Bilancio (PDF) PDF

Title Bilancio (PDF)
Author Vale Prot
Course Ingegneria gestionale
Institution Politecnico di Milano
Pages 20
File Size 766.6 KB
File Type PDF
Total Downloads 70
Total Views 147

Summary

bilancio...


Description

Bilancio Concetti introduttivi e struttura dei documenti di bilancio! Il bilancio fa parte della contabilità generale ovvero quel sistema di scritture fondate sul metodo della partita doppia per la rilevazione di ogni evento gestionale; l’obiettivo è quello di presentare informazioni all’ accountability esterna (→ stakeholders), tramite il bilancio d’esercizio, su risultati economici, struttura e composizione del patrimonio aziendale, struttura finanziaria. Esso è regolato dalle regole IAS/IFRS che permette di avere uno standard a livello mondiale nell’emissione dei bilanci d’esercizio.!

Il documenti che compongono il bilancio d’esercizio sono:! •

Stato Patrimoniale (SP) Fotografia dell’impresa in un determinato istante di tempo t, è composto da due sezioni contrapposte:!

TOT ATTIVO = TOT PASSIVO



Conto Economico (CE) Sintesi dei flussi di natura economica che interessano l’impresa in un esercizio e si basa sul principio della competenza economica:! • •

ricavo di competenza → effettiva alienazione del bene! costo di competenza → risorse usate per produrre ricavi di competenza dell’esercizio!



Rendiconto Finanziario (RF) Mette in evidenza i flussi finanziari nell’esercizio:! Cassa iniziale + Entrate di cassa - Uscite di cassa = Cassa finale Permette di capire la capacità di autofinanziamento della singola impresa. Non è regolamentato.!



Nota integrativa Contiene tutte le singole informazioni per leggere le singole voci di bilancio, diventa quindi uno strumento essenziale per leggere il bilancio.!



Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

Conto Economico! Costituisce la sintesi dei flussi finanziari di natura economica che interessando l’impresa in un esercizio e viene redatto secondo il principio di competenza economica:! • •

ricavo di competenza → valore dei beni alienati e/o dei servizi erogati! costi di competenza → valore delle risorse utilizzate per “produrre” ricavi!

Utile d’esercizio = ricavi di competenza - costi di competenza Le regole IAS/IFRS prevedono un contenuto minimo che comprende:! • • • • • • •

Ricavi! Proventi finanziari! Oneri finanziari! Quota dell’utile o della perdita collegate a joint venture! Utile o perdita prima delle imposte! Imposte sul reddito! Utile o perdita!



La presentazione delle voci può seguire due schemi alternativi: per natura o per destinazione

CE per NATURA Ricavi Altri Ricavi Operativi Variazione delle scorte di prodotto finito e semilavorati Consumo di materie prime e materiali di consumo Costi del personale Ammortamenti e variazioni di valore delle attività non correnti Altre spese operativa

Attività in funzionamento

UTILE OPERATIVO Utili da società controllare, collegate e joint venture Proventi finanziari da attività di investimento Altri proventi e perdite Oneri e perdite finanziare UTILE LORDO DA ATTIVITÀ OPERATIVE IN FUNZIONAMENTO Imposte UTILE NETTO DA ATTIVITÀ IN FUNZIONAMENTO Utile netto da attività cessate/destinate a cessare

Attività cessate o destinate a cessare

UTILE NETTO D’ESERCIZIO UTILE PER AZIONE

Ricavi! Comprende i corrispettivi economici derivanti dalla vendita di beni o fornitura di servizi legati all’attività caratteristica dell’impresa!

Altri ricavi operativi! Comprende i corrispettivi economici derivanti dall’attività operativa dell’impresa, ma non legati alla sua attività caratteristica (es. cessione di attività materiali e/o immateriale dell’impresa, plusvalenze/minusvalenze, locazione immobili, etc)! PLUSVALENZE

La voce include le differenze positive che si generano a seguito della cessione di attività materiali o immateriali dell’impresa (ad esclusione delle attività classificate come cessate/destinate a cessare)!

