Cassese 450 Domande E Risposte Di Diritto Amministrativo PDF

Title Cassese 450 Domande E Risposte Di Diritto Amministrativo
Author Cinzia Ineppo
Course Diritto Amministrativo
Institution Università del Salento
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DIRITTO AMM.VO E I SUOI PRINCIPI (By Lucky64 ed il suo gruppo di lavoro “argo”)

Il diritto amministrativo è quel ramo del diritto che disciplina: a) il funzionamento della pubblica amministrazione; b) la pubblica amministrazione e i suoi rapporti con i privati; c) la pubblica amministrazione e il giudice amministrativo. La risposta esatta è b). Il diritto amministrativo è quel ramo del diritto che disciplina la pubblica amministrazione e i suoi rapporti con i privati. Rientrano nel diritto amministrativo, ad esempio, le norme sull'organizzazione dei ministeri, sugli enti pubblici, sulle sovvenzioni pubbliche a privati, sui servizi pubblici erogati alla collettività, ecc. Si consideri, peraltro, che non tutta l'attività della pubblica amministrazione è regolata dal diritto amministrativo: infatti, quando stipula contratti di appalto o di società, la pubblica amministrazione si vale delle norme del codice civile e, quindi, utilizza il diritto privato. Le caratteristiche del diritto amministrativo sono: a) è un diritto statale e speciale; b) è un diritto statale, regionale e ultrastatale, ma non più speciale; c) è un diritto composito, statale, regionale e ultrastatale e speciale. La risposta esatta è c). Per lungo tempo si è ritenuto che il diritto amministrativo fosse un diritto statale e speciale, sulla base di due considerazioni distinte. In primo luogo, perché, di regola, si considerava la pubblica amministrazione legata al governo nazionale e soggetta a leggi emanate dal Parlamento. Tuttavia, negli ultimi cinquanta anni, sono intervenuti alcuni cambiamenti: l'ordinamento giuridico italiano è entrato a far parte di un più vasto ordinamento sopranazionale, quello dell'Unione europea; si sono sviluppati ordinamenti globali, aperti a tutti gli Stati; sono state istituite le regioni, alle quali è stata trasferita la competenza legislativa in ordine a numerose materie, tutte relative al diritto amministrativo (ad esempio, governo del territorio, turismo, agricoltura, trasporti). A causa di tali mutamenti, l'ordinamento italiano è divenuto composito, nel senso che la sua disciplina non è più esclusivamente statale, che la sua organizzazione si innesta su quella sopranazionale europea e su quella mondiale, che le sue procedure sono in parte nazionali, in parte sopranazionali o globali, che il diritto amministrativo ha ora anche una componente regionale. In secondo luogo, perché l'amministrazione dispone di poteri che eccedono quelli che risultano dalle normali regole applicabili nei rapporti tra privati e perché, di conseguenza, nel diritto amministrativo sono presenti istituti, regole, rapporti diversi da quelli propri del diritto privato. Di conseguenza, il diritto amministrativo è speciale in quanto esso è misto o composto sia di norme e principi di diritto pubblico, sia di norme e principi di diritto privato. In conclusione, oggi, il diritto amministrativo presenta un carattere composito, sia perché è in parte statale, in parte ultra statale ed in parte regionale, sia perché ha una parte pubblicistica e una privatistica. La specialità del diritto amministrativo è rafforzata dalla esistenza di un giudice speciale. a) È vero? b) È falso? È vero. La specialità del diritto amministrativo è rafforzata dall'esistenza di un giudice proprio di questo ramo del diritto. L'ordinamento italiano, infatti, è caratterizzato dal principio del dualismo giurisdizionale (giudice ordinario-giudice amministrativo). È merito del giudice amministrativo lo sviluppo di istituti e di poteri c.d. derogatori riconosciuti alle pubbliche amministrazioni come figure soggettive privilegiate (ad esempio, supremazia, imperatività, esecutorietà). Pagina 1 di 74

