

Fortuna letteraria di Virgilio dovuta alla sensibilità di indagare le profonde radici della crisi politico-sociale a lui contemporanea. Biografia: nasce presso Mantova nel 70 a.C. (educato a Roma e Napoli  studia a Napoli presso l’epicureo Silone, tracce nelle Bucoliche)  cronologia del periodo giovanile discussa. Bucoliche, esordio letterario: Virgilio parla di gravi avvenimenti (41 a.C.: confiscati i terreni delle campagne Mantovane e dati in premio ai veterani della battaglia di Filippi  Virgilio espropriato e in seguito probabilmente tornato in possesso del terreno di famiglia. Georgiche, incontro con Mecenate: Virgilio entra nella cerchia di amici di Mecenate e di Ottaviano (38-31 a.C.)  Virgilio lavora al poema georgico negli anni di incertezza e lotta politica (fino alla battaglia di Azio 31 a.C.)  Napoli descritta come “luogo d’elezione, dove trovare tranquillità e raccoglimento interiore necessario alla scrittura”. Eneide, poema della maturità: Ottaviano torna vincitore dall’Oriente e si ferma in Campania da Virgilio per leggere le Georgiche (29 a.C., appena terminate)  Ottaviano incarica quindi Virgilio di comporre un poema epico con funzione celebrativa di Roma e del popolo Romano: Virgilio, da quel momento in poi, sarà completamente impegnato nella composizione del suddetto poema (morirà nel 19 a.C. prima di completare l’opera  completata e pubblicata dopo la sua morte, l’opera ebbe immediata fortuna) BUCOLICHE: note come “canti dei bovari”  rievoca l’ambientazione propria del genere letterario “pastorale”: pastori messi in scena come “autori di poesie” su sfondo rustico. Composte tra il 42 e il 34, 10 brevi componimenti in esametri (63-111 versi  modello degli Idilli di Teocrito): Le Dieci Egloghe: I. II. III. IV. V. VI. VII. VIII. IX. X.

Dialogo tra 2 pastori (Titiro e Melibeo): Melibeo costretto a partire a causa della confisca delle terra; Titiro, invece, può rimanere grazie all’aiuto di un giovane benefattore  componente autobiografica. Lamento d’amore di Coridone per Alessi. Disputa poetica tra 2 pastori (amabei: canti alternati “botta e risposta”). Canto profetico per la nascita di un fanciullo che vedrà l’avvento di una nuova età dell’oro  messaggio “oracolare”. Lamento per la morte di Dafni (eroe pastorale morto per amore ed assunto tra gli dei) Il vecchio Sileno canta l’origine del mondo e una serie di miti. Melibeo racconta la gara di canto tra due pastori (Tirsi e Coridone). Gara di canto (dedicata ad Asinio Pollione). Simile alla prima egloga (richiami storici: confisca dei terreni della campagna Mantovana in seguita alle guerre civili. Il bucolico Virgilio cerca di confortare le sofferenze d’amore dell’amico Cornelio Gallo (poeta elegiaco).

