1. Congresso DI Vienna - Riassunto Storia contemporanea PDF

Title 1. Congresso DI Vienna - Riassunto Storia contemporanea
Course Storia contemporanea
Institution Università degli Studi Roma Tre
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riassunti lezioni bartoloni...


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CONGRESSO DI VIENNA Il Congresso di Vienna fu un’assemblea internazionale organizzata tra il 1814 e il 1815 dalle potenze che ebbero ragione di Napoleone, Inghilterra, Austria, Russia e Prussia ed ebbe sostanzialmente tre obiettivi: 1) Reprimere le spinte borghesi di rinnovamento politico-sociale e le esigenze delle nazionalità che il rivolgimento napoleonico aveva sollevato in tanta parte d'Europa; 2) Restaurazione dell’Europa: ridisegnare la cartina europea e delineare le nuove frontiere fra gli Stati, assicurando il contenimento della Francia e l'equilibrio europeo, senza tener conto delle identità locali-regionali; 3) Restaurare le legittime dinastie e le autorità nobiliari tradizionali secondo il principio di legittimità. Francia dichiarata unica responsabile di aver portato in Europa sia i moti rivoluzionari sia la piaga di Napoleone. Inghilterra e Russia, le meno mutilate in termini territoriali, tennero le redini del Congresso. Austria e Prussia in crisi: troppo debole la prima, troppo piccola la seconda. Francia inviò il Ministro Talleyrand che riuscì ad impedire che il Congresso si trasformasse in una coalizione antifrancese, mantenendo l’integrità territoriale francese. Affermò infatti il principio di legittimità, secondo cui i territori europei dovevano ritornare a quei sovrani che per eredità vi avevano regnato prima del 1789; tale principio cozzava volutamente con quello della sovranità popolare, affermato dalla Rivoluzione Francese. Il Sacro Romano Impero cessò di esistere e vennero creati e rafforzati alcuni piccoli Stati al confine con Austria, Prussia e Francia al fine di costruire degli Stati cuscinetto che consentissero alle potenze vincitrici di ottenere un margine di sicurezza. Grandi potenze miravano a riportare l’Europa alle condizioni prima della guerra, combattendo sia il liberalismo che il nazionalismo. l'Impero Asburgico sarebbe servito da barriera per contenere anche l'emergere degli stati nazionali italiano e tedesco garantendo questo equilibrio reazionario. Anche per questo venne creata la Confederazione germanica attraverso la riunione delle trentanove statualità tedesche sotto l’egemonia austriaca. Uno dei protagonisti del Congresso di Vienna fu il Cancelliere austriaco Metternich che disse “l’Italia è un’espressione geografica” sostenendo dunque che non fosse una nazione. Principio dell’equilibrio: nessuno Stato dovesse rafforzarsi troppo rispetto ad altri. I risultati del Congresso furono i seguenti:

1. Francia perse tutte le conquiste della Rivoluzione e di Napoleone e dovette accontentarsi dei confini anteriori al 1792. CI fu il ritorno al trono della dinastia dei Borbone con Luigi XVIII; 2. L'Impero d'Austria, sotto Francesco I d'Asburgo, rinuncia ai Paesi Bassi in favore dell'Olanda, ma ottenne il Lombardo-Veneto e il suo ruolo di gendarme delle regioni italiane; 3. La Prussia, sotto la sovranità di Federico Guglielmo III di Hohenzollern cede alla Russia quasi tutte le terre polacche conquistate dopo il 1793, ma acquista vari territori a ovest; 4. La Russia, sotto lo zar Alessandro I, acquista dalla Svezia la Finlandia e dalla Turchia la Bessarabia, e ottiene buona parte della Polonia; 5. In Italia il regno di Sardegna è restituito a Vittorio Emanuele I di Savoia (1802-21) che si annette la Liguria e Nizza. Il regno Lombardo-Veneto passa all'Austria. Molti altri ducati vengono assegnati a dinastie imparentate con la Casa d'Asburgo. Nel sud Italia venne ripristinato il Regno delle due Sicilie con a capo Ferdinando I, legato all’Austria da un trattato militare. Lo Stato Pontificio viene restituito a Pio VII e comprendeva Lazio, Umbria, Marche e Romagna. 6. Belgio e Olanda formano il regno autonomo dei Paesi Bassi e costituiscono uno Stato cuscinetto tra Francia e Germania Importanza della Chiesa e ritorno all’alleanza tra trono e altare, ben sugellata dalla Santa Alleanza, voluta dalla Russia per creare una forma di collaborazione internazionale sulla base della comune matrice cristiana della civiltà europea. Rifiutarono di firmare il documento sia l'Inghilterra, perché era contraria a un'eccessiva influenza della Russia nella politica europea, sia lo Stato Pontificio, che non poteva vedere con simpatia il legame tra un sovrano ortodosso (lo zar), un imperatore cattolico (austriaco) e un sovrano protestante (prussiano). Essa costituiva lo strumento creato da Austria, Russia e Prussia per assicurare il mantenimento degli equilibri sanciti dal Congresso. Il testo dell’accordo, pieno di riferimenti religiosi, alludeva esplicitamente all’origine divina della monarchia e legittimava l’autorità contro le pretese dei sostenitori della sovranità popolare. La rinnovata alleanza tra trono e altare conduce ad abolire molte delle leggi anticlericali emanate nel periodo rivoluzionario e napoleonico e a ristabilire i tradizionali privilegi di nobili ed ecclesiastici. Cancellazione delle idee moderne affermatesi nel XVIII secolo:

 Negata la libertà, si doveva tornare all'obbedienza all'autorità  All'idea di progresso doveva sostituirsi il rispetto della tradizione  Al posto della sovranità popolare, si auspicava il ritorno dei vecchi sovrani. La Rivoluzione francese, Napoleone erano realmente avvenuti e ciò non poteva essere cancellato. Il tentativo di restaurare l’Antico Regime fallì miseramente. Congresso di Vienna come fine dell’Antico Regime e dell’età moderna e l’inizio dell’età contemporanea. Gli uomini non sono più sudditi ma cittadini, in grado di deporre un sovrano in caso egli abusasse del proprio potere. Uno dei meriti del congresso fu l’abolizione, mediante l’Atto finale del Congresso, della tratta degli schiavi. SOCIETA’ SEGRETE Nelle monarchie restaurate il sistema repressivo della Santa Alleanza non permette alcuna forma di dissenso e vieta ogni forma di organizzazione politica in grado di mettere in pericolo l’ordine e l’autorità costituita. Per questo motivo gli oppositori del regime politico si riuniscono in società segrete (sette). Esse sono accomunate in particolare dall’importanza attribuita al problema nazionale e dall’insofferenza nei confronti della dominazione straniera. Sono espressione di una comune base sociale, piccola-media borghesia della campagna e della città. Essa ha aspirazione sociali che, modificate dai regimi restaurati, erano state in parte realizzate da Napoleone che, premiando talento e capacità, aveva dato a tutti la possibilità di fare carriera. La più importante società segreta italiana fu la Carboneria (così chiamata perché deriva i suoi rituali e le sue cerimonie dal mestiere dei carbonari). Vi fu poi la Giovine Italia fondata da Giuseppe Mazzini che proclama come suo fine primario il “liberare l’Italia dal giogo straniero”. Le società segrete hanno un ruolo fondamentale allo scoppio dei moti degli anni 20-21 e 30-31. Falliscono tuttavia il loro obiettivo sia per la mancanza di un organico programma politico, sia per l’inesistenza di un saldo apparato politico....


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