Il diritto amministrativo è costituito dalle sole norme che indirizzano e limitano l'attività della pubblica amministrazione. a) È vero? b) È falso? È falso. Non può più essere accettato il sillogismo, proposto in passato dai seguaci delle teorie liberalistiche e positivistiche, secondo il quale diritto è uguale a norma dello Stato, pubblica amministrazione è uguale a esecuzione delle norme statali, diritto amministrativo è uguale a complesso delle norme statali relative alla pubblica amministrazione, perché, da una parte, è mutato l'assetto costituzionale, con la sovraordinazione del potere legislativo a quello esecutivo e la adozione di una fitta rete di norme, poste a tutela non solo dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione, ma anche di quest'ultima nei confronti del governo e dei partiti, e, dall'altra, si sono moltiplicati i centri di normazione (ad esempio, Unione europea, regioni e così via), per cui lo Stato non è che uno di essi. Oggi è possibile enucleare una nozione unitaria e di sintesi di pubblica amministrazione. a) È vero? b) È falso? È falso. Una nozione unitaria, di sintesi, di pubblica amministrazione è non solo inutile, ma anche impossibile (solo gli economisti sono alla ricerca di un carattere comune dell'amministrazione, che starebbe nel fatto che gestisce servizi senza valutazione del mercato). L'amministrazione consiste in partecipazione o collaborazione all'attività di governo (ad esempio, gabinetti dei ministri), di regolazione o di disciplina (ad esempio, il Ministero delle attività produttive), di erogazione di servizi o di mezzi finanziari (ad esempio, Servizio sanitario nazionale, Istituto nazionale della previdenza sociale - Inps), di attività di esazione (ad esempio, Ministero dell'economia e delle finanze), di attività di impresa (ad esempio, Poste italiane) e così via. Ne deriva che, più che di pubblica amministrazione al singolare, è meglio parlare di pubbliche amministrazioni al plurale. Attività amministrative possono essere svolte: a) dai soli apparati pubblici pertinenti alla persona giuridica Stato; b) dai soli apparati pubblici dei poteri statali e substatali; c) da soggetti pubblici e privati. La risposta esatta è c). Non è vero che è pubblica una amministrazione che pertiene ad una persona giuridica pubblica: da un esame del diritto positivo, infatti, si evince, da una parte, che non tutte le persone giuridiche pubbliche hanno una amministrazione pubblica (ad esempio, la Banca d'Italia) e che, dall'altra, vi sono amministrazioni pubbliche le quali pertengono a soggetti privati (ad esempio, i concessionari di servizi pubblici essenziali). Dunque, il riferimento all'appartenenza soggettiva dell'amministrazione non è sufficiente, ma occorre far riferimento anche alla natura dell'attività. La definizione secondo cui l'amministrazione consiste nella " esecuzione di leggi " è esaustiva. a) È vero? b) È falso? È falso. Si tratta di una definizione scolastica, dettata dalle preoccupazioni ideologiche proprie del liberalismo e del positivismo: infatti, in primo luogo, essa fa riferimento alla divisione dei poteri in legislativo, esecutivo e giudiziario, che ha avuto significati storicamente diversi e funzioni Pagina 2 di 74