Virgilio si ispira agli Idilli del greco Teocrito (III sec a.C.)  attraverso Teocrito, Virgilio rilegge il mondo rurale in cui è cresciuto calandosi nel cuore pulsante del genere letterario in questione. Non semplice e banale imitazione di Teocrito: il poeta greco propone un ampio insieme di temi, ambienti e situazioni; Virgilio si concentra esclusivamente sul mondo pastorale attraverso un raffinato processo di stilizzazione ed idealizzazione  “paesaggio dell’anima”, nascita del mito dell’ Arcadia = terra beata dei pastori . Bucoliche vicine al gusto dei poetae novi (dottrina, stilizzazione, culto della poesia) e primo vero testo letterario dell’età Augustea (scopo: “rifare” i testi greci trattandoli come classici). Idillio “bucolico” = composizione letteraria con contorni ben precisi e caratterizzata da un’atmosfera sentimentale malinconico-contemplativa  nelle Bucoliche: tutto il reale è assorbito e tradotto nel linguaggio e nell’immaginazione dei pastori (visto attraverso i loro ingenui e primitivi occhi; gli eventi della città e della storia appaiono come lontani, grandissimi ed incomprensibili). I Egloga: atmosfera malinconica e triste  spunti autobiografici di Virgilio (eventi del 41). IV Egloga: nascita del fanciullo che riporterà l’età dell’oro  evento epocale: chi è il puer? Gesù Cristo (identificazione tardoantica)  periodo tra battaglie di Filippi ed Azio (42-31): diffusione di dottrine messianiche annuncio della venuta di un salvatore. Virgilio si riferisce ad un evento preciso? Il “bambino” è mai nato?  40 a.C.: consolato di Pollione, conclusione del patto tra Antonio (uomo più potente del momento) ed Ottaviano  Antonio sposò la sorella di Ottaviano ma non ebbero figli maschi. Virgilio, senza saperlo, apre la strada all’interpretazione cristiana della sua poesia (ruolo di primaria importanza nella cultura medioevale)  IV egloga importante proprio per il suo linguaggio sfumato ed oracolare (documento che ebbe fortuna in clima morale). GEORGICHE: dalla grande tradizione della poesia didascalica ellenistica (da Gheorgikà: “canti sulla vita dei campi”) poema didascalico sulla vita agreste in 4 libri, ognuno dedicato a un particolare aspetto del lavoro agricolo (coltivazione dei campi, arboricoltura, allevamento del bestiame, agricoltura). Collocati secondo una curva: proseguendo nell’opera la fatica umana è meno accentuata e la natura è sempre più protagonista (allo sforzo incessante dell’aratore nel I Libro in parallelo è descritta la straordinaria operosità delle api nel IV Libro)  dal grande al piccolo, dalle leggi cosmiche che governano il lavoro agricolo al microcosmo dell’alveare. Opera costituita da libri autonomi quanto al tema, ma collegati da un piano complessivo: ogni libro è introdotto da un proemio e dotato di sezioni digressive (+ digressione conclusiva):    

I Libro: le guerre civili. II Libro: la lode della vita agreste. III Libro: la peste degli animali nel Nòrico. IV Libro: la storia di Aristeo e delle sue api.

Proemi = cerniere: due sono lunghi ed esorbitanti rispetto al tema georgico dei singoli libri (I-II), due sono più brevi e strettamente introduttivi (III-IV). Collegamento I-III: guerre civili e peste degli animali = eventi “oscuri” (orrori della storia e disastri della natura)

Collegamento II-IV e contrapposizione agli eventi oscuri: elogio alla vita campestre (contrapposto all’orrore della guerra) e rinascita delle api (contrapposta alla morte per la peste)  polarità tra vita e morte conferisce senso all’architettura formale  chiaroscuro dei pensieri che stimola la riflessione del lettore. Corrispondenze Virgilio-Lucrezio: nel De rerum natura di Lucrezio i temi sono affrontati secondo una rigorosa sequenza logica (atomi, microscopico  uomo  cosmo, macroscopico). L’esposizione tematica delle Georgiche è invece più fluida e dinamica: Virgilio distribuisce materia in base ad associazioni di idee e contrapposizioni  struttura più poetica e letteraria che scientifica. Irrompere di inquietudini e conflitti: la fatica dell’uomo inviata dalla provvidenza divina per necessità cosmica, ma l’ideale del contadino si richiama al mito dell’età dell’oro (quando il lavoro non era necessario poiché la Natura rispondeva da sola ai bisogni umani). La vita faticosa e laboriosa del contadino italiano ha portato alla grandezza di Roma (vista anche come luogo di degenerazioni e conflitti)  contrasti espressi nella fine del poema (Orfeo ed Euridice: per via di Aristeo, Orfeo ha perso la sua sposa. Vinti dalla potenza del suo canto, gli dei infernali concedono ad Orfeo di riportarla sulla terra ma il cantore infrange il patto stipulato con le divinità dell’Ade e perde Euridice per sempre  nel frattempo invece Aristeo riesce a rigenerare il suo sciame di api, devastato da una pestilenza). Orfeo ed Aristeo, eroi civilizzatori:  

Orfeo con la potenza del suo canto arriva a dominare la natura fondendo insieme le grandi possibilità dell’uomo con il suo scacco, l’impossibilità di vincere la morte. Aristeo, lottando pazientemente contro la natura, mostra una tenace obbedienza ai precetti divini e conduce fino alla rigenerazione delle sue api.