Variazione delle scorte di prod finiti e semilavorati! La voce include la differenza tra le rimanenze finali e quelle finali di prodotti finiti e semilavorati!

Tale differenza può derivare dalla variazione della quantità fisica o del valore associato alle rimanenze; se la variazione dei magazzini fosse negativa, significa aver venduto più di quello che si è prodotto.!

Consumo di materie prime e materiali di consumo! La voce comprende i corrispettivi economici in relazione a acquisto di materie prime e materiali di consumo avvenuto durante l’esercizio contabile di riferimento, variazione delle scorte di materie prime e materiali di consumo, costi operativi.! VARIAZIONE DELLE SCORTE DI MATERIE PRIME

La voce comprende la differenza tra le rimanenze iniziali e quelle finali di materie prime:! •



Differenza positiva (diminuzione del valore delle scorte) = l’impresa ha consumati materie prime per la propria produzione.! Differenza negativa (aumento del valore delle scorte) = l’impresa ha “risparmiato” rimanenze per produzioni future.!

Costi del personale ! La voce include:! • • • •

Salari e stipendi! Oneri sociali! Accantonamenti al TFR! Oneri diversi del personale e altre prestazioni lavorative!

Ammortamenti e variazioni di valore delle attività non correnti! La voce include i corrispettivi economici correlati a:! • •

Ammortamenti! Variazioni di valore di attività materiali e immateriali!

Altre spese operative! La voce include i corrispettivi economici correlati a:! • • • • •

Costi di lavorazione diretti e indiretti, interni ed esterni! Costi di manutenzione! Costi di distribuzione! Costi per il godimento di beni di terzi! Minusvalenze da vendita di attività materiali e immateriali!

UTILE OPERATIVO! Indica il risultato economico conseguente alla normale attività d’impresa (indicato anche come E.B.I.T)!

Utili da società controllate, collegate e joint venture! La voce include le variazioni di valore conseguenti all’applicazione del metodo del patrimonio netto per la valutazione delle partecipazioni in società controllate e collegate!

Proventi finanziari! La voce include:! • • • •



Proventi sulle disponibilità liquide e titoli assimilabili! Proventi sui crediti finanziari! Dividendi percepiti dall’impresa (partecipazioni ed attività finanziarie)! Utili derivanti dalle attività finanziarie e conseguenti alle attività conseguenti alle attività di negoziazione! Variazione positive di valore!

Oneri e perdite! La voce include! • Oneri maturati su qualunque forma di finanziamento! • Perdite derivanti dalle attività finanziarie! • Variazioni negative di valore (fair value)! • Riduzione di valore delle attività correnti e non correnti!

U.L.A.F.! L’ utile lordo da attività in funzionamento rappresenta il risultato economico conseguente alla normale attività dell’impresa, comprensivo delle voci di natura finanziaria; è lordo perché vanno ancora sottratte le tasse.!

U.N.A.F.! Tolte poi le imposte si determina l’utile netto da attività in funzionamento, cioè da tutte le attività da non cessare. Rappresenta il risultato economico conseguente alla normale attività finanziaria, comprensivo delle voci di natura finanziaria e fiscale.!

Utile netto da attività cessate/destinate a cessare! La voce riporta, in modo aggregato e al netto dell’effetto fiscale, i risultati dei flussi economici di competenza dell’esercizio contabile e relativi alle attività cessate/destinate a cessare.!

UTILE NETTO D’ESERCIZIO! Rappresenta la sintesi di tutti i flussi economici che nel periodo di competenza hanno interessato l’esercizio. È il risultato comico di pertinenza della proprietà dell’impresa e coincide con l’utile riportato in passivo dello SP. ! L’informazione da dare all’azionista e però quell’utile che residua da tutte queste voci, normalizzato per il numero d’azioni: l’utile per azione.!

