Analisi del film \"La Finestra sul Cortile\" di Alfred Hitchcock PDF

Title Analisi del film \"La Finestra sul Cortile\" di Alfred Hitchcock
Course Linguaggi di cinema e TV
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
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Analisi completa e dettagliata del film "la finestra sul cortile" di Alfred Hitchcock...


Description

LA FINESTRA SUL CORTILE (1954) - “REAR WINDOW”

- Temi: formazione di una COPPIA (formazione ed eventuale disfacimento, in questo film è molto evidente) VOYEURISMO (osserva ciò che ha di fronte a casa sua), duplicità figura femminile, patologie (immobilità fisica) e perversione, matrimonio, amore e animali (cagnolino indifeso ucciso da Thorwald) - Elementi chiave  finestra che diventa anche protagonista e titolo del film, lui guarda attraverso una finestra ma dentro una cornice (=La donna che visse due volte). Sguardo, amore. - Tema della coppia importante perché il protagonista davanti a lui vede azioni che illustrano il problema dell’amore e del matrimonio - Tutte le storie sul cortile sono accomunate dall’AMORE - Disturbo della percezione dovuto alla pioggia e al flash - Presenza poliziotto - Suspense - CAMEO di Hitchcock  si trova nella stanza del compositore In seguito a un incidente sul lavoro, il fotoreporter L.B. Jeff Jefferies, si ritrova obbligato a stare in casa su una sedia a rotelle e a trascorrere un lungo periodo in immobilità. Le uniche distrazioni che vive in questa reclusione forzata sono le visite di Lisa Freemont, una bellissima ragazza innamorata di lui, le chiacchiere con Stella, l’infermiera che lo assiste, e l’osservazione quasi ossessiva delle vite dei suoi vicini, che lui spia attraverso la finestra che dà sul cortile. L’oggetto principale delle sue attenzioni è un certo Lars Thorwald, l’uomo, che fa il commesso viaggiatore vendendo bigiotteria, vive con una moglie noiosa e malata. Durante una notte Jefferies sente un urlo femminile provenire da una delle case di fronte e nei giorni seguenti vede il commesso armeggiare con una valigia d’alluminio e fare avanti e indietro dalla sua casa. Da quella notte in poi il fotoreporter realizza che nella casa non ci sono più tracce della presenza della moglie di Thorwald, mentre gli altri vicini dicono che sia partita. Jeff, improvvisatosi detective dilettante, teme che ci sia stato un omicidio. Jefferies cerca di convincere a indagare un suo amico poliziotto, ma lui non gli crede e questo porterà il reporter a iniziare una serie di indagini condotte con l’ausilio di un binocolo della sua fedele macchina fotografica, di Lisa e Stella. Le due appoggiano l'uomo nei suoi sospetti al punto da andare da sole nella casa del sospettato per ricavare qualche indizio della sua colpevolezza. In questa occasione la dolce Lisa si rivelerà una perfetta compagna per Jeff. Queste indagini purtroppo provocheranno una reazione da parte di Thorwald e porteranno il fotografo a rischiare la vita e a tornare a guardare dalla finestra… questa volta con due gambe fratturate.