Virgilio non offre una soluzione precettistica, ma lascia che il suo racconto si attraversato dal contrasto fra differenti modelli di vita. Il Poema Didascalico – dagli autori ellenistici a Lucrezio: A giudicare dal titolo l’opera di Virgilio si presenta come uno dei molti poemi didascalici della tradizione ellenistica  nati da scelta paradossale, da gesto di letterati brillanti che affrontano una materia poco appetibile (umile/tecnica) volendo renderla interessante anche per il “colto pubblico ellenico”  trasformare scienza e tecnica in poesia. Poemi ellenistici curatissimi sul versante della forma, ma poco interessati nella trasmissione di un insegnamento  modello di Le opere e i giorni (Esiodo, VII sec) che però conferiva all’insegnamento ruolo importante: adottato dagli autori ellenistici come fonte di ispirazione alternativa all’epica Omerica. In epoca ellenistica la poesia didascalica non diretta a un pubblico bisognoso di essere ammaestrato (chi aveva interesse in una materia poteva rivolgersi ai trattati in prosa)  i poeti ellenistici non pretendono di insegnare a un destinatario (presente nei loro carmi come convenzione letteraria più che come figura concreta). Opera di Lucrezio: rivolta a destinatari concreti nella convinzione che il sapere a loro impartito possa condurli alla liberazione dai mali che li affiggono e al raggiungimento della felicità (dottrina di Epicuro)  poesia di Lucrezio al servizio della filosofia: le descrizioni, digressioni e similitudini presenti nell’opera sono estremamente funzionali alla sua struttura e alla sua ideologia. Metafora del Miele: la bellezza della forma va ad addolcire l’amara “medicina filosofica”, come fosse miele. Georgiche tra Lucrezio e gli Alessandrini:

Nonostante sia più alessandrino e neoterico di Lucrezio, Virgilio si sente più vicino a quest’ultimo che agli alessandrini in base al punto di vista della concreta funzione didascalica della propria poesia  non gli è estraneo il gusto delle cose tenui e lo sforzo di trasformare in poesia dettagli fisici e realtà minute che in apparenza sembrano refrattarie alla dizione poetica. Virgilio allarga gli orizzonti della letteratura aguzzando la percezione e rielaborando in poesia realtà in apparenza trascurabili  in tenui labor (“è esile il tema della mia fatica”): programma poetica che deve molto alla ricerca formale alessandrina e poetica di Callimaco (il labor limae e il lepos). Nuovo messaggio di salvazione e saggezza: non coincide con dottrina di Lucrezio né le si oppone  si misura con essa andando ad occupare uno spazio più ritirato e modesto. Analogie tra Lucrezio e Virgilio: alla base della crisi sociale e culturale della res publica il cittadino contrappone una forma di autosufficienza (materiale e spirituale) che non differisce di molto dall’autarkeia con cui il saggio lucreziano si liberava delle paure superstiziose e dalla pressione della storia. Virgilio accoglie nello “spazio georgico” più largamente anche la religiosità tradizionale, e la ricerca intellettuale dei meccanismi cosmici, tesa a liberare dall’angoscia di vivere, cede il passo a un sapere ancorato al ritmo della vita quotidiana. Rapporto tra Natura e Cultura:  

Lucrezio: la natura è il fondamento, la civiltà umana è la sua “naturale conseguenza”. Virgilio: l’intervento dell’uomo è fondamentale e plasma l’ambiente naturale al proprio servizio.

