Aucap Juventus - Juve bilancio PDF

Title Aucap Juventus - Juve bilancio
Course Diritto
Institution Anhanguera Educational
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Juve bilancio...


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SOLE 24 ore, 20.09.2019 Juventus, debito record: serve aumento di capitale fino a 300 milioni - La Juve contiene le perdite nel 2018/19 grazie agli incassi del player trading (143,5 milioni) La ricapitalizzazione sarà sottoposta all’assemblea del 24 ottobre prossimo ed è la conseguenza degli elevati investimenti degli ultimi anni e dell’aumento dei costi che hanno portato il bilancio al 30 giugno 2019 in rosso (-39,9 milioni), per il secondo anno consecutivo di Gianni Dragoni Il cda della Juventus ha deciso di proporre agli azionisti un aumento di capitale a pagamento fino a 300 milioni di euro. La ricapitalizzazione sarà sottoposta all’assemblea del 24 ottobre prossimo ed è la conseguenza degli elevati investimenti degli ultimi anni e dell’aumento dei costi che hanno portato il bilancio al 30 giugno 2019 in rosso (-39,9 milioni), per il secondo anno consecutivo. I debiti finanziari netti sono balzati del 50% a 463,5 milioni. I risultati sono stati approvati dal cda della società di calcio. Ricapitalizzazione , l’impegno di Exor Nei mesi scorsi i vertici del club avevano escluso la necessità di una ricapitalizzazione. Ma hanno dovuto prendere atto del forte squilibrio patrimoniale e finanziario che emerge dal consuntivo a giugno 2019. Pertanto il cda presieduto da Andrea Agnelli ha deliberato la proposta di ricapitalizzazione. I debiti finanziari netti sono pari a 14,86 volte il patrimonio netto, che si è ridotto da 72 a 31,2 milioni. Il comunicato della Juventus dice che la holding Exor si è impegnata a sottoscrivere la quota di aumento di capitale di sua pertinenza, pari al 63,77 per cento. Piano di sviluppo La Juventus puntualizza che la ricapitalizzazione è «a sostegno del piano di sviluppo» a cinque anni, fino a giugno 2024. Il piano ha tre obiettivi: «mantenimento della competitività sportiva», «incremento dei ricavi operativi», «consolidamento dell’equilibrio economico e finanziario». Il costo di Ronaldo I dati di bilancio confermano le cifre già anticipate dal Sole 24 Ore, basate sulla relazione semestrale di Exor. Le perdite sono raddoppiate rispetto all’anno precedente (erano -19,23 milioni). È il secondo bilancio consecutivo in rosso, dopo tre di fila chiusi con un utile. Va in archivio così la prima stagione con Cristiano Ronaldo in bianconero. L’aumento dei ricavi non è bastato a coprire l’esplosione dei costi dovuta all’ingaggio del fuoriclasse portoghese: 115 milioni il costo del cartellino (da ammortizzare in quattro anni), più un esborso di circa 60 milioni all’anno per lo stipendio (che è pari a 31 milioni netti a stagione).

I ricavi I ricavi operativi, escluse le plusvalenze da calciomercato (127 milioni lordi) e i proventi da cessione temporanea di calciatori (26,9 milioni lordi), sono stati 464,27 milioni, in crescita rispetto ai 402,3 milioni dell’esercizio precedente (+ 15,4 %). La Juventus dichiara ricavi complessivi, tenendo conto anche di plusvalenze e ricavi da cessioni temporanee, pari a 621,46 milioni, rispetto ai 504,67 milioni dell’anno precedente. Ma queste cifre non corrispondono ai ricavi operativi, sono gonfiate dalle plusvalenze. Tutte le società che fanno analisi internazionali dei bilanci delle squadre di calcio, come Kpmg e Deloitte, escludono le plusvalenze dai ricavi. Le plusvalenze vengono considerate nel bilancio, ma allocate in un’altra voce, sotto quella dei ricavi.

Il costo del personale La scorsa stagione la Juventus ha vinto l’ottavo scudetto consecutivo, mentre è uscita ai quarti di finale in Champions League. Il costo del personale è aumentato da 259 a 327,75 milioni. Le plusvalenze I dati resi noti nel comunicato del club dicono che le plusvalenze nette da calciomercato sono state 126,69 milioni, rispetto ai 93,8 milioni della stagione precedente. Inoltre ci sono proventi da cessioni temporanee di calciatori (26,94 milioni lordi e -1,85 milioni di oneri per acquisizioni temporanee), tra i quali spiccano i 18 milioni incassati per il prestito di Gonzalo Higuain (cui fa fronte un identico onere negli ammortamenti). Debiti finanziari netti Il bilancio conferma la forte crescita dei debiti finanziari netti a 463,5 milioni (+50%). Erano 309,8 milioni a giugno 2018, già allora in fortissima crescita sull’anno precedente (+90,7%). Prevista perdita nel bilancio a giugno 2020 L’effetto Ronaldo potrebbe portare a un’accelerazione dei ricavi a partire da questa stagione. Per il momento però il cda della Juventus prevede, in via prudenziale, anche quest’anno un bilancio «in perdita». Il risultato sarà influenzato da quanta strada il club farà in Champions League.

