11 L\'Opera da tre soldi - riassunto dell\'opera teatrale e analisi PDF

Title 11 L\'Opera da tre soldi - riassunto dell\'opera teatrale e analisi
Author Sheis aRebel
Course Letteratura tedesca ii
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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riassunto dell'opera teatrale e analisi...


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L’OPERA DA TRE SOLDI – BERTOLD BRECHT , 1928 (PREMIER) ; 1931 (PRIMA PUBBLICAZIONE IN VOLUME) TRAMA “L’opera da tre soldi” è il dramma più famoso scritto da Bertolt Brecht , ispirata alla “Beggar’s Opera” di John Gay e facente parte del cosiddetto “Teatro Epico”. (Ossia un teatro come voce e protesta, che potesse essere un momento di denuncia ed ottenere delle vittore in campo politico e sociale. Il teatro epico, e non quello aristotelico, sarebbe diventato secondo lui il teatro del’epoca moderna). In questo teatro, ed in questa opera, il pubblico non è chiamato ad immedesimarsi con le vicende bensì a mantenere una certa distanza critica che gli permetta di analizzare le vicende e coglierne i messaggi morali. L’opera si compone di 3 atti , ognuno dei quali di 3 scene. Spesso queste scene sono inframezzate con canzoni , che molto spesso racchiudono i messaggi morali più importanti. Le musiche, scritte e realizzate da Kurt Weill , sono sia Corali che Moritat. Il tema principale dell’opera è quello del lavoro , ma visto come elemento di corruzione e di scandalo, legato a filo doppio alla critica del finto perbenismo borghese. La differenza tra criminali e persone rispettabili , infatti , sparisce del tutto in questa opera, i soldi rendono tutti uguali, cioè corrotti. Il titolo è riferibile a quel pubblico a cui Brecht voleva indirizzare il dramma. Infatti tre soldi era il prezzo che i poveri mendicanti potevano permettersi di pagare per entrare a teatro. In realtà, con grande disappunto di Brecht, il dramma ebbe fortuna e successo soprattutto fra i borghesi. Questo mise in crisi la sua concezione del dramma, reso forse troppo godibile dalla musica. Per questo, dopo la “Dreigroschenoper” Brecht si tenne ben lontano dall’inserire ancora musica di accompagnamento nelle sue opere. La vicenda si svolge nella Londra Vittoriana , principalmente nel quartiere di Soho, dove abbondano le puttane ed i mendicanti. Il primo atto si inaugura con il corale mattutino di Geremia Peachum , che descrive la sua attività. Egli è il re dei mendicanti. Ha messo su una vera e propria azienda , dove fornisce agli uomini gli strumenti necessari per chiedere l’elemosina e sopperire a quello che è l’inevitabile “indurimento dei cuori degli uomini”. Peachum , che sfrutta spesso le citazioni bibliche a suo vantaggio (commercializzazione della Bibbia) è sicuramente il personaggio più moraleggiante dell’intera opera ed a lui spesso vengono affidate riflessioni cruciali. Egli è un borghese , ma di quel tipo di borghese imprenditoriale , che vive del suo lavoro e vuole difendere la sua attività da ogni minaccia. Quando Peachum scopre da sua moglie Celia che Polly sta per sposare Mackie Messer , egli va su tutte le furie, perché considera Polly una sua proprietà ed un suo investimento, e senza di lei l’attività andrà in malora (quanti uomini vengono per vedere solo le sue gambe?) Nella scena seconda viene descritto il matrimonio fra Mackie e Polly, anche se il momento della celebrazione vera e propria è assente. La banda di Mackie si presenta con generi alimentari e mobilio rubato , e nonostante le misere condizioni della stalla si cerca di imbastire un pranzo da veri borghesi. Macheat , anche con le sue affermazioni e le sue osservazioni , si presenta fin da subito come un borghese dai gusti raffinati , che mal sopporta la mancanza di gusto o di stile dei membri della sua banda. Entra in scena anche Tiger Brown , il commissario di polizia di Soho , che è intimo amico di Mackie perché insieme hanno combattuto in India.

