Appunti su schema di sintesi del conto economico, gestioni dell\'impresa e voci del conto economico - Corso di Economia ed Organizzazione Aziendale a.a. 2015/2016 PDF

Title Appunti su schema di sintesi del conto economico, gestioni dell\'impresa e voci del conto economico - Corso di Economia ed Organizzazione Aziendale a.a. 2015/2016
Course Economia ed Organizzazione Aziendale
Institution Università degli Studi di Salerno
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Appunti su schema di sintesi del conto economico, gestioni dell'impresa e voci del conto economico - Corso di Economia ed Organizzazione Aziendale a.a. 2015/2016...


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Corso di Economia ed Organizzazione Aziendale

Conto economico, reddito e capitale •









Il conto economico è il documento di bilancio che rappresenta la situazione reddituale dell’impresa in funzionamento, con una sintesi di valori economici positivi e negativi attribuiti all’esercizio in ragione di competenza economica, che consentono la determinazione del reddito d’esercizio e di altri risultati reddituali intermedi. Il reddito d’esercizio è la variazione che subisce il valore del capitale netto di funzionamento in un periodo amministrativo per effetto delle operazioni di gestione svolte dall’impresa. Reddito e capitale non sono espressione di fenomeni distinti, ma piuttosto due modi per rappresentare lo stesso fenomeno. L’attività economica d’impresa viene rilevata e rappresentata nel valore del capitale a disposizione che ne ha consentito lo svolgimento nella gestione passata e che costituisce il presupposto dell’attività economica futura, e nella variazione di valore che lo stesso capitale ha subito per effetto della gestione. In altri termini, il reddito esprime la visione dinamica di un complesso investimento nell’attività d’impresa, di cui il capitale rappresenta l’aspetto statico. 2

Contenuti • • •

Schema di sintesi del conto economico Le gestioni dell’impresa Voci del conto economico:     



Valore della produzione Costi della produzione Proventi ed oneri finanziari Rettifiche di valore di attività finanziarie Proventi ed oneri straordinari

Gli articoli commentati del codice civile:              

art. 2425 – contenuto del conto economico art. 2425 bis – iscrizione dei ricavi, proventi, costi ed oneri art. 2426 – criteri di valutazione art. 2427 – contenuto della nota integrativa art. 2428 – relazione sulla gestione art. 2429 – relazione dei sindaci e deposito del bilancio art. 2430 – riserva legale art. 2431 – sovraprezzo delle azioni art. 2432 – partecipazione agli utili art. 2433 – distribuzione degli utili ai soci art. 2433 bis – acconti sui dividendi art. 2434 – azione di responsabilità art. 2435 – pubblicazione del bilancio e dell’elenco dei soci e dei titolari di diritti su azioni art. 2435 bis – bilancio in forma abbreviata 3

Conto economico: schema di sintesi CONTO ECONOMICO A) Valore della produzione B) Costi della produzione Differenza tra valori e costi della produzione (A – B) C) Proventi ed oneri finanziari D) Rettifiche di valore di attività finanziarie E) Proventi ed oneri straordinari Risultato prima delle imposte (A – B ± C ± D ± E) Imposte sul reddito Utile (perdita) dell’esercizio (A – B ± C ± D ± E – imposte)

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Le gestioni dell’impresa (1) •

La gestione dell’impresa può essere suddivisa tra:  



La gestione ordinaria, a sua volta, può essere suddivisa in: 







gestione ordinaria o corrente, costituita dalle operazioni che si manifestano in via continuativa nello svolgimento della gestione; gestione straordinaria, costituita da proventi ed oneri la cui fonte è estranea all’attività ordinaria, indipendentemente dall’eccezionalità (a livello temporale) o dall’anormalità (a livello quantitativo) dell’evento. gestione caratteristica o tipica, i cui componenti positivi e negativi derivano dall’attività di produzione di beni e servizi in cui l’impresa trova la principale ragione d’esistenza; gestione accessoria, extra-caratteristica o atipica, rappresentata da proventi e oneri relativi ad operazioni essenzialmente mobiliari ed immobiliari che fanno parte della gestione ordinaria ma che non rientrano nella gestione caratteristica né in quella finanziaria (per es., il ricavo ottenuto dalla vendita di un bene strumentale); gestione finanziaria, relativa alle scelte dell’impresa riguardo alla composizione delle fonti di finanziamento esterne.

