Capitolo 12 – Bilancio DI Esercizio E Analisi Della Performance Delle Banche PDF

Title Capitolo 12 – Bilancio DI Esercizio E Analisi Della Performance Delle Banche
Author Nunzio Posilli
Course Economia degli intermediari finanziari
Institution Università degli Studi di Brescia
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Capitolo 12 – Bilancio DI Esercizio E Analisi Della Performance Delle Banche...


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CAPITOLO 12 – BILANCIO DI ESERCIZIO E ANALISI DELLA PERFORMANCE DELLE BANCHE PERCHE’ UNA VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE DELLE BANCHE?: Le banche sono peculiari nei termini dei servizi che svolgono e del livello di controllo al quale sono sottoposte. La misura della performance delle banche è data dall’andamento del valore di mercato delle azioni ordinarie possedute dai soci. Manager, azionisti, depositanti, autorità di vigilanza e altri operatori ricorrono alla valutazione della performance, agli utili e ai bilanci per valutare le banche. La valutazione data dall’autorità di vigilanza su sicurezza e solidità dipende dai rendiconti. BILANCIO D’ESERCIZIO DELLE BANCHE: Il bilancio è costituito da stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni del patrimonio netto, rendiconto finanziario e nota integrativa in aggiunta alla relazione degli amministratori sulla gestione. Lo Stato Patrimoniale fornisce un’istantanea di ciò che la banca possiede in termini di attività, passività e capitale proprio (espone le voci secondo ordine di liquidità decrescente e al netto delle svalutazioni). Nel Conto Economico sono indicate le principali categorie di ricavi e costi e i profitti o le perdite netti registrati dalla banca nel corso di un determinato periodo, è esposto in forma scalare con aggregazione stratificata delle voci (margine d’interesse, commissioni nette, margine di intermediazioni, risultato netto della gestione finanziaria, costi operativi, utile della operatività corrente al lordo e al netto delle imposta, utile o perdita netta d’esercizio). Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto riporta la redditività complessiva del periodo, l’effetto della variazione dei principi contabili e i movimenti nelle voci del patrimonio netto. Il rendiconto finanziario indica la capacità delle banche di generare flussi di cassa e l’impiego delle stesse risorse finanziarie nella gestione operativa, finanziaria e di investimento (può esser redatto con metodo diretto

tramite ricostruzione dei flussi generati o assorbiti dalla gestione voce per voce o indiretto mediante per somma algebrica al risultato d’esercizio delle componenti non produttive di flussi finanziari). La nota integrativa dettaglia e approfondisce le informazioni necessarie per comprendere le poste di SP e CE (giustifica redazioni non conformi alle disposizioni, è suddivisa in sezioni che illustrano singoli elementi della gestione aziendale qualitativamente e quantitativamente). Vi sono poi le relazioni della società di revisione al bilancio e del collegio sindacale all’assemblea degli azionisti (attività di ricerca e sviluppo, numero e valore nominali di azioni o quote, fatti salienti dopo la chiusura, rapporti con altre imprese del gruppo, riferimenti all’operatività, all’ambiente, al personale. I principi contabili internazionali IAS/IFRS sono volti ad armonizzare le norme di redazione dei bilanci a livello comunitario. Tali principi si applicano ai bilanci consolidati delle società quotate, delle banche, degli enti finanziari vigilati, delle imprese assicurative non quotate, e ai bilanci individuali delle società quotate, delle banche, degli enti finanziari vigilati. La Banca d’Italia ha disciplinato le forme tecniche dei bilanci bancari in conformità agli IAS e precisamente la redazione degli schemi di bilancio, della NI e della relazione sulla gestione. Il bilancio ha finalità di offrire informazioni chiare, veritiere e corrette sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della banca. Il principio di chiarezza impone l’adozione di uno schema preciso con regole riguardo l’aggiunta di nuove voci (consentito se si tratta di importi di rilievo e non riconducibili a voci già previste). La NI offre informazioni complementari necessarie allo scopo. Il principio dell’invarianza indica che i criteri adottati per la definizione dei valori in bilancio non possono cambiare tra un esercizio e un altro, vi è il divieto generale di compensazione fra partite, vi è la necessità di esporre i dati delle’esercizio precedente. Se l’applicazione di una disposizione prevista dagli IAS è incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta essa non deve avvenire e nella NI vanno spiegati i motivi di deroga. Vi è il principio di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica (una posta può essere rilevata in bilancio se è avvenuto un reale trasferimento di rischi e benefici, gli strumenti finanziari sono classificati in base alla finalità per la quale sono detenuti (negoziazione, detenzione fino a scadenza o generica disponibilità alla vendita), gli investimenti in titoli possono rientrare tra le partecipazioni solo se effettivamente detenuti con finalità di controllo o di interesse nella gestione della partecipata, gli accantonamenti ai fondi rischio nono possono essere generici, è molto più restrittiva la possibilità di capitalizzare i costi tra le immobilizzazioni immateriali, costi e ricavi connessi a operazioni di acquisto di strumenti finanziari devono essere capitalizzati se incidono sul rendimento a scadenza dell’operazione) . Per gli strumenti finanziari derivati si impone la rilevazione in bilancio sopra la riga e al fair value (effettivo prezzo al quale potrebbe essere scambiata l’attività o passività in oggetto in una transazione tra soggetti informati e non vincolati al negozio da situazioni di difficoltà).le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input usati nella valutazione distinguendo quotazioni, input diversi dai prezzi quotati che sono osservabili sul mercato e input che non sono basati sui dati osservabili. Redigono il bilancio consolidato sia le imprese capogruppo sia le banche e gli enti finanziari assimilati alle imprese capogruppo, gli enti finanziari. Il bilancio

