Auerbach- All\'hotel de la Mole PDF

Title Auerbach- All\'hotel de la Mole
Course Letteratura francese 1
Institution Università di Pisa
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All’hôteldeLaMole La creazione del realismo moderno: Stendhal, Balzac, Flaubert L’iniziodelcapitoloèin medias res poiché viene riportato un estratto dal capolavoro di Stendhal Le Rouge et le Noir. Quello che ad Auerbach interessa della scena è che la suddetta sarebbe totalmente incomprensibile senza l’esattissima e particolarissima conoscenza delle condizioni politiche, sociali ed economiche di un ben determinato momento storico, cioè quello della Francia poco prima della rivoluzione di luglio, il che poi corrisponde al sottotitolo del romanzo: Cronaca del 1830. [Con la rivoluzione di luglio, nota anche come rivoluzione del 1830, seconda rivoluzione francese e Trois Glorieuses in francese, avvenuta a Parigi nelle giornate del 27, 28 e 29 luglio 1830, fu rovesciato Carlo X, ultimo sovrano della dinastia dei Borbone, e sostituito da Luigi Filippo, il re della monarchia di luglio]. Lanoiaallatavolaeneisalottidiquestanobilefamiglianonèdovutaall’ottusitàdeisuoiabitanti ma costituisce un fenomeno storico-politico della Restaurazione. Nel XVII e soprattutto nel XVIII secoloqueisalottieranotutt’altrochenoiosi: ma il tentativo dei Borbone di ristabilire situazioni del tutto cancellate sortì l’effetto di rendere quei circoli convenzionali e costrittivi. I pericoli che avevano scatenato con la loro stessa esistenza nel corso del XVIII secolo erano ben noti e nessuno volevaripeterel’esperienzadel1793. I caratteri, i comportamenti, le condizioni di tutti i personaggi sono strettamente legati alla situazione storica e questo costituisceunanovitàassolutaed’enormeimportanza. La medesima base storica si ritrova anche negli altri romanzi di Stendhal (Armance, Chartreuse de Parme, Lucien Leuwen) e negli scritti autobiografici che sono strettamente legati ai fatti sociali ed economicidell’epoca.L’autorehaconlagrandeeverastoriacontattibenstretti. Con ciò è detto quali furono le circostanze che, in questo momento, suscitarono in un uomo di quest’epoca il moderno realismo tragico su base storica: la Rivoluzione francese. La Rivoluzione fu uno dei movimenti dei tempi moderni a cui consapevolmente parteciparono grandi massed’uominiesicontraddistingueinoltre,differenziandosicosìdallaRiforma,perlasuavelocità di propagazione. Cominciò per l’Europa un processo di condensazione nel tempo degli avvenimenti storici e di consapevolezza degli stessi da parte di ciascuno. Un tale processo di condensazione degli avvenimenti implica un mutamento continuo delle situazioni storiche che ha minato alla base tutti gli ordinamenti e le classificazioni che avevano retto la vita fino a quel momento. L’adattarsi continuamente a mutamenti sempre nuovi richiede uno sforzo continuo e difficilissimo d’adattamento psichico e cagiona vilente scosse d’assestamento. Questa moderna consapevolezza della realtà ha preso forma per la prima volta proprio in Stendhal e ci si può chiedere come mai. Egli fu costretto nel corso della sua vita a fare i conti con la realtà in un modo che non si era mai veduto prima. La sua vita si può suddividere in due parti: la prima che lo vede trasferirsi a Parigi all’età di sedici anni subito dopo l’ascesa di Napoleone, nella cui amministrazionepercorseunabrillantecarriera,elasecondadall’etàditrentadueanniinpoi,dopo la caduta di Napoleone. Questa seconda parte è caratterizzata da viaggi continui alla ricerca di una residenza stabile che non avrà tra Milano, Parigi, Civitavecchia ed è il momento in cui comincia a scrivere. Questo riassunto della sua vita, infatti, mira a mostrare come egli riuscì a fare i conti con se stesso e con la professione letteraria solo quando si rese conto di non appartenere a nessun luogo. Allora la società che lo circondava divenne per lui un problema e la consapevolezza di essere diverso dagli altri divenne per lui, oltre che la sua condizione esistenziale, anche un’urgente necessità con cui fare i conti. Il realismo letterario di Stendhal nacque dunque dal suo disagio entro il mondo postnapoleonico, dalla coscienza di non appartenervi e di non avervi più un posto.

