Capitolo Ottavo Istruzione E Cultura PDF

Title Capitolo Ottavo Istruzione E Cultura
Course Storia medievale
Institution Università degli Studi di Catania
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appunti prese dalle lezioni del professore dalla 1 all'8 lezione...


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CAPITOLO OTTAVO ISTRUZIONE E CULTURA. In ogni periodo della storia era presente una élite di dotti, limitata a pochi privilegiati. Ogni forma di produzione letteraria richiedeva un buon livello di istruzione accessibile pero solo ad una minoranza maschile ed eccezionalmente ad alcune donne di alto rango. L’istruzione elitaria si basava sullo studio di discipline specifiche come le tecniche della retorica, della filosofia e della teologia. Ogni suddito dell’impero istruito doveva conoscere le tecniche della retorica, infatti, numerosi scrittori, poeti, e storici, se non facevano parte del clero erano insegnanti di retorica. La retorica si basava per lo più sullo studio di argomenti classici, di autori antichi e sulla grammatica. Il linguaggio, di registro elevato, si basava sull’imitazione dello stile e del vocabolario degli autori studiati e quindi era molto lontano dalla lingua parlata comunemente. Anche alcune opere ecclesiastiche si basavano sulla retorica secolare. Nella società bizantina la produzione letteraria e artistica si basava sul mecenatismo (si tendeva a proteggere e beneficiare artisti e studiosi sia per ragioni di prestigio che di gusto). Gli artisti bizantini lavoravano in un contesto tecnico e iconografico ben consolidato, infatti le icone bizantine non nascevano dall’ispirazione personale e spontanea del pittore e trasmettevano un messaggio iconografico dottrinale. Arte e letteratura trovarono il loro punto di incontro ne raffinato genere della discrezione e dell’elogio, in prosa o in versi, di opere d’arte o di edifici di ogni nota; infatti, ci furono moltissime descrizioni letterarie di immagini e edifici religiosi, soprattutto di importati monumenti e chiese. Vi era un’abitudine che era quella che durante le celebrazioni si pronunciavano le descrizioni ad alta voce e si incidevano dediche sulle statue e sugli edifici. All’interno della società bizantina le forme erano estremamente strutturate all’interno della quale le forme di espressioni erano fortemente limitate o formali. Le lettere retoriche erano tra le produzioni letterarie più caratteristiche che gli studiosi tendono a conservare e utili solo come fonti di informazione storica, ma in realtà queste lettere rappresentavano una civiltà che dava grande importanza alle reti di conoscenza e di amicizia, infatti lo scambio di queste lettere era una abitudine della società bizantina. I libri erano difficili da trovare e preziosi e dato che non cerano biblioteche pubbliche e i libri venivano copiati a mano. La produzione di libri veniva dipeso anche dalle scorte di pergamena, l’unico materiale che non veniva mai sostituito con la carta. Nell’ottavo secolo la cultura passo una fase di declino, la disponibilità dei libri diminuì e solo nell’ottocento la cultura rifiorì, riportando in vita alcuni manoscritti, i monasteri avevano bisogno di libri, ma solo i più grandi avevano al loro interno intere biblioteche, un esempio e quella del monastero di santa Caterina sul monte Sinai o quella del monastero di san Saba vicino Gerusalemme. Esistono dei manoscritti bizantini ancora oggi come i libri del vangelo redatti all’interno di monasteri conventi insieme a testi di carattere secolare. Tra il 12 e il 13 secolo alcuni studiosi bizantini collezionarono e curarono l’edizione di alcuni testi classici e nell’ultimo cinquantennio di storia di Bisanzio i manoscritti greci vennero portati alla luce da alcuni collezionisti italiani e portati in Italia, Giocarono un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’umanesimo. La società bizantina non era tutta alfabetizzata e il numero di Bizantini dotati di un alto livello di istruzione variava a seconda dei periodi storici ad esempio nel periodo compreso tra le invasioni arabe e la rinascita della cultura, intorno all’ottocento, pochi avevano accesso all’istruzione la maggior parte della popolazione era analfabeta perché si dedicava per lo più all’agricoltura, molti studiosi attribuirono la fondazione dell’università a Teodosio II l’istruzione superiore veniva data solo privatamente agli allievi e spesso su iniziativa delle proprie famiglie ma grazie a Teodosio II vennero istituite 31 cattedre a spese dello stato per insegnare materie come il greco, latino, la retorica, la filosofia del diritto, le lezioni venivano fatte da importi gruppi di docenti, addirittura gli studenti più ambiziosi erano disposti a viaggiare per trovare i docenti più facoltosi. Molti pagani e cristiani studiavano insieme ma