Polly , che dopo il matrimonio torna a casa , mostra tutta la sua ingenuità. Eppur nella sua ingenuità, ella fin da subito si appresta a prendere le redini dell’impresa del marito , mostrando un senso ed uno spirito affaristico estremamente pratico che il pubblico da lei non si aspetterebbe. Il primo finale da 3 soldi , un corale , decanta la precarietà delle umane circostanze. Una canzone molto dura e molto pessimistica , dove si nega la possibilità dell’uomo di raggiungere davvero la felicità Nel secondo atto Peachum e la moglie tramano per incastrare Mackie. Le puttane lo tradiscono e lo consegnano alla polizia , con grande dolore di Polly. Quest’ultima in carcere , scoprirà però che Mackie Messer aveva già un’altra relazione con Lucy, la figlia di Tiger Brown, che finge anche di essere incinta. Viene cantata la ballata della schiavitù sessuale. Nel secondo finale da tre soldi , Macheat e Jenny delle Spelonche cantano una canzone durissima, in cui c’è un forte attacco al perbenismo borghese ed ai falsi moralisti. Due le riflessioni centrali : “ Erst kommt das Fressen , dann komm die Moral” e “L’uomo vive solo ad un patto, se ricorda a che guisa d’uomo egli è fatto”. Mackie viene catturato quindi, fugge, ma poco dopo viene anche catturato presso una prostituta. Fino all’ultimo si gioca con gli affari sul filo della morte, finchè Macheat non è ormai sul punto di essere impiccato. A quel punto si ferma l’azione ed interviene Geremia Peachum. Egli afferma che nell’opera vale la pietà , nel mondo no, ma in quest’opera la pietà supera il diritto. Arriva un messo a cavallo che non solo lo grazia , ma gli conferisce anche il titolo di baronetto con dei possedimenti , delle terre ed una rendita a vita. Gli uomini non devono essere troppo severi, perché il peccato si condanna da se.

TEMI “L’opera da tre soldi” è ricchissima di spunti di riflessione e tematiche critiche che vengono affrontate. Si deve tener presente che il teatro Brechtiano è un teatro fortemente didattico , che si propone degli scopi moraleggianti. Non è un caso che egli specifichi (nelle note) che il pubblico non deve immedesimarsi nei protagonisti , non deve divenire soggetto , ma deve mantenere quell’adeguato distacco necessario a poter analizzare e comprendere le problematiche presentate dal’autore. Il tema centrale è sicuramente quello della critica al finto perbenismo borghese. Questa critica avviene soprattutto attraverso rovesciamenti parodici , ad esempio quello del personaggio di Macheat , un grande e pericoloso Gangster ma anche un perfetto nobile in apparenza. La parodia della malavita è svolta da Brecht a scopo apertamente didattico. A ben guardare, tutte le caratteristiche e le abitudini dei suoi personaggi non sono che manifestazioni "scoperte" di lineamenti che nel mondo cosiddetto rispettabile (capitalistico e borghese) vengono ipocritamente velati da ragioni di comodo o da presunti nobili intenti: così il vecchio Peachum è il classico capitalista sfruttatore di tutti e di tutto, sempre con la Bibbia in mano e la testa persa dietro il denaro. Vorrebbe sfruttare anche sua figlia, perciò è furioso che Mackie gliela sottragga. Polly è la ragazza ricca che, col pretesto di cercare l'amore, cerca invece l'uomo forte e ben sistemato, che possa assicurarle una vita migliore della precedente. Mackie è il classico capitano d'industria, circondato di accoliti devoti e asserviti dal timore e dal denaro, il quale non trascura di tenersi buona la polizia, per coprire le proprie malefatte. Tiger Brown è l’esempio tipico di ufficiale corrotto che invece di difendere i deboli, cura l’interesse dei ricchi e dei malavitosi. E così via.