PERSONAGGI - jeff - lisa - stella - detective Doyle - Signor Thorwald Tratto da un Noir di Cornell Woolrich e anche per l’omicidio Hitchcock si ispira a due fatti di cronaca realmente accaduti in Inghilterra, il “Caso Patrick Mahon” e il “CasoCrippen”. Metafora del MATRIMONIO e delle varie maniere in cui può articolarsi (la coppia) Vi sono tantissimi episodi di ciò che può diventare il matrimonio nel corso degli anni. Film del 54  salto in avanti, siamo prima di psycho. Il film più teorico di Hitchcock; riflette sul suo cinema, sulla sua visione e sul grande tema dello sguardo: cosa significa guardare. Il protagonista è una metafora vivente dello spettatore  osserva tanti schermi dentro i quali scorre la vita. Ipomotricità (è fermo, mobilità ferma), corrisponde a iper attenzione. “assorbe tutto dagli occhi e nulla dal corpo.” L’iperattezione vigile di Jeff è inversamente proporzionale alla sua possibilità di muoversi. Narratore = macchina da presa In questo film l’IMPOTENZA a muoversi rappresenta LA PATOLOGIA Mentre il VOYEURISMO rappresenta la PERVERSIONE FINESTRA: luogo simbolo diventa stavolta protagonista. Da subito distinzione da finestra (quella da cui lui guarda, centrifuga, la attraversi e vai fuori uscendo dal tuo centro) a cornici (centripeta, lo sguardo converge all’interno, chiusa, tutte le finestre viste all’inizio). La finestra che dà sul cortile può essere vista quindi come uno schermo cinematografico (e questo viene confermato dalla sua forma rettangolare e lunga, anziché stretta ed alta come le più comuni finestre), dunque uno schermo dal quale lo spettatore Jeff guarda il suo film, o meglio i suoi film, nei diversi altri schermi rappresentati dalle finestre del palazzo di fronte. In questo modo Hitchcock anticipa anche la nascita dello split screen, tecnica con la quale lo schermo cinematografico o anche televisivo viene letteralmente diviso in più finestre per permettere allo spettatore divedere diverse scene contemporaneamente e quindi favorendo la sua interattività. In un gioco di schermi, dunque, o di finestre se si preferisce, lo spettatore del film non può che identificarsi con il protagonista Jeff, a sua volta spettatore di più film. Lo sguardo punto su diverse cornici, non finestre. Lui guarda da una finestra, quelle verso cui guarda sono cornici. La finestra è uno spazio che tu attraversi per guardare attraverso, fuori e oltre, invece la cornice attira lo sguardo verso di sé, dentro. Jeff osserva delle cornici di spazi. Trasportando il tutto sul piano del voyeur la finestra di Jeff può essere vista anche come una porta “chiusa” il cui buco della serratura è costituito dal binocolo del protagonista, che, proprio come il buco gli permette di vedere nei minimi particolari le cose che accadono negli appartamenti di fronte senza essere visto. Questo però fino a un certo punto, fino al momento in cui Lars Thorwald, l’assassino, ricambia il suo sguardo e si accorge diessere guardato. In quel momento si ha l’interruzione del piacere

voyeuristico e viene scatenato un sentimento di terrore perché il fatto di essere visto dall’attore del suo film per lo spettatore Jeff significa che l’oggetto guardato adesso, e mai prima, ha la possibilità di annullare la distanza, scavalcando l’inquadratura e andando ad ucciderlo. Quando Thorwald arriva in casa sua, il buio della stanza ci suggerisce che quella simboleggia la sala cinematografica, e non è un caso che il nostro Jeff si difenda abbagliandolo con dei colpi di flash, proprio perché il suo sguardo ricambiato è l’unica cosa che gli ha consentito di entrare in casa di Jeff. Il finale ironico, con adesso non una ma ben due gambe ingessate, ci dice che Jeff, nonostante abbia imparato la lezione, non smetterà di guardare e fotografare ma continuerà ad essere ancora metafora dello spettatore cinematografico. Infine scende il sipario sulla finestra-schermo suggerendo che lo spettacolo è finito.

La struttura del film si basa sulla ripetizione, il protagonista, un reporter fotografo, è immobilizzato a casa su una sedia a rotelle con una gamba ingessata. Per passare il tempo Jeff osserva il comportamento dei vicini che abitano di fronte. Le panoramiche filmate dalla finestra non sempre coincidono con lo sguardo del protagonista ma con quello del regista. Con questo film Hitchcock approfondisce la riflessione sui temi della messa in scena, della visione spettacolare, attraverso la quale Jeff osserva altri uomini in carne ed ossa per trarne emozioni, e dell’unità di luogo teatrale data dalla soggettività del protagonista.

