ALT2 - Ambaraba Cicci cocco tre civette sul comò che facevano l’amore con la figlia PDF

Title ALT2 - Ambaraba Cicci cocco tre civette sul comò che facevano l’amore con la figlia
Course Analisi dei linguaggi televisivi
Institution Università di Bologna
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Ambaraba Cicci cocco tre civette sul comò che facevano l’amore con la figlia del dottore, il dottore si ammalò, ambarabacciccicoccò...


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ANALISI DEI LINGUAGGI TELEVISIVI – SECONDA PARTE – SERIE TV Dobbiamo fare un passo indietro: flusso, serialità e post-serialità Williams (in Grasso, 72): “l’effettivo programma offerto consiste in una sequenza o in un insieme di sequenze (…) disponibili in una singola dimensione spaziotemporale e in un’unica operazione (…) in tutti i sistemi avanzati di broadcasting l’organizzazione tipica del contenuto e, di conseguenza, l’esperienza che se ne fa, è quella della sequenza o del flusso”. Il flusso è un terreno di confronto dialettico tra frammentazione e coesione. La nozione di flusso non indica solo una “melassa indistinguibile”, insieme di frammenti cui solo lo spettatore dà senso, oppure strumento organizzativo testuale utilizzato dall’industria culturale. Il flusso tiene insieme queste dimensioni (frammentazione e organizzazione testuale) e sottolinea come la testualità televisiva sia un terreno di negoziazione fra: • la produzione (che costruisce la propria offerta sul modello del flusso, articolandola per blocchi o segmenti) • la fruizione (che, nonostante l’erosione dei confini che caratterizza il flusso, tende comunque a orientare il suo consumo distinguendo tra programmi e generi) Questa strategia ha però ceduto il passo al panorama convergente • Si assiste a una espansione del modello televisivo di entertainment • Siamo di fronte a una “second-shift aesthetics”: il flusso è messo in crisi dalla tv via cavo, dal multicanale, dal satellite, dal video on demand e da internet: quello che viene attaccato è il fondamento stesso del flusso, ovvero la possibilità di creare una stringa di visione lineare dentro un solo canale e un solo medium, per un mondo digitale disperso e amorfo, volatile, mobile Composizione di testo lineare vs dispersione testuale • Strategie di programmazione: da nozioni di flusso di programmi a tattiche di flussi di pubblico • La Tv disperde il proprio contenuto su altre piattaforme per andarsi a riprendere il proprio pubblico, e per farlo • Amplia il concetto di serialità • Ma che cosa è la serialità? Breve parentesi: origini della serialità: • La pubblicazione di romanzi a puntate sui quotidiani (fine Ottocento: Dumas e Dickens) è quello che viene definito il primo esperimento seriale, un primo, cruciale passo verso l’istituzionalizzazione delle forme narrative di tipo seriale • Reso sempre meno oneroso dall’introduzione di sistemi di stampa a basso costo, l’investimento nel prodotto seriale è cresciuto insieme con la possibilità di