Per gestione tributaria, infine, si intende semplicemente l’effetto dell’imposizione fiscale sul reddito d’impresa. 5

Le gestioni dell’impresa (2) Risultato della GESTIONE CARATTERISTICA (reddito operativo) Risultato della GESTIONE ATIPICA (oneri e proventi atipici)

RISULTATO NETTO

GESTIONE CORRENTE o ORDINARIA

Risultato della GESTIONE FINANZIARIA (oneri e proventi finanziari) Risultato della GESTIONE STRAORDINARIA (oneri e proventi straordinari) Risultato della GESTIONE TRIBUTARIA (imposte sul reddito d’esercizio) 6

Conto economico e gestioni dell’impresa •





• •

Nello schema di conto economico a forma scalare previsto dal c.c. la gestione accessoria è inscindibile da quella caratteristica, in quanto le prime due macroclassi – valore della produzione e costi della produzione – si riferiscono indistintamente ad entrambe. Il risultato di queste due gestioni, identificato con il reddito operativo, è riportato nello schema di conto economico come differenza A – B. La gestione finanziaria si identifica, invece, nelle successive due macroclassi – proventi ed oneri finanziari e rettifiche di valore di attività finanziarie – anche se nello schema non è esplicitamente indicato il risultato della gestione finanziaria (pari a ± C ± D). Analogamente non viene esplicitamente riportato nello schema il risultato della gestione operativa (A – B ± C ± D). La gestione straordinaria è evidenziata dalla macroclasse proventi ed oneri straordinari ed il risultato di tale gestione è dato dal valore ± E. 7

Classificazione dei costi per natura •

Nel conto economico i costi sono classificati per natura, ovvero in base alla causa economica dell’evento che ha prodotto il costo (per es., costo del lavoro, costi per acquisti, costi per servizi, ammortamenti, ecc.)



La classificazione per natura, tuttavia, vale solo nell’ambito delle distinte gestioni reddituali previste e non deve comportare un travaso di ricavi, proventi, costi ed oneri da una gestione all’altra.

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Art. 2425 – contenuto del conto economico •

Il conto economico deve essere redatto in conformità al seguente schema (vedi schema pagg. seguenti)

Art. 2425 bis – iscrizione di ricavi, proventi, costi ed oneri •

I ricavi e i proventi, i costi e gli oneri devono essere indicati al netto dei resi, degli sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte direttamente connesse con la vendita dei prodotti e la prestazione dei servizi.

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CONTO ECONOMICO A) Valore della produzione 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2) Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione semilavorati e finiti 3) Variazione di lavori in corso su ordinazione 4) Incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni 5) Altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio B) Costi della produzione 6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 7) Per servizi 8) Per il godimento di beni di terzi 9) Per il personale a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto d) trattamento di quiescenza e simili e) altri costi 10) Ammortamenti e svalutazioni a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità 11) Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12) Accantonamenti per rischi 13) Altri accantonamenti 14) Oneri diversi di gestione Differenza tra valori e costi della produzione (A - B)

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C) Proventi e oneri finanziari 15) Proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate 16) Altri proventi finanziari a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni c) da titoli iscritti nell'attivo circolante d) altri interessi e proventi finanziari, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate 17) Interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti D) Rettifiche di valore di attività finanziarie 18) Rivalutazioni a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni 19) Svalutazioni a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni E) Proventi e oneri straordinari 20) proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono iscrivibili al n. 5; 21) oneri, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni i cui effetti contabili non sono iscrivibili al n. 14 e delle imposte relative a esercizi precedenti Risultato prima delle imposte (A - B + C + D + E) 22) Imposte sul reddito dell’esercizio 23) Utile (perdita) d'esercizio

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Valore della produzione (1) •

Secondo quanto disposto dall’art. 2425 il valore della produzione si compone delle seguenti voci: 1.

2. 3. 4. 5.







