El limonero lánguido suspende – Antonio Machado PDF

Title El limonero lánguido suspende – Antonio Machado
Course letteratura spagnola
Institution Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
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Summary

El limonero lánguido suspende – Antonio Machadohiara, quasi di primaveraV. 6 tarde sostanivo che può indicare sia il pomeriggio che la sera. Nei poei modernisi, però, una delle collocazioni cronologiche preferite è quella del crepuscolo. Quindi questo ci farebbe prediligere l’opzione per la quale ta...


Description

El limonero lánguido suspende – Antonio Machado

El limonero lánguido suspende una pálida rama polvorienta sobre el encanto de la fuente limpia, y allá en el fondo sueñan los frutos de oro… Enj.

VERSO PARTIDO

Es una tarde clara, casi de primavera; tibia tarde de marzo, que al hálito de abril cercano lleva; y estoy solo, en el patio silencioso, buscando una ilusión cándida y vieja: alguna sombra sobre el blanco muro, algún recuerdo, en el pretil de piedra de la fuente dormido, o, en el aire, algún vagar de túnica ligera.

Languido il limone tiene sospeso un pallido ramo polveroso sull'incanto della fonte limpida, e lì sul fondo sognano i frutti d'oro...

*

DOMINANO GLI ELEMNTI IRRAZIONALI

È una sera chiara, quasi di primavera, mite (tiepida) sera di marzo, che nasce al soffio prossimo d'aprile; me ne sto solo nel patio in silenzio cercando quella illusione candida e antica: qualche ombra sul muro bianco, qualche ricordo, sul parapetto di pietra della fonte addormentato, o, nell'aria, qualche vagare di tunica leggera.

En el ambiente de la tarde flota ese aroma de ausencia que dice al alma luminosa: nunca, y al corazón: espera. Ese aroma que evoca los fantasmas de las fragancias vírgenes y muertas.

Nel clima della sera aleggia (fluttua) quell'aroma di assenza, che dice all'anima luminosa: mai, e al cuore: spera. Questo aroma che evoca i fantasmi delle fragranze vergini e morte.

Sí, te recuerdo, tarde alegre y clara, casi de primavera, tarde sin flores, cuando me traías el buen perfume de la hierbabuena, SINESTESIA y de la buena albahaca, que tenía mi madre en sus macetas.

Sì, ti ricordo, sera allegra e chiara, quasi di primavera, sera senza fiori, quando mi portavi il profumo intenso della menta, e del buon basilico, che mia madre aveva nei suoi vasi.

Que tú me viste hundir mis manos puras en el agua serena, para alcanzar los frutos encantados que hoy en el fondo de la fuente sueñan… Sí, te conozco, tarde alegre y clara, casi de primavera.

Tu mi vedesti immergere le mani pure nell’acqua serena per cogliere i frutti incantati che oggi sognano in fondo alla fonte... Sì, ti conosco, sera allegra e chiara, quasi di primavera.

V. 6 tarde sostantivo che può indicare sia il pomeriggio che la sera. Nei poeti modernisti, però, una delle collocazioni cronologiche preferite è quella del crepuscolo. Quindi questo ci farebbe prediligere l’opzione per la quale tarde starebbe a significare sera.

Questa poesia è tratta dalla raccolta intitolata Soledades 1899-1907. La gestazione di questa raccolta di poesie è stata molto lunga perché la prima edizione di Soledades esce nel 1899. Il titolo sarà maneggiato nel corso degli anni da Machado, fino ad arrivare all’edizione definitiva Soledades, Galerias y otros poemas (1907). Il titolo ci rimanda al poema Soledades di Gongora (poeta barocco spagnolo, che dava importanza al significante rispetto al significato, nella sua poesia c’era il culto della parola, della musicalità del verso. Il titolo del poema andava a coincidere in parte con l’oggetto della poesia ovvero il pellegrino che si muoveva nella selva e la selva per antonomasia è un posto dove si sta soli e per questo motivo rimanda anche alla forma metrica utilizzata ovvero la SILVA GONGORINA). Soledades rimanda un po’ a quell’idea del poeta modernista con i suoi tormenti, con la sua ricerca della solitudine e anche di un certo registro della poesia. Altro riferimento con Gongora: LA FORMA METRICA. La poesia di Machado è formata da endecasillabi e settenari. Il primo è di arte mayor e il secondo di arte menor. Questa combinazione la troviamo nella silva ma anche nella lira garcilasiana, infatti la silva è a base lira, che Garcilaso prende dal poeta Bernardo Tasso in quanto entra in contatto con la poesia italiana. I poeti italiani, particolarmente Tasso, traducono il tetrastico oraziano attraverso la lira garcilasiana. In Garcilaso gli endecasillabi e i settenari hanno una rima consonante e anche nella silva gongorina dove però la situazione è più fluida perché ci può essere una consonanza ma non è obbligatoria, è molto più facile che ci sia l’assonanza, mentre nella lira la presenza di due rime consonanti è assolutamente rispettata, altrimenti non è lira, mentre nella silva c’è maggiore libertà di espressione anche perché nella lira abbiamo cinque versi mentre nella silva gongorina abbiamo un’esplosione della forma metrica che da chiusa diventa aperta. Il titolo e la rima sono già due elementi che rimandano alla silva gongorina. La poesia di Machado si avvicina quindi ad una poesia colta, perché la combinazione endecasillabi e settenari è tipica della poesia colta, dunque anche la lira e la silva.