assicurare rapida e massima circolazione a un prodotto – il romanzo – che fino a poco tempo prima era da considerarsi elitario. • I romanzi a puntate costituiscono un primo tentativo di creare nuovi linguaggi che si adattino meglio alla serializzazione: non si trattava infatti di semplici opere narrative divise in puntate ma di storie che si sviluppavano progressivamente, libere da un itinerario narrativo precostituito, con un’articolazione sempre più stratificata e complessa • Questa “stampa popolare” raggiunge un pubblico sempre più vasto e introduce una modalità di lettura nuova, non più individuale ma in qualche modo collettiva, che stimola e incoraggia il confronto e la condivisione. • Il linguaggio seriale compie una sua prima evoluzione con la nascita del broadcasting e lo sviluppo e la diffusione del mezzo radiofonico: la necessità di produrre un numero massiccio di contenuti – a costi obbligatoriamente ristretti – insieme al bisogno di catturare inserzionisti pubblicitari e fidelizzare un pubblico sempre più vasto di ascoltatori comporta l’ideazione di nuovi e più adatti formati narrativi. • È così che comincia la lunga stagione delle trasmissioni seriali, i cui vantaggi [per le emittenti radiofoniche] sono molteplici: - fidelizzano il pubblico grazie alla ricorsività di storie e caratteri; - sono facilmente scomponibili in blocchi narrativi al fine di inserire messaggi pubblicitari; - i prodotti pubblicizzati nelle interruzioni possono facilmente riferirsi all’universo funzionale costruito dalla serie, garantendo un più efficace effetto del messaggio pubblicitario. Oggi la serialità - crea interconnessioni tra i media - fidelizza lo spettatore attraverso meccanismi di visione personali, diversi dall’ora e qui del broadcasting: flussi di spettatori crossmediali - testi e contenuti oggi concepiti per disperdersi e riaggregarsi - si presenta con NUOVE FORME E FORMULE NARRATIVE e prevede TESTI ESPANSI • Testo espanso: formato da un testo origine (o grande master) e dal suo overflow mediale e culturale. • Il singolo programma come evento: non tanto come un media event, ma come un appuntamento imprescindibile, un evento televisivo, un “must seen”: non ha le caratteristiche di unicità e di rottura della quotidianità, ma è visto come un appuntamento importante all’interno di un panorama strettamente televisivo. • Post-serializzandosi, la TV si fa evento nella routine: Televison Event, piccole celebrazioni seriali. • In questo panorama, dominano due macrogeneri: la fiction e il reality show • Presentano meccanismi seriali forti e pratiche condivise di fruizione. • Ma il testo deve anche essere multipiattaforma, dar vita a una dispersione testuale cross-mediale

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• Il testo origine è punto di partenza per successive attività e non un artefatto culturale isolato e concluso. • In questo senso nasce una nuova esperienza di flusso: la dispersione dei contenuti su più piattaforme deve essere ricomposta e riaggregata dallo spettatore, che diventa un esploratore di testi e di media. • Il pubblico vede lo show ma diventa anche lo show, si immerge nel suo mondo. Overflow: • In questo senso si parla non di un flow ma di un overflow, termine coniato per indicare l’iperproduzione dell’industria culturale che ha fatto proprie alcune attività fandom • Forse si può parlare di creatività e di collaborazione tra produzione e consumo • Questo overflow è anche determinato da nuovi modelli di distribuzione dei racconti audiovisivi che si concretizzano in una serialità che “frantuma il corpo sacrale del cinema” • Convergenza mediale (generata dall’industria) e culturale (generata dal pubblico) producono overflow simili • Jenkins: i fan come textual poachers (traduzione del concetto di bracconaggio di Michel de Certeau): saccheggiano la terra testuale per il proprio piacere, anche se poi le loro tattiche non sono certo sconosciute all’industria • Il risultato è una “catena di testualità” che sposta il fulcro del consumo dallo spazio ai tempi diversi di consumo E quindi… • Il testo origine dà luogo, fa scaturire altri testi dispersi, flussi riaggregati, nuove serialità • È un testo centrifugo, già in sé espanso, ricco, saturo, che prevede il suo contesto di espansione • Questo è il meccanismo dei processi di serializzazione contemporanei • Capire la testualità televisiva oggi significa analizzare i testi origine per capirne l’organizzazione “espansiva” e vedere come si ripercuote su, e plasma, l’overflow • La convergenza quindi anche come organizzazione formale di contenuti; il presentarsi insieme di elementi eterogenei in un universo di senso possibile • Tendenza neo-barocca (Omar Calabrese)? • Serialità come uno dei “modi neobarocchi”, come sistema poli-centrico, espandibile all’infinito attraverso altre serie; intertestualità e virtuosismo dell’immagine • Una TV dell’eccesso?