differenti; in secondo luogo, essa non corrisponde ad alcuna fase del diritto positivo, perché la pubblica amministrazione ha sempre svolto compiti molto più che esecutivi. L'amministrazione è " cura concreta di interessi pubblici ". a) È vero? b) È falso? È falso. Questa definizione è solo una variante rispetto a quella secondo la quale l'amministrazione sarebbe " esecuzione della legge ": la cura " concreta " alla quale essa si riferisce presuppone una cura " astratta ", consistente nell'attività legislativa: la prima subordinata alla seconda, così come l'esecuzione della legge alla legge. Tuttavia, sono frequentissimi gli atti della pubblica amministrazione che non possono essere ricondotti a tale concetto, poiché sono generali ed astratti e comportano scelte politiche: si pensi, ad esempio, alle delibere del Cipe relative al piano delle telecomunicazioni, alle istruzioni di vigilanza della Banca d'Italia, all'adozione degli schemi di prospetti da parte della Consob, ecc. Va sottolineato, peraltro, come da questa definizione emerga un aspetto importante, quello della " funzionalizzazione " dell'attività amministrativa: quest'ultima, infatti, è sempre diretta ad un fine pubblico, indicato dalle norme, ed è predisposta, quindi, per la cura di un interesse, per lo più collettivo, prescelto dalle norme e per questo qualificato come pubblico. Le principali nozioni di pubblica amministrazione si traggono: a) dal diritto nazionale; b) dal diritto europeo; c) dal diritto nazionale e da quello europeo. La risposta esatta è c). Una prima nozione di pubblica amministrazione è definita nel diritto europeo e in quello nazionale, con riferimento all'area alla quale si applicano le procedure di scelta dei contraenti in materia di appalti; essa include amministrazioni dello Stato, regioni, enti pubblici territoriali, loro unioni, consorzi e associazioni, enti pubblici non economici, organismi di diritto pubblico (cioè persone giuridiche private con finalità d'interesse generale, non svolgenti attività economica, finanziati, controllati o influenzati in prevalenza dallo Stato o da altri enti pubblici); si tratta di una nozione ampia perché lo scopo delle norme che la regolano è di consentire la circolazione delle imprese in Europa e, dunque, di sottoporre il maggiore numero di soggetti pubblici o sotto comando pubblico alle procedure di bando e di esame comparativo delle offerte, per la stipulazione di contratti di appalto di lavori, di servizi e forniture. Una seconda nozione si trae dal diritto europeo e, di riflesso, da quello nazionale, in relazione al fine di individuare il debito e il disavanzo pubblico: per pubblico si intende la pubblica amministrazione, vale a dire l'amministrazione statale, regionale o locale e i fondi di previdenza sociale, ad esclusione delle operazioni commerciali, quali definiti dal Sistema europeo di conti economici integrati. Una terza nozione si trova nel diritto nazionale per soddisfare l'esigenza di delimitare l'applicazione delle norme sul rapporto di lavoro con le pubbliche amministrazioni: per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le regioni, le province, i comuni, le comunità montane e loro consorzi ed associazioni, le istituzioni universitarie, gli istituti autonomi case popolari, le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, e le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e le agenzie di cui al d.lgs. n. 300/1999. Una quarta nozione è propria del diritto europeo: questo stabilisce che la libertà di circolazione dei lavoratori non si applica agli impieghi nella pubblica amministrazione, la quale, secondo la giurisprudenza comunitaria, è caratterizzata da due tratti: l'esercizio di poteri pubblici e la tutela di interessi generali dello Stato o di altre collettività pubbliche. Pagina 3 di 74

Nozioni legali della pubblica amministrazione possono essere sia di fonte normativa sia di fonte giurisprudenziale. a) È vero? b) È falso? È vero. Le nozioni legali della pubblica amministrazione sono sia di fonte normativa (come nei casi delle procedure di scelta dei contraenti in materia di appalti, della individuazione del debito e del disavanzo pubblico e del rapporto di lavoro con le pubbliche amministrazioni), sia di fonte giurisprudenziale (come nel caso delle limitazioni alla libertà di circolazione dei lavoratori relativamente agli impieghi nella pubblica amministrazione). La posizione costituzionale della pubblica amministrazione: a) è riconosciuta a livello sostanziale; b) è riconosciuta a livello formale; c) non è riconosciuta. La risposta esatta è b). La Costituzione italiana disciplina la pubblica amministrazione in più norme: all'art. 5, secondo il quale la Repubblica riconosce e promuove le autonomie locali ed attua il più ampio decentramento dei servizi statali; all'art. 95, secondo il quale i ministri sono responsabili individualmente degli atti dei loro dicasteri; all'art. 97, secondo il quale i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione; all'art. 118, secondo il quale le funzioni amministrative sono attribuite ai comuni, salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a province, città metropolitane, regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. Inoltre, molte delle disposizioni contenute nel titolo I della prima parte della Costituzione, avente ad oggetto i diritti e i doveri dei cittadini, sono rivolte anche alle amministrazioni pubbliche: così, ad esempio, il diritto alla salute, la cui cura è assicurata dal Servizio sanitario nazionale, o il diritto allo studio, al quale provvede il Sistema nazionale di istruzione. La Costituzione si occupa della pubblica amministrazione solo in via indiretta. a) È vero? b) È falso? È falso. La Costituzione regola le amministrazioni pubbliche in modo sia diretto che indiretto. Nel primo caso, rimette alla legge l'organizzazione degli uffici, stabilisce chi ne è responsabile, detta criteri per la dislocazione delle funzioni. Nel secondo