RIMA della poesia di Machado è ASSONANTE1 e/a nei versi pari (ricorda la rima dei romances). 32 versi che sono una mescolanza di endecasillabi e settenari con una rima assonante a/e nei versi pari.

Soledades è in assoluto la prima raccolta di poesie di Machado scritta e pubblicata quando era molto giovane, a 22 anni. Era uno studente di filologia e letteratura francese, si era già recato a Parigi per perfezionare la lingua, si laureerà in francese, sarà professore di francese prima a Soria, poi tornerà in Andalucia (a Siviglia, dove è nato) fino alla sua morte nel 1939. La storia della morte di Machado: la guerra civile spagnola scoppia nel 1936 e finisce nel 1939 quando le truppe di Franco entrano a Madrid, in quel periodo Machado si trovava a Madrid. Machado aveva due fratelli di cui uno era laureato, quando la guerra civile scoppia Machado ha la possibilità di scappare e per scappare dalla Spagna si doveva andare a piedi fino in Francia. Era il mese di febbraio e Machado porta con sé la madre. Arriva in un paesino francese (Collure) intorno al 16-17 febbraio in cui pochi giorni dopo, il 25 febbraio, muore. E una settimana dopo muore anche la mamma. Uno dei fratelli che poi andrà lì per occuparsi dei funerali trovò dei versi nel cappotto di Machado, una poesia incompiuta il cui ultimo verso recitava: “estos dias azules y esta luz de la infancia” (verso alessandrino, questi giorni azzurri e questa luce dell’infanzia). Questo verso racchiude tutta la produzione Machadiana che si concentra sul tempo, sia tempo oggettivo, della storia che quello soggettivo, dei ricordi. 1899: PRIMA TAPPA DI MACHADO

di stampo modernista.

La poesia è costruita in modo tale che sembri impersonale, ma in realtà non lo è. C’è attenzione ai campi sensoriali: odori, suoni, colori, ricordi e soprattutto, l’ambientazione lontana dal quotidiano, un altrove sia spaziale che temporale. Le caratteristiche del modernismo ispano-americano le troviamo anche nel modernismo spagnolo, ma in forma più lieve. Nella poesia analizzata di tutte queste caratteristiche rimane l’ambientazione che è quella del crepuscolo, e poi c’è l’ambientazione del cortile, del patio perché il giardino è un’altra ambientazione 1 La rima consonante: è la rima ‘tradizionale’, la sillaba tonica(la vocale con l’accento principale) e tutti i fonemi dopo questa sillaba, fiore/amore cuore/liquore. Rimano i suoni vocalici e consonantici a partire dalla sillaba tonica. La rima assonante: riguarda soltanto i fonemi vocalici. Amore/pallone, in cui i fonemi uguali sono la o tonica e la e post-tonica.