Georgiche ed Instaurazione del Principato: Nell’appartato mondo agricolo del poema il giovane Ottaviano appare come l’unico in grado di salvare il mondo civilizzato dalla decadenza e dalla guerra civile  vincitore e portatore di pace. Ottaviano garante delle condizioni di sicurezza entro cui il mondo dei contadini può ritrovare la sua continuità di vita  Georgiche = primo documento della letteratura latina nell’età del principato. Primo proemio: la figura di Ottaviano appare come figura di un sovrano divinizzato  Ottaviano e Mecenate illustri dedicatari e veri e propri ispiratori dell’opera georgica. Agricola = destinatario della comunicazione dialettica  destinatario reale = pubblico che conosce la vita delle città e le sue crisi  anche se prevalentemente rivolto alla vita agreste, il poema ha modo di affrontare di scorcio anche i problemi della vita urbana e i generali problemi del vivere. Opera ispirata dal programma di risanamento agricolo proposto da Ottaviano?  nessuna traccia nella storia economica. Piccolo Proprietario Terriero = eroe del poema  Virgilio fa riferimenti alle trasformazioni in corso (estensione del latifondo, spopolamento delle campagne, assegnazioni di terre ai veterani, trasferimento di produzioni agricole nelle province). Mancanza di accenno al lavoro schiavile (cardine dell’economia agricola): figura del colonus = senex Corycius. Convergenze tra materia espressa da Virgilio e propaganda di Ottaviano  esaltazione delle tradizioni dell’Italia guerriera e contadina = esaltazione georgica della penisola (incensata di qualità morali degli abitanti, fecondità e salubrità ambientale)  Laus Italiae (tema ricorrente nella letteratura latina).

ENEIDE: forte aspettativa di un nuovo èpos durante l’età augustea (poema celebrativo delle imprese di Augusto)  Virgilio nel “proemio al mezzo” delle Georgiche (inizio III Libro) aveva preannunciato l’intenzione di cantare la storia dell’ascesa al potere di Ottaviano. Poema epico non basato sul modello epico degli Annales di Ennio Virgilio si confronta direttamente con Omero: Augusto non celebrato direttamente, ma “partendo dai suoi antenati”  lode del princeps collocata in un disegno provvidenziale complessivo che abbraccia nella sua totalità la storia di Roma. Contenuto dell’Eneide, 12 Libri: Imitazione di Omero: la trasformazione del modello: 12 libri di Virgilio = risposta ai 48 libri di Omero  primi sei libri dell’Eneide raccontano il travagliato viaggio di Enea da Troia a Cartagine, i secondi sei vedono i Troiani essere ormai arrivati sulle sponde del Tevere ed ingaggiano un lungo scontro segnato dal destino contro i Latini (concluso dalla morte di Turno). Eneide: metà “odissiaca” (I-VI) e metà “iliadica” (VII-XII)  grande partizione strutturale anche se rovesciata rispetto al lavoro di Omerico: l’Iliade racconta della guerra e della distruzione di Troia, l’Odissea del viaggio compiuto da Odisseo per tornare a Itaca  nell’Eneide il viaggio di Enea non lo riporta a casa, la battaglia combattuta contro i Latini non porta alla distruzione di una città, ma alla sua nascita. Eneide = contaminazione dei due poemi omerici  continuazione del lavoro di Omero: le imprese di Enea storicamente si collocano dopo le vicende dell’Iliade e si riallacciano all’Odissea (Enea in parte segue la traccia delle avventure di Ulisse)  èpos ciclico: la narrazione virgiliana “integra” la poesia di Omero. Superamento di Omero nella sua ripetizione: guerra nel Lazio = riproposizione della guerra di Troia  i Troiani all’inizio sono assediati e vicini alla sconfitta (come nell’Iliade) ma nell’Eneide ne risultano vincitori  Enea uccide Turno così come Achille uccise Ettore. La guerra, pur attraverso sofferenze, porterà alla costruzione di una nuova civiltà (e una nuova città)  Enea riassume in sé l’immagine di Achille vincitore e di Odisseo, che dopo tante prove conquista la patria restaurando la pace. Un èpos per il Principato: Poema ambientato nel “mondo Omerico”, lontanissimo dall’età Augustea  Virgilio riesce ad inserire in questo mitico, ma remoto, passato dei riferimenti alla storia della città e del principato (effetto nobilitante e straniante)  ascesa di Augusto misurata su lunga distanza considerando una storia che sconfina nel mito Omerico, il mito per eccellenza. Virgilio riprende le tecniche omeriche per guardare lontano la Roma di Augusto: Giove prevede non solo il destino di Enea, ma anche la futura grandezza di Augusto (come Zeus predisse la distruzione di Troia); Enea scende nel Regno dei Morti ed impara non solo il suo personale futuro, ma anche i grandi momenti della storia di Roma (come Odisseo, scendendo nell’Ade, ottenne uno scorcio del suo destino). Iliade: scudo di Achille, visione cosmica  Eneide: scudo di Enea, riporta i momenti salienti della storia di Roma  sperimentare un difficile equilibrio tra tradizione dell’èpos eroico e il bisogno di un’epica storicocelebrativa. Enea - da Omero a Roma, fino a Virgilio:

