Apparato tegumentario- Caratteri generali e struttura della cute. Gli annessi cutanei. Le ghiandole sudoripare e mammarie PDF

Title Apparato tegumentario- Caratteri generali e struttura della cute. Gli annessi cutanei. Le ghiandole sudoripare e mammarie
Course Biologia Animale e Anatomia Umana
Institution Università degli Studi di Messina
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L’apparato tegumentario La cute L’apparato tegumentario è composto dalla cute o pelle e da formazioni a diversa organizzazione e funzione detti annessi cutanei. La sua funzione principale è quella di proteggere il nostro corpo dagli insulti meccanici, chimici, termici e dalle radiazioni provenienti dall’esterno, presenta una minima capacità di assorbimento, inoltre partecipa agli scambi termici tra corpo e ambiente esterno e all’equilibrio idrosalino, contribuendo a prevenire la disidratazione, costituisce come una barriera. La cute rappresenta infine un efficace organo di senso e un potente mezzo di comunicazione. Inoltre l’osservazione dello stato della cute è utile per andare ad effettuare la diagnosi di una patologia. La cute è una membrana di spessore variabile da 0,5 mm, come nelle palpebre, che può arrivare anche fino a 4 mm nella nuca o nella pianta del piede. È estesa per oltre 1,5- 2 m2 in un individuo di media corporatura e statura, con un peso pari al 17% del totale dell’individuo: è quindi l’organo più pesante di tutto il corpo. Riveste in maniera continua l’intera superfice corporea e a livello degli orifizi degli apparati digerente, respiratorio e urogenitale continua con le rispettive mucose. Gli annessi cutanei sono invece i follicoli piliferi con i peli, presenti su tutta la superfice cutanea a eccezione di limitate zone glabre (palma della mano, pianta del piede, aree genitali), le unghie e le ghiandole sebacee e sudoripare. Alle ghiandole sudoripare si assegnano anche le ghiandole del cerume del meato acustico esterno e le ghiandole mammarie. Caratteri generali della cute La cute è formata da un epitelio pavimentoso stratificato, l’epidermide, di natura ectodermica, che poggia sopra una lamina di connettivo denso a fasci intrecciati, il derma o corion. L’epidermide o derma sono uniti per mezzo di un’interfaccia irregolare per la presenza di rilievi connettivali, ovvero le papille dermiche, e zaffi epiteliali che ne aumentano l’estensione e facilitano gli scambi metabolici tra i due tessuti. Tra epidermide e derma è infatti presente un tipo complesso di membrana basale, alla cui costituzione partecipano le cellule dell’epitelio, cheratinociti, sia i fibroplasti dal derma, la quale separa fisicamente e funzionalmente l’epidermide dal derma. È costituita da una lamina densa (o lamina basale) di 20-50 nm di spessore, con struttura a microfibrille di collagene, e da una lamina lucida attraversata da tre filamenti di ancoraggio e contenente numerose glicoproteine che mantengono l’adesione cellulare, oltre all’eparansolfato che agisce come una barriera selettiva per gli ioni. La giunzione dermoepidermica, oltre a fornire un supporto strutturale, funziona come filtro/barriera, impedendo il passaggio di sostanze con peso molecolare superiore a 40.000 dalton. Il derma aderisce a sua volta ai piani sottostanti per mezzo dell’ipoderma, uno strato di connettivo lasso ricco di adipociti che in alcune regioni costituisce il pannicolo adiposo, esteso più omogeneamente nella donna, nella quale il disegno muscolare vinee maggiormente mascherato rispetto all’uomo. Epidermide e derma sono nettamente distinguibili a livello della loro superficie di contatto, mentre il connettivo del derma trapassa in quello ipodermico senza un limite preciso. La cute si presenta diversa nelle differenti regioni del corpo per spessore, colore, quantità di peli e di ghiandole, per l'innervazione e quindi la sensibilità e per la vascolarizzazione. Presenta anche differenze, nell'ambito di una stessa regione, tra i diversi Individui in rapporto al sesso e all'età. La cute ha un notevole ha una notevole elasticità e resistenza, variabili con l'età, la regione corporea e il grado di idratazione. Può subire estensioni reversibili di