Questione delle banche miste PDF

Title Questione delle banche miste
Course Economia aziendale 
Institution Università degli Studi di Udine
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Riassunto libro pecorari...


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LE BANCHE MISTE Questi aspetti sono importanti perché fanno capire quale si il quadro di insieme all'inizio degli anni 90 ma il problema non riguarda solo il sistema dell'emissione perché in questo contesto (questo spiega come mai venga introdotto il corso forzoso) si assiste alla chiusura degli sportelli della banca generale e del credito mobiliare, sono le 2 principali banche commerciali del paese, sono le banche attraverso le quali passano le grandi operazioni di finanziamento commerciale del paese, sono le banche che finanziano il commercio, sono banche che hanno una diffusione nazionale, si crea un vuoto che va colmato perché il venir meno di questi due istituti fa venir meno anche quelli che erano i servizi offerti e questo vuoto in questo verrà colmato in questo contesto dalle cosiddette banche miste. La cui nascita vede la presenza in alcuni casi ,non sempre, determinate, del capitale tedesco, degli investitori tedeschi: non è un elemento di novità perché i tedeschi guardano al nostro paese con interesse da diverso tempo e questo interesse è venuto crescendo soprattutto dopo il 1882 perché (in riferimento alla questione di Tunisi) nel 1882 l'Italia sigla La Triplice Alleanza con la Germania e l'Austria-Ungheria e questo sposta per certi aspetti il baricentro economico finanziario in direzione degli imperi centrali è espressione di nuovi equilibri non solo politici. Questo legame con la Germania si consolida dopo le 87 perché dopo 87 l'Italia entra, a seguito dell'applicazione della tariffa protezionistica in guerra commerciale con la Francia, per cui i capitali tedeschi entrano nel nostro paese. I capitali tedeschi sono importanti anche per sostenere il corso dei nostri titoli perché il corso di un titolo, come di un'azione, può essere sostenuto dalla domanda. È ovvio che quando i titoli crollano si interviene acquistandoli per sostenerne il corso idem per quanto riguarda i titoli di Stato. Quindi non è un elemento di straordinaria novità la presenza di capitali tedeschi nel nostro paese però è anche vero un fatto: qui siamo di fronte a una sorta di salto di qualità perché come scrisse Antonio Confalonieri (che è considerato uno dei massimi studiosi delle banche miste) per i capitali tedeschi in questo contesto si profila l'opportunità di compiere buoni affari finanziari. È ovvio che gli investitori esteri intervengono se ci sono delle opportunità, se i capitali possono in qualche modo avere a fronte di un rischio contenuto, una interessante redditività e in questo contesto li trovano. Ma come c'è la possibilità di fare buoni affari in una situazione di crisi? quando si incomincia a toccare il fondo, quando il corso dei titoli è crollato e si capisce che si è raggiunto il punto di minima, chi ha disponibilità compra. E in questa situazione è un po' come se ci fossero i saldi di fine stagione, vengono svenduti dei titoli e c'è la possibilità non solo di investire come accadeva negli anni precedenti per esempio in titoli del debito pubblico, in titoli obbligazionari, nella partecipazione ai consorzi per il collocamento dei titoli ma c'era soprattutto la possibilità di compiere degli investimenti diretti cioè di entrare direttamente nel capitale di rischio di società e quale migliore opportunità poteva essere offerta nell'ingresso nel capitale di rischio di società bancarie in una situazione nella quale si crea soprattutto vuoto che va colmato perché c'è una domanda di credito alla quale bisognerà rispondere perché la risposta non può essere più essere offerta da due grandi banche che non esistono più il cui portafoglio va recuperato quindi c'è un’opportunità interessante, c'è la possibilità di fare buoni affari e la nascita delle banche miste va a colmare questo vuoto. QUALI SONO LE BANCHE MISTE Quando parliamo di banche miste ci riferiamo a 4 grandi banche:

1. la banca commerciale italiana più nota l'acronimo COMIT sorta Milano nell'ottobre del 1894 nasce con un capitale di 5 milioni che verrà portato (e questo fa capire qual è il peso che vendono assumendo le banche miste nel sistema bancario del paese rapidamente) dapprima a 20 e poi a 156 milioni di lire. Come azionisti di riferimento ha un consorzio di banche tedesche, un gruppo di banche svizzere e il Credit-Anstalt di Vienna (istituto bancario austriaco). La partecipazione italiana al capitale della Comit è almeno fino al 1897 marginale, diventa significativa quando il COMIT acquisisce il Credito industriale Torinese ed entrano nuovi azionisti. 2. il credito italiano più noto come CREDIT, stiamo parlando di banche che ancora oggi sono sulla scena con denominazione diversa da prima: la Comit è il gruppo Intesa e la seconda è Unicredit (quindi stiamo parlando dei due principali gruppi bancari del paese). Il