Questo mescolamento fra spirito borghese e vita da criminale è testimoniato anche dall’unione di diversi registri linguistici, che si fondono fra loro in maniera a volte anche dissonante e sorprendente. Anche l’elevazione finale di Macheat è un ironico finale sulla falsità della borghesia. Questa critica alla borghesia viene perpetuata attraverso diversi strumenti. Per esempio la scena in cui Mackie fa promettere a Polly che continuerà a mantenere sempre lo stesso stile di vita , soprattutto a partecipare attivamente alla vita mondana ed essere curata , è il sintomo di quello che è un fondamentale elemento per ogni borghese : l’apparenza. Tutto ruota intorno all’apparenza. Questa critica ai finti perbenisti e ben pensanti si può riassumere in quella che forse è una delle citazioni più importanti dell’opera : “Erst kommt das Fressen, dann kommt die Moral”. Se si vuole parlare realmente di morale, se i perbenisti vogliono davvero condannare i più miseri ed i più poveri, ebbene prima li nutrano, prima li salvino dalla loro stessa povertà e poi potranno permettersi di criticarli. Su questo tema insiste molto il secondo finale da tre soldi , dove per esempio anche Jenny delle Spelonche attacca quella società che critica le puttane , ma non fa nulla per migliorare le loro condizioni. Anzi spesso sono proprio quei finti borghesi a rintanarsi nei bordelli (“Voi che godete a spese del nostro disonore”). Ciò introduce ad una triste verità : “L’uomo vive al mondo solo ad un patto, se può scordar a che guisa d’uomo egli è fatto”. Altro motivo di fondamentale importanza , che poi si lega a quello di cui sopra, è il tema economico. Tutto ruota intorno ai soldi. Non è un caso che Frau Peachum riassuma tutto lo spirito dell’opera da tre soldi in una frase : “ Geld regiert die Welt” : Il denaro regge il mondo. Ed in effetti molto ruota intorno al denaro: le ansie di Peachum , l’attività di Macheat, la stessa vita di Mackie che contratta a pochi minuti dal patibolo. Lo stesso Macheat decanta la bellezza del denaro, nella canzone “Della vita piacevole”. Egli afferma , in pratica, che tutto il problema della felicità si risolve con il denaro e la vita da intellettuali o da eremiti va totalmente rifiutata. Questo tema inoltre si arricchisce nell’opera di Brecht del tema della corruzione borghese. Aprendo una parentesi sull’autore, possiamo ben immaginare che questo fosse un tema che gli stesse a cuore , in quanto tutti i personaggi di sinistri sono ideologicamente tormentati dal problema dei soldi. E proprio nelle ultime pagine Mackie urla : “Cos’è l’effrazione di una banca di fronte alla sua fondazione?” Il capitale infatti è costruito con il sudore ed il sangue di uomini che poi non partecipano a quella ricchezza. Qui esce fuori tutto lo spirito comunista di Brecht. Ancora “Cos’è l’omicidio di un uomo di fronte alla sua assunzione?”. Dare il lavoro ad un uomo significa condannarlo ad una vita di stenti e di fatica , legarlo per sempre ad una condizione di miseria e sofferenza. Mac è portavoce di un lavoro particolare, di un essere particolare: il piccolo criminale borghese ingogliato dal crimine organizzato. Allegoria per descrivere la situazione capitalistica , dove il piccolo artigiano borghese viene soffocato dalle grandi aziende. Il lavoro è ormai una prostituzione, opprime l’uomo e lo soffoca, lo aliena. Non è un caso che la musica di sottofondo a queste parole sia dura, non godibile. Altro tema centrale è quello degli istinti umani. Questi sono presentati nella loro miseria : il cibo come momento di regressione animalesca , il sesso come elemento di distruzione perfino per gli uomini più grandi ecc. ecc. Anche l’amore è presentato nel suo lato più oscuro, quello in cui esso si lega al profitto, al successo ed al denaro. Il sentimentalismo è presentato in effetti come un clichè e sotto certi punti di vista ricade in situazioni tipiche. Tuttavia esso viene presentato come un elemento necessario, perché senza sentimento l’uomo si riduce ad una bestia da lavoro. Le due

canzoni “Della precarietà delle umane circostanze” e “Dell’inutilità degli sforzi umani” (a quest’ultima a sua volta si lega la canzone del Re Salomone) rientrano ottimamente in questo filone tematico. Ma lo spirito umano è uno spirito malvagio, che si sta profondamente indurendo. Questo indurimento è ben rappresentato nell’opera. Ad esempio Peachum afferma che la sua attività si basa proprio sul tentativo di superare questo “gelo” dei ricchi. A proposito di istinti , i borghesi sono deboli ma anche stupidi. Essi provocano la miseria, ma poi non sono capaci di reggere il confronto con essa, di osservarla. Questa è simbolo di tutta la loro debolezza.. Altro tema è quello del rapporto Uomo-Donna, che risulta abbastanza stereotipato anche se vi sono dei personaggi che fuggono da questo stereotipo. Le donne sembrano abbastanza consapevoli del loro potere , soprattutto di natura sessuale. Molto importante è a tal proposito la canzone della “Schiavitù sessuale” , in cui Frau Peachum mostra come tutti gli uomini prima o poi finiscono per inciampare in una donna, mettendo a nudo tutte le loro debolezze. Esistono anche forti rivalità femminili, come quella tra Polly e Lucy, così come il tema tipico della donna che salva l’uomo (lucy salva mackie, Groetchen salva Faust).