prediletta dai modernisti. Inoltre ciò che ci rimanda al modernismo, anche francese, sono queste presenze extra-corporee (algun vagar de tunica ligera, alguna sombra sobre el blanco muro,...). Infine c’è il tema cardine della poesia machadiana che è IL RICORDO, tematica tipica anche del modernismo ma che in Machado è parte inscindibile della sua poesia e non si può collegare soltanto alla sua tappa modernista. Come già detto, questa poesia può sembrare impersonale ma in realtà non lo è perché fino al v.9 la narrazione è in terza persona, ma al v.9 l’IO POETICO si manifesta timidamente con ‘y estoy solo, en el patio silencioso’, quando la poesia è già stata avviata. Altre tracce dell’io poetico le troviamo ai vv. 21, 26, 27 e 31. La presenza dell’io è più concentrata verso la fine del componimento, mentre all’inizio è una presenza molto più dilagata. Perciò quella che sembra una tipica descrizione modernista di un giardino sul fare della sera in realtà è un pretesto per parlare dei suoi ricordi, della sua infanzia e del tempo passato. Si tratta di un ricordo che è scatenato da uno stimolo sensoriale, quella di Machado è una ricerca del tempo perduto, che per lui è rappresentato dall’infanzia. vv. 1.2 Questa è una rievocazione di una sera, oppure di tante sere che lui ha passato in questo giardino. La poesia inizia senza introduzione, come un ricordo che arriva all’improvviso, la prima immagine è l’albero di limone che viene descritto con l’aggettivo lánguido, aggettivo decadente, bohémien, modernista che tiene sospeso un ramo pallido (perché ha una corteccia vecchia, che si sfalda) e polveroso. Il sostantivo rama è compreso tra due aggettivi pálida e polvorienta quasi come per impreziosirlo. METONIMIA: perché un albero non contiene un solo ramo, ma il poeta usa comunque la forma singolare del sostantivo. I rami di quest’albero crescono sulla fontana che non viene evocata in maniera concreta (v.3), ma viene descritta come un incanto, e con l’aggettivo limpia, ovvero limpida. Limpida come l’infanzia che è un periodo innocente, di candore. Questa dimensione onirica continua ai versi successivi, vv.4-5, in cui il poeta dice che sul fondo della fontana sognano i frutti d’oro: i frutti d’oro sono i limoni; sognano perché non sono i limoni veri ma sono i limoni riflessi nell’acqua della fontana siamo in un’atmosfera tipicamente modernista.

v. 5-6 los frutos de oro...

* VERSO PARTIDO, ovvero un verso spezzato. È un endecasillabo diviso in due. Perché passiamo da una dimensione del ricordo meno concreta ad una più concreta. Questa spezzatura dà un altro ritmo al discorso poetico. Non è più il ricordo, non è più la nostalgia, ma è quella sera concreta in cui lui si è ritrovato nel patio della sua vecchia casa di Siviglia.

Es una tarde clara,

v. 6-7 Subito si passa ad un dato OGGETTIVO: è una sera chiara, quasi di primavera, Machado inizia a illustrare circostanze più concrete, l’aggettivazione usata non è oggettiva, però tibia tarde de marzo, que al hálito de abril cercano lleva ci fa capire che siamo sul finire di marzo e tra poco arriverà aprile, proprio quando la primavera comincia ad affacciarsi. v. 9 Solo - Silencioso: aggettivi che ci fanno concentrare sulle condizioni ideali per il ricordo, la nostalgia. Inoltre, solo rimanda anche al titolo della raccolta di cui la poesia fa parte. Il poeta è solo e silenzioso nel patio e sta cercando un’illusione che lo riconduca a quel momento della sua infanzia o gioventù. Quest’illusione è descritta utilizzando un’aggettivazione positiva: candida, antica (vuol dire che ha valore). vv. 10 - 15 parte in cui dominano gli elementi irrazionali e stranamente viene dopo la parte concreta vv. 6-9. -

Ilusíon Sombra Recuerdo Dormido

RIMANDANO AL CAMPO SEMANTICO DELL’INCORPOREO, DEL RICORDO.

Altro campo semantico nella poesia è il CAMPO SEMANTICO DEL BIANCO: -

Pálida Limpia Clara Cándida Blanco Luminosa Vírgenes Puras

Il campo semantico del bianco è legato all’idea del candore, dell’innocenza, della purezza.

Tra i due, il campo semantico preponderante è quello del ricordo, il ricordo di quest’ambiente addormentato. Addormentato perché non c’è nessuno,

probabilmente in questa casa non ci abita più nessuno, è lasciata a se stessa, alla sua vita intima e autonoma, perciò ci può essere questa presenza extra-razionale. Questa duplice intuizione è data dal fatto che spesso abbiamo una doppia aggettivazione: pálida y polvorienta/cándinda y vieja/... v. 15 flota: fluttua. Fluttuare è un verso che dice e non dice, come vagare. Non è proprio galleggiare, è qualcosa che un po’ galleggia e un po’ sta al di sopra della superficie. Non è una sensazione del tutto corporea. Nell’ambiente della sera fluttua, cioè si coglie, questo aroma di assenza di persone ma anche assenza rispetto al passato, perché il passato e tutte le cose che lui ricorda, in realtà non ci sono più. vv. 14 – 15 algún vagar de túnica ligera. En el ambiente de la tarde flota

