13. Roma di Alfonso Cuaron. Netflix e l\'identità ispanica PDF

Title 13. Roma di Alfonso Cuaron. Netflix e l\'identità ispanica
Course Storia e critica del cinema
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Descrizione del registra Alfonso Cuaron e del suo film "Roma"; descrizione della nascita di Netflix....


Description

"Roma" di Alfonso Cuaron: Netflix e l'identità ispanica "Roma" è un film di Alfonso Cuaron del 2018. Questo film ci fa riflettere sulla questione della rilocazione del cinema. Il concetto di rilocazione è importante per riflettere su quanto il cinema oggi possa essere chiamato tale, visto che la sua ricezione si sposta sempre di più dalla sala cinematografica all'ambiente domestico. Da un lato c'è chi sostiene che il cinema sia individuabile in una specifica modalità di visione, mentre dall'altro c'è chi sostiene che un film è un film a prescindere da dove lo si guarda. L'unico auspicio positivo è quello di poter continuare a scegliere tra le due esperienze di fruizione (ricezione, utilizzo). Compagnie come Netflix sono estremamente contraddittorie, perchè da un lato creano contenuti altamente cinematografici e dall'altro vanno contro l'esperienza della sala. Bisogna tenere a mente che durante gli anni, per il sonoro, per il colore o per il formato panoramico, le metamorfosi dell'esperienza cinematografica sono molteplici. "Roma" di Cuaron è stato uno dei primi film con cui Netflix si è inserita nel panorama del cinema alto, non con un film hollywoodiano qualsiasi ma con un film di Alfonso Cuaron, uno dei tre amigos, che insieme a Inarritu e Del Toro, tre messicani, ha conquistato il panorama del cinema americano. Storia di Netflix 1997: Reed Hastings e Marc Randolph fondano la compagnia, che fornisce un servizio di noleggio di film a domicilio 2008: Implementazione del servizio streaming on demand 2011: Scorporazione della consegna a domicilio dei dvd 2013: Ingresso del campo della produzione televisiva, con la serie "House of cards", creata da Beau Willimon, la cui prima stagione debutta il 1° Febbraio di quell'anno (la serie si concluderà nel 2018) 2015: Produzione del primo film Netflix "Beasts of no nation", diretto da Cary Fukunaga e distribuito il 16 Ottobre. Netflix è disponibile in Italia nel 2015. Il primo film italiano co-prodotto da Netflix è "Slam-tutto per una ragazza" (A. Maioli, 2017), ma il primo film realmente d'impatto sarà " Sulla mia pelle" (A. Cremoni, 2018), sulla vicenda di Stefano Cucchi; la prima serie tv co-prodotta da Netflix in Italia è invece "Suburra" (2017-). Ad oggi Netflix è accessibile in tutti i paesi del mondo meno Cina, Corea del nord, Crimea e Siria. L'interfaccia supporta 23 lingue diverse. Le piattaforme concorrenti si moltiplicano: non solo Amazon Prime ma Infinity, Now tv, Tim Vision, Apple Tv, Disney plus ecc. Cuaron si è alternato più volte tra il produrre film in America e film più intimisti in Messico. Roma è un film autobiografico ambientato nella colonia Roma, quartiere borghese di Città del Messico, negli anni 70. Il film è segnato da una dimensione fortemente transnazionale, diasporica e postcoloniale. Nel film il mizteco e lo spagnolo sono sottotitolati, mentre l'inglese, la lingua degli invasori, non lo è. Quindi mentre per gli anglofoni rimane chiaro, per tutti quelli che invece non lo sono verrà percepita come una lingua straniera ostile. Roma presenta molte caratteristiche del world cinema, un cinema che problematizza gli effetti negativi della globalizzazione, in particolare negli scenari post coloniali. E’ stato prodotto da Netflix ed ha avuto un enorme successo negli Stati Uniti, vincendo tre Oscar. Il film è caratterizzato da un bianco e nero molto espressivo, che estetizza anche i personaggi più squallidi della periferia messicana. Lo stile di Cuaron è caratterizzato da panoramiche e carrelli (talvolta a 360°) che consentono di concentrarsi sui gesti quotidiani di Cleo. Il film parla di Cleo, una domestica mizteca che lavora per una famiglia di messicani bianchi. Le inquadrature sono lunghe e senza molti stacchi, c'è inoltre una tendenza al piano sequenza. La profondità di campo è essenziale. Le riprese spesso molto lunghe delle