Affinità e differenze con Rousseau: lo scontento di vivere in un tal mondo e l’incapacità di inserirvisi fanno parte certamente di un romanticismo alla Rousseau ed è probabile che Stendhal ne fosse permeato fin dalla gioventù. Ma nei suoi ricordi di gioventù, la Vitad’Henri Brulard, scritti solo nel terzo decennio del secolo, si deve credere, che dalla prospettiva della sua vita ulteriore, sia statocondottoaforzareimotividiquell’egotisticoisolamento.Ed è certo che i caratteri e motivi del suo isolamento e del suo rapporto problematico con la società sono del tutto diversi da quelli di Rousseau e dei suoi epigoni preromantici. Al contrario di Rousseau per Stendhal successo e godimento sono desiderabili, e, soltanto quando cominciarono a sfuggirgli, la società del suo tempo divenne per lui oggetto d’indagine e problema. Rousseau visse in un mondo stabile e non se ne raccapezzò mai, mentre Stendhal visse mentre un cataclisma dopo l’altro scuoteva la società e dunque il suo interesse non si rivolge, come in Rousseau, alla struttura di una società possibile, bensì ai mutamenti di quella in concreto esistente. Egli ha sempre davanti la prospettiva del tempo, il suo pensiero è dominato dalla rappresentazione di forme mutevoli di vita e di costume. Tale prospettiva temporale si palesa ovunque: vengono riportati alcuni esempi (dalla Vitad’Henri Brulard parlandodell’espritdiLaBruyére,piuttostocheneiSouvenirsd’égotisme). Stendhal nei suoi scritti realistici descrive soprattutto la realtà quale gli si faceva incontro in modo tale da sottrarsi all’arbitrio delle proprie costruzioni e abbandonarsi alla realtà quale ci è posta dinnanzi. Ma la realtà che gli si fa incontro è in continuo mutamento e non la poteva rappresentare senzacontinuiriferimentiaimutamentiviolentidell’immediatopassatoesenzatentarepresagisugli imminenti mutamenti del futuro. Tutte le figure e le azioni umane appaiono nella sua opera su un mutevole sfondo politico e sociale. Per comprendere appieno la profondità con cui penetra nella vita effettiva del suo tempo lo si confronti con i più noti scrittori realistici settecento prerivoluzionario: Lesage,l’AbbéPrévostpiuttostocheFieldingoGoldsmith, Voltaire o Rousseau. Stendhalèilfondatorediquelmodernorealismoseriochenonpuòrappresentarel’uomose non incluso entro una realtà politica e sociale d economica continuamente evolventesi. Tuttavia il modo che Stendhal ha di guardare gli avvenimenti e di riprodurli è assai poco influenzato dallo storicismo, che invadeva la Francia in quel momento: proprio per questo si è parlato di prospettiva storica temporale, di continua consapevolezza dei mutamenti ma non di comprensione degli sviluppi. Egli si rivolge a una «analyse du coeur humain» completamente informata allapsicologiaclassicamoralistaenonall’indagineoall’intuizionediforzestoriche. In lui si ritrovano motivi razionali, empirici, sensualistici, ma difficilmente motivi romanticostoricistici. Èimportantel’intreccionarrativomanonlecorrentistorichechestannoallasuabase. Tutto questo è spiegabile col suo atteggiamento politico: era democratico e repubblicano e già questo era sufficiente a mantenerlo immune da ogni storicismo romantico, ma d’altra parte egli critica anche le classi che, secondo le sue vedute, dovrebbero essergli più vicine, senza concedere nulla ai valori sentimentali che il Romanticismo legava alla parola “popolo”. La borghesia gli provoca«un’uggiainvincibile» edeplorailtramontodellaraffinatasocietàdell’ancien régime. Ciò che decide ormai è la capacità professionale, ma sono ben altre le cose per cui vale la pena vivere: amore,passioni,eroismo...Stendhalèl’aristocraticorampollodellaborghesiadell’ancien régime e non vuole e non può diventare un borghese del XIX secolo. Nelle sue opere non si ritrova il popolo, la folla, soltanto piccoliborghesieall’occasionefigureriempitivecomesoldati,servitori,camerieri. Di preferenza descrive particolarità dei paesaggi e dei