questa convivenza portava molte volte a dispute e risse nel 6 secolo, nonostante si conoscesse poco, il latino veniva studiato, e fu proprio in quell’epoca che il corpus di Giustiniano venne scritto in latino, che fin quando l’imperatore stesso non inizio ad emanare le se nuove leggi in greco, il latino rimase la lingua del diritto; inoltre anche nelle occasioni ufficiali a corte i discorsi venivano fatti sia in greco che in latino. Dal regno di Eraclio il greco divenne lingua di stato, mentre il latino veniva utilizzato solo in alcune contesti militari e cerimoniali. L’istruzione superiore inizio ad essere nuovamente disponibile a Costantinopoli dopo il periodo oscuro del 7 e 8 secolo. L’istruzione superiore fu resa ancora più accessibile nel 12 secolo da un legge emanata da Costantino IX Monomaco grazie al quale furono emanate altre cattedre per l’insegnamento di altre discipline, come il diritto, la retorica e la filosofia; l’obbiettivo primario fu la formazione dei burocrati, successivamente Alessio I Comneno emanò 3 cattedre per l’insegnamento dei vangeli, epistole e del salterio, per la formazione del clero. Queste università non potevano essere paragonate alle università occidentali, con veri propri programmi di studio e specifici regolamenti; anche gli allievi a Costantinopoli erano una quantità minore rispetto agli allievi delle università occidentali. Nella società bizantina il sistema educativo laico conviveva con l’istruzione religiosa collegata ai monasteri. Molti testi di letteratura monastica vennero prodotti da i monastici impiantistici, nei testi di letteratura monastica possiamo trovare le vite dei santi e testi didattici. I monasteri avevano bisogno di testi liturgici e copie delle strutture e in alcuni casi i testi venivano redatti dagli stessi monaci; molte furono le vite dei santi o degli asceti scritte in greco e tradotte in varie lingue. Molte sono le opere teologiche bizantine, questo perché tutti i principali vescovi divennero dei veri e propri scrittori di genesi, omelie, lettere e trattati teologici; tra questi ricordiamo Basilio di cesarea, Gregorio nazianzeno, Gregorio di Nissan che insieme ai 3 padri campadoggi produssero, in lingua greca, un enorme corpus di scritti che ebbe un ruolo fondamentale nella teologia bizantina. Veniva dato per scontato che, nella fase tarda dell’impero i membri del clero fossero anche scrittori; essi si dedicavano anche allo studio di opere classiche le avevano un’istruzione letteraria che consenti loro di conservare e accrescere il loro prestigio all’interno della società; addirittura alcuni dei loro scritti potevano competere con la filosofia antica. La filosofia poteva essere un’attività pericolosa, infatti Giovanni italo, fu condannato per aver interpretato Platone troppo alla lettera, il suo processo fu seguito da una condanna per eresia. Dopo il regno di Alessio I Comneno le opere di Platone e Aristotele vennero lette e studiate da molti intellettuali, addirittura nel 300 una serie di concili ecclesiastici condanno gli oppositori aristotelici. La filosofia divenne una parte fondamentale dell’istruzione superiore, anche se a volte correva dissidi e correva il rischio di essere messa in ombra dalla retorica. Giudizi sulla letteratura bizantina risultano essere negativi, e stata definita priva di senso dell’umorismo, noiosa e dogmatica, questa ostilità verso la cultura bizantina nasce da due fattori: il paragone con la letteratura classica e le aspettative anacronistiche (in contrasto). la letteratura di alto livello era il prodotto di una società che considerava le doti retoriche, parte integrante del bagaglio culturale dell’élite (di cui facevano parte anche i religiosi). Vi erano anche alcuni scritti di carattere tecnico, fra cui i trattati sull’arte militare, sulla diplomazia. I testi apocrifi sulla scena di cristo nell’Adeo o la dormizione della vergine che circolavano tramite monasteri si diffuse tra la popolazione in varie versioni e lingue. I testi apocalittici erano altri generi che circolavano nell’epoca bizantina: profezie e vicende l’immaginario ambientato nel futuro. Anche le leggende popolari relative all’imperatore Costantino e a sua madre Elena circolavano tra la popolazione; grazie a questi scritti Costantino e la madre Elena diventarono i simboli dell’ortodossia. Dopo la fine dell’iconoclastia si svilupparono altri tipi di leggende in cui venivano descritte le capacita delle icone miracolose (come quella di opporsi ai loro aggressori, respingere gli oggetti scagliati contro di loro o volare sull’acqua per sfuggire agli iconoclasti). gli intellettuali bizantini si riunivano per formare gruppi di lettura, il leggere ad alta voce un libro era un modo per pubblicarlo. La lettura pubblica divenne la norma e poteva avvenire sia nei saloni da ricevimento dei membri dell’élite

