1. La società di massa - Riassunto Storia contemporanea c PDF

Title 1. La società di massa - Riassunto Storia contemporanea c
Author Annalisa Belviso
Course Storia contemporanea c
Institution Università degli Studi di Torino
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La società di massa La società di massa è una società caratterizzata dal "pieno", dall'uniformità dei consumi e degli stili di vita. La società di massa si sviluppa a seguito delle trasformazioni politiche, economiche e culturali della Seconda Rivoluzione Industriale. Nella vita quotidiana si diffusero su larga scala dei beni di consumo quali l'illuminazione elettrica, l'acqua potabile, le automobili, ma soprattutto si sviluppano i mass media, ovvero i mezzi di comunicazione di massa. Nell'economia un ruolo fondamentale lo assunse il settore terziario (il settore dei servizi), poichè uno degli obiettivi era quello di superare l'analfabetismo. Dopo la Seconda Rivoluzione Industriale, vi sovviene una questione sociale, poichè si era creata una società disomogenea con diverse ideologie: •

i conservatori, che volevano l'intervento dello Stato nell'economia;



i liberali, che aspiravano al libero mercato, chiedevano il non interventismo dello Stato;



i socialisti invece vedevano la lotta come l'unico mezzo per ottenere il cambiamento;



la Chiesa, condanna sia il socialismo che il libero mercato.

In una società così composta, a seguito del suffragio universale maschile (1912), si affermarono nuovi partiti politici di massa (un partito è un'organizzazione politica che rappresenta gli interessi e le opinioni di una parte della società) e contemporaneamente sorsero organizzazioni sindacali a livello nazionale. Verso la fine dell'Ottocento si iniziò a sviluppare il concetto di socialismo come indirizzo politico, con il partito socialista italiano nel 1892. All'interno dell'ideologia socialista la tendenza socialdemocratica sosteneva la necessità di un'azione riformista, con la rinuncia alla rivoluzione. Nel 1899 tutti i partiti socialisti d'Europa si riunirono a Parigi per costituire la Seconda Internazionale Socialista, in cui approvarono la limitazione della giornata lavorativa ad otto ore e la celebrazione della festa del 1 maggio. Tuttavia in Francia si sviluppò una tendenza all'interno del movimento operaio definito "sindacalismo rivoluzionario", che vedeva la necessità di addestrare le masse operaie alla lotta. Il più autorevole sostenitore di questo movimento fu Georges Sorel.

Sul piano religioso si formulò una dottrina sociale cattolica elaborata nella "Rerum Novarum" di Papa Leone XIII, in cui ne indicava i principi fondamentali: la condanna del liberismo, delle teorie socialiste, della lotta sociale e la richiesta dell'intervento dello Stato nel conflitto sociale. Oltre ad una dottrina sociale cattolica, emerse una nuova tendenza politica definita "Democrazia cristiana", sotto il pontificato di Pio X. Durante il suo pontificato fu inoltre attenuato il "non-expedit" (1919), che consentì ai cattolici di dare vita ad un loro partito (Partito Popolare Italiano, con don Luigi Sturzo), ma con la formula "cattolici-deputati si, deputati-cattolici no". Inoltre egli condannò il movimento del modernismo, che proponeva la reinterpretazione della dottrina cattolica in chiave moderna. Con la Rivoluzione Industriale, le donne uscirono dai classici ranghi a cui erano per tradizione costrette, entrando a lavorare nelle fabbriche. Qui però vennero discriminate su due fronti: parità di lavoro ed esclusione dalle classi dirigenziali, oltre poi a non avere diritto di voto in campo politico. Per questi motivi alla fine dell'Ottocento, nacquero i primi movimenti delle Suffragette (o Femministe) che rivendicavano la possibilità di votare e di essere elette, oltre alla compreta parità tra i sessi (questo in Inghilterra e negli Stati Uniti). Nella prima metà dell'Ottocento si diffuse il principio di nazionalità, basato sull'idea che la Nazione sia sinonimo di libertà e democrazia, oltre alla non rivalità internazionale. In ambito culturale, inoltre, pose le basi sulla ricerca e valorizzazione delle radici storiche dei popoli, mentre in ambito politico aveva la finalità di lottare per la libertà e l'indipendenza dei popoli. Nella seconda metà dell'Ottocento invece, si diffuse il nazionalismo, caratterizzato da una consapevolezza di superiorità culturale e razziale del proprio popolo sugli altri, e dalla rivalità tra le nazioni. Il nazionalismo italiano rivendicava per l'Italia le terre ancora irredente come il Trentino. Quando in Europa cominciarono a dilagare delle idee antisemitiste (pregiudizi e atteggiamenti persecutori nei confronti degli ebrei), venne fondata l'Organizzazione Sionista Mondiale, creata da Theodor Herzl nel 1897, a seguito del primo congresso sionista a Basilea, Svizzera. Lo scopo principale dell'organizzazione era quello di dare patria agli ebrei in Palestina. Proprio in questo contesto si diffuse il razzismo, il quale si basa sulla convinzione che esistano razze superiori e razze inferiori, che, correlato al nazionalismo tedesco, darà il via in seguito alle persecuzioni ebree, ritenuto il popolo causa di tutti i mali della

società tedesca. In seguito a tutti questi "movimenti", il contesto culturale mutò: il positivismo che fino a quel momento si era installato, venne sostituito dall'irrazionalismo, caratterizzato dalla volontà di andare al di là della scienza....


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