Stato patrimoniale: ATTIVO! L’attivo dello stato patrimoniale rappresenta il valore monetario delle risorse a disposizione dell’impresa, ovvero su cui ha dei chiari diritti di proprietà o caso residuale (leasing). Si parla quindi di:! • •

Risorse tecnologiche e risorse finanziarie! Risorse d’immagine e risorse umane!

Il valore monetario significa quanto reddito le risorse sono in grado di generare, almeno concettualmente. La modalità di valorizzazione delle risorse è attraverso il loro costo di acquisizione e i criteri di valutazione possono essere ricondotti ad una combinazione delle seguenti modalità di valorizzazione:! •

Costo d’acquisto È il prezzo che l’impresa ha effettivamente pagato per entrare in possesso della risorsa (o comunque per godere dei benefici derivanti dalla proprietà della risorsa), o il costo che l’impresa ha effettivamente sostenuto per la costituzione della risorsa.!



Valore di mercato (fair value) È il prezzo a cui una risorsa può essere scambiata sul mercato. La stima del fair value avviene sulla base di:! • • •

Accordi di vendita vincolanti per il bene in oggetto Valori espressi da un mercato attivo Transazioni recenti assimilabili per tipologia a quella in oggetto di valutazione

L’idea è che quindi il fair value riflette i valori oggettivi esterni all’impresa legati alla conoscenza ed alle stime di venditori ed acquirenti e si riferisce, come regola generale, al valore di mercato.! Es.! Per l’impianto comprato a 50€ si dimostra che sul mercato si dimostra che sul mercato esistono scambi a 60€. Se nel bilancio si utilizza il fair value, si deve inserire nella partita doppia la differenza di 10€ che rappresenta una creazione di valore economico. Si hanno allora due alternative:! 1) Si iscrivono 10€ in una riserva di valutazione sul lato destro(passivo) del SP. Si aumenta il patrimonio degli azionisti ma il reddito d’esercizio non cresce.! SP ATTIVO

SP PASSIVO

Impianto 50[+10]=60 Riserva di v. [+10] ∫ 2)



Si inseriscono i 10€ come componente straordinaria del Conto Economico ed entrano così nell’utile. Quando questo transita nello stato patrimoniale pareggia il bilancio; in questo caso il reddito cresce! SP ATTIVO

SP PASSIVO

Impianto 50[+10]=60 ∫

CONTO ECONOMICO



U[+10]

∫ [+10] U[+10]



Valore d’uso È il valore attuale dei flussi finanziari che l’impresa è in grado di ottenere dall’utilizzo della risorsa.!

La struttura dello stato patrimoniale prevede che le risorse vengano distinte in base alla loro fruibilità temporale con riferimento al ciclo operativo dell’impresa (tendenzialmente si suppone essere di 12 mesi):! • • •

Attivo non corrente → fruibilità > 12 mesi (attivo fisso)! Attivo corrente → fruibilità < 12 mesi! Attività cessate/destinate a cessare → fruibilità = 0!

ATTIVO NON CORRENTE Immobili, Impianti e Macchinari Investimenti Immobiliari Avviamento e attività immateriali a vita indefinita Altre attività finanziarie ATTIVO CORRENTE Crediti commerciali e altri Rimanenze Lavori in corso su ordinazione Attività finanziare correnti Disponibilità liquide ATTIVITÀ CESSATE/DESTINATE A CESSARE

ATTIVO NON CORRENTE Immobili, impianti e macchinari! CONTENUTO#

La voce si riferisce ai beni detenuti dall’impresa, tangibili e di uso durevole che sono strumentali dalla produzione del reddito, quindi:! • • • • •

Macchinari produttivi, impianti, … Edifici amministrativi, siti industriali, … Terreni di pertinenza degli edifici, impianti usati dall’impresa per la propria attività, … Navi, aerei, autoveicoli Mobili ed attrezzature !