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• Il macrogenere per eccellenza che analizzeremo della tv convergente: la Quality tv e la fiction, il telefilm, di cui si deve indagare la struttura seriale, i modi della narrazione e lo stile visivo • Ma prima qualche definizione e un po’ di storia • Innanzitutto: che cosa è la fiction televisiva? Menduni “Quando assistiamo a uno spettacolo di finzione accettiamo per il nostro piacere di considerare provvisoriamente vera, per il tempo che passiamo nella sala, quella che notoriamente è invece una rappresentazione, una costruzione di fantasia, non vera ma verosimile, e cioè dotata di una sua interna coerenza. Accettiamo questa «sospensione dell’incredulità» nella previsione di un piacevole intrattenimento e/ o di un arricchimento culturale. Il contratto che lega lo spettatore della fiction all’emittente è dunque un contratto esplicito e particolarmente forte, perché comprende una rinuncia (a criticare la scarsa verosimiglianza) in cambio di un’aspettativa di piacere; e dunque è molto vicino a quella fidelizzazione che la televisione va cercando con tanta cura. Caratteristiche della Fiction Normalmente la fiction si caratterizza per la presenza di alcune costanti: • una forma di racconto • una ricostruzione degli spazi • un mondo possibile popolato da attori, scandito da eventi e passioni preordinate da una sceneggiatura • un montaggio che prevede di andare avanti e indietro nel tempo Le variabili che invece si possono riscontare: • Formato e modello di serialità - Suddivisione del racconto in unità temporali definite: formati temporali (durata complessiva e singoli episodi in cui si divide) - Forme di continuità tra diversi episodi: dalle soap (continuità assoluta) alle collection • Genere narrativo (sistema ancora importante) Variabili della fiction • Mondo rappresentato (che dipende dal genere: western, fantascienza, poliziesco e loro ibridazioni) • Tipo di coinvolgimento dello spettatore (effetti patemici che il programma vuole suscitare: horror, thriller, comico) • Tonalità della narrazione: il testo come presenta le sue “situazioni”? Commedia, drammatico, melodrammatico I formati della fiction —> Forme di serialità possibili • Film per la TV: organizzati dal punto di vista dei contenuti per costituire prodotti a se stanti, che però spesso si costituiscono in collection (Nel segno del giallo, RAI 2)

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• Esempi anche di film per il cinema che diventano lo spunto per TV movies (es. Band of Brothers e Salvate il soldato Ryan di Spielberg), E CHE SI POSSONO CHIAMARE MINISERIE VEDIAMO DEGLI ESEMPI… • Miniserie: film per la tv diviso in più parti • Un’unica storia principale che mantiene un’unità narrativa (molto frequente nella fiction italiana, a iniziare dagli sceneggiati degli anni ’60 e ’70: Odissea, 1968; Sandokan, 1976) • Altro esempio: I promessi sposi di Sandro Bolchi (1967): otto puntate basate ciascuna su una figura o un motivo dominante del romanzo • OGGI LE MINI SERIE STANNO TORNANDO Sceneggiati o teleromanzi • Riduzioni televisive di opere letterarie in gran parte di autori italiani, ma comunque di cultura alta. • Realizzati in proprio, poi anche affidati a produttori cinematografici, avevano una forte intenzionalità didattica di elevazione culturale dello spettatore. • Di impianto prevalentemente teatrale e di costo elevato, avevano un numero di puntate ridotto, e tutte ben concatenate fra di loro per condurre l’intero pubblico verso l’epilogo. Il formato delle serie (distinte dai serial!) Serie (series): il formato un tempo più frequente che presenta innumerevoli esempi (vedi anche Happy days) • Ha una misura temporale standard (numero prefissato di episodi di durata omogenea) • Prevede una formula narrativa data da elementi ricorrenti: personaggi e loro relazioni, ambientazioni La serie • Variabili: ogni episodio tratta un caso, una situazione, un problema che si esaurisce in quell’episodio. Gli episodi sono autoconclusivi • Durano tra i 45 e i 50 minuti. Alla loro comparsa anche 30’ • NB: IMPORTANTI i rapporti tra durata, palinsesto e anche sceneggiatura Evoluzione delle serie • Anni ’60-fine anni ’80: gli elementi ricorrenti, e soprattutto i personaggi, sono immutabili nelle loro caratteristiche psicologiche e nelle relazioni tra di loro - Es. Oltre a Il tenente Colombo, Raidue 1977, Starsky e Hutch, Raidue 1979, Magnum P.I. - Sono “telefilm” girati e presentati in un meta-tempo e in un meta-luogo, dove ogni riferimento troppo puntuale era considerato un difetto, un danno alla vendibilità del prodotto • Negli ultimi 20 anni è cresciuto lo spazio dedicato all’evoluzione dei personaggi e delle loro relazioni