SONO DUE VERSI CONTINUATIVI DAL PUNTO DI VISTA SEMANTICO, L’UNO CONTINUA SEMANTICAMENTE NELL’ALTRO.

v. 16 Ese aroma de ausencia DICE L’aroma di assenza COMUNICA all’anima luminosa: mai, al cuore: aspetta, spera. È una comunicazione ambigua. L’aroma d’assenza è la vera Maddelaine, lo stimolo sensoriale che risveglia il suo flusso di ricordi di Machado. È lo stimolo che lo spinge alla ricerca di questo tempo perduto. È un aroma di assenza per le cose che non ci sono. vv. 19 – 20 Questo aroma evoca, richiama alla memoria i fantasmi delle fragranze vergini e morte: doppia aggettivazione. Sono vírgenes perché è innocente e si ricollega all’infanzia e muertas si collega a nunca al v.17, questo muertas è una sorta di pietra tombale. Qui Machado dice che è un tempo perduto. Anche muertas e fantasmas hanno comunque qualcosa in comune perché i fantasmi in genere sono morti. v. 21 – 22 Sí, te recuerdo, tarde alegre y clara, casi de primavera: se prima ai vv. 6-7 c’era una costatazione che si tratta di una sera chiara, ora c’è proprio il ricordo, cioè che questa sera in cui il poeta si trova in questo posto gli ricorda una sera che era anch’essa allegra e chiara, quasi di primavera. Questi due versi sono una ripresa dei vv. 6-7, ma sono SIMILI e non uguali perché: 1. Quella del v. 6 era la sera in cui lui è da solo nel patio silenzioso, mentre quella del v. 21 è il ricordo di un’altra sera; 2. Cambia l’aggettivazione: al v.21 aumenta però con una connotazione positiva. Abbiamo di nuovo una doppia aggettivazione: alegre y clara. Quindi la sera al v.6, quella che lui sta vivendo, è chiara mentre quella del suo ricordo è chiara e

allegra. Dall’assenza dell’aggettivo alegre al v.6 si può capire quindi che la sera che il poeta sta vivendo non è allegra, ma il contrario. v. 23 – 25 C’è una descrizione della sera che il poeta ricorda: è una sera senza fiori perché la primavera non è ancora arrivata. Machado si rivolge alla sera quando gli portava il buon profumo della menta e del buon basilico che la madre teneva nei suoi vasi, quindi il profumo che questa sera gli portava non era il profumo dei fiori ma quello delle erbe aromatiche che la madre teneva nei vasi. vv. 24 – 25 Buen perfume/hierbabuena/buena albahaca: Machado usa tre volte l’aggettivo bueno, con un’accezione positiva. Disposizione quasi geometrica: all’inizio del verso (buen perfume), posizione di epanadiplosi alla fine del verso, (hierbabuena) e ripreso nel verso successivo (buena albahaca). Il profumo delle erbe aromatiche è tipico del modernismo. vv. 26 – 30 Da bambino Machado credeva che i limoni riflessi nell’acqua fossero limoni veri e cercava quindi di prenderli immergendo le mani in questa fuente. v. 26 Que tú me viste: il que non viene tradotto ma viene comunque scritto. Può essere un que funzionale oppure un que espressivo. FUNZIONALE PERCHÉ POTREBBE SOTTINTENDERE UN VERBO PRINCIPALE, OVVERO RECUERDO: recuerdo que tú me viste hundir mis manos puras.

ENFATICO

v. 29 Los frutos encantados ci rimandano a el encanto de la fuente limpia del v.3. v. 30 Que hoy en el fondo de la fuente sueñan simile ai vv.4-5 y allá en el fondo sueñan los frutos de oro che al v.30 diventano un unico verso in cui los frutos de oro diventano frutos encantados. Quindi qui non viene messo in risalto l’elemento cromatico, ma l’elemento del ricordo, dell’incanto di questo ricordo. V.31 – 32 Sí, te conozco, tarde alegre y clara, casi de primavera: si passa da una costatazione che è una sera chiara (v.6 tarde clara) a un Sí, te recuerdo, tarde alegre y clara (v.21) fino ad arrivare a un Sí, te conozco, tarde alegre y clara da una costatazione si passa al ricordo e dal ricordo si arriva al riconoscimento. C’è una serie di stati che si affrontano in questa poesia: lo stare in un luogo che evoca nel poeta il ricordo e questo ricordo porta al riconoscimento, all’accoppiare la sera presente ad una sera della sua infanzia (che poi è METONIMICA, perché si riferisce a tutte le sere della sua infanzia).

