Antigone - Riassunto di ogni capitolo più descrizione dei personaggi. PDF

Title Antigone - Riassunto di ogni capitolo più descrizione dei personaggi.
Author Eliana Girola
Course Filosofia morale
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
Pages 4
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Summary

Riassunto di ogni capitolo più descrizione dei personaggi....


Description

SOFOCLE

ANTIGONE PERSONAGGI 



    

Antigone: protagonista della tragedia; figlia di Edipo e Giocasta, sorella di Ismene, POLINICE ed Etèocle. Dopo aver disobbedito al decreto del re Creonte, fu murata viva in una grotta e quando il re tornò per liberarla la trovò morta suicidata. Ismene: sorella di Antigone; è l’opposto della sorella, è un personaggio mite e timoroso. Disposta a morire insieme alla sorella, una volta scoperta, ma ella rifiuta forse delusa perché in principio Ismene si era rifiutata di aiutare Antigone a seppellire il corpo del fratello. Creonte: nuovo re di Tebe, destinato a scontrarsi con Antigone Tiresia: vecchio indovino. Euridice: moglie di Creonte. Si suicida dopo la morte del figlio. Emone: figlio di Creonte; si suicida dopo aver saputo della morte di Antigone. Coro di vecchi: comunità che parla per bocca del coro.

PROLOGO Antigone incontra la sorella Ismene per dirle che Creonte ha decretato che uno solo dei loro fratelli verrà sepolto, Eteocle, mentre Polinice non essendo degno non potrà essere nemmeno pianto ma lasciato come banchetto per gli uccelli, chi disobbedisce a tale ordine verrà ucciso. Antigone spiega alla sorella la sua intenzione di seppellire Polinice andando conto gli ordini del sovrano. Ismene, avendo paura, preferisce non seguire la sorella che ne rimane delusa. Antigone al contrario si dimostra disposta a morire pur di dare degna sepoltura al fratello. Ismene preoccupata per lei le raccomanda di fare molta attenzione e di non farsi scoprire.

PARODO Il coro racconta di come Polinice, aiutato dalla città di Argo, abbia attaccato Tebe sua vecchia patria, per impadronirsi del trono. Alla fine della battaglia erano rimasti solo i due fratelli ( Polinice ed Eteocle), che aizzando l’uno contro l’altro le loro lance, si uccisero a vicenda. Tebe ne esce vittoriosa e Creonte viene incoronato re. PRIMO EPISODIO (pag.9) Creonte appena salito al trono testimonia la sua lealtà alla patria e chiunque cerchi di tradirla o danneggiarla non verrà accettato. Inseguito emana due decreti: il primo dice che Eteocle, morto valorosamente per servire la patria, venga sepolto con tutti gli onori dovuti; il secondo invece riguarda Polinice che avendo provato ad attaccare la città non ha diritto ad alcun onore e anzi non dovrà ne essere pianto ne sepolto ma lasciato come banchetto per gli animali. Afferma in oltre, con testimone il coro/comunità, che chiunque proverà a disobbedire verrà condannato a morte. Successivamente irrompe una guardia sostenendo che il corpo è stato seppellito da qualcuno. Scartata l’idea che fosse un segno divino, Creonte si domanda se non sia stato qualcuno che mal sopporta il suo potere a pagare le guardie per seppellire il corpo; ordina così ai soldati di trovare il colpevole o a pagare saranno loro.

PRIMO STASMO Il coro loda l’uomo e le sue abilità che però non possono nulla contro la morte. Un uomo che crea, inventa sia in bene che in male, se però compie azioni malvagie viene allontanato. Infine il coro si chiede se sia proprio Antigone colei che viene portata via a forza. SECONDO EPISODIO (pag.14) Le guardie arrestano Antigone mentre cerca di ricoprire il sepolcro del fratello scoperto da una folata di vento. Lei confessa ciò che ha fatto e non lo rimpiange sostenendo anzi di non aver infranto nessuna legge perché essa non proveniva dagli dei. Antigone sostiene inoltre che morire è cosa da nulla in confronto a lasciar insepolti i propri cari. Creonte alla fine accusa del fatto sia Antigone che Ismene; Antigone di rimando accusa Creonte di essere un tiranno ed è per paura quindi che le persone non dicono mai ciò che pensano veramente. Allora Creonte incolpa Antigone di preferire il fratello “malvagio”, che ha dichiarato guerra alla sua stessa terra, all’altro che invece ha dato la vita per salvare Tebe.