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• Es. ER medici in prima linea, Raidue 1996: le relazioni e i sentimenti divengono così importanti nell’economia narrativa dell’episodio da diventare preponderanti rispetto alle vicende professionali - Prodotti che vengono chiamati drama - Impianto corale e innovazioni nel ritmo e nello stile visivo ER: Medici in prima linea • (The X-Files) e E.R. (siamo negli anni 90) si impongono all’attenzione per la pregnanza dei propri mondi narrativi e l’originalità del proprio impianto stilistico • La complessità narrativa viene affiancata ad una continua ricerca anche dal punto di vista dell’immagine. • Proprio in quegli anni stava prendendo piede la reality tv, con la sua rincorsa al “realismo” • E.R. sostituisce le classiche riprese in interni, i dialoghi girati in campo/controcampo e i primi piani o i piani medi con più frenetiche inquadrature in steadycam, montaggio sincopato e stilemi propri della tv realtà. • Il pronto soccorso viene ripreso con uno stile realistico e spesso crudo, che cerca di restituire oltre che l’ovvia suspense anche una “autenticità” tale da favorire l’identificazione tra lo spettatore e il personaggio. • Fino a questo momento, la fiction televisiva aveva prediletto la forma dell’episodio autoconclusivo, che permetteva una visione meno fidelizzata e assidua • E.R. introduce una forte componente trasversale, sviluppando delle trame orizzontali molto più complesse, e modulando egregiamente le due dimensioni: simulatoria (del reale) e narrativa (del “come se”) • La serie si “serializza”: si parla infatti di SERIE SERIALIZZATE Serial - Formula narrativa aperta in cui la conclusione di ogni unità (puntata) rimanda necessariamente a quella successiva - il numero di puntate può variare, così come la loro durata - All’interno di questa categoria, i primi serial sono stati: la soap opera e la telenovela. Soap Opera • Nasce alla fine degli anni ’30 in radio ed è una derivazione diretta del feuilleton ottocentesco dal punto di vista: - della costruzione narrativa: idealmente non è prevista una conclusione, e - dei contenuti, e cioè degli intrecci sentimentali • Programmi fortemente legati agli stereotipi di genere del romanzo e fotoromanzo ‘rosa’ • Per riuscire a mantenere un ritmo produttivo elevato (una puntata al giorno) si riducono al minimo le riprese in esterni, le scene con molte comparse, i movimenti di macchina e le soluzioni di regia complesse. Ci si concentra sui primi piani • Prevalgono i dialoghi e le relazioni rispetto alle azioni • Con la soap appare evidente come nell’industria culturale si mescolino

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aspetto economico, produttivo, contenuti e pubblico: ognuno è insieme causa ed effetto del testo finale Telenovela • Genere per antonomasia della TV sudamericana • Si differenzia dalla soap per la presenza di un arco narrativo che prevede una fine, per quanto dilazionata (si arriva anche a 200 puntate di un’ora lorda) • Ma anche perché esiste un personaggio principale la cui vicenda si sviluppa lungo tutte le puntate, accompagnata da un numero variabile di sottotrame • Super-soap, e cioè serial destinati al Prime Time: Dallas (Raiuno 1981) e Dinasty (Rete4, 1982) Riassumendo: • serie: segmenti narrativi autoconclusivi senza sviluppo cronologico, con un ritorno ciclico del tempo) • serial o saghe: segmenti narrativi aperti, con uno sviluppo cronologico • Inizialmente nella tv americana: commedia e dramma come serie, melodrammi come serial (vedi le sitcom come serie e le soap come serial) • Poi serie e serial si avvicinano: Hill street giorno e notte e ER: nascita della serie serializzata • Ogni episodio mantiene una sua autonomia con una storia autoconclusiva (anthology plot), ma presenta una continuità narrativa interepisodica e una evoluzione cronologica attraverso alcune vicende spesso legate alle vite dei personaggi e che si prolungano per più episodi (running plot) • Running plot tradizionale (sui sentimenti dei personaggi) • Running plot stagionali (legati a un caso, un problema o un nemico che i personaggi devono affrontare per l’intera stagione) • Running plot interstagionali (richiami narrativi che si ripresentano da una stagione all’altra), fino ai running plot che occupano l’arco di tutte le stagioni • L’abbandono della chiusura narrativa di ogni segmento favorisce la complessità dei personaggi e una tematica ambigua • La narrazione fa propria la non chiusura delle soap e la adatta ad altri generi, e cioè la vecchia suddivisione tra serie e serial scompare quasi del tutto • Si parla di serie serializzate e serial, della soapizzazione del telefilm In Italia • L’arrivo dei serial – e il loro enorme successo -provocò un sussulto nella produzione europea • Crebbe il peso dei telefilm europei nella programmazione italiana, con prodotti – specialmente dalla Germania – di buona fattura ma certo non indimenticabili: L’ispettore Derrick • E anche la fiction italiana si mosse, puntando finalmente sulla lunga serialità affiancata alle tradizionali miniserie, utilizzando nella produzione società internazionali come Grundy ed Endemol, a cui dobbiamo le due principali soap italiane: Un posto al sole e Vivere