breve durata fino al 50% della sua lunghezza. Nelle diverse regioni esistono traiettori lungo i quali la sensibilità e la resistenza della cute risultano minime, ciò è dovuto al numero, dalle dimensioni e soprattutto dalla disposizione dei fasci di fibre collagene del derma. La conoscenza di questi traiettorie è utile al chirurgo per eseguire incisioni con esiti cicatrici poco visibili. Il pH superficiale è acido, compreso tra 4,2 e 5,6, più elevato nel sesso femminile, ma variabile in rapporto allo stato di salute, alla dieta, all'età ecc. Il colore della cute varia con la razza, l'età e la regione corporea, l’esposizione alla radiazione solari e lo stato fisiologico. Dipende dalle melanine, pigmenti bruno o giallastri prodotti da particolari cellule epidermiche, i melanociti, dalla presenza di carotene, un pigmento di origine esogena di colore giallo-arancione, dalla ricchezza della rete vascolare superficiale che lascia trasparire il colore del

sangue e infine dai fenomeni di assorbimento e riflessione della luce sulla superficie cutanea. Nella razza bianca le regioni più scure sono quelle dell’aureola mammaria e dei genitali e in genere quelle esposte maggiormente alla luce solare. Sono inoltre più scure la superficie dorsale del tronco e le superfici estensori degli arti. Superficie esterna della cute La superficie esterna della cute presenta irregolarità con varia predisposizione e accentuazione. Solchi profondi sono caratteristici della cute glabra, delle ginocchia e gomiti: a livello della faccia volare dei polpastrelli delle dita, per esempio, essi formano dermatoglifi, disegni determinanti geneticamente a partire dal terzo mese di vita fetale e peculiari di ogni individuo, la cui disposizione rimane immutata per tutta la vita. Le impronte digitali, che ciascuno lascia su un oggetto toccandolo con i polpastrelli, sono dovute al deposito delle microscopiche di sudore fuoriuscite dai fori disposti ordinatamente alla sommità delle creste tra i solchi dei dermatoglifi. Le pieghe sono solchi che si determinano per azione dei movimenti muscolari e articolari (pieghe temporanee) o per l'aderenza della cute alla fascia superficiale del corpo (pieghe permanenti). Le prime con l'età si accentuano per il persistere della sollecitazione meccanica, come le linee della palma della mano, o per la riduzione dello strato adiposo e della muscolatura e per la perdita di elasticità della cute, come le rughe o pieghe senili. Struttura della cute Epidermide L'epidermide è una lamina costituita da epitelio pavimentoso stratificato corneificato in cui sono presenti cellule epiteliali, le più numerose, denominate cheratinociti, e altri tipi cellulari che colonizzano l'epidermide durante lo sviluppo embrionale: i melanociti, responsabili della produzione delle melanine; Le cellule di Langherans, che appartengono alla linea monocito-macrofagica e partecipano ai processi difensivi della cute, le cellule di Merkel, tradizionalmente associate alla funzione di ricezione sensitiva. I cheratinociti, con un ciclo vitale di circa 14 giorni, si modificano e producono le cheratine, scleroproteine filamentose di peso molecolare man mano maggiore, e permangono alla superficie dell'epitelio, quali cellule morte appiattite ripiene di cheratina, costituendo lo strato corneo. Il processo differenziativo dei cheratinociti prende il nome di citomorfosi cornea. Nell’epidermide, dalla base alla superficie esterna, si distinguono i seguenti strati, differenti per morfologia e funzione, lo strato basale o germinativo, costituito da una sola assise di cellule prismatiche relativamente indifferenziata e appoggiate alla membrana basale, dotate di intensa attività proliferativa, lo strato spinoso, costituito da più assise di cellule poliedriche che tendono ad appiattirsi nei livelli più superficiali, provvisti di prolungamenti, con i quali si pongono in stretto contatto le une con le altre mediante desmosomi, la loro forma è simile a quella di un riccio di ippocastano, vi è la presenza di spine, ovvero di giunzioni. Lo strato granuloso, formato da cellule appiattite e ricche di cheratina, sono presenti i granuli citoplasmatici di