8. Differenza tra Holding (Winnicott) e Reverie (Bion) PDF

Title 8. Differenza tra Holding (Winnicott) e Reverie (Bion)
Author Giulia Monteverde
Course Psicologia Dinamica
Institution Università di Pisa
Pages 2
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Appunti prof Capuano...


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Differenze tra le funzioni materne di HOLDING (Winnicott) e di REVERIE (Bion) HOLDING – WINNICOTT Holding (letteralmente "sostegno") è un termine introdotto da Winnicott per definire la capacità della madre di fungere da contenitore delle angosce del bambino. L’ holding è la capacità di contenimento della madre sufficientemente buona, la quale sa istintivamente quando intervenire dando amore al bambino e quando invece mettersi da parte nel momento in cui il bambino non ha bisogno di lei. All'interno dell’ holding il bambino può sperimentare l'onnipotenza soggettiva, ovvero la sensazione di essere lui, con i suoi desideri, a creare ogni cosa. Questa esperienza è necessaria ed indispensabile per il sano sviluppo dell'individuo, e può verificarsi soltanto all'interno di uno spazio fisico e psichico (uno holding environment) che possa permettere la sua espressione.

REVERIE – BION La madre, attraverso un processo di rêverie, elabora e trasforma le proiezioni del suo bambino, tra le quali angoscia e terrore, e le restituisce moderate dal pensiero e dall'affetto: il piccolo, reintroiettando tali esperienze così trasformate, ne acquisisce anche la funzione α mentre nel processo anche la madre acquisirà una capacità trasformativa detta α-rêverie. Disfunzioni e inversioni della funzione α provocano alterazioni e disturbi del pensiero e di conseguenza causano diverse forme di disturbo, disadattamento e alienazione. In questi casi per il fallimento della funzione α le esperienze non elaborate sono presenti nella personalità quali elementi β (beta), aspetti molto primitivi che andranno a configurarsi negli assunti di base come angoscia, terrore e agìti incongrui di attacco-fuga, dipendenza, accoppiamento. ________________________________________________________________________________L'holdin g di Winnicott è visto come concetto ontologico concernente soprattutto l'essere e il suo rapporto con il tempo. All'inizio la madre protegge la continuità dell'essere del bambino isolandolo in parte dall'aspetto ‘non-me’ del tempo. La maturazione comporta la graduale interiorizzazione, da parte del bambino, dell'holding della continuità del suo essere nei confronti del tempo e del flusso emotivo operato dalla madre. Invece il contenitore-contenuto di Bion riguarda soprattutto l'elaborazione (il processo onirico) dei pensieri derivanti dall'esperienza emotiva vissuta. L'idea di contenitore-contenuto si riferisce all'interazione dinamica di pensieri in prevalenza inconsci (il contenuto) e alla capacità di sognare e di pensare questi pensieri (il contenitore). In Bion il termine “contenitore” designa l'intera gamma delle modalità di elaborazione dell'esperienza, dalle più distruttive e negative alle più creative e promotrici di crescita. ________________________________________________________________________________ L’holding di Winnicott evoca con forza le immagini di una madre che, con presa salda seppur delicata, regge il figlio in braccio, e quando il bambino è in preda all'angoscia se lo stringe al petto.

Questi stati psicofisici della madre e del neonato sono effettivamente i referenti esperienziali essenziali per la metafora e il concetto winnicottiano di holding. Pochissimi psicoanalisti metterebbero in dubbio la rilevanza dell'impatto dell'holding materno sulla crescita emozionale del bambino. Tuttavia per la teoria analitica il significato del concetto winnicottiano di holding è assai più sottile di quanto suggerisca questa generica formulazione. Per Winnicott infatti l'holding è un concetto ontologico al quale egli ricorre per indagare le qualità specifiche dell'esperienza di esistere nelle diverse fasi dello sviluppo e per esplorare le mutevoli modalità intrapsichiche e interpersonali che informano il senso di continuità dell'essere-nel-tempo....


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