L'analista di Banca Imi: "Debito Juve sostenibile, spazio per nuovi colpi alla Ronaldo" GAZZETTA DELLO SPORT, 24.09.2019 L'analista di Banca Imi: "Debito Juve sostenibile, spazio per nuovi colpi alla Ronaldo" Il bilancio 2018-19 ha chiuso con una perdita di 39,9 milioni, il fatturato è schizzato con CR7 e presto il club avrà un tesoretto di 300 milioni per il piano di sviluppo globale. L’esperto: "Aumento di capitale per nuovi investimenti e diventare un top club mondiale" di Marco Iaria Qual è stato l’effetto Ronaldo? Come stanno i conti della Juventus? Il debito è sostenibile? A cosa serve l’aumento di capitale? Sono le domande che i tifosi bianconeri, e non solo, si stanno facendo dopo la pubblicazione dei dati di bilancio 2018-19 e il varo del piano di sviluppo quinquennale. Domande a cui cercheremo di rispondere, con il supporto dell’analista di Banca Imi Alberto Francese. I DATI La Juventus ha chiuso il bilancio 2018-19, il primo dell’era Ronaldo, con una perdita di 39,9 milioni, la seconda consecutiva (-19,2 nel 2017-18) dopo il tris di utili. Il fatturato, al netto delle plusvalenze, è schizzato a 494,4 milioni dai 410,7 dell’anno prima, ma sono schizzati anche i costi: +27% per gli stipendi, +38% per gli ammortamenti, con le due voci che ammontano adesso a 477,2 milioni. Le plusvalenze da 127,1 milioni, e in generale il trading (157,2 compresi i prestiti e altri proventi), hanno consentito di ridurre lo sbilancio contabile. L’indebitamento finanziario netto è salito al 30 giugno 2019 a 463,5 milioni, 153,7 in più in dodici mesi. Spiega Alberto Francese: “C’è stata una crescita importante del fatturato caratteristico, trainato dalle due voci – merchandising e sponsorizzazioni – per le quali era funzionale l’acquisto di Ronaldo. Si può dire che il primo anno sia andato oltre le stime, già sfidanti”. I ricavi da sponsor e pubblicità sono passati da 86,9 a 108,8 milioni, quelli da merchandising da 27,8 a 44 milioni; e anche i ricavi da gare, con l’aumento dei prezzi “digeriti” dal richiamo di CR7, sono saliti da 56,4 a 70,7. Insomma, oltre 50 milioni di entrate caratteristiche in un solo anno. “Dal punto di vista industriale l’acquisizione di Ronaldo, che pure ha avuto un costo elevato, ha dato i suoi frutti fornendo uno stimolo decisivo alle voci di entrata. Rispetto alla nostra stima (-68 milioni) il risultato netto è migliore grazie al fatturato più alto, comprese le plusvalenze che fanno parte in qualche modo dell’attività caratteristica, realizzate peraltro senza vendere gioielli della corona ma con la valorizzazione dei giovani”.

IL DEBITO — E arriviamo all’indebitamento finanziario netto. Il numero di per sé può fare impressione (463,5 milioni) ma va inquadrato nel gigantismo che ormai si è costruita attorno la Juventus: gigantismo in termini di asset, con l’Allianz Stadium e la Continassa, di flussi di cassa e di ambizioni di crescita, in un contesto globale in cui i punti di riferimento sono fuori dal territorio nazionale (il Tottenham ha appena rifinanziato il debito da 720 milioni per ripagarsi lo stadio). Ancora Francese: “Il primo parametro che si guarda è il rapporto tra indebitamento finanziario netto (pari a 463,5 milioni, ndr) e Ebitda (margine operativo lordo, positivo per 163 milioni, ndr): siamo a 2,84. È un valore che non è basso ma nemmeno patologico, ci sono società che girano a 4-5. Il debito della Juventus è sostenibile anche per un’altra ragione: a differenza di quasi tutti gli altri club italiani, come contropartita c’è un asset fisico come lo stadio, non solo i giocatori a bilancio”. L’AUMENTO DI CAPITALE — Eccoci all’iniezione da 300 milioni, che si concretizzerà nei primi mesi del 2020 e per il quale Exor si è già impegnata a sottoscrivere la quota di sua competenza (191 milioni). La ricapitalizzazione si inserisce nel piano di sviluppo globale che punta al “mantenimento della competitività sportiva”, all’”incremento dei ricavi operativi e della visibilità del brand Juventus nei mercati internazionali” e al “consolidamento dell’equilibrio economico e finanziario”. Dopo Ronaldo, il club presieduto da Agnelli vuole continuare a crescere in un contesto sempre più competitivo per aspirare a posizionarsi nell’élite mondiale. Insomma, quell’iniezione di capitale serve per fare ulteriori investimenti. È un’azione di attacco, non di difesa. La pensa così anche Francese: “L’aumento di capitale, oltre a rafforzare il patrimonio netto che si è ridotto a 31,2 milioni, consentirà una flessibilità finanziaria per realizzare nuovi investimenti, alla Ronaldo per intenderci. È la dimostrazione che la Juventus vuole continuare la strada intrapresa per diventare una vera entertainment company, come hanno fatto le grandi squadre europee e le franchigie americane. Ronaldo ha funzionato, se avessi altri giocatori di fama internazionale potresti ulteriormente incrementare la visibilità globale del brand e aumentare i ricavi commerciali”. IL PIANO DI SVILUPPO — Con la ricapitalizzazione la Juventus si doterà di liquidità per 300 milioni andando a ridurre immediatamente la posizione finanziaria netta. A quel punto avrebbe la flessibilità necessaria per realizzare ulteriori investimenti, sia sulla campagna acquisti sia sulle attività correlate all’espansione del marchio, senza creare tensioni finanziarie. “C’è da considerare che il bond da 175 milioni emesso a febbraio ha una scadenza lunga e che ci sono ulteriori linee di credito non utilizzate. La ricapitalizzazione sarà indirizzata alla crescita, più che a coprire i debiti. La strategia della Juventus è chiara: investire ancora su altri giocatori top in grado di far crescere ulteriormente il fatturato, in modo da aumentare l’Ebitda e mantenere così la sostenibilità del debito”, conclude Francese....


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