cheratoialina, espressione del processo di corneificazione. Qui inizia la degenerazione delle cellule. Lo strato corneo formato da cellule ormai morte disidratate, trasformate in scagliette laminari che gradualmente si staccano a gruppi o singolarmente. Le lamelle cornee superficiali, fortemente idratate sono composte per l'ottanta per cento da cheratina stabilizzate da ponti disolfuro, cementate con ogni probabilità di filaggrina e racchiuse da un involucro formato da involucrina e dalla membrana plasmatica. Con la loro disposizione embricata, assieme ai materiali presenti negli spazi interlamellari, possono regolare il passaggio trans epidermico di acqua e soluti. La citomorfosi cornea comporta un continuo rimpiazzo degli elementi man mano eliminati, a opera delle cellule dello strato basale. Queste quando si dividono, danno origine a un elemento che resta unito alla lamina basale e ad un secondo elemento che sale verso la superficie andando incontro i cambiamenti descritti. Le cellule basali impiegano circa 14 giorni per salire fino allo strato corneo altri 14 per attraversarlo e desquamare. Il ciclo è legato all'interazione di numerosi fattori sia intrinseci che estrinseci, quali ormoni come estrogeni, progesterone, adrenalina e prostaglandine e vitamina A. I melanociti sono cellule ricche di prolungamenti localizzate nello strato basale dell'epidermide che producono due tipi di pigmenti: la

eumelanina, sotto forma di granuli di colore nero o bruno scuro, e la feomelanina, di colore rosso-giallastro. I melanociti derivano dalle creste neurali dell'embrione e conservano la capacità di dividersi con un ritmo correlato con il ricambio dei cheratinociti. Al microscopio elettronico a trasmissione mostrano nel citoplasma i caratteristici melanosomi, organuli ellissoidali provvisti di membrana, contenenti materiale scuro e opaco, con struttura differente secondo il tipo di melanina sintetizzato. Nei melanosomi avviene la produzione della melanina, la cui biosintesi vede come precursore l’amminoacido tirosina. La sintesi di melanina viene influenzata da fattori ormonali, dall’ormone ipofisario melano-stimolante, nutrizionali e dalle radiazioni ultraviolette. I cheratinociti basali fagocitano i melanosomi e la pigmentazione cutanea dipende dalla quantità di pigmento presente in essi. La distribuzione dei melanociti nell’epidermide è diversa da regione a regione. Il loro numero è pressoché uguale nelle razze a pelle chiara e a pelle scura e la diversa pigmentazione si deve soprattutto alla diversa entità di sintesi del pigmento e alle dimensioni dei melanosomi, determinate geneticamente. Il colore della cute dipende inoltre dal tipo di quantità di carotene assunta con gli alimenti e dalla vascolarizzazione cutanea. Le cellule di Langherans sono cellule dendritiche presenti negli strati intermedi dell'epidermide. Rappresentano il 3,4% di tutte le cellule epidermiche. Sono presenti anche in altri epiteli come la cavità orale, l'esofago e la vagina. Nel derma e negli organi linfoidi. Sono elementi della linea monocito-macrofagica che derivano da un precursore presente nel midollo osseo, da dove migrano nella cute durante tutta la vita. Vengono considerate importanti per la protezione nei confronti di antigeni ambientali. In quanto coinvolti nel riconoscimento dell'antigene e nella sua presentazione ai linfociti T. Le cellule di Merkel, presenti soprattutto nella cute provvista di peli, sono localizzate nello strato basale dell'epidermide in stretta associazione con terminazioni nervose. Possono essere isolate o raggruppate in formazioni specializzate dette terminazioni ederiformi o dischi tattili. Hanno forma tondeggiante e, a livello ultrastrutturale, mostrano nel citoplasma numerose vescicole con una parte centrale scura, del diametro di 80,140 nanometri, raggruppata in genere in vicinanza della membrana cellulare, dove questa si pone in rapporto con una fibra nervosa amielinica allargata a disco o a coppa. Le vescicole, che somigliano a quelle che nelle sinapsi e nelle cellule della midollare del surrene contengono catecolamine, non presentano questo mediatore chimico ma, alcuni mammiferi, contengono metenkefalina