A Zacinto spiegazione poesia PDF

Title A Zacinto spiegazione poesia
Course Lingua italiana
Institution Università degli Studi di Verona
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Summary

Appunti sulla poesia 'A Zacinto' presi a lezione e sintetizzati....


Description

A ZACINTO Questo sonetto è formato da 4 strofe (due terzine e due quartine) per un totale di 14 versi. Lo schema metrico è ABAB - ABAB - CDE - CED . Nella divisione in sillabe, in alcune occasione viene utilizzata la sinalefe.

COMMENTO A ZACINTO Il sonetto è dedicato all’isola greca in cui il poeta era nato, che aveva abbandonato nel 1792 e dove avrebbe voluto essere sepolto. Foscolo prevede che questo desiderio non sarà esaudito e che i familiari non potranno piangerlo. In questo il suo destino è diverso da quello dell’eroe greco Ulisse: egli fu restituito vivo, dopo tante peripezie, alla sua isola, Itaca. Al contrario, Zacinto non riavrà neanche il corpo del poeta. Avrà però il suo canto, la sua poesia. Il sonetto, nel rievocare l’isola, si affolla di figure mitiche: da Venere, nata dalle acque in cui Zacinto “si specchia”, a Ulisse, la cui sorte è nello stesso tempo simile e diversa da quella di Foscolo, a Omero, l’epico cantore, simbolo eterno della poesia.

PARAFRASI Non toccherò più le tue rive sacre dove si adagiò il mio corpo di bambino, o mia Zacinto, che ti specchi nelle onde del mare greco da cui nacque la vergine Venere, ed ella rese quelle isole fertili con il suo primo sorriso, così che descrisse le tue limpide nubi e la tua vegetazione la famosa poesia di colui che cantò le navigazioni volute dal fato, e l’errante esilio per cui Ulisse, reso bello dalla fama e dalla sventura, baciò la sua Itaca rocciosa. Tu, mia terra materna, non avrai altro che la poesia del figlio; a me il fato impose una sepoltura senza lacrime.

LE FIGURE RETORICHE: Per quanto riguarda le figure retoriche presenti in A Zacinto, oltre alla personificazione (Foscolo si rivolge alla sua patria come se fosse un interlocutore in grado di ascoltarlo) vanno segnalate la sineddoche al v. 1 (sponde in questo caso fa riferimento alla terra natale del poeta; la parte per il tutto) e al verso 7 (fronde sta per vegetazione, boschi); l’apostrofe* al v. 3 (Zacinto mia) e al v. 13 (o materna mia terra), le perifrasi al v. 4 (greco mar che indica il mar Ionio) e ai vv. 8-9 (colui che l’acque / cantò fatali che indica il poeta Omero), la litote (negazione del contrario) del v. 6 (non tacque), l’ossimoro del v. 7 (limpide nubi), la metonimia del v. 8 (l’acque che sta per le navigazioni di Ulisse). Numerosi sono gli enjambement (vv. 3-4, 4-5, 6-7, 8-9, 13-14). Ricorre più volte anche la figura retorica dell’anastrofe (Né più mai al v. 1; greco mar al v. 4; vergine nacque / Venere ai vv. 4-5; l’acque canto / fatali ai vv. 8-9; il canto avrai del figlio al v. 12).

ANALISI: Anche questa poesia è un sonetto e segue lo schema di rime che nelle quartine è alternato (ABAB ABAB), mentre nelle terzine non segue uno schema ben preciso (CDE CED); i versi sono endecasillabi e la struttura sintattica non segue quella metrica. Il componimento inizia con un climax: “Né più mai”, in seguito troviamo diversi enjambement, ai versi 3-4, 4-5, 6-7 e 8-9; poi abbiamo due anastrofi ai versi 4-5: “vergine nacque Venere” e 8-9: “l’acque cantò fatali”. Possiamo notare delle allitterazioni della “s” al verso 1, della “f” al verso 5, della “v” ai versi 4-5 e della “m” al verso 13; poi ci sono due apostrofi: “Zacinto mia” e “o materna mia terra”. Ai versi 8-9 troviamo una perifrasi: “colui che l’acque cantò fatali” che rappresenta Omero ed infine due casi di sineddoche: “sponde” al verso 1, che indica le coste dell’isola e “limpide nubi” al verso 7, per indicare il cielo....


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