costumi nazionali ma quantunque si tratti sempre di particolari direttamente osservati, non di esempi di strutture tipiche, come in Montesquieu, tuttavia essi vengono appena interpretati nella loro origine storica e servono, invece, alla psicologia moralistico-aneddotica dei vari popoli; si potrebbe parlare di moralismo locale. Alla fineeglivedel’uomosingolomolto meno come prodotto dalla sua situazione storica e influente su di essa, che come atomo dentro tale situazione; sembra che l’uomo sia stato gettato a caso nell’ambienteincuivive,checostituisceunostacolodicuipuòveniracapomeglioopeggio,ma non costituisce un terreno nutritizio con cui sia organicamente legato. Inoltre la concezione che Stendhalhadell’uomo èin prevalenzamaterialisticaesensualistica. La felicità ha per lui proprio questo carattere più sensuale e terreno che nei romantici.

La sua concezione dell’esprit e della libertà è ancora quella prerivoluzionaria del secolo XVIII, quantunque riesca solo con sforzo e con qualche contorsione ad attuarla nei suoi propri riguardi. Il suo esprit non possiede più la sicurezza di sé e la mancanza di problematicismo dell’epoca di Voltaire. Egli non è che un epigono che tenta invano di tradurre in atto le forme di vita di un’epocapassata. Altri elementi del suo carattere,l’obiettivitàsenzascrupolidellasuaforzarealistica,lacoraggiosa autoaffermazione della sua personalità di fronte al sorgere del triviale «juste milieu», e molti altri ancora, ce lo mostrano come il precursore di un certo spirito posteriore e di una certa forma di vita; egli però sente e vive sempre la realtà del suo tempo come un ostacolo che gli resiste. Appunto per questo il suo realismo, quantunque non sia, o sia per minima parte, il prodotto della comprensione dello sviluppo storico, è legato così energicamente e strettamente alla sua esistenza – il realismo è un prodotto della battaglia perl’affermazionedisestesso,eperciò si spiega come il livello di stile dei suoi grandi romanzi realisticisi avviciniall’antico grandeconcettoeroicodella tragedia assai più che quello della maggior parte dei realisti posteriori. Sotto un altro aspetto egli è assai vicino ai romantici suoi contemporanei nella lotta contro i limiti stilistici tra realistico e tragico. È noto come la regola stilistica estetico-classica, che escludeva ogni realismo materiale dalle opere tragico serie, si sia rilassata fin dal secolo XVIII. Perfino in Francia si può constatare questo rilassamento già nella prima metà del XVIII secolo, mentre nella seconda metà fu specialmente Diderot a diffondere, sia con la teoria che con la pratica, un livello stilistico medio senza però oltrepassare il livello patetico borghese. Ma la sua serietà ricorda più il moralismo satiricodell’Illuminismoche ilrealismodelXIXsecolo. Nellafigurae nell’operadi Rousseauè indubbiamente contenuto il nocciolo dello sviluppo futuro: egli, infatti, non è propriamente realista ma connette alla sua materia, talvolta alla sua propria vita un così forte interesse apologistico e moralistico, il suo giudizio sugli avvenimenti è talmente determinato dai suoi principi giusnaturalistici, che la realtà del mondo sociale gli sfugge quale oggetto immediato. Tuttavia l’esempiodelleConfessioni in cui cerca di rappresentare la propria vita nel suo rapporto effettivo con la vita contemporanea è un modello importante per quegli scrittori che più di lui possedevano il senso dei rapporti effettivi in cui vivevano. Ancora più importante, forse, per il suo influsso indiretto sul realismo serio, è la sua politicizzazione del concetto idillico di natura; essa creò un ideale utopistico di vita, che notoriamente esercitò una grande suggestione e che si potè credere di poter immediatamente attuare; esso si presentò in contrapposizione alla realtà esistente, storicamente creatasi, e questa contrapposizione divenne tanto più acuta e tragica quanto più chiaro apparivailfallimentodellarealizzazionedell’utopia.In