STILE L’impianto narrativo dello spettacolo alterna momenti di prosa a momenti musicali e cantati. Questi ultimi sono molto importanti, perché spesso contengono i messaggi più importanti che Brecht vuole inviare al suo pubblico. In effetti, e questa è una nota stilistica apprezzabile, l’andamento della musica molto spesso segue quello che è il corso degli eventi. Per esempio nella ballata in cui Mackie Messer chiede perdono a tutti , la musica è volutamente non bella, dissonante e sgradevole. Sono due i modelli musicali proposti da Brecht : Moritat & Corale. Il Moritat è un tipo di musica che potremmo definire da fiera, che spesso ha una storia truculenta e dettagli macabri. Nasce come canzone godibile musicalmente ed ha quindi uno spirito ben diverso da quello solenne dei Corali. Il Corale infatti si richiama direttamente alla tradizione protestante moraleggiante. Non solo quindi ha un fine didattico molto più evidente ed esplicito, ma anche la sua melodia richiama ad una certa sacralità. Il linguaggio è assolutamente singolare e particolare. Bertolt Brecht scrisse infatti ‘L’opera da tre soldi” in maniera appositamente volgare e veemente. Il linguaggio è quindi spesso volgare, crudo, diretto. Difficilmente i personaggi si lanciano in un lunghi ed articolati discorsi , ed anche quando vi sono delle riflessioni, a mio avviso non perdono mai il nocciolo del discorso, ma sono sempre molto diretti e non si allontanano dal tema principale del loro intervento. Come già scritto sopra , è molto interessante osservare però il tono linguistico di alcuni personaggi come ad esempio lo stesso Mackie Messer. La sua alternanza criminale/borghese non è solo segnalata dal suo aspetto esteriore , ma anche dal suo registro linguistico. Egli alterna in continuazione delle volgari oscenità ad un tono da perbenista. Questo è un aspetto che per esempio coinvolge anche Peachum, pronto a vestire ora i panni dell’oratore che sfrutta la Bibbia a suo vantaggio per impartire dei messaggi morale, ora invece a licenziare, offendere e minacciare senza scrupoli coloro che gli si parano davanti.

Questo inteccio linguistico è sicuramente molto interessante , e trasportato nei corali ha anche come retroscena quello di una messa in discussione di dogmi religiosi fino a quel momento inattaccabili , perché decostituisce la sacralità della Bibbia. Non c’è il rispetto delle unità aristotelica In molti punti l'opera si appella direttamente al pubblico, rompendo la "quarta parete" e ricercando un effetto che Brecht chiama di STRANIAMENTO, contrapposto all'immedesimazione che al tempo di Brecht era lo standard dominante nella messinscena; per esempio vengono proiettate delle frasi sul fondale e i personaggi a volte portano in scena dei cartelli. Questi sono elementi a cui Brecht teneva particolarmente , perché essi permettevano al pubblico di evadere dall’immedesimazione. Il teatro brechtiano, non va mai dimenticato , ha fini didattici fondamentali. I messaggi morali e didattici molto spesso sono affidati a personaggi che intervengono sulla scena ed interloquiscono direttamente con il pubblico. L’uso dei cartelli è molto importante , come specificato per le note, ed è sempre sfruttato per impedire quel processo di immedesimazione con i personaggi. La litteralizzazione del teatro è un processo, secondo l’autore, inevitabile per far si che il pubblico si renda oggetto e non soggetto. Il teatro , e quei cartelli, devono spingerli verso la riflessione. Questo significava anche rompere con il teatro tradizionale e questo è certamente un tema importante, perché, secondo Brecht, il teatro tradizionale non insegna, non affida nessun messaggio, a differenza del suo “teatro epico”. Il cartello diviene quindi luogo di riflessione. In maniera molto interessante Brecht, attraverso i cartelli, vuole replicare l’effetto dell’uomo che fuma. Così come l’uomo che fuma è così ammaliato da se da non lasciarsi distrarre da niente, così il pubblico che legge e riflette tramite i cartelli non può essere distratto da nulla. Un momento narcisistico e personale di intima riflessione.