Credit nasce a Genova nel febbraio del 95 ha un capitale inizialmente di 14 milioni che poi sarà aumentato e vede come azionisti di riferimento un gruppo banche svizzere tedesche, la banca di Genova e una banca romana che la banca Manzi & C. 3. Banco di Roma (non va confusa con la banca romana perché il primo è l'Istituto di emissione fallito il secondo è una Banca mista) non nasce negli anni 90 come la banca commerciale e il credito italiano ma nasce nel 1880 con un capitale di 6 milioni e opera i primi 20 anni come un Istituto Regionale, si occupa di credito fondiario, di iniziative immobiliari, solo in un secondo tempo, quando vengono aperte le sedi di Genova e Torino, il Banco di Roma che era legato alla curia pontificia che voleva farne una sorta di Banca delle banche cattoliche, il Banco di Roma diventa o assume le funzioni e la struttura di Banca mista. 4. L'ultimo soggetto, definito l'anello debole della catena, la più piccolina, tra l'altro quella che sparirà prima delle altre dalla scena (le altre non spariranno ma verranno travolte dagli effetti della crisi del 29 e con la legge bancaria del 36 perderanno questa specializzazione operativa diventeranno le cosiddette banche di interesse Nazionale) l'altra

è la banca italiana di sconto questa denominazione in realtà viene assunta solo nel 1914, nasce nel 1898 dalla trasformazione di una banca privata di origine tedesca in società bancaria Milanese (quindi nasce come società bancaria Milanese da un'operazione di trasformazione di una banca privata che era la banca della famiglia Weil Schott di origine tedesca) inizialmente si Dedica a investimenti mobiliari e cresce

rapidamente tant'è che nel 1904 assorbe il banco di sconto e sete di Torino, assumendo la denominazione di società bancaria italiana. Nel 1914 diventa Banca italiana di sconto. È l'anello debole perché sia dal punto di vista funzionale sia in ambito operativo, sia per il fatto che non dispone come le altre sempre di una clientela selezionata e non persegue una rigorosa politica di investimento. COSA FANNO LE BANCHE MISTE Il modello di riferimento è quello della banca universale: che cosa è e cosa fa una banca universale? È una banca despecializzata, è una banca tuttofare: opera sia con operazioni di credito commerciale a breve termine, spesso trasformato in operazione medio lungo, con la “ l'escamotage” dei rinnovi, opera sia nel breve che nel medio lungo termine, fa operazioni straordinarie per esempio operazioni di credito mobiliare acquista e vende titoli azionari, finanzia le imprese, si occupa di collocare sul mercato titoli azionari e obbligazionari, partecipa ai sindacati per il collocamento di questi titoli, è una banca despecializzata, è un modello che vien mutuato dal sistema bancario tedesco che è un sistema molto differente da quello inglese mentre quello inglese ha una forte specializzazione operativa quello tedesco sì connota per questa despecializzazione. Ed è un modello che non è visto con particolare favore soprattutto dai liberisti, penso a Matteo

Pantaleoni o Luigi Einaudi, perché non tanto e non solo perché impiegavano depositi dei risparmiatori in operazioni di finanziamento alle imprese, ma perché venivano meno a quello che è il principio cardine sul quale pioggia un attività bancaria che l'equilibrio tra la raccolta e gli impieghi (per intenderci se io raccolgo a breve devo impiegare a breve, se io raccolgo a breve e impiego a medio lungo vengo meno agli impegni assunti coi depositanti creando situazioni di rischio perché chi deposita risparmi in banca non vorrebbe che questi, che sono depositi a vista quindi io in qualsiasi momento posso recarmi allo sportello e chiederne la restituzione, non vorrebbero che questi venissero impiegati non solo in operazioni a medio-lungo termine, ad esempio per finanziare la costruzione di un impianto, ma in operazioni rischiose perché finanziare un'attività industriale è un'operazione rischiosa, le cose potrebbero andare male e potrebbe essere anche che la banca non riesce a recuperare il credito concesso, può essere che il debitore non sia in grado di far fronte agli impegni assunti con le barche e questo è un grosso problema). Questo problema andrà acuendosi nel tempo, e sarà la ragione per la