e peptide intestinale vasoattivo. Si ritiene che le cellule di Merkel intervengono nella percezione tattile come meccanocettori. Il derma Il derma è una lamina di tessuto connettivo denso a fasci di fibre intrecciate, di natura mesodermica, con spessore medio di 1,2 mm, ma diverso secondo la regione corporea, e più spesso a livello della palma della mano e della pianta del piede, mentre estremamente sottile in corrispondenza della cute della palpebra. In profondità continua senza limiti definiti con il connettivo lasso dell'ipoderma. Il derma è suddivisibile in uno strato papillare a contatto con l’epidermide e in uno strato reticolare più profondo. Lo strato papillare forma rilievi conici o laminari, le papille dermiche, accolti in depressioni dell’epidermide, la quale a sua volta forma zaffi che penetrano nel derma. Le papille sono piccole e scarse in quasi tutta la cute, tranne che a livello delle regioni glabre, dove sono numerose e grandi, fittamente stipate, e con decorso uguale alle creste epidermiche della superficie. Il connettivo papillare è mendo denso che in profondità, povero di fibre elastiche e ricco di capillari sanguiferi e terminazioni nervose talora complesse come i corpuscoli dei Meissner dei polpastrelli delle dita. Più ricco di cellule rispetto allo stato reticolare, con il quale continua senza limiti. Lo strato reticolare è formata da robusti fasci di fibre collagene intrecciati, con disposizione per lo più parallela alla superficie libera della cute. L'orientamento dei fasci varia da regione a regione e determina traiettorie di resistenza, le linee di Langer. Lo strato reticolare ricco di fibre elastiche, numerose attorno ai follicoli pilo-sebacei degli adenomeri delle ghiandole. A livello dell'areola mammaria, dello scroto, del perineo e del prepuzio sono presenti anche i fasci di cellule muscolari lisce, mentre a livello della faccia vi terminano i muscoli mimici. Abbondanti sono i vasi sanguigni e le terminazioni nervose. I fasci connettivali profondi dello strato reticolato formano ampie maglie nei cui spazi sono ospitati lobuli adiposi e glomeruli ghiandolari. In profondità lo strato reticolare ancora di più o meno saldamente la fascia superficiale del corpo per mezzo del connettivo lasso dell'ipoderma. La componente amorfa del derma è costituita da proteoglicani e glicoproteine. L'acido ialuronico è il proteoglicano non solforato maggiormente rappresentato, mentre dermatansolfato è proteoglicanosolfato più abbondante, solitamente associato alle

fibre collagene. Sono inoltre presenti piccole quantità di condroitinsolfati ed eparansolfato. I proteoglicani, con la loro viscosità, contribuiscono al sostegno delle altre formazioni del derma, l'equilibrio salino e la regolazione del contenuto idrico della matrice connettivale: una singola molecola polare acqua in quantità pari a 1000 volte il proprio volume. Il derma ospita, prevalentemente nello strato papillare, fibroblasti, macrofagi e mastociti, oltre a elementi in transito proveniente dal sangue come leucociti e plasmacellule, soprattutto durante i processi difensivi di tipo infiammatorio. I mastociti sono abbondanti e comuni in tutto il derma, più spesso attorno ai vasi sanguiferi dei plessi sotto capillari. Vascolarizzazione cutanea Circolo sanguigno I vasi sanguiferi della cute, oltre a svolgere una funzione trofica, hanno un ruolo importante nella termoregolazione e nel controllo della pressione arteriosa. Le arterie arrivano alla cute seguendo fasci connettivali verticali od obliqui dell'ipoderma, che le proteggono da sollecitazioni meccaniche. Formano un primo plesso a disposizione orizzontale in corrispondenza della parte profonda del derma, dalla quale si ramificano arteriole a decorso verticale che emettono collaterali per le ghiandole sudoripare e i follicoli pilosebacei. Tra derma reticolare e derma papillare si forma un secondo presto arteriosa orizzontale, il plesso subpapillare, dal quale originano arteriole terminali che si dirigono verso le papille dermiche, dove formano una o più anse capillari. Le venule che originano da queste anse fanno capo a un duplice plesso venoso superficiale rispetto al