9 Olympia, Riefensthal PDF

Title 9 Olympia, Riefensthal
Course Italian Literature
Institution Sapienza - Università di Roma
Pages 2
File Size 94.6 KB
File Type PDF
Total Downloads 113
Total Views 139

Summary

Ricerche cinematografiche...


Description

OLYMPIA, 1938, Riefensthal (dal libro)

Resoconto dei giochi olimpici tenutisi a Berlino nel 1936, Olympia fu finanziato dal governo con enorme dispendio di mezzi. L'intento era dipingere la Germania come un membro affidabile della comunità mondiale per evitare il timore di aggressioni naziste. Per riprendere gli eventi e cogliere le reazioni della folla, la Riefenstahl poté disporre di un numero enorme di unità di ripresa: il materiale girato richiese due anni di montaggio.Riefenstahl si concentrò nello sforzo di esprimere l'amichevole competizione tra gli atleti, la statuarietà dei corpi e la tensione agonistica; il valore estetico dell'opera diviene a volte quasi astratto, come nella famosa sequenza dei tuffi. Le medaglie vinte da diversi atleti non ariani contribuirono a smorzare i propositi propagandistici del film. Com’è fatto Olympia Olympia è diviso in due parti: la prima si intitola “Festa di popoli” e la seconda “Festa di bellezza”. Olympia fu definito da un gruppo di registi di Hollywood come uno tra i 10 migliori film mai realizzati. Riefenstahl usò tutta la tecnologia più avanzata disponibile all’epoca, aveva un budget molto e moltissime persone che lavoravano per lei. Festa di popoli inizia mostrando delle rovine dell’Antica Grecia, tra cui delle statue che si trasformano in atleti nudi e ballerini (c’è anche la stessa Riefenstahl). Nella prima parte di Festa di popoli, si vede la cerimonia di apertura delle Olimpiadi e poi le gare, accompagnate da un commento entusiasta e dalle musiche composte da Windt. Il tutto è montato per ottenere l’attenzione dello spettatore, ciò che interessava a Riefenstahl era rendere interessanti dal punto di vista cinematografico i movimenti dei corpi. Per farlo Riefenstahl usò la tecnica dello slow motion, le carrellate, tante diverse angolazioni di ripresa e molti primi piani, che combinati aumentano la drammaticità delle scene. Si cerca di aumentarne il valore estetico a prescindere dalla resa realistica delle performance degli atleti. L’esempio migliore di questo approccio è la scena dedicata ai tuffi, alla fine di Festa di bellezza:, la cui particolarità è che i tuffi sono mostrati al rallentatore. Nel film non si vedono solo gli atleti,si vede Hitler che applaude i successi dei tedeschi e mostra disappunto quando loro vengono battuti. Una cosa interessante di Olympia, nonostante fosse un film di propaganda, è il modo positivo in cui vengono mostrate le performance e i successi degli atleti di colore, primo fra tutti Jesse Owens. Nel film si sente il commentatore che descrive più volte Owens «l’uomo più veloce del » e lo stesso Owens a un certo punto sorride alla telecamera. Il fatto che in generale gli atleti americani e le loro vittorie abbiano un grande spazio potrebbe anche indicare un interesse di Riefenstahl a farsi notare a Hollywood, dove la regista andò dopo che il film fu ultimato, senza ricevere però una buona accoglienza (solo Walt Disney accettò di incontrarla) per via dei suoi legami con Hitler.

Prologo, prima e seconda parte: una carrellata sull'architettura classica richiama alcune statue che incarnano l'ideale greco di bellezza fisica. Nella prima parte del film: figure nude di sacerdotesse che fanno rivivere la fiamma sacra, con cui un giovane accende una torcia: tenendola innalzata, inizia il suo viaggio, altri gli daranno il cambio, mentre una serie di mappe descrivono il viaggio della fiamma verso nord, attraverso l'Europa. L'ultimo corridore entra nello stadio olimpico e accende la fiamma dell'altare principale: Adolf Hitler dichiara aperta l'undicesima edizione dei Giochi Olimpici dell'era moderna. La prima parte si conclude con le gare di atletica leggera e con la rievocazione dei Giochi Olimpici dell'antichità. La seconda parte si apre con immagini della natura all'alba: un fantasioso montaggio racconta la vita all'interno del villaggio olimpico. Si passa poi a mostrare alcune gare tra le quali canottaggio, nuoto e tuffi. Infine, le immagini di diverse bandiere e

della fiamma olimpica che si spegne introducono una panoramica notturna dello stadio, dove un cerchio di proiettori illumina la notte con un fascio di luce. La tecnica: Olympia è un'impresa tecnica di complessità straordinaria, Riefenstahl e la sua troupe si spinsero oltre i limiti tecnologici del tempo per mostrare i Giochi da ogni possibile angolazione. Tra le tante invenzioni, di grande rilievo furono le riprese delle azioni ricostruite e gli inserimenti di diverse sequenze riprese durante gli allenamenti, soprattutto nella maratona, per la quale la Riefenstahl diede agli atleti in allenamento piccole macchine da presa per filmare le loro stesse gambe, utilizzando poi quelle riprese in fase di montaggio per creare un'esperienza soggettiva della fatica della corsa. Le diciotto parole pronunciate da Hitler all'inaugurazione dei Giochi rappresentano gli unici suoni sincroni del film. Luoghi e innovazioni per le riprese: Riefenstahl restò delusa dalla cerimonia ufficiale dell'accensione della "fiamma sacra",decise pertanto di mettere in scena una propria cerimonia, nello stadio di Delfi. Le scene di celebrazione del corpo nudo e le figure femminili che si muovono al ritmo della danza, vennero riprese, invece, su una spiaggia del Baltico. In una delle danzatrici è riconoscibile la stessa Riefenstahl. Tutte le riprese effettuate nei campi di gara si svolsero sotto il controllo della regista; secondo la prassi abituale, Riefenstahl riuniva tutte le sere la troupe dando istruzioni sul lavoro del giorno successivo, sulla scelta degli obiettivi, dei filtri, sulle velocità da usare, ecc. Di fronte alle difficoltà, l'autrice reagì con un'inventiva sorprendente: per non infastidire i concorrenti fece realizzare macchine insonorizzate. Per le gare di equitazione fece mettere le macchine da presa in borse ripiene di piume e legate sulla schiena dei cavalli. Per la maratona, durante gli allenamenti sistemò una macchina sul petto dei corridori. Per adeguarsi agli spostamenti rapidi degli atleti e degli attrezzi mise a punto un particolare congegno, detto transfocator, che rendeva possibile passare da un totale a un primo piano senza cambiare obiettivo. Fece costruire un pontile galleggiante, attrezzato per seguire in carrello le gare del canottaggio. Fece realizzare delle trincee, nello stadio, per poter riprendere dal basso lo svolgimento di alcune gare. Per il nuoto i suoi operatori si servirono di un battello di gomma che veniva fatto spostare lungo la piscina trascinato da alcune pertiche, per non creare movimenti dell'acqua che potessero disturbare i nuotatori. Per le gare di corsa fu creato un carrello a velocità variabile che consentiva di seguire gli atleti spostandosi alla loro velocità. Ma la realizzazione più spettacolare fu senza dubbio il carrello verticale subacqueo, messo a punto per le gare dei tuffi. L'operatore seguiva dapprima l'evoluzione in aria dell'atleta, poi si immergeva con lui (effettuando in acqua un cambio di obiettivo), riprendeva l'atleta in immersione e infine risaliva con lui verso la superficie....


Similar Free PDFs