azioni quotidiane delle domestiche sono la concretizzazione più esatta di alcuni precetti del neorealismo. Il perdurare delle inquadrature e l'uso narrativo della profondità di campo suscitano l'empatia dello spettatore ma richiedono uno sguardo attento. La figura della domestica si ispira a quella della domestica di Cuaron e il film è un'espressione del suo senso di colpa, dovuto alla riflessione sul suo passato e sulla visione infantile e non problematizzante che lo ha caratterizzato. Molto importante è anche la ricerca estetica, la simmetria e le composizioni. Il film manca completamente di colonna sonora extra-diegetica, ma non per questo i suoni sono meno importanti. Il bianco e il nero, oltre a contribuire significativamente alla bellezza delle immagini del film, costruisce bene anche il senso di lontananza, ma senza il pathos tipico della nostalgia. Quello del regista è uno sguardo che si reimmerge nella propria infanzia per interpretarla con occhi completamente diversi, ridando rilevanza alla prospettiva, quella di Cleo, da sempre marginalizzata. "Roma" lavora per restituire dignità a un'umanità subalterna e invisibile che continuamente ha nutrito e curato l'Occidente. I domestici danno forma e struttura alla vita della famiglia borghese, e la presenza di Cleo guida il nostro sguardo nel film. E' sicuramente un film che omaggia il neorealismo, con elementi autobiografici. Il film prende un soggetto subalterno e lo mette al centro della narrazione; evidenza sia come la sua presenza sia quasi essenziale per la famiglia, sia come al contempo sia costantemente marginale e mai integrata. Il film ragiona molto sulle differenze di classe, in modo complesso, non descrivendo quindi un rapporto conflittuale in una famiglia tradizionalista, ma descrivendo come nonostante la domestica lavori in una famiglia progressista e comprensiva, le differenze di classe pesano su ogni aspetto del loro rapporto e segnano l'impossibilità di un'integrazione totale. Gli uomini adulti nella storia sono personaggi negativi. Sia il dottore che Fermin abbandonano infatti le proprie consorti e la propria famiglia. Sono violenti ed inetti; c'è quindi una forte critica alle dinamiche patriarcali della società messicana di quell'epoca ma anche contemporanea. Con la figura di Fermin, si passa dalla violenza nell'ambito domestico alla violenza storico-politica. Molti attori, tra cui la protagonista, non erano attori professionisti. Il film termina, come iniziato, con il ritorno alla quotidianità, senza alcune particolari prese di coscienza. Lo sfondo storico è quello delle manifestazioni studentesche contro il presidente Echeverrìa, che finirono spesso nel sangue; dell'intervento americano nelle formazioni paramilitari come gli Halcones; gli espropri dei terreni dei contadini. Uno dei momenti cruciali del film si svolge infatti durante il massacro del giorno del Corpus Christi (10 giugno 1971), in cui gli Halcones, (formazioni paramilitari utilizzate dal governo di Luis Echeverrìa con finalità repressive), caricarono gli studenti che manifestavano per una società più democratica, uccidendo almeno 25 persone. Il film è attraversato da una serie di presagi negativi e fatalisti: il terremoto, il bicchiere che si rompe. Questi segni, così come anche quella delle coincidenze infauste che accompagnano la traiettoria di Cleo e la sua gravidanza, sembrano rispondere ad una logica fatalista che si potrebbe facilmente prestare ad una messa in scena drammatica. Il film però, rifiuta di abbandonarsi all'eccesso emotivo, preferendo mantenere una distanza empatica ma lucida. Un altro tema ricorrente è quello del binomio terra-cielo, che simboleggia la distanza tra le due classi. L'acqua, il mare, svolgono una chiara funzione catartica, di liberazione e superamento dei traumi. Nel film, l'acqua funziona come elemento catartico (che purifica interiormente), che permette, in modi e tempi inaspettati, sia Cleo che alla famiglia di processare i traumi affrontati, di sopravvivere ed elaborare la perdita e infine di andare avanti. Da un punto di vista simbolico, è cruciale che la posizione di Cleo cambi tra l'inizio e la fine del film: nell'ultima scena la donna si muove liberamente nello spazio della casa, raggiungendo con la scala il tetto e quasi il cielo....


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