sia davanti alla corte imperiale o a santa sofia. La letteratura bizantina, nel 12 secolo, venne composta in una forma di greco letterario simile a quello antico, questo perché si richiedeva che la letteratura adottasse una lingua speciale difficile da apprendere e da apprezzare. Sempre nello stesso periodo comparve anche un tipo di poesia erotica in greco, oltre ai romanzi ellenistici che riflettevano ilo mondo cavalleresco occidentale trasferendolo in ambito greco. Quella di Bisanzio era una società sofisticata che traeva origine direttamente dall’età classica, cosa che nessuna altra società medievale poteva vantare. La storia dell’arte bizantina si sviluppo in alcuni paesi influenzati dalla religione e dall’architettura di Bisanzio, la storia dell’arte fu una di quelle discipline che emerse molto lentamente. L’arte e l’architettura di Bisanzio attribuivano attenzione per la loro bellezza, lusso e spiritualità e giocavano un ruolo specifico nella società. L’arte bizantina era un’arte laica e religiosa oltre che tardo antica medievale. Nel 12 secolo le firme degli artisti divennero più comuni e questo permetteva l’oro di essere più conosciuti. L’arte bizantina nacque dal mondo classico e tardo antico, diversamente dall’arte classica, quella bizantina manda una maggiore spiritualità, infatti, quello che distingue l’antichità bizantina da quella classica e proprio la spiritualità che quella bizantina emana. Mentre l’arte tardoantica e stata vista come una forma di declino. I bizantini incontrarono notevoli difficolta nell’arte religiosa e durante il periodo iconoclasta si scatenarono diverse discussioni. Gli iconoclastici pensavano che l’eucarestia fosse l’unica e vera immagine di cristo infatti, nei luoghi sacri, tra cui santa sofia, i mosaici furono distrutti e sostituiti da una semplice croce e tutte le immagini religiose furono condannata, invece, gli iconofili affermavano che le immagini rappresentavano il vero ed erano paragonate alle sacre scritture, solo nell’343 gli iconofili ne uscirono vincitori, invece, mentre gli iconoclasti non riuscirono a conquistare la popolazione e la loro forma risulto un fallimento. Le accuse degli iconoclasti contro gli artisti furono del tutto respinte dagli iconofili, i quali affermavano che non erano gli artisti ad essere responsabili delle loro opere, ma dio stesso. La vittoria degli iconofili rese il ruolo delle immagini ancora più significativo nella società bizantina; le immagini vennero utilizzate per trasmettere messaggi dottrinali dovevano avere sempre un significato e avevano la stessa importanza del testo. A volte sulle immagini, i mosaici o gli affreschi veniva scritto un testo utile agli osservatori per comprenderne il significato simbolico. Le opere bizantine coinvolgevano l’osservatore, infatti, entrare nelle chiese bizantine era un’esperienza sensoriale che coinvolgeva l’olfatto, l’udito e la vista; i fedeli si chinavano dinanzi le icone e davano loro un bacio. Nacquero nuove tipologie iconografiche e le più antiche si perfezionarono. L’arte bizantina e paragonata a quella classica e per questo veniva criticata perché diversa da quella classica ma allo stesso veniva esaltata perché in qualche modo continuava la tradizione. Una questione analoga riguardo la letteratura; molti affermavano che la lettera bizantina fosse un’imitazione della letteratura classica e andarono in cerca degli elementi classici nei testi bizantini. Vi era per chi la tendenza di privilegiare tutto ciò che era ‘’Europeo” o ‘’classico’’ e sminuire la cultura e la letteratura di Bisanzio.