consolidato ha la stessa forma di quello singolo, gli stessi principi e le stesse finalità, stessi criteri di valutazione (e altri ammessi e motivati). Sono consolidati con il metodo integrale i bilanci della capogruppo, delle imprese del gruppo sotto direzione unitaria, delle imprese controllate con attività creditizia, finanziaria o strumentale. Secondo tale metodo attività, passività, operazioni fuori bilancio, proventi e oneri sono riportati integralmente al bilancio consolidato fatto salvo per il valore delle

partecipazioni e i rapporti reciproci. Dopo l’attribuzione ai terzi delle quote di loro pertinenza del patrimonio e del risultato, il valore della partecipazione viene annullato in contropartita al valore del patrimonio netto come risultante nelle passività della controllate. Se la partecipazione eccede il PN la differenza è iscritta nell’avviamento viceversa se la differenza è negativa nel CE. I rapporti reciproci sono eliminati dal bilancio consolidato a meno che hanno valore diversa nel confronto con i bilanci individuali il cui residuo è in indicato in altre passività o attività nell’SP e tra gli oneri e proventi extra nel CE. Le imprese a controllo congiunto sono consolidate con il metodo proporzionale secondo cui attivo, passivo, operazioni fuori bilancio, proventi e oneri sono ripresi nel bilancio consolidato in proporzione alla quota di partecipazione. Il metodo del patrimonio netto si applica a imprese sottoposte a influenza notevole o a controllo congiunto, con esso si confronta al momento della prima applicazione il valore della partecipazione con il PN della partecipata, se esso è superiore al PN la differenza resta nelle voci di partecipazioni per la parte attribuibile a beni ammortizzabili, viceversa viene imputata nel CE. STRUTTURA DELLO SP: La maggior parte dell’attivo delle banche è costituito da attività finanziarie piuttosto che reali o fisse. La maggior parte delle passività è rappresentata da depositi e prestiti a breve. Le attività sono raggruppabili in crediti verso banche, crediti verso clienti, attività finanziarie suddivise per finalità di detenzione e altre attività. Attività finanziarie e crediti verso clienti ordinari sono i principali produttori di reddito delle banche (attività fruttifere). Tale suddivisione evidenza il rischio creditizio. Le attività confluiscono a valore netto. Sono considerate attività a breve i crediti verso banche, la cassa e le disponibilità presso banche centrali, le attività finanziarie per negoziazione. La cassa è costituita da disponibilità per far fronte alle operazioni di prelievo dei clienti. Le disponibilità presso banche centrali sono depositi liberi verso la BCN e sono usate per l’assistenza nella compensazione di assegni, nei trasferimenti di mezzi di pagamento tra banche e nella compravendita di titoli di stato. I crediti presso altre banche derivano dall’acquisto di servizi erogati dalle banche presso cui sono effettuati (banche corrispondenti) e i crediti verso banche centrali diversi dai depositi liberi (a vista o altri). I crediti verso clienti comprendono le attività finanziarie non quotate su mercato attivo verso la clientela allocate nel portafoglio crediti, i crediti derivanti da contratti di finanziamento alla clientela, obbligazioni sostituite di prestiti. I prestiti sono le attività meno liquide e la fonte principale di rischio di credito e di liquidità e se esteri comportano il rischio sovrano. Le attività con finalità di negoziazione comprendono i titoli di debito e di capitale e il valore positivo dei contratti con finalità di negoziazione. Vi sono le attività finanziarie a fair value. Vi sono le attività finanziarie detenute a scadenza. Vi sono le attività finanziarie disponibili per la vendita ove confluiscono in via residuale le attività che non rientrano in altre categorie. Vi sono i derivati di copertura e l’adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (variazioni) . Le partecipazioni sono i diritti nel capitale di altre imprese che mediante un legame durevole hanno l’obiettivo di sviluppare l’attività della banca partecipante. Sono controllate le imprese ove la

