Architettura Maya a PDF

Title Architettura Maya a
Course Storia dell'america latina
Institution Università degli Studi Roma Tre
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Primo arco temporale: L’America precolombiana
L’ARCHITETTURA DEI MAYA...


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Primo arco temporale: L’America precolombiana L’ARCHITETTURA DEI MAYA

Dal punto di vista culturale, la civiltà Maya è certamente una delle più articolate. Nessuna tra le antiche civiltà americane, infatti, ha raggiunto un simile livello di sviluppo nel campo dell’astronomia, della matematica, dell’architettura, della pittura e della scultura. La produzione di opere artistiche da parte dei Maya comincia nel periodo preclassico (dal 1500 a.C. al 250 d.C.), diventa florida nel periodo classico (ca. 200 d.C. fino al 900) e continua nel periodo postclassico fino al XVI secolo quando giunge alla sua fase terminale con la distruzione della cultura di corte da parte degli invasori spagnoli che misero così fine ad una grande tradizione artistica. Questa civiltà comprendeva vaste regioni, localizzate geograficamente nella parte sud-orientale del Messico, negli stati di Campeche, Quintana Roo, Tabasco, Chipas (la città principale) e Yucatan; Circondano i territori centroamericani come El Salvador, Belize, Guatemala e Honduras, con una storia di circa 3.000 anni. La civiltà Maya era formata da città-stato indipendenti e, di conseguenza, ci sono variazioni regionali in architettura ma quasi tutti gli edifici sono stati costruiti con una precisa attenzione alla posizione e layout e uno stile generale prevale. I Maya erano certamente consapevoli e sono stati spesso ammiratori degli Olmechi e Teotihuacan culture mesoamericane, e quindi hanno preso ispirazione da questo patrimonio di Mesoamericani quando si sviluppa la propria architettura unica. I Maya edificarono una vasta varietà di strutture lasciando un importantissimo patrimonio architettonico che pone questo popolo tra le più grandi civiltà preindustriali del mondo. L’architettura dei Maya incorpora anche varie forme d’arte e i testi geroglifici. Gli edifici realizzati in muratura evidenziano la loro capacità artigianale, nonché la forte organizzazione centralizzata e i mezzi politici atti a mobilitare una così grande forza lavoro. Si stima che un’imponente residenza per l’élite della città di Copàn possa aver richiesto una forza lavoro di 10.686 giorni/uomo per la sua edificazione, dato che può essere confrontato con i 67 giorni/uomo necessari per la capanna di un cittadino comune. Si stima, inoltre, che il 65% del lavoro necessario per costruire la residenza nobiliare fosse utilizzato nelle cave, per il trasporto e per la finitura della pietra utilizzata nella costruzione e che il 24% della manodopera fosse invece destinata alla produzione e all’applicazione dell’intonaco calcareo. Complessivamente, si stima che ci vollero da due a tre mesi per completare la costruzione di questa residenza per un singolo nobile di Cópan, utilizzando tra gli 80 e i 130 lavoratori a tempo pieno. Una città del periodo classico, come Tikal, si sviluppa su 20 chilometri quadrati, con un nucleo urbano che copre 6 chilometri quadrati. Il lavoro richiesto per costruire una città di queste dimensioni fu certamente immenso, dell’ordine di svariati milioni di giorni/uomo. Le strutture più imponenti mai costruite dai Maya sono state erette durante il periodo preclassico. Le finiture architettoniche nel tardo periodo preclassico debbono aver richiesto la presenza di scalpellini e stuccatori specializzati, oltre ad abili progettisti e architetti. La pietra calcarea veniva estratta ancora fresca dal terreno, la si trattava nelle fornaci per ricavare la calcina. Gli stucchi servivano per correggere gli errori di costruzione, anche se i blocchi di pietra erano finemente tagliati e selezionati. Tratti caratteristici dell’architettura maya furono il tetto sporgente, la volta e l’arco (volta a mensola, arco finto). Frequenti nell’architettura maya sono i grandi mascheroni in stucco che rappresentano generalmente le divinità, che derivano probabilmente dalle maschere di uomo-giaguaro degli olmechi. Le prime strutture monumentali di Maya sono provenienti dalla regione di Petén, come la piramide dei secolo D.C. a Uaxactun conosciuto come E-VII-sub e sono bassi piramidi con passaggi su tutti i quattro lati passando a una piattaforma superiore. Postholes nelle piattaforme indicano 1