Virgilio fonde la materia omerica e le “leggende italiche di formazione” (leggende secondo cui eroi greci e troiani sarebbero stati fondatori di località antiche)  storia di Enea: personaggio importante, ma non centrale nell’Iliade; la sua casata sembra destinata a regnare su Troia dopo l’estinzione della stirpe di Priamo. Il mito di “Enea fondatore” si afferma a Roma (II-I secolo a.C.)  la sua figura acquista fortuna tra i Romani: mito della fondazione di Roma e dell’origine troiana dei Romani  Enea (più nobile eroe troiano scampato alla catastrofe) viene genealogicamente collegato a Romolo, il mitico fondatore di Roma. In questo modo la cultura romana andava a rivendicare un’autonoma parità con quella greca, proprio nel tempo in cui Roma imponeva la sua egemonia sul Mediterraneo greco  anche Cartagine, terza potenza del Mediterraneo, era collegata alla leggenda di Enea (storia di Didone). La popolarità di Enea dipendeva anche dalla circostanza politica: il figlio Ascanio (o Iulo) era considerato capostipite della gens Iulia (famiglia a cui appartenevano Giulio Cesare e Ottaviano stesso)  saldato il cerchio tra Virgilio, Augusto e l’epica eroica. Rielaborazione mito di Enea: scontro tra Troiani (alleati con Etruschi e Arcadi) e Latini (coalizzati con popoli italici di ascendenza greca)  nessun popolo è escluso dal dare un contributo positivo alla genesi di Roma. Eneide: opera di denso significato storico e politico, pur non essendo un poema storico  essendo materia epica la trattazione del materiale è di tipo “drammaturgico”, non “cronachistico”. L’Eneide tra oggettività del Fato e soggettività dei sentimenti: Eneide: storia di una missione voluta dal Fato che renderà possibile la fondazione di Roma (e il conseguente avvento di Augusto)  Virgilio si assume l’eredità dell’epos storico romano: Eneide = epica nazionale, in cui la collettività dovrà rispecchiarsi e sentirsi unita. Sotto il dominio del fato si muovono personaggi in contrasto tra loro e la narrazione si adatta a contemplarne le ragioni in conflitto (esempio di Didone: guerre puniche nell’età delle conquiste = scontro tra diversi  nemico infido, crudele, amante del lusso, dedito a riti perversi). Per Virgilio: la guerra con Cartagine non deriva dalla differenza tra i due popoli, ma tra un eccessivo e tragico amore fra simili  Didone è vinta dal destino (come Cartagine stessa), ma il testo accoglie in sé le sue ragioni e le tramanda. Esempio di Turno: la guerra di Enea contro i popoli italici non sarebbe necessaria perché tutte le parti in guerra sono molto simili tra loro (i Troiani stessi, tramite Dardano, hanno origini italiche)  guerra fratricida. Parallelismo tra morte di Turno e morte di Ettore  alla fine del duello con Enea, il principe dei Rutuli è disarmato e chiede pietà. Enea si decide a risparmiarlo, ma la vista del balteo di Pallante scatena in lui uno scatto d’ira funesta che porta alla morte di Turno  come Enea vendica Pallante uccidendo Turno, Achille vendicò Patroclo uccidendo Ettore. I lettori dell’Eneide sono chiamati ad apprezzare la necessità fatale della vittoria, ma anche a ricordare le ragioni degli sconfitti  guardare la circostanza da una prospettiva superiore e partecipare alle sofferenze degli individui  accettazione dell’oggettività epica (contemplare dall’alto il ciclo provvidenziale della storia) e la soggettività tragica (conflitto di ragioni individuali e verità relative). Lingua e Stile del nuovo èpos:

La nuov...


Similar Free PDFs