Inizio film: Titoli di testo : persiane che si alzano , tipo scena teatrale che si apre. Elemento scenico legato al teatro è anche l’uso delle tende che fungono da sipario, ma anche come linea di confine tra ciò che si può vedere, ciò che si può intravedere e ciò che non si può vedere affatto. L’incipit è dato da una finestra, divisa in 3 parti con le tendine abbassate. Poi, una alla volta si alzano le tendine, la cinepresa oltrepassa una soglia (finestra) con un movimento opposto rispetto a quello di psycho (passaggio esterno da luce a buio). Invece qui dall’ interno va all’esterno, si ha una soggettiva senza soggetto (come nell’inizio di Psycho) che corrisponde allo sguardo del regista. Lunga panoramica. Dopo una prima panoramica sul cortile addormentato viene mostrato il volto di Jeff che suda e poi, grazie ad un piano sequenza, si comincia a vedere cosa succede nelle altre case. Grazie a visuale si vede termometro che indica la giornata veramente caldissima. Si torna nell’appartamento del protagonista, viene mostrato il suo volto, la sua gamba ingessata, su un tavolo si vede una macchina fotografica rotta, sul muro ci sono delle foto di automobili da corsa che si capovolgono e infine si vede una pila di riviste. Anche solo grazie a questo primo movimento di macchina si capisce dove siamo, chi è il personaggio, quale è il suo mestiere e cosa gli è capitato. Abbiamo visto per la prima volta lo sguardo del nostro protagonista, si alternano soggettive e oggettive.  Hitchcock fa parlare le immagini invece delle parole. Cosa vede Jeff dalla finestra Il protagonista è seduto ed è quindi attiva in lui l’iperattività della mente contrastata dall’immobilità del corpo. È solo grazie allo sguardo che riesce a spiare continuamente la vita degli altri vicini. Dall’altra parte del cortile ha di fronte ogni possibile comportamento umano, vede molte storie divere le quali hanno tutte un punto in comune, l’amore. Le inquadrature cambiano e diventano frontali quando ci sono i personaggi nel cortile, non sono soggettive. (C’è una vasta pluralità di sguardi).

Il suo problema è che non ha voglia di sposare Lisa e dalla finestra vede solo delle azioni che illustrano il problema dell’amore e del matrimonio: - Cuore Solitario è una donna senza marito né amante, per esempio, organizza una cena teatralizzando l’attesa di qualcuno che non c’è e durante quell’episodio (  personaggio assente), nonostante Jeff sia in compagnia di Lisa e abbia del buon vino brinda a distanza con Cuore Solitario. Questo è ciò che viene chiamato coinvolgimento dello spettatore, il quale cerca di interagire emotivamente. Lei Vorrebbe che lei non fosse sola e quindi brinda con lei. Parallelismo e antitesi. Una sera la donna porta a casa un uomo che ha incontrato in un locale vicino a casa ma lo caccia quasi subito. - I giovani sposi fanno l’amore tutto il giorno - Il musicista scapolo si ubriaca ed è proprio nel suo appartamento che compare il cameo di Hitchcock nello studio del pianista che regola l’orologio, quasi rappresentazione del suo stato di regista che controlla i tempi. - La piccola ballerina è come un’ape regina ed è, contrariamente a Cuore Solitario, desiderata da tutti gli uomini - La coppia senza bambini ha riversato tutto il suo affetto su un cagnolino - La coppia sposata litiga sempre più violentemente fino alla scomparsa misteriosa della donna Jeff è immobilizzato a causa del gesso mentre Lisa può muoversi liberamente, dall’altra parte del cortile, la moglie della coppia sposata è costretta a letto dalla sua malattia mentre il marito va e viene liberamente. Il personaggio noi lo conosciamo in una zona all’interno dell’appartamento (non verso l’esterno, non verso la finestra)  no sguardo del protagonista che ce lo fa vedere, hitchcock crea una postazione, da cui 1) noi vediamo con lui (in soggettiva) 2) altre volte in cui noi guardiamo fuori ma mentre il personaggio non guarda 3) La terza visuale è lui che guarda fuori e noi guardiamo con lui (non soggettiva) Opera allo sguardo del protagonista mentre è seduto ed alterna oggettive su di lui e soggettive verso l’asse che sta guardando. Finestra e cornice Quella da lui guardata è una finestra quello che sono gli spazi guardati è una cornice (finestra si guarda attraverso e si vede oltre e cornice è dove è attirato lo sguardo). Molte persone che commentano affare degli altri con scene viste in una soggettiva che non è quella del protagonista (non può fisicamente essere una sua soggettiva) Sguardi di ogni tipo  Del regista, personaggi ecc La pena per i guardoni è 6 mesi, una volta era “cavavano gli occhi” -