sovrastrutture di una volta se ne stava lì con materiale deperibile. Le piramidi Maya, a differenza delle costruzioni egizie, sono subito identificabili per la loro terminazione piatta e non a punta: mentre quelle egizie servivano come tomba per l’eterno riposo del faraone, quelle maya erano funzionali allo svolgimento dei sacrifici religiosi. Le piramidi maya sono tra le più famose immagini dalle antiche Americhe. Sono stati utilizzati non solo come templi e punti focali per pratiche religiose (dove venivano fatte offerte alla divinità), ma anche come gigantesche tombe per i righelli defunti, loro partner, vittime sacrificali e beni preziosi. Le Piramidi furono ampliati anche periodicamente affinché i loro interni, quando venivano scavati, a volte rivelano una serie di completa ma diminuendo piramidi, spesso ancora con la loro originale decorazione di stucco colorato. Inoltre, singoli santuari potrebbero essere amalgamate in un singolo gigante complesso nel corso del tempo come governanti Maya ha tentato di impressionare loro sudditi e lasciare un segno indelebile del loro regno. Il Tempio di Palenque, costruito c. 700 CE, è un esempio di modello di una struttura del tempio Maya. Una singola scala ripida per raggiungere una piattaforma superiore sormontata da un'unica struttura con diverse camere. La piramide è ricca di significato simbolico con nove livelli superficiali che rappresentano i nove livelli di Xibalba, inferi Maya e un passaggio segreto di 13-livelli scendendo verso la tomba del re Pakal negli interni che rappresentano i 13 livelli dei cieli Maya. In contrasto con questo approccio standard, la piramide del mago ad Uxmal (dopo 600 CE) si distingue per i suoi angoli arrotondati che lo rendono quasi ovale in forma quando visto dall'alto, rendendo unica la piramide in architettura Maya. L’organizzazione urbanistica delle città maya non fu frutto di una pianificazione formale, bensì il risultato di un’irregolare espansione, con disordinate aggiunte di palazzi, templi e altri edifici. La maggior parte delle città tendevano a crescere verso l’esterno del centro e verso l’alto, con le nuove strutture che si sovrapponevano ad edifici già esistenti. Spesso le città possedevano un centro cerimoniale e amministrativo circondato da una zona caratterizzata da una vasta proliferazione irregolare di complessi residenziali. I centri di tutte le città maya erano considerati sacri e a volte venivano separati dalle vicine aree residenziali per mezzo di muri. Queste divisioni delimitavano la zona dei templi piramidali e le altre monumentali costruzioni dedicate alle attività della classe elitaria. Monumenti scolpiti furono spesso edificati al fine di lasciare testimonianza delle opere della dinastia regnante. I centri urbani prevedevano anche piazze, campi sacri per il gioco della pelota e altri edifici ad uso commerciale e scolastico. Spesso, strade rialzate permettevano di collegare il centro alle zone periferiche della città. Il centro cerimoniale della città maya fu il luogo di residenza della classe dirigente e la sede dello svolgimento delle funzioni amministrative e delle cerimonie religiose. Era anche il luogo dove gli abitanti della città si radunavano per le attività pubbliche. I complessi residenziali del ceto più ricco occupavano le zone migliori intorno al centro della città, mentre i popolani possedevano le loro residenze lontano dal centro cerimoniale. Le unità abitative furono costruite su piattaforme di pietra al fine di porle superiormente al livello delle alluvioni tipiche della stagione delle piogge. come oggi il centro cerimoniale di Tikal. I Maya costruirono le loro città con la tecnologia utilizzata nel neolitico facendo ricorso sia a materiali deperibili, sia alla pietra. Il tipo esatto di pietra usata nelle costruzione in muratura si differenzia a secondo delle risorse localmente disponibili e ciò ha influenzato anche lo stile dell’edificio. In un’ampia zona della regione maya, il calcare era facilmente disponibile. Il calcare locale è relativamente morbido appena tagliato, ma si indurisce con l’esposizione all’aria. Il tufo vulcanico è stato utilizzato a Copán, mentre nelle vicinanze di Quiriguá si utilizzava pietra arenaria. A Comalcalco, dove non erano disponibili in loco pietre adatte, si è dovuto ricorrere all’utilizzo di mattoni. Il calcare veniva cotto a temperature elevate, al fine di produrre cemento, gesso e stucco. Cemento a base di calce veniva utilizzato per fissare la pietra al suo posto e i blocchi di pietra venivano modellati tramite abrasione con corde e acqua e con gli strumenti di ossidiana. I Maya non conoscevano la ruota, in tal modo, tutti i carichi venivano trasportati su lettighe, chiatte o fatte scivolare su tronchi. I carichi pesanti venivano sollevati tramite corde, ma probabilmente senza l’utilizzo di pulegge.

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Il legno veniva utilizzato per le travi e per le architravi, anche nelle strutture in muratura. Nel corso della storia Maya, capanne comuni e alcuni templi continuarono ad essere costruiti con pali di legno e paglia. Anche l’adobo è stato ampiamente utilizzato; esso consisteva in fango rinforzato con paglia che veniva applicato come rivestimento sulle pareti. Come il legno e la paglia, l’adobo è stato utilizzato nel corso di tutta la storia maya, anche dopo lo sviluppo delle strutture in muratura. Nelle zone meridionali, l’adobo è stato impiegato nell’edificazione di architetture monumentali, se nulla di adatto fosse stato localmente disponibile. Ancora oggi è possibile individuare nella vita quotidiana delle popolazioni di origine maya tracce dell’antica cultura di questa grande civiltà. Le prove archeologiche mostrano come i Maya iniziarono a costruire architetture cerimoniali circa 3000 anni fa. L'architettura maya, così come l'arte, è stata definita la più ricca del Nuovo Mondo in ragione della complessità di modelli e varietà di mezzi espressivi.

Fonti: Architettura Maya https://jworgit.blogspot.com/2016/05/architettura-maya-origini-e-storia.html http://www.indaginiemisteri.it/2019/06/18/il-simbolismo-della-piramide-nelle-antiche-civilta/

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