tal modo la realtà pratica, storica, diventava un problema tanto più concreto e prossimo, in misura fino allora ignota. Nei primi decenni dopo la morte di Rousseau, l’influenza sul preromanticismo francese di quell’enormedelusione fuindubbiamente del tutto opposta;; proprio negli scrittori più notevoli si rivelò una tendenza alla fuga di fronte alla realtà contemporanea. La Rivoluzione, l’Impero e la Restaurazione sono assai povere di letteratura realistica e questa fuga dinanzi alla realtà contemporanea è ancora largamente presente nei gruppi romantici dopo il 1820 (Senancour). Però il rapporto della maggior parte dei preromantici con la realtà sociale del tempo è, proprio per questo suo carattere negativo, molto più gravemente problematico che non quello della società dell’Illuminismo. Il movimento rousseauiano e la grande delusione da questo sofferta furono un presupposto per la nascita della visione moderna della realtà. Soltanto con la problematizzazione della realtà storica e pratica da parte di Rousseau perdette ogni importanza, nello stile del secolo XVIII, la rappresentazione della vita priva di problemi e immobile. Il Romanticismo che s’era iniziato molto prima in Germania e in Inghilterra, e le cui tendenze storiche e individualistiche si stavano da lungo tempo preparando anche in Francia, giunse alla sua manifestazione piena verso il 1820 e, come è già noto, fu proprio il principio di mescolanza degli stili, che Victor Hugo e i suoi amici innalzarono a grido di battaglia; in esso apparve evidentissima la contrapposizione al modo classico di considerare gli oggetti e alla lingua della letteratura classica. Ma già nella formulazione di Victor Hugo questa antitesi si rivela un po’

troppo spinta: tra i due poli stilistici opposti del sublime e del grottesco non si prende in considerazione la realtà. Nascono dunque grandi effetti ma del tutto inverosimili e falsi. Un altro scrittore della generazione romantica Balzac, il quale possedeva altrettanta forza creativa e un’aderenzaalla realtàsenzadubbiomaggiore,sièassuntocome suo compito particolarissimo la rappresentazione della vita contemporanea e può essere considerato accanto a Stendhal il creatore del moderno realismo. Egli è di sedici anni più giovane ma i suoi primi romanzi caratteristiciappaionopress’apococontemporaneamente a quelli di Stendhal verso il 1830. Come esempio del suo modo di rappresentare Auerbach riporta il ritratto della signora Vauquer, proprietaria di una pensione, nel romanzo Le pére Goriot nato a principio del 1834. Con la descrizione materiale (dell’ambiente e dei vestiti della donna) viene insieme suggerita l’atmosfera morale. La descrizione della donna, infatti, si muove su un motivo principale che viene ripetuto più volte: laconsonanzael’armoniatralapersonae quello che noi – e talvolta già Bazac stesso- chiamiamo il suo milieu. Non sussiste peraltro un premeditato e costruito ordinamento delle diverse riprese di questo motivo dell’armonia e della consonanza: non si intravede alcuna traccia di composizione e questo perché tutta la descrizione si rivolge alla fantasia del lettore, al ricordo di persone e di ambienti simili; latesidell’unitàdistile«delluogo», in cui sono inclusi anche gli uomini, non si fonda su dati di ragione, ma è invece presentata come un dato di fatto immediato, sensibile e penetrante, puramente suggestivo, senza dimostrazione. Gli oggetti e le persone che formano un ambiente acquistano per lui una specie di secondo significato, diverso da quello afferrabile razionalmente, ma di gran lunga più essenziale che si può definire come demoniaco. L’unità di un determinato ambiente è riprodotta completamente con mezzi suggestivi e sensoriali, sentita come rappresentazione complessiva organico-demoniaca. Nella seconda parte della descrizione viene descritto il carattere e la storia di madame Vauquer che rappresenta un completamento della prima: dopo essere stata