STELLA = Infermiera assicurazioni che rimprovera continuamente il protagonista per il suo voyeurismo (guardare fuori). Ha interazioni fisiche con Jeff (cura il suo corpo). “L’intelligenza ha rovinato il genere umano” (stella dice per sottolineare la brutta evoluzione del genere umano). Stella si prende cura del suo corpo e lo incita al matrimonio. Alla fine del dialogo lui che non si vuole sposare vede in una finestra una coppia appena sposata che entra nella nuova casa. La graffiante ironia di stella accentua il fatto di essere una figura materna e figuratoria, è portatrice del pensiero comune in contrapposizione

all’istanza intellettualista. Quindi è contraria alla sua visione progressista di coppia. Ha una funzione incitatrice e normativa, dice sempre ciò che dovrebbe fare lui, ciò che è giusto e sbagliato. Stella modificherà poi la sua opinione sull’atto voyeuristico. Guardare un film non è un atto solitario ma spesso un atto dialogico, Jeff si fa raccontare da Stella ciò che è successo mentre lui non guardava. LISA è innamorata di Jeff ma non ha interazioni fisiche con il protagonista (a parte un bacio con un’inquadratura strettissima). Ingresso in scena di Lisa è CENTRALE. Il protagonista si rapporta con un partner che non c’è (La ragazza con cui brinda guardando fuori la finestra, facendo finta di essere li con lei). Lisa entra in scena come un’ombra che tende ad oscurare il protagonista mentre lei è solare, radiosa, luminosa. Bacio molto ravvicinato. Lei rappresenta la vita (vuole vivere, festeggiare ecc) Jeff è lo spettatore che guarda al buio, come lo spettatore cinematografico. E lei che rappresenta la vita che irrompe nel luogo cinematografico, il primo atto che fa è quello di riportare la luce. Gesto che verrà ripetuto lungo il film, Lisa cerca di accendere le luci per riportare lo sguardo di Jeff da fuori a dentro, dalle storie altrui alla loro stessa vita. Dettagli che accrescono la metafora di H. Lui vuole guardare, lei vuole vivere la vita tra loro due e lui vuole vedere quella degli altri. Lisa prepara questa cena e jeff sembra del tutto disinteressato (mentre a stella aveva fatto fare un panino) Movimento a stringere dalla mezza figura al primo piano di Lisa segna il cambiamento del comportamento di Lisa, anche lei comincia ad essere spettatrice condivide la sua perversione. Lei diventa a sua volta voyeur. Lisa e Jeff parlano e fanno riferimento a dei testi gialli, fa riferimenti ipertestuali all’interno del suo cinema quello del lato della suspense. Inserisce degli elementi appartenenti al genere del film. Lisa diventa attrice dell’oggetto scopico di Jeff.C ‘è un primo piano su Jeff quando Lisa inizia a aiutarlo, lui si innamora di lei, quando lei diventa un personaggio di ciò che lui sta guardando, inizia a temere per lei. C’è un cambio di atteggiamento di entrambe le donne. Stella ha un atteggiamento negativo ma sempre meno e Lisa cambia completamente il suo atteggiamento. -

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Il protagonista vuole guardare e vedere le vite degli altri. Jeff si ritira nell’ombra per non farsi vedere (tipico del guardone). La sua curiosità è tale che comincia a usare delle protesi visive per vedere meglio. Il nostro sguardo coincide con il suo quando c’è un’intensificazione del desiderio della visione scopica. Musiche Extra diegetiche e poi dopo cambiano in diegetiche (all’interno dello scenario). Camera da letto (altro luogo di avvenimento di azioni). Spesso utilizzata per vari episodi. Il protagonista non ha una camera da letto vera e propria vive in una stanza dove dorme, mangia ecc. A H. interessano non tanto i fatti ma il modo in cui questi vengono rappresentati. Utilizza elementi per aumentare le emozioni dello spettatore.

Due metafore  cinema (ogni vicenda può essere attribuita a diversi generi di film a sé) Matrimonio (varie modalità di coppie). Nelle finestre ci sono varie modalità di coppie e ci sono storie che si declinano ognuna in un preciso genere cinematografico. Ad esempio, i due che dormono sul soffitto che richiamano un po’ delle gag mute del cinema comico. Il thriller si vede quando l’uomo esce di casa e ritorna con una