CAPITOLO NONO BISANZIO E L’EUROPA I bizantini conoscevano l’Europa come uno dei tre continenti identificati nell’età classica. I bizantini, dopo che incontrarono i franchi, i normanni e gli altri popoli che partecipavano alle crociate, gli definirono “barbari” o “latini” perché vedevano se stessi come “romani”. Per la difesa di Bisanzio appariva di fondamentale importanza Durazzo come uno dei themata, tanto che i suoi governanti vennero scelti tra i parenti stretti dell’imperatore Alessio I Comneno. Ii bizantini erano consapevoli delle attività delle città-stato italiane e dell’importanza di controllare l’Italia, cosi come erano consapevoli che l’Europa occidentale aveva iniziato a rivolgere le sue mire verso l’oriente. Costantinopoli si sviluppo sullo stretto che divideva l’Europa dall’asia sul lato europeo possedeva un entroterra che sfruttava per rifornirsi di acqua e di cio che le era necessario e inoltre possedeva le aree costiere del mediterraneo orientale. Quando gli arabi

conquistavano questa varia area ad est, i bizantini volsero il proprio interesse verso nord, nord Est, anche se l’attenzione degli imperatori fu sempre divisa tra i Balcani, il nord è il tradizionale territorio Bizantino era considerato da un impero mediterraneo e si considerava erede di Roma. In realtà nell’immagine dell’Europa Bisanzio era assente e l'impero bizantino veniva visto come un’entità ambivalente dai tratti minacciosi che come alleato. Le golf nel suo saggio evidenzia la persistente assenza di Bisanzio, scatenarono rivalità e rivalità tra gli Stati occidentali partecipanti, ampliarono il divario tra Europa occidentale e orientale e dimostrarono che il futuro della cristianità ora in Europa. Bisanzio fu una nazione che nelle diverse epoche fu caratterizzata da diversi elementi tipici: una memoria comune precise caratteristiche culturali mesi di Fondazione un territorio definito un nome è una regione. Riguardo la regione Nell Europa occidentale e orientale il cattolicesimo e l'ortodossia erano i due poli intorno ai quali quotava la fedeltà. Costantino sancì la nascita del primo alfabeto slavo e della traduzione delle scritture in lingua slava, pertanto Bisanzio si schiero inconsapevolmente a favore della cristianità. Ciò permise alla Bulgaria di creare una propria liturgia utilizzando l'antico slavo ecclesiastico. Il consiglio sancì il legame della Bulgaria con Bisanzio La Bulgaria passo sotto la guida del patriarca di Costantinopoli e lo slavo ecclesiastico venne adottato come lingua della liturgia bulgara. Successivamente i rapporti tra Bulgaria e Bisanzio Si deteriorarono e vennero ripristinati solo dopo che i servi ebbero sconfitto il bulgari nel 427 426. Nel 1014 La Bulgaria cercò di rendersi indipendente da Bisanzio, ma nel 1018 Bisanzio riconquistò la Bulgaria e la trasformò in provincia bizantina. Intanto l’ortodossia era già consolidata. A Durazzo la presenza cattolica aumentava progressivamente, favorita dall’insediamento di veneziani e altri italiani. Nel tredicesimo secolo Durazzo fu contesa tra i veneziani e serbi e dal 1392 al 1501 fu controllata da Venezia e successivamente fu contestata dagli ottomani la serba ha entro in contrasto con i bizantini, contrasto che si risolse con la sottomissione della serba a da parte dei bizantini, la Serbia ha così adottò Il cerimoniale e i titoli bizantini E si risentiva dell’influsso di Bisanzio nel architettura e nella religione ortodossa. Nel decimo secolo la ricerca del prestigio internazionale da parte dell'impero bizantino si manifestò non solo nelle azioni diplomatiche, ma anche in occasioni ufficiali come il matrimonio. La diplomazia le visite e lo scambio di doti erano fondamentali per raggiungere l'obiettivo di Bisanzio di salvaguardare la propria stabilità e il suo prestigio di potenza universale. I due fattori fondamentali della politica bizantina, accettati dagli altri popoli, erano: l'ortodossia e l'idea della sovranità universale dell'imperatore bizantino. Bisanzio fu in grado di difendere i propri interessi anche con la forza. Il dodicesimo il tredicesimo secolo l'imperatore bizantino potrai protagonisti di un difficile gioco di rivalità. E contributo di Bisanzio alla formazione dell’Europa medievale e l’innegabile eredità post bizantina è visibile attraverso l'architettura ecclesiastica e manufatti religiosi l'influsso di Bisanzio non terminò con la caduta di Costantinopoli nel 1453 perché gli ottomani continuavano a riprendere numerosi elementi della cultura bizantina e le chiese e monasteri mantennero la loro funzione. L’influsso di Bisanzio non si limitava alla vita religiosa, all’architettura degli edifici sacri della tradizione popolare, ma si estendeva anche alle strutture politiche che invitavano il modello monarchico dell'impero bizantino quando gli stati ortodossi dell’Europa sud orientale vennero assorbiti dall’impero ottomano si arrivò a identificare definitivamente Bisanzio, con l'assolutismo da un lato e con la spiritualità ortodossa dall'altro l'impero bizantino è associato all'assolutismo Tipicamente orientale. L’oriente era personificato dalla Russia e da Bisanzio e appariva come un mondo arretrato, centralizzato, liberale e autocritico, in opposizione dell’Occidente che era libero e civile. Nel caso di Bisanzio però si ha a che fare con una entità che, fece parte sia della storia dell'oriente sia di quella dell’Europa. Lo studio della società bizantina come disciplina accademica ha avuto un lento sviluppo perché ci interessava maggiormente agli studi classici. Solo negli ultimi decenni Dell’Ottocento gli studi