Nel frattempo entra Ismene la quale si accusa insieme alla sorella del fatto, ma essa la respinge (forse per salvarla o forse delusa perché in precedenza aveva rifiutato di aiutarla ). Ismene e il coro cercano di perorare la causa di Antigone ricordando a Creonte che il figlio Emone è innamorato di lei, ma Creonte dichiara che ormai Antigone è condannata ed Emone si troverà un'altra compagna.

SECONDO STASMO Il coro invoca Zeus e ne illustra tutta la sua magnificenza. Viene detto come i mortali con la grandezza ricevano anche la sofferenza. Si conclude con Emone preoccupato per la sorte di Antigone. TERZO EPISODIO (pag.20) Entra Emone il quale anche se preoccupato per Antigone non può che sottostare al volere paterno. Il figlio implora il padre di ascoltare altre voci non solo la sua, in quanto il popolo considera Antigone nel giusto e spera che si salvi. Creonte saldo sulle sue convinzioni minaccia Emone di uccidere Antigone davanti ai suoi occhi, così il giovane adirato con il padre fugge via. Una volta uscito il figlio Creonte da l’ordine di imprigionare Antigone in una caverna.

TERZO STASMO Il coro racconta di come Eros abbia il potere di rendere folle chiunque venga colpito dalla sua energia. QUARTO EPISODIO (pag.24) Antigone e il coro parlano della sorte della giovane mentre si dirigono verso la sua ultima dimora; riflettono su ciò che è stata la sua vita, piena di disgrazie ( dai genitori alla morte dei fratelli) e di un destino sfortunato che la conduce verso la morte ancor prima di aver conosciuto il matrimonio. Creonte ordina di rinchiudere la nipote in una grotta in modo che muoia sola e lontana da tutti. Antigone ripensa a ciò che ha fatto non trovando nelle sue azioni nulla di sbagliato; medita su ciò che l’aspetta, l’isolamento che d’ora in avanti sarà la sua vita.

QUARTO STASMO Il coro paragona la sorte da reclusa di Antigone con altri personaggi mitologici che hanno avuto il medesimo destino: Danae, Licurgo e i figli di Cleopatra. QUINTO EPISODIO (pag.28) Tiresia informa Creonte che a causa sua la città è malata, per via di ciò che ha fatto al corpo di Polinice lasciandolo insepolto e come cibo per gli animali; a causa delle sue scelte gli dei non accettano più sacrifici e preghiere da parte dei mortali. L’indovino cerca di far capire a Creonte che è arrivato il momento di seppellire Polinice in quanto è inutile infierire su un uomo morto, ma il tiranno non vuole sentir ragione e si rifiuta nuovamente di seppellire il corpo del nipote. Prima di andarsene Tiresia profetizza l’arrivo delle Erinni ( personificazione femminile della vendetta soprattutto nei confronti di chi colpisce la propria famiglia ), le quali gli faranno visita per restituirgli tutto il male che ha fatto.

Creonte, sconvolto da ciò che l’indovino gli ha predetto, ascolta finalmente ciò che il coro gli ha suggerito e cambiando il suo pensiero corre in tutta fretta nel luogo in cui ha rinchiuso Antigone per liberarla.

QUINTO STASMO Il coro invoca il dio Dioniso affinchè protegga la città, a lui prediletta, in questo momento di difficoltà.

ESODO Un messaggero giunge per annunciare a tutti la morte di Emone. Nel frattempo arriva Euridice, madre di Emone, la quale vuole sapere ciò che è successo. Il messaggero racconta alla sua signora di come una volta arrivato sull'altura insieme a Creonte, per concedere finalmente riposo al corpo di Polinice, abbiano sentito provenire dalla grotta in cui era rinchiusa la nipote dei lamenti. Così Creonte ordinò ai suoi servi dei entrare; essi si trovarono difronte una scena terribile, Antigone si era impiccata ed Emone piangendo la stringeva a se. Quando poi il sovrano entrò, il figlio gli si scagliò addosso con la sua spada tentando di ucciderlo. Fallito il tentativo Emone rivolse la spada contro se stesso morendo abbracciato alla sua amata Antigone. Udite le terribili notizie Euridice rientrò a palazzo; nel frattempo Creonte tornò con in braccio il corpo del figlio ed apprese che anche la moglie, a causa del dolore, si era tolta la vita. Creonte solo alla fine capisce le scelte sbagliate che ha fatto e rimpiangendole prega la morte di raggiungerlo presto....


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