CONTESTO STORICO ED AUTORE Bertolt Brecht è considerato come uno dei più importanti autori tedeschi ed europei del teatro 900entesco. Come detto sopra, egli sostiene l’idea di un “Teatro Epico” , ossia un teatro che non solo ha fini didattici, ma può anche arrivare a produrre dei risultati dal punto di vista socio-politico e culturale. Egli era dichiaratamente marxista, e questa sua tendenza comunista si avverte in maniera netta nell’”Opera da tre soldi” , nel suo atteggiamento critico nei confronti della classe borghese, nelle sue riflessioni sulle banche, sul lavoro. Non è un caso che , con l’ascesa di Hitler, egli sia scappato dalla Germania. Erano quelli gli anni in cui il fantasma del comunismo aleggiava sull’Europa e Brecht apparteneva a quell’ intelligenza che supportava tale ideologia. Non è un caso che il teatro di Brecht evoca in senso storico il dramma di un popolo e la trasposizione del reale nella rappresentazione teatrale si tramuta in vera opera di poesia. Nel rispetto dei canoni estetici, ispirati al realismo di stampo socialista, la verità e l’esattezza storica dell’immagine artistica devono essere connesse al compito di trasformare ideologicamente la società e di educare i lavoratori allo spirito del socialismo. Per il contesto storico, consulta “La Germania dalla divisione all’unificazione”. Quello che si può dire , ed è importante sottolineare, è il fatto che il periodo in cui Brecht scrive l’opera, 1928, è un periodo molto difficile per la storia della Germania. 10 anni dopo la fine del primo conflitto mondiale, la situazione era critica e drammatica. L’economia era a pezzi e milioni di disoccupati

erano riversati per le strade, senza lavoro e spesso senza cibo. In quel mondo semi-distrutto , duro e tragico, si stava preparando all’ascesa Adolf Hitler , che proprio su queste premesse aveva fondato la sua campagna di propaganda. I toni ed i temi duri che si respirano nell’opera , in effetti, sono proprio figli di questa drammatica situazione. Anche l’amore, visto come idillio, agli occhi dello spettatore/lettore dell’epoca era una vera e propria utopia. Il fatto che Brecht ambienti questo dramma non in Germania, bensì nella Londra Vittoriana, è un fattore di assoluta importanza. Questa scelta è probabilmente motivata da una critica mossa alla Repubblica di Weimar, che era stata incapace di gestire la situazione dopo la guerra. Proprio per questo motivo Brecht richiama un contesto altrettanto povero e misero , sotto quel punto di vista, come la Londra Vittoriana, ma rifiutando di ambientare l’opera nella drammatica condizione dela Germania lancia un messaggio di condanna molto forte. Il teatro di Brecht evoca in senso storico il dramma di un popolo e la trasposizione del reale nella rappresentazione teatrale si tramuta in vera opera di poesia. Nel rispetto dei canoni estetici, ispirati al realismo di stampo socialista, la verità e l’esattezza storica dell’immagine artistica devono essere connesse al compito di trasformare ideologicamente la società e di educare i lavoratori allo spirito del socialismo. Lo scopo di Brecht, come si può desumere da quanto innanzi enunciato, era quello di produrre al contempo un teatro epico e politico e come Piscator Brecht aspirava ad un dramma scientifico e marxista, che comprendesse le profonde ragioni sociali e storiche del popolo. Il teatro, in tal modo, diventava voce e protesta. Alla novità dell’argomentare si unisce un linguaggio nuovo, che protesta contro l’aborrita borghesia. Il linguaggio diventa funzionale al suo discorso, ai fatti realisticamente espressi, e al linguaggio si unisce l’incisività del gesto. Intanto si va delineando sempre più la distinzione tra genere epico e teatro aristotelico, il pubblico non doveva essere costre...


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