capogruppo possiede più della metà dei diritti di voto. Sono collegate le imprese ove si possiede almeno il 20% dei diritti di voto. Le attività materiali sono costituite da beni materiali durevoli. Le attività immateriali sono diritti che rappresentano costi pluriennali. Vi sono poi le attività fiscali correnti o anticipate, le attività in via di dismissione , le attività residue (sospese). I ratei attivi rappresentano crediti in moneta e misurano la quota di proventi con una liquidazione effettiva che avverrà in un esercizio successivo ma con

competenza di esercizio. I risconti attivi sono costi liquidati integralmente nell’esercizio in corso ma di competenza futura. La rilevazione dei ratei è una scrittura di integrazione (imputazione in proventi e oneri). La rilevazione dei risconti è una scrittura di rettifica (storno in oneri o proventi già contabilizzati). Le passività sono composte da vari tipi di conti di deposito e altri prestiti usati per finanziare investimenti e impieghi in prestiti sul lato dell’attivo. Al passivo vi sono le voci che formano i mezzi propri. Le passività si distinguono in termini di scadenza, remunerazione e controparte. I debiti verso banche sono costituiti da tutti i debiti verso banche esclusi quelli in titoli che sono compresi nei debiti designati di negoziazione o per i quali si è scelta la fair value option. I debiti verso clienti comprendono tutti i debiti verso clienti tranne quelli in titoli che sono raccolti nei titoli in circolazione e in debiti designati di negoziazione o per i quali si è scelta la fair value option. I fondi di terzi in amministrazione includono i fondi amministrati per conto di enti pubblici remunerati da commissioni con natura di servizio e sono inclusi nei debiti verso clienti. I titoli in circolazioni rappresentano la raccolta cartolarizzata della banca. Vi sono poi le passività finanziarie di negoziazione, le passività finanziarie valutate al fair value , i derivati di copertura e l’adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica, le passività fiscali, le passività associate a attività in via di dismissione. Vi è anche il TFR di lavoro subordinato (debiti verso dipendenti). La voce fondi per rischi e oneri comprende accantonamenti per coprire le perdite e oneri o debiti indeterminati comprendenti fondi di quiescenza e obblighi simili e altri fondi (controversie legali). E vi sono le altre passività. Figurano le riserve da valutazione, le azioni rimborsabili e gli strumenti di capitale (rappresentativi del PN diverso da riserve e capitale). Le riserve comprendono tutte le sottovoci e si prevede la deduzione del 5% degli utili da destinare a riserva legale finché esso non abbia raggiunto il 20% del capitale sociale. I sovrapprezzi di emissione sono le differenze fra importi incassati e valore nominale delle azioni. Il capitale è l’intero ammontare delle azioni emesse dalla banca. Vi sono poi le azioni proprie della banca con segno negativo e l’utile o perdita d’esercizio. STRUTTURA DEL CONTO ECONOMICO: Il CE della banca accoglie ricavi e costi derivanti dalla gestione e i profitti o le perdite netti registrati dalla banca nel corso dell’esercizio. Il CE è espresso in forma scalare evidenziando prioritariamente i ricavi e i costi di gestione ordinaria, poi sull’esposizione dell’utile/perdita dei gruppi di attività in via di dismissione. Figurano i ricavi d interessi e gli interessi passivi, le commissioni attive e passive, gli accantonamenti per le perdite su crediti, gli altri ricavi e gli altri costi, i ricavi prima delle imposte e l’utile netto che la banca ha ottenuto durante l’anno di esercizio. La composizione della attività e passività insieme con i tassi di interesse pagati o ricevuti su di esse determina direttamente i ricavi da interessi e gli interessi passivi nel CE. La maggior parte dei ricavi e dei costi riportati nel conto economica è connessa ai tassi di interesse. Nelle voci riguardanti gli interessi trovano posto secondo competenza gli interessi, i proventi e gli oneri assimilati relativi ad attività finanziarie e passività finanziarie. I ricavi da interessi rappresentano la principale categoria produttrice di reddito e sono iscritti

secondo competenza. Alcuni costi e ricavi sono riclassificati negli interessi per ottenere una corretta rappresentazione del margine di interesse (ammortamento di differenze tra costo di acquisto e valore di rimborso della attività finanziarie detenute fino a scadenza, aggi e disaggi di emissione, commissioni e provvigioni aventi natura di costo e provento dell’operazione di impiego o di raccolta, proventi e oneri relativi ai derivati di copertura). I ricavi per i servizi erogati e i costi per i servizi