Per la categoria dei beni materiali e immateriali sia il fenomeno dell’ammortamento: non appena i beni vengono comprati valgono meno per il passaggio del tempo. Questo vale vale per tutte le immobilizzazioni, materiali ed immateriali, con l’eccezione specifica dei terreni, che si assume (per convenzione IAS) abbiano vita infinita, di conseguenza non sono soggetti ad ammortamento!

ISCRIZIONE A BILANCIO

Valore iniziale → coincide sempre con il costo d’acquisto Valore successivo → influiscono due valori legati al tempo:! ✴ il costo al netto degli ammortamenti o svalutazioni per riduzioni di valore: il principio della prudenza obbliga a svalutare, anche se non si sta utilizzando il fair value.! ✴ rivalutazione (legata al fair value)!

• •

1)

Valore successivo — ammortamento !

L’ammortamento è la perdita di valore che è generata da due fattori riguardanti il tempo: uso ed obsolescenza. I beni aventi l’utilità pluriennale vengono quindi ammortizzati: una quota parte del costo d’acquisto, viene cancellata nel periodo a seguito del suo utilizzo (perdita di utilità). Ogni anno il valore del bene si riduce perché contribuisce in misura minore all’attività dell’impresa.! L’ammortamento viene calcolato usando tre valori : il costo del bene, la vita utile del bene e il valor residuo del bene al termine della sua vita utile. Di anno in anno il valore dell’immobile viene calcolato come valore immobile(t) = costo d’acquisto - ∑ ammortamenti( 0 → t).! Esso può essere eseguito secondo tre politiche:! a quote costanti (privilegiato dai principi italiani): ! ammortamento = (costo del bene - valore residuo) / vita utile



a quote crescenti secondo le quantità prodotte

• •

Es.! Impianto acquistato il 31/12/2010 per 1.000k€, con vita utile 5 anni e valore residuo al termine della vita utile pari a 200k€,. Calcolare l’ammortamento tramite quote costanti:! Ammortamento = (1000 - 200) / 5 = 160k€/anno! k€

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

Valore 31/12

1000

840

680

520

360

200

200

0

160

160

160

160

160

Amm.

da t=0 a t=1 SP ATTIVO

SP PASSIVO

Impianto 1000[-160]=840 ∫



U[-160]

CONTO ECONOMICO ∫ Ammortamento[-160] U[-160]

2) Valore successivo — fair value ! Ogni anno il valore al quale il bene è riportato a bilancio è pari al fair value del bene, ovvero al suo valore di mercato. Nel omento in cui il bene deve essere registrato a bilancio, il fair value viene confrontato con il suo valore atteso a bilancio:! Se il fair value è maggiore si ha una rivalutazione del bene In questo caso si bilancia la variazione di valore nell’apposita riserva da rivalutazione nel passivo di SP • Se il fair value è minore, si ha una svalutazione del bene In questo caso si bilancia la variazione di valore come costo nel CE (nel caso però il bene sia stato precedentemente rivalutato la perdita viene erosa dalla riserva da rivalutazione)! •

In entrambi i casi si procede al ricalcolo dell’ammortamento usando la vita utile residua.!

Es.! Immobile acquistato il 01/01/2000 con vita utile 30 anni ad un valore di 300.000€, con ammortamento a quote costanti. Nel 2005 il fair value è 275.000€. Calcolare la quota di ammortamento a partire dal 2005. ! Amm1= 300.000 / 30 = 10.000€/anno! k€ Valore 31/12 Amm.

2000

2001

2002

2003

2004

290.000

280.000

270.000

260.000

250.000

10.000

10.000

10.000

10.000

10.000

A inizio 2005: valore a bilancio = 250.000€, Fari value = 275.000€ → l’incremento di valore a bilancio deve essere contabilizzato nella Riserva di rivalutazione nel Passivo di SP. Inoltre ricalcolo l’ammortamento:! Amm2= 275.000 / 25 = 11.000€/anno! k€ Valore 31/12 Amm.