valigia. La storia della ballerina è una commedia romantica sofisticata. Ogni storia d’amore viene declinata in un genere cinematografico, le due metafore quindi si fondono. Jeff vede a tratti, frammenti. Vede qualcosa ma poi per vari motivi non li vede più (come noi in un film non vediamo tutto quello che succede a tutti nella storia ma ci immaginiamo delle parti con cui cucire assieme i pezzi che si vedono nell’inquadratura). Paragone con protagonista e pianista in cui inizialmente il pianista non riesce a concludere il suo pezzo ma alla fine si (come il protagonista con Lisa). Gli spazi e luoghi vengono rotti solo dall’apertura che sfonda verso la strada, cioè il luogo di apertura verso l’universo diegetico, New York, la vita. La condizione dello spettatore e di Jeff, rafforza la nostra condizione, vede e non vede, non può vedere tutto ciò che fanno i personaggi, vediamo pezzi della storia dei personaggi. Noi operiamo continuamente per ipotesi e mosse interpretative cercando di unire tutto ciò che ci viene mostrato. Deve ipotizzare. Il film racconta le mosse interpretative del protagonista circa le mosse del contenuto di ciò che vede cercando di dare delle interpretazioni a ciò che vede. È una sorta di detective, deve cercare di dare un senso a ciò che sta osservando. Primo Piano su LISA mostra il cambiamento della storia. Anche lei inizia ad essere intrigata da ciò che accade fuori Ossessione visiva tale che il protagonista utilizza binocolo e teleobiettivo poi per entrare ancora di più nell’intimità, nel privato dei personaggi. Lo spettatore ha le stesse informazioni dei personaggi.

L’OMICIDIO Una sera, quando fuori è tutto buio e le luci sono spente, da un appartamento, non si sa quale, proviene un urlo. Jeff, in quel momento vive in una condizione di ipereccitazione visiva perché non può vedere. Spesso si addormenta e Hitchcock insiste sulla sua condizione di dormi veglia. Tra una scena e l’altra Hitchcock gioca sui contrasti su calore e umidità, luce e buio. L’unico punto del cortile in cui c’è luce (grazie ad un lampione) è l’unico dal quale Jeff può vedere oltre, è il punto che da l’accesso all’altrove. L’occhio è portato a guardare dove c’è la luce, dove c’è qualcosa di ben visibile, nel punto di fuga prospettico. Da quello scorcio della strada Jeff riesce a vedere un uomo con un cappello che, sotto la pioggia, di notte, entra ed esce continuamente con una valigia. Viene applicata una drammaturgia della ripetizione, infatti si continua a vedere l’uomo con la valigia, dentro alla quale, però, non possiamo vedere che cosa si trovi. Il protagonista comincia però ad avere qualche sospetto riguardo quello che potrebbe essere successo in quell’appartamento ma nessuno inizialmente crede ai suoi sospetti. L’ultima volta l’uomo esce di casa con una donna ma Jeff non lo nota perché si è addormentato. Jeff comincia ad utilizzare degli strumenti di potenziamento ottici, delle protesi visive che gli permettono di vedere meglio, per realizzare le soggettive vengono quindi utilizzate delle mascherine. Secondo Hitchcock è fondamentale che i personaggi si servano degli strumenti legati alla propria personalità e al luogo in cui si trovano. Jeff osserva continuamente le vite degli altri ma non tollera l’idea di essere guardato, questo è un atteggiamento tipico del VOYEUR, infatti lo sguardo voyeurista non tollera reciprocità.

Le persone che lui osserva vengono inquadrate in primo piano solo quando egli si serve del teleobbiettivo per vedere meglio. Soggettiva con il mascherino che ci fa capire che stiamo vedendo esattamente ciò che sta vedendo lui. Jeff si trova in compagnia di Lisa che si avvicina al suo volto senza ricevere particolare interesse. Lisa, però, poi, si lascia coinvolgere nella narrazione di lui e quindi il gioco di fruizione voyeuristica comincia a riguardare anche lei. Dopo aver coinvolto sia Lisa che Stella, Jeff ci prova anche con l’amico detective, il quale, però, rimane molto scettico. Lisa paragona sé stessa e il suo fidanzato a dei vampiri che vivono al buio e succhiano il sangue degli altri, analogamente loro “succhiano” la vita delle altre persone. L’assenza della donna è un vuoto che va colmato e lui cerca di ricreare ciò che è successo per capire il perché di questo vuoto. (Cosetta Saba)Lei gli chiede di rac...


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