All’interno di questa poesia c’è tutta una serie di elementi che possiamo ritenere modernisti: - ELEMENTI EXTRA-RAZIONALI, EXTRA-CORPOREI: fantasmi, tuniche leggere, vagare, l’aroma d’assenza,... - ATTENZIONE AI CAMPI SENSORIALI: prima di tutto i colori (pálida rama, frutos de oro, tarde clara, candida, blanco muro, alma luminosa, manos puras, quindi abbiamo il soffermarsi su elementi via via meno concreti meno oggettivi che però riguardano l’aspetto cromatico), tatto (polvorienta), vista, ma l’elemento olfattivo è forse uno di qu Al vecchio olmo, ferito dal fulmine troviamo aroma, fragrancias, buen perfum e putrefatto nel suo mezzo (marcito), con le piogge d’aprile e il sole a maggio, . Il el profumo Al olmo viejo, hendido por rayo A delle erbe aromatic perch sono spuntate alcune foglie verdi. y en su mitad podrido, B con las lluvias de abril y el sol de mayo A ESIA. Oh, l’olmo centenario nella collina algunas hojas verdes le han salido. B LEMEN che il Duero lambisce! Un muschio giallognolo sensor ¡El olmo centenario en la colina C esto degli macchia la corteccia biancastra que lame el Duero! Un musgo amarillento D le mancha la corteza blanquecina C ono. È del tronco tarlato (putrefatto) e polveroso. al tronco carcomido y polvoriento. D accen No será, cual los álamos cantores E que guardan el camino y la ribera, F habitado de pardos ruiseñores. E Ejército de hormigas en hilera F va trepando por él, y en sus entrañas G urden sus telas grises las arañas. G

Non sarà come i pioppi canterini, che sorvegliano la strada e la riva, colori abitado da scuri usignoli. Un esercito di formiche in fila nei si vi si arrampica, e nelle sue viscere sintasordiscono le loro tele grigie i ragni.

MBEM Prima che ti abbatta, olmo del Duero, Antes que te derribe, olmo del Duero, H con la sua ascia il tagliaboschi, e il carpentiere con su hacha el leñador, y el carpintero H mbolist ti trasformi in gioco di campana, te convierta en melena de campana, I n deve ruota di carro o giogo di carretta; lanza de carro o yugo de carreta; L ai co prima che tu rosso nel focolare domani antes que rojo en el hogar, mañana, I ardas de alguna mísera caseta, L tipica arda di qualche misera casetta al borde de un camino; M eterm al bordo di una strada; antes que te descuaje un torbellino M atenar prima che ti squarci un turbine y tronche el soplo de las sierras blancas; N e ti stronchi il ve SPACCATO A METÀ, bianche; antes que el río hasta la mar te empuje NO-RIMA NEL MEZZO Anton prima che il fium are por valles y barrancas, N attraverso valli e per dirupi, olmo, quiero anotar en mi cartera O olmo, voglio annotare nel mio taccuino la gracia de tu rama verdecida. P Mi corazón espera O la grazia del tuo ramo rinverdito. también, hacia la luz y hacia la vida, P Anche il mio cuore spera, otro milagro de la primavera. O verso la luce e verso la vita, POE MA SI GUI EN TE lt i l d ll i

I COLORI NON SONO DEFINITI

*

Questa poesia è tratta dalla raccolta poetica Campos de Castilla (1914) che si inquadra nella FASE NOVANTOTTISTA di Machado, quindi coincide con le caratteristiche della Generazione del ’98. Machado, in questa sua tappa, può essere considerato il primo vero poeta novantottista, perché per il resto la produzione degli

autori della Generazione del ’98 è narrativa o saggistica, quindi prevalentemente in prosa. Però Campos de Castilla si inquadra con le tematiche e i moduli espressivi della Generazione del ’98. - Attenzione al paesaggio: sia Generazione del ’98 che Campos de Castilla. Machado era andaluso, ma dopo la laurea per il suo primo incarico fu mandato a Soria, al nord della Castiglia. Nel 1909 Machado aveva 35 anni e conosce una ragazza, la figlia del padrone di casa che era più giovane di lui, e la sposa. ...


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