ricevuti sono evidenziati nelle commissioni attive e passive. Vi è la voce di dividendi e proventi simili. Il risultato netto dell’attività di negoziazione fa figurare il salto tra profitti e perdite e le valutazioni delle operazioni classificate come attività o passività di negoziazione o in valuta. Il risultato netto dell’attività di copertura comprende le valutazioni dei proventi e gli oneri di copertura del rischio di interesse. Utili/perdite da cessione o riacquisto accoglie utili o perdite da vendite di attività finanziarie, crediti e in sede di riacquisto delle proprie passività. Vi è il saldo delle valutazioni delle attività/passività a fair value. Le ratifiche/riprese di valore nette per deterioramento evidenziano le perdite e le riprese di valore dovute a incassi o al venir meno di svalutazioni. Le spese amministrative comprendono quelle per il personale e le altre spese. Vi sono gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, le rettifiche /riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (ammortamenti su immobilizzazioni), altri oneri/proventi da gestione. Vi sono anche gli utili/perdite su partecipazioni in imprese controllate o collegate, le valutazioni delle attività materiali e immateriali, le rettifiche di valore dell’avviamento e gli utili/perdite da cessione di investimenti diversi. Vi è la voce utile/perdita della operatività corrente che esprime il risultato di gestione della banca come saldo di tutti gli oneri e proventi. Le imposte sul reddito di esercizio, proventi e oneri relativi ai gruppi di passività e attività in via di dismissione al netto della relativa fiscalità. L’utile o perdita è dato dal salto di tutti i proventi e gli oneri. RENDICONTO FINANZIARIO: Il rendiconto finanziario consente una rappresentazione schematica dei flussi finanziari che si sono generati o sono stati assorbiti nell’esercizio. Il saldo algebrico di tali flussi sommato al saldo di cassa dell’esercizio precedente conduce al nuovo saldo di cassa. nello schema si raggruppano per voci le cause che hanno consentito ingressi di liquidità e che le hanno assorbite. L’attività di investimento si riferisce a operazioni su attività a lungo termine come partecipazioni, immobilizzazioni materiali e immateriali e strumenti detenuti fino a scadenza. L’attività di provvista riguarda operazioni su capitale proprio. Le movimentazioni su altri strumenti concorrono alla formazione della liquidità netta generata dall’attività operativa insieme ai flussi di liquidità in entrata e in uscita della gestione in senso stretto (grandezze che concorrono al risultato ma non danno luogo a flussi). NOTA INTEGRATIVA: La nota integrativa ha l’obiettivo di fornire uno strumento di approfondimento di dettaglio della situazione aziendale. È redatta in migliaia di euro, contiene informazioni qualitative e quantitative ed è articolata in sezioni dedicate ad aspetti gestionali. La parte A sulle politiche contabili contiene la dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali, i principi generali di redazione, gli eventi successivi alla data di riferimento del bilancio che siano rilevanti per una interpretazione più veritiera dei risultati e per ciascuna voce, i criteri di iscrizione, classificazione, valutazione, cancellazione, rilevazione delle componenti reddituali e l’informativa sul fair value. La parte B su informazioni sullo SP e la parte C su informazione del CE contengono composizione e movimentazione

degli importi e vari dettagli che completano la qualità dell’informazione di bilancio. La parte D sulla redditività complessiva fornisce informazioni della redditività. Nella parte E su informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura la banca affianca ai dati esposti in tabella ampie parti discorsive per fornire informazioni sui profili di rischio e le politiche di gestione adottate nonché l’operatività in derivati con riferimento alle aree di rischio di credito (distinzione per crediti in bonis quindi adempienti ed esposizioni deteriorate a loro volta distinte in

sofferenze ossia crediti formalmente deteriorati, partite incagliate ossia crediti verso soggetti in temporanea difficoltà, crediti nei confronti dei paesi a rischio, crediti ristrutturati ossia verso soggetti cui è stata concessa una dilazione più lunga e rinegoziazione dei tassi ed esposizione scadute o sconfinamenti continuati), rischio di liquidità (distribuzione temporale di scadenze attive e passive), rischi di mercato (esposizione al rischio di variazione dei tassi di interesse, dei prezzi o dei cambi) e rischi operativi (disfunzioni di controllo e strutturali o di sicurezza informatica). La parte F su informazioni sul patrimonio contiene informazioni su questo compresi i coefficienti patrimoniali. La parte G su operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda riguarda informazioni inerenti a operazioni di aggregazione di imprese o rami d’azienda. Nella parte H su operazioni con parti correlate sono riportati i dettagli relativi ai compensi, importi relativi alle transazioni e parti correlate ossia imprese partecipate e dirigenti strategici. La parte I sugli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali rilevati fra altre passività o riserve. La parte L su informativa di settore è obbligatoria per gli IF quotati e richiede esposizione di dati di bilancio per settore di attività ed aree geografiche. CORRELAZIOEN FRA SP E CE: Le voci che figurano nel CE dipendono dalle attività e passività indicate nell’SP oltre che dai tassi di interesse. La correlazi...


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