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• La televisione italiana ha poi prodotto numerose serie sempre più serializzate, vere e proprie saghe nazionali fortemente generaliste, tra cui - Montalbano (Rai 1), I Cesaroni (Canale 5), Don Matteo (Rai 1), La squadra (Rai 3), Carabinieri (Canale 5 e Rete 4). Menduni “Il tentativo era quello di raccontare un’Italia più dinamica, centrata su ambienti professionali in cui giovani protagonisti si immergevano in vari casi – uno alla volta, come vuole la serialità del prodotto – connessi alle tematiche sociali del loro settore di appartenenza (la medicina, l’ordine pubblico, il giornalismo, il commercio), mentre in forma ricorrente e trasversale affrontavano le difficoltà relazionali e i problemi esistenziali legati alla loro età e condizione, ai sentimenti e agli amori in difficile equilibrio con la loro attività.” Ci sono anche le sitcom • Sitcom (situation comedy): caso specifico di serie consolidatosi come sottogenere autonomo • Dura una mezz’ora lorda che prevede la presenza di: - personaggi fissi - una ambientazione standard (casa; bar o pub) - una, massimo due storie raccontate in ogni episodio, oltre alla prevalenza di contenuti umoristici • La sua sceneggiatura è normalmente strutturata in tre atti: - rottura dell’equilibrio, - reazione dei personaggi e tentativi di soluzione - ristabilimento dell’ordine - N.B. Schema narrativo semplificato • C’è solitamente un meccanismo umoristico di base (legato ai personaggi e alle loro caratteristiche più o meno “fisse” e stereotipiche) contenuto nell’idea stessa della sitcom - Arnold (Canale5, 1983) o Alf (Raidue, 1988) - Anche nelle sitcom c’è stata però una evoluzione, e cioè l’inserimento di rapporti interpersonali tra personaggi (Friends, Raitre 1997) e la trattazione di temi più complessi - Oppure più recentemente How I met your mother (CBS, 2005/2014) Qualità TV: le serie USA come genere • Definizione di Quality Tv: preciso e circoscritto stile della fiction americana emerso all’inizio degli anni Ottanta, diffusosi negli anni Novanta, e diventato la norma nel 2000. • Legata a doppio filo ai cambiamenti della Tv americana: alla Second Golden Age del telefilm Nascita della Quality TV • È il momento in cui il sistema televisivo americano si stratifica in due livelli ben distinti:

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- una televisione gratuita, espressione dei tre network Abc, Nbc, Cbs, cui si sarebbe poi aggiunto Fox (dal 1986) - una televisione a pagamento, trasportata nelle case degli utenti attraverso il cavo telefonico, pagata con una bolletta mensile come qualunque utenza, generalmente in una situazione di monopolio: un cable operator per ogni città, salvo le più grandi. • È il momento in cui i network devono fronteggiare la competizione di nuovi operatori: altri network nazionali come Fox (inaugurato nel 1986) e canali via cavo dalle crescenti ambizioni (Hbo inizia le trasmissioni nel 1972) • Questi propongono da subito linee editoriali e stili di racconto alternativi a quelli consolidati e ormai appannaggio delle reti generaliste • Tra le società che furono protagoniste della pay tv vi fu HBO • La sua formula vincente fu di farsi pagare per film recenti, in versione integrale, senza pubblicità, presentati insie...


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