2005

2006

2007

2008 …

264.000

253.000

242.000

231.000 …

11.000

11.000

11.000

11.000



2005 SP ATTIVO

SP PASSIVO

Impianto 250k[+25k-11k]=264k ∫



Riserva di rival. [+25k] U[-11k]

3)

CONTO ECONOMICO ∫ Ammortamento[-11k] U[-11k]

Valore successivo — Test di Impairment

Il test di Impairment è un test che consente di verificare a cadenze regolari (per alcune voci) che quello che viene scritto a bilancio non sia una sopravvalutazione della reale capacità di produrre reddito. Il valore di mercato infatti può essere diverso da quello d’uso e quindi può divergere. Si introduce quindi il test di Impairment che è indipendente dal criterio di valutazione adottato.! Per effettuare il test si deve di prima istanza trovare il valore recuperabile, cioè il massimo tra il valore di mercato depurato da ciò che sta venderlo e il valore d’uso. Una volta trovato bisogna compararlo con il modello lineare (ovvero il valore lineare); viene scelto il minimo tra il disponibile e il recuperabile: se è sopravvalutazione si è obbligati a svalutare mentre se non è tale il valore rimane invariato perché tale test non ammette rivalutazione.!

Investimenti immobiliari! CONTENUTO

Per investimento immobiliare si intende una proprietà immobiliare posseduta al fine di percepire canoni di locazione. Sono quindi una sottocategoria delle proprietà immobiliari, quelle che non vengono utilizzate per la produzione e quindi non sono strumentali all’attività dell’impresa. Vengono inclusi: terreni posseduti per investimento, edifici di proprietà dell’impresa, locati a terzi con leasing operativo.! Sono invece esclusi: immobili posseduti per la vendita, immobili ad uso del proprietario, immobili che sono costruiti e sviluppati per un utilizzo futuro come investimenti immobiliari.! •



Leasing finanziario → trasferisce la proprietà del bene al locatario al termine del contratto di leasing. Il locatario ha l’opzione d’acquisto del bene ad un prezzo che ci si attende sia inferiore al fair value. La durata del leasing copre la maggior parte della vita economica del bene. I beni possono essere utilizzati dal locatario senza dove apportare importanti modifiche.! Leasing operativo → definizione residuale rispetto al leasing finanziario. Il processo di gestione prevede addebito in CE per competenza dei canoni d’affitto pagati o riscossi. Il locatore procede all’affitto secondo le regole riferite al bene.!

ISCRIZIONE A BILANCIO •

Valore iniziale Gli investimenti sono iscritti a costo d’acquisto, quindi al prezzo pagato o al costo sostenuto per la realizzazione.!

1)

Valore successivo — modello del fair value (criterio di rivalutazione) In questo caso, rispetto agli immobili precedenti, l’operazione di rivalutazione può transitare in CE: il componente positivo o negativo di reddito, infatti, deve essere rilevato a conto economico ed il valore contabile non deve essere ammortizzato. Nel caso in cui si compra un immobile come investimento e questo si rivaluta, si pensa che sia una componente di reddito effettivamente ricercata. In questo caso, l’utile si alza. Non si è quindi obbligati ad applicare il test di Impairment. !

2)

Valore successivo — modello del costo Ogni anno il valore al quale il bene è riportato a bilancio è pari al costo d’acquisto al netto degli ammortamenti cumulati. In questo caso, gli investimenti immobiliari subiscono l’ammortamento e devono essere sottoposti al test di Impairment.!

Attività immateriali Le immobilizzazioni immateriali sono definite come beni non monetari privi di consistenza fisica, identificabili e controllate dall’impresa, in grado di produrre benedici futuri: si parla quindi di brevetti, licenze, marchi ma non di spese di formazione, di pubblicità e/o promozione. In base alla loro vita utile possono essere distinte in !



AVVIAMENTO Si tratta di una pa...


Similar Free PDFs