Ricavi delle vendite e delle prestazioni Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti Variazione dei lavori in corso su ordinazione Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni Altri ricavi e proventi

La produzione venduta è rappresentata essenzialmente dai ricavi delle vendite derivanti dall’attività caratteristica; tuttavia anche gli altri ricavi – di cui alla voce 5 – possono comprendere una parte della produzione venduta, che, però, deriva da eventuali attività accessorie. La nota integrativa richiede, se significativa, la ripartizione dei ricavi secondo categorie di attività (per es., linee di prodotto) e secondo aree geografiche; la significatività è supposta quando le diverse categorie di ricavi presentino differenze notevoli. I ricavi delle vendite devono essere indicati al netto di resi, sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte connesse alla vendita (per es., IVA): tale operazione è un esempio di compenso di partite non solo consentito, ma espressamente richiesto dal legislatore che ha ritenuto più rilevante fornire l’informazione sintetica piuttosto che una serie di informazioni analitiche (in conformità con il principio di chiarezza). 12

Valore della produzione (2) •



Le variazioni di magazzino inserite nel valore della produzione riguardano unicamente quei beni per i quali sia stato almeno iniziato il processo di trasformazione: prodotti in corso di lavorazione, semilavorati, prodotti finiti e lavori in corso su ordinazione (commesse pluriennali). Il loro contributo alla produzione allestita può essere positivo o negativo in funzione della movimentazione quantitativa che ha caratterizzato tali beni nel corso del periodo amministrativo:  





se le rimanenze finali sono superiori rispetto a quelle iniziali, la variazione rappresenta una componente positiva di reddito; se le rimanenze finali sono inferiori rispetto a quelle iniziali, la variazione rappresenta una componente negativa di reddito.

Il valore della produzione contempla anche gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni, cioè beni costruiti internamente che partecipano alla determinazione del reddito d’esercizio per più periodi amministrativi. Tali incrementi di valore possono riguardare le immobilizzazioni materiali e immateriali; in ogni caso si tratta di costi che, generalmente, hanno già concluso il loro ciclo finanziario ma che sono capitalizzati tra le attività dello stato patrimoniale perché il loro servizio alla produzione d’impresa non si esaurisce nell’esercizio in chiusura. 13

Valore della produzione (3) •







L’ultima voce del valore della produzione ha la funzione di raggruppare tutti quei componenti positivi del reddito non appartenenti alle prime quattro classi e, tuttavia, afferenti all’attività ordinaria d’impresa. Si tratta, quindi, di ricavi delle gestioni accessorie, dei proventi patrimoniali e di ogni altro componente positivo di reddito che non abbia natura finanziaria o straordinaria. Ad esempio, possono rientrare in tale voce le provvigioni attive, i proventi per royalties, brevetti marchi, i proventi immobiliari, i contributi in conto esercizio, i risarcimenti assicurativi, i ricavi della mensa aziendale, ecc. Il legislatore chiede di indicare separatamente i contributi in conto esercizio, ovvero i trasferimenti da parte di enti pubblici all’impresa in cambio del soddisfacimento (passato o futuro) di determinate condizioni connesse all’attività operativa dell’impresa. 

Si ricorda che i contributi possono essere in conto capitale – qualora si riferiscano ad investimenti di carattere pluriennale – ovvero in conto esercizio, se esauriscono la loro utilità nell’arco del periodo amministrativo.

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Costi della produzione (1) •



I costi della produzione rappresentano il valore dei fattori produttivi, esclusi gli oneri finanziari, che si correlano economicamente al valore della produzione di esercizio ordinaria. Essi sono distinti in 9 classi: 6. 7. 8. 9.

10. 11. 12. 13. 14.

• •

Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci Per servizi Per il godimento di beni di terzi Per il personale Ammortamenti e svalutazioni Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Accantonamenti per rischi Altri accantonamenti Oneri diversi di gestione

Il costo di acquisto dei beni deve essere rappresentato al netto di resi, sconti, abbuoni e premi. Se significativo, può essere opportuno classificare separatamente nel conto economico gli acquisti per tipologia di materiale (materie prime, sussidiarie, di consumo) o, in alternativa, fornire tale informazione nella nota integrativa. 15

Costi della produzione (2) •

Per quanto concerne ammortamenti e svalutazioni è prevista la classificazione separata di: a) b) c) d)



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ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali; ammortamenti delle immobilizzazioni materiali; altre svalutazioni delle immobilizzazioni (siano esse materiali o immateriali); svalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide.