bizantini sono emersi come disciplina accademica anche se ancora oggi lo studio di Bisanzio resta ancora marginale rispetto agli studi sull’antica classica.

Capitolo decimo- BISANZIO E IL MEDITERRANEO Il mondo tardoantico, dalla fine del terzo secolo e settimo secolo, era un mondo Mediterraneo. Roma Fini di essere la capitale politica dell'impero nel terzo secolo, ma nonostante ciò rimase il centro della tradizione e della cultura, mentre la Corte d’occidente si insediò prima a Milano e poi a Ravenna. Ne Rifondazione della città di bisanzio, ne la divisione dell'impero avvenuta nel 395 intacco la cultura romana Nel Mediterraneo e neppure le conquiste arabe del settimo secolo decisero sulla cultura mediterranea dell'epoca. I bizantini nelle diverse epoche della loro storia Sir apportarono al resto del mondo Mediterraneo dal quale facevano parte. I rapporti con gli arabi e il mondo musulmano costituiscono una parte significativa della storia di bisanzio e commerci e il trasporto merci Nel Mediterraneo tra Costantinopoli L’Africa settentrionale L’Egitto Alla Siria e la Palestina si interruppero nel settimo secolo con le prime conquiste degli arabi soprattutto quando quest'ultimi, con la loro flotta riuscirono ad espandersi ad ovest attaccando Cipro nel 649, conquistando l’Egitto nel 641 impadronendosi di Rodi nel 654 e 670 e costruendo una città araba In Africa settentrionale nel 662. Gli arabi arrivarono anche in Asia minore e nel 674 riuscirono a mettere sotto assedio Costantinopoli che si salvò per miracolo. Nel 636 ci fu il ritiro dell'imperatore bizantino eraclio. Nell’ottavo secolo Nel Mediterraneo ci furono vari cambiamenti come la costruzione di Baghdad In Iraq, La separazione dei monifisti o giacobiti, noti ance come ortodossi siriani, dai non calcedonesi, nel sesto e settimo secolo, i giacobi Riuscirono a fondare Una chiesa alternativa dotata di gerarchia, liturgia, letteratura e tr...


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