Appunti, modelli di moneta - Macroeconomia progredito - a.a. 2013/2014 PDF

Title Appunti, modelli di moneta - Macroeconomia progredito - a.a. 2013/2014
Author Federico Massetti
Course Macroeconomia progredito
Institution Università degli Studi di Trento
Pages 2
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Summary

MODELLI SULLA DELLA DOMANDA DI MONETATre sono le funzioni della moneta:  unità di conto: è l’unità di misura del valore dei beni da scambiare; in questo modo tutti i beni esistenti vengono misurati con le stesse unità;  strumento di pagamento: tramite il quale è possibile scambiare i beni in quals...


Description

MODELLI SULLA DELLA DOMANDA DI MONETA Tre sono le funzioni della moneta:  unità di conto: è l’unità di misura del valore dei beni da scambiare; in questo modo tutti i beni esistenti vengono misurati con le stesse unità;  strumento di pagamento: tramite il quale è possibile scambiare i beni in qualsiasi quantità e tempo; ogni bene viene misurato e riceve un prezzo in base alle unità di moneta necessarie per acquistarlo;  riserva di valore: la moneta può essere conservata e utilizzata nel futuro senza che si deteriori. Il consumatore può scegliere se detenere moneta oppure asset finanziari che gli garantiscono un rendimento nel futuro. Detenere moneta per il consumatore vuol dire sopportare un costo, in quanto questa viene indicizzata al tasso di inflazione e quindi potrebbe perdere potere di acquisto. Se l’inflazione aumenta, quindi, il potere di acquisto della moneta diminuisce arrecando un costo per il consumatore chiamato “costo di inflazione” che equivale ad un guadagno per il governo che emette moneta (cosiddetto signoraggio). Dato che c’è perfetta sostituibilità tra detenere moneta e titoli, bisogna capire per quale motivo le famiglie detengono moneta. CASH IN ADVANCE MODEL In genere detenere moneta riduce i costi di transazione e permette agli individui di effettuare prontamente scambi di beni in qualunque momento. Il modello CIA si focalizza soltanto sulla domanda di moneta in relazione alle transazioni che gli individui intendono effettuare ed è una delle più semplici teorie riguardanti la domanda di moneta. Tale modello assume che tutti i beni e i servizi devono essere pagani in contanti nel momento in cui si effettuano le transazioni. Quindi, l’acquisto di beni e servizi è subordinato al possesso della moneta da parte dell’individuo. Di conseguenza, la domanda di moneta (e quindi la quantità di moneta che voglio detenere) è determinata dalle transazioni nell’economia, cioè dalla quantità di beni che voglio acquistare. Variazioni della quantità di moneta comportano variazioni delle variabili reali. Quindi la moneta non è neutrale  più domando moneta, più si genera inflazione in quanto aumentano i prezzi e, di conseguenza, diminuisce il consumo. L’inflazione è puramente un fenomeno monetario, dipende dalla quantità di moneta in circolazione. MONEY IN UTILITY FUNCTION Introdotto da Sidrauski nel 1967. L’assetto fondamentale sui cui si basa è che gli agenti hanno la tendenza a detenere una certa quantità di moneta, in quanto ricevono utilità nel detenerla. Senza tale assunzione sarebbe difficile spiegare perché le persone detengono moneta senza farla fruttare. Ovviamente, detenere moneta comporta un costo. In tale modello la quantità di moneta che l’individuo detiene è suscettibile a variazioni del tasso di interesse. Vi è un trade off tra tasso di interesse e domanda di moneta. Più è alto il tasso di interesse e meno l’individuo domanderà moneta.

SHOPPING TIME MODEL La domanda di moneta in tale modello dipende, oltre che dal tasso di interesse, anche dal tempo speso a fare shopping da parte dell’individuo. L’individuo può impiegare il suo tempo in lavoro, tempo libero e shopping. Un aumento del tempo dedicato allo shopping aumenta la domanda di moneta. Impiegando, però, più tempo nello shopping, l’individuo sottrarrà ore al tempo libero, che comunque gli genera utilità, ma soprattutto al lavoro, che gli genera reddito. Conseguenza della perdita di ore lavorative e, quindi, di reddito è l’abbattimento del consumo. Negli ultimi anni si è osservato un aumento dello shopping online, che richiede un ampio uso delle carte di debito e di credito, invece che della moneta. Lo shopping online riduce sia il tempo dedicato allo shopping e sia la domanda di moneta. Possiamo dedurre, quindi, che qualsiasi innovazione istituzionale che abbatta i costi di transazione abbatte anche la quantità domandata di moneta. La dicotomia classica in macroeconomia afferma che shocks nominali non hanno effetti nel lungo periodo su variabili reali. Quando tali shock sono rappresentati da shock monetari, tale situazione è nota come super-neutralità della moneta. Questo impone che variazioni nominali di moneta, e quindi inflazione, nnon hanno effetto su variabili reali nell’economia come consumo, output e capitale. Dai risultati di tali modelli che mostrano come gli individui domandano moneta e come la moneta entra nei vincoli delle famiglie, sembra che la detenzione di moneta impone un costo reale sull’economia e, quindi, la moneta non è super-neutrale. Questo perché ci troviamo di fronte ad un equilibrio parziale e non generale....


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