quale a un certo punto le banche crolleranno perché non solo si cimenteranno in operazioni rischiose ma si verrà creando uno strettissimo legame tra banca e Industria, un intreccio di interessi talmente stretto che banca e Industria, grandi banche miste e grandi industrie del paese, saranno indissolubilmente legate e la crisi di una porterà alla crisi l'altra. Il fatto che si sia di fronte a operazioni che presentano un certo grado di rischio lo dimostra la storia perché dopo la crisi del 29 le banche miste crolleranno, verranno salvate dal governo (siamo durante il fascismo) e si assisterà alla nascita del cosiddetto stato banchiere e imprenditore però è anche vero che le banche miste svolgono (questo lo evidenzia bene Rosario Romeo che abbiamo già citato ma ancor di più Alexander Gerschenkron) svolgono un ruolo importante, addirittura per Gerschenkron le banche miste svolgono il ruolo di fattore sostitutivo, forse il fattore più importante nello sviluppo economico del paese perché sopperisco a uno dei nostri principali problemi che è la carenza di capitali: intervengono per finanziare la nascita e lo sviluppo di alcuni comparti industriali che svolgeranno una funzione trainante in età giolittiana per esempio l'industria elettrica, l'industria della gomma, l'industria meccanica, la Siderurgia. Naturalmente sono importanti anche per il finanziamento delle industrie e dell'economia bellica. Queste banche nascono con l'apporto determinante dei capitali tedeschi. CHI VIENE POSTO ALLA GUIDA DELLE DUE PRINCIPALI BANCHE MISTE? (della banca commerciale italiana e del credito italiano) se vengono costituite direttamente con apporto di capitale tedeschi, uno si aspetta che gli azionisti di riferimento mettono alla guida dell'istituto uomini che sono espressione del capitale di rischio. Il direttore centrale della Comit è Otto Joel che era già vicedirettore della sede di Milano della banca generale che diventerà poi direttore di filiale di Genova della banca generale e poi capo dell'ispettorato della Banca Centrale. Il direttore centrale del Credito Italiano è Enrico Rava che si forma alla banca generale fino a diventare direttore generale. Quindi sono due persone la cui esperienza formativa matura all'interno della banca generale che è una delle 2 grandi banche di credito ordinario fallita, la più importante. Non sono quindi i capitali tedeschi che mandano i loro uomini in Italia, tutto lo Stato Maggiore dei due istituti proviene dagli organismi caduti (cioè della banca generale del credito mobiliare). Come mai? perché questi si portavano dietro la clientela selezionata. Questi stanno chi sono i buoni clienti delle banche fallite e se li portano dietro e non è un aspetto di poco conto perché vuol dire che gli inizi sono in qualche modo garantiti dalla presenza di buoni clienti. Il fatto che vengano messi alla guida dei due istituti, uomini che si formano all'interno della

Banca Generale di credito mobiliare, porta a considerare che le banche miste italiane siano limitate ad adottare tecniche di investimento bancario elaborato in Germania, ma non è proprio così perché è vero che banche miste italiane sorgono sul modello tedesco ma proprio per il fatto che alla guida ci sono uomini che si sono formati nel sistema bancario nazionale, ciò consente alle banche miste di avere una propria fisionomia, una propria autonomia, non è una mutazione piena del sistema tedesco è una mutazione che viene declinata in chiave italiana. LE BANCHE MISTE DI STAMPO TEDESCO In questa fase, un grande incentivo alla crescita industriale è dato dalla introduzione in Italia delle cosiddette banche miste di stampo tedesco a finanziare questi passaggi e controllare parte del sistema produttivo siderurgico. Questo sistema da una parte di gestione della produzione di acciaio viene fortemente influenzato da due di queste banche miste: 1. la Banca commerciale italiana (COMIT) 2. la banca di credito italiano (CREDIT) Queste due banche partecipano attivamente alla costituzione del trust siderurgico (aziende che si accordano di gestire in maniera monopolistica il mercato e la produzione). Quindi l'Elba e la Terni sono gestite dalla famiglia dei Raggio i cui antagonisti sono un altra famiglia di banchieri romani, Massimiliano Bondi, che tramite i suoi collegamenti con il governo e Giolitti, riesce ad avere la concessione di un altro pezzo dell'isola d'Elba in particolare a Piombino dove instaureranno un altro impianto di estrazione il cui progetto è quello di produzione dell'acciaio proprio all'Elba. Questa società si chiamerà Piombino e questa fase sarà caratterizzata dallo scontro di questi due grandi gruppi: da una parte i Raggio con l'Elba e dietro la Comit e la Credit e dall'altra invece la famiglia di Bondi con la Piombino....


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