Antonio Machado A orillas del Duero Por tierras de España LT0011 PDF

Title Antonio Machado A orillas del Duero Por tierras de España LT0011
Course Lingue, civiltà e scienze del linguaggio
Institution Università Ca' Foscari Venezia
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Letteratura spagnola 1...


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ANTONIO MACHADO Nasce a Siviglia nel 1875; la famiglia si sposta a Madrid quando lui ha 8 anni (nel 1888). Di formazione liberale, negli anni della giovinezza frequenta i circoli di artisti e scrittori della capitale. Nel 1907, all’età di 32 anni, a causa del suo lavoro di insegnante si trasferisce a Soria e qui sposa Leonor che allora aveva 16 anni. Nel 1910 i due si spostano a Parigi, dove lei si ammala gravemente; Leonor morirà nel 1912. Machado lascia Soria e esercita la sua professione nelle province di Baeza, Segovia e Madrid. Sostenitore della Repubblica, nel gennaio del 1939 riesce a fuggire in Francia, morendo appena di là del confine, a Collioure. Originalmente liberale progressista, in seguito – grazie al contatto con le ineguaglianze sociali della provincia spagnola dell’epoca – radicalizza le sue posizioni arrivando a un atteggiamento rivoluzionario che confermerà fino all’ultimo. Intellettuale della Generación del ’98, è soprattutto un poeta, ma scrive anche prosa e articoli di opinione. Gli inizi – Soledades, pubblicato per la prima volta nel 1903 e poi, in 2ª edizione ampliata, nel 1907 con il titolo di Soledades, Galerías y otros poemas – s’inseriscono, per temi e stile, nell’intimismo modernista; «los universales del sentimiento»: il tempo, la morte, Dio; la condizione umana; ancora nell’ambito di una poesia simbolista (Rubén Darío, tra tardo romanticismo e simbolismo francese). Più avanti, va verso una «palabra esencial en el tiempo», dove la poesia è legata alle circostanze storiche e alla vita dell’uomo. Il suo linguaggio poetico procede verso la depurazione. È il caso di Campos de Castilla, pubblicato nel 1912. Machado scrive in contatto diretto con la terra castigliana e tra i temi appaiono il paesaggio e la gente di Soria, oltre alle meditazioni sulla realtà spagnola. La descrizione del paesaggio castigliano si sovrappone al sentire dello scrittore e l’atteggiamento lirico mi mescola alla denuncia dell’arretratezza e la povertà della terra di cui scrive (e poi, per estensione, di tutta la Spagna): critica sociale. Sulla scia delle Leyendas di Bécquer, si situa il lungo poema (romance) intitolato La tierra de Alvargonzález. «Nel 1917 avvenne l’incontro con García Lorca; Federico faceva parte della comitiva di alunni che Martín Domínguez Berrueta, professore di storia dell’arte dell’Università di Granada, guidava in uno dei soliti viaggi di studio per la Castiglia, León, Galizia e Andalusia. Sostarono in Baeza, nel cui Casino si celebrò un «acto» in onore degli ospiti: Lorca udì dalla viva voce di don Antonio La tierra de Alvargonzález (che dovette influire sul Romancero gitano) e suonò al piano tra le altre musiche La vida breve che Falla aveva ambientato a Granada senza averla mai visitata» (Macrì, 1994: 17-18). La prosa di Machado è raccolta nel libro intitolato Juan de Mairena (1934-1939), il nome dell’eteronimo che l’autore aveva creato per scrivere – in modo anche frammentario – di poesia, filosofia, politica, tematiche sociali, ecc. Dopo la sua morte, per il suo impegno politico e i suoi versi dedicati alla terra castigliana, Antonio Machado viene considerato un poeta «civico»....


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