presentata come sintesi dell’unità dello spazio da lei dominato, nella seconda viene scavato il suo essere impenetrabile e abietto che in quello spazio deve operare. In tutta la sua opera e così in questo testo Balzacha sentito i luoghi,i più diversi, come un’unitàorganica,anzi demoniaca, eha cercato di trasmettere questa sensazione al lettore. Non soltanto, come Stendhal, egli ha collocato gli uomini, di cui con serietà narra la sorte, nella loro cornice storica e sociale esattamente circoscritta, ma ha inoltre inteso questo legame come necessità; ognispaziositramutaperluiinun’atmosferamoralee sensibile di cui s’imbevono il paesaggio, la casa, i mobili, le suppellettili ecc.. e in cui poi la situazionestoricageneraleasuavoltaapparecomeun’atmosferatotaleabbracciante tutti i singoli spazi di vita. Non gli riesce con questa efficacia la rappresentazione dell’alta società, anche intellettuale. Tale realismo atmosferico di Balzac è un prodotto della sua epoc; è esso stesso parte e prodotto d’un atmosfera. Storicismo atmosferico (prodotto del Romanticismo) e realismo atmosferico sono strettamente legati. Gli avvenimenti che si svolgono in Francia dal 1789 al 1815 e le loro ripercussioni nei decenni seguenti, portarono come conseguenza che fosse proprio la Francia a dar vita, per prima e con più forza, al moderno realismo contemporaneo, e l’unità politica e culturale del paese le dette a questo riguardo un grande vantaggio sulla Germania. Non meno di questo immedesimarsi romantico nell’atmosfera dei diversi ambienti ha contributo allanascitadelmodernorealismoancheun’altracorrenteromantica,quellamescolanza di stili, a cui già spesso si è accennato, la quale ha consentito che divenisse oggetto di rappresentazione letteraria ogni e qualsiasi persona con tutta la sua complessa vita giornaliera. Ma da quale sentimento è dominato il particolare modo di rappresentazione di Balzac? Le notizie da lui fornite al riguardo sono numerose ma confuse e contraddittorie. Più che una spiegazione della sua arte realistica, occorre piuttosto una diligente separazione delle correnti che in essa confluiscono. Nell’avant-propos alla Comédie humaine (1842) Balzac inizia la sua spiegazione con una similitudine tra il regno animale e la società umana ispirandosi alle teorie di Geoffroy Saint-

Hilaire. Questo biologo aveva sostenuto il principio dell’unità tipica dell’organizzazione, vale a dire ilconcettochenell’organizzazionedellepiante(edeglianimali)esistaunpianogenerale. Arricchendo questa formulazione con richiami ad altri mistici, filosofi e biologi Balzan giunge a sostenere che: «il creatore non si è servito che d’un solo e medesimo prototipo per tutti gli esseri organizzati. L’animale è un principio che assumela sua forma, o, per parlare più esattamente,le differenzedellasuaforma,dall’ambienteincui è chiamato a svilupparsi...». E tale principio viene subito applicato alla società umana: « LaSocietànonfadell’uomo,secondogliambientiincuisi svolge la sua azione, tanti uomini differenti quante sono le varietà in zoologia?». Egli cerca dunque di fondare le sue idee sulla società umana mediante analogie biologiche; il termine milieu, che qui per la prima volta compare in senso sociologico e a cui era destinata una così grane fortuna,l’haimparatodaGeoffroy Saint-Hilaire,cheasuavoltal’avevatrasportatodalla fisica alla biologia; ora viene trasferito dalla biologia alla sociologia. Il biologismo di Balzac è mistici, speculativo e vitalistico; ma con ciò il modello , il concetto «animale» o «uomo» non è pensato come immanentebensìquasi comeun’ideaplatonicareale;; i diversi generi e specie sono soltanto «formes extérieurs» einoltrequestenonsonodatecomemutevolisecondoun’intima legge storica, ma come stabili. Sembra che qui Balzac non abbia completamente compreso il concetto di milieu qualel’hapraticamenteusatoneisuoiromanzi.Non la parola, ma la cosa, i...


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