prezzo arterioso e da una rete più profonda, anastomizzate tra loro. Nel plesso venoso originano venule discendenti di maggiori calibro che attraversano il derma reticolare raccogliendo il sangue refluo degli annessi cutanei e si scaricano in un plesso orizzontale profondo. Nello strato reticolare si trovano numerose anastomosi arterovenose, più frequenti e complesse al livello della cute glabra, dove i vasi comunicanti circondano le cellule muscolari lisce con un afflusso di sangue agli strati più superficiali della cute, svolgendo una funzione essenziale nella termoregolazione. Infatti il sangue, secondo le necessità fisiologiche, può anche evitare la rete capillare papillare e proseguire direttamente nelle venule tramite le anastomosi artero-venose. Tali decorazioni dipendono dal sistema simpatico, in quanto i vasi cutanei sono innervati sia da fibre amieliniche ortosimpatiche vasocostrittriciche da fibre parasimpatiche vasodilatatrici. Circolo linfatico La matrice extracellulare del derma è un sistema colloidale multifasico ricco di acqua, elettroliti, glicoproteine e proteoglicani. Questo ambiente viene mantenuto relativamente costante per mezzo del continuo apporto di materiali provenienti dal sangue e dal continuo ingresso nel sangue dai cataboliti prodotti dalle cellule epidermiche e dermiche. Il ritorno di materiali nel sangue avviene in gran parte a livello della zona venosa dei capillari, ma in parte anche a livello dei capillari linfatici, dove circola con il nome di linfa. Tutti i vasi linfatici scaricheranno la linfa nelle vene succlavie, alla base del collo, in tal modo restituendo al sangue i materiali usciti a livello connettivale. I capillari linfatici nascono a fondo cieco nelle papille dermiche, e man mano aumentano di calibro diventando vasi linfatici che si accompagnano alle venule dirette al plesso sotto papillare e di qui al plesso sottodermico. La linfa ha funzioni sia di drenaggio e di eliminazione dei carboidrati sia di difesa. Lungo il cammino dei vasi linfatici sono presenti infatti i linfonodi. Nel caso della cute i linfonodi sono presenti nel sottocutaneo. Il sotto cutaneo o ipoderma è formato da tessuto connettivo fibrillare lasso con tessuto adiposo di origine mesenchimale. Innervazione cutanea La cute è un organo di senso ricco di formazioni nervose che hanno la funzione di ricevere stimoli meccanici, termici e dolorifici. I nervi cutanei, attraversato l’ipoderma, si ramificano nel derma costituendo fitti plessi attorno ai follicoli pilosebacei o terminando a vari livelli come corpuscoli, più o meno complessi, o, infine

raggiungendo l’epidermide come terminazioni libere. Oltre a queste formazioni sensitive, nella cute si trovano fibre simatiche che per l’innervazione dei muscoli piloerettori, dei vasi e delle ghiandole.

Follicolo pilosebaceo I peli sono filamenti cornei flessibili che coprono tutta la superfice del corpo tranne le regioni di cute glabra. I peli si accrescono all’interno di profonde invaginazioni epidermiche nelle quali sboccano le ghiandole sebacee, i follicoli pilosebacei. Hanno una funzione protettiva ormai ridotta nella specie umana, mentre conservano funzioni di recettori tattili e valore di comunicazione sociale. La lunghezza, la forma e la distribuzione dei peli variano da regione in regione e da individuo a individuo. Il più corti e sottili non sporgono dalla superficie cutanea, come nelle palpebre, mentre più lunghi possono superare il metro, come i capelli, possono avere una sezione circolare o ellittica, con diametro da 5 micron a mezzo millimetro. il numero dei follicoli piliferi è definito alla nascita, in quanto non se ne formano di nuovi durante la vita. Si calcola che ve ne siano circa 5 milioni, di cui un milione nella testa. Sono più numerosi nella faccia, quindi in ordine decrescente nel tronco, nell'alto superiore e in quello inferiore. I peli sono diversi nei vari periodi della vita: durante la vita fetale, il corpo è coperto da una fine lanugine che viene sostituita entro i primi mesi dalla nascita del vello, formato da peli sottili e persistono in alcune regioni, ment...


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