Le svalutazioni delle immobilizzazioni finanziarie andranno iscritte nell’apposito raggruppamento delle rettifiche di valore delle attività finanziarie (D). Le svalutazioni delle rimanenze sono conglobate nelle variazioni delle stesse, iscritte nelle voci del valore (A.2, A.3) e del costo della produzione (B.11). Se le variazioni delle giacenze di semilavorati e prodotti finiti rappresentano il risultato intermedio o finale di un processo produttivo in corso di svolgimento o concluso – e come tali partecipano alla determinazione del reddito – le variazioni di rimanenze di materie prime, sussidiarie e di consumo alimentano i costi della produzione perché rappresentano i fattori produttivi di base di un processo produttivo non ancora iniziato nell’aspetto fisico-tecnico e appena avviato dal punto di vista economico. Ai fini di una rappresentazione chiara, veritiera e corretta, può essere opportuno classificare separatamente le variazioni di magazzino di ciascuna classe omogenea di beni: in questo modo è possibile determinare, per ogni specie di giacenza, il valore consumato nell’esercizio. Il costo di utilizzo di un fattore produttivo, infatti, si determina sommando algebricamente i costi d’acquisto alla variazione di magazzino (B.6+B.11). 16

Costi della produzione (3) •



Gli accantonamenti per rischi comprendono i presunti componenti negativi del reddito giudicati necessari per tutelare l’impresa contro alcuni rischi specifici connessi all’attività ordinaria: rischi di collaudo e rischi di garanzia sono due esempi di tale voce. Gli utilizzi fondi per rischi possono essere classificati in modo differente a seconda delle circostanze:  





• •

se il temuto rischio si è verificato, l’utilizzo fondo rischi rettifica il costo insorto ma già attribuito alla competenze economica dell’esercizio precedente; se invece l’evento negativo non si verifica e non esistono più rischi per il futuro, l’utilizzo fondo per rischi rappresenta una sopravvenienza attiva, da classificare tra i componenti straordinari del reddito d’esercizio.

Gli accantonamenti per rischi, comunque, si caratterizzano per un grado di probabilità di verifica dell’evento negativo tale da giustificare il loro inserimento nel bilancio. Gli altri accantonamenti comprendono, invece, componenti negativi del reddito che, a differenza dei precedenti, sono di sicura manifestazione futura ma dei quali sono indeterminati l’importo e/o la data del pagamento. Essi hanno per contropartita la voce B.3 del passivo dello stato patrimoniale (fondi per rischi ed oneri – altri fondi). Gli oneri diversi di gestione sono la classe di valori residuali, rappresentati dai componenti negativi del reddito d’esercizio non classificabili nelle precedenti voci e tuttavia afferenti all’attività caratteristica o accessoria d’impresa. 17

Differenza tra valore e costi della produzione •

La differenza tra valore e costi della produzione rappresenta un dato il cui significato economico potrebbe avvicinarsi a quello di utile (o perdita) operativo.



Il contenuto di elementi relativi alla gestione accessoria nel valore e nei costi della produzione, tuttavia, fa discostare tale differenza dalla nozione di risultato operativo prevalente nella dottrina e nella prassi contabili e nell’analisi di bilancio, secondo le quali esso è il risultato della sola ordinaria gestione caratteristica dell’impresa.

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Proventi ed oneri finanziari •

La macroclasse relativa a proventi ed oneri finanziari è suddivisa nelle tre voci: Proventi da partecipazioni 16. Altri proventi finanziari 17. Interessi passivi ed altri oneri 15.



I proventi finanziari, quindi, vengono suddivisi in dividendi e interessi attivi a seconda che si riferiscano a partecipazioni ovvero ad altre attività patrimoniali:  

i dividendi sono tutti classificati alla voce 15, indipendentemente dal fatto che la partecipazione sia rappresentata nelle immobilizzazioni o nell’attivo circolante; i proventi finanziari derivanti da altre attività sono a loro volta classificati in: a) b) c) d)





Interessi attivi su crediti (di prestito o di regolamento) iscritti nelle immobilizzazioni; Interessi su titoli iscritti nelle immobilizzazioni; Interessi su titoli iscritti nell’attivo circolante; Altri interessi (classe residuale).

Tutti gli oneri relativi al reperimento delle fonti di finanziamento esterne necessarie all’impresa per lo svolgimento della propria attività sono classificati alla voce 17, senza distinguere tra quelli originati da indebitamento a medio lungo termine o a breve termine; a ciò possono supplire le informazioni in nota integrativa (art. 2427, punto 12). Il legislatore richiede la separata indicazione, sia per i proventi che per gli oneri, di quelli relativi a imprese controllate, collegate e controllanti.

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Rettifiche di valore di attività finanziarie (1) • •





Il raggruppamento accoglie le rettifiche di valore delle attività finanziarie derivanti dai criteri di valutazione dettati dall’art. 2426. Le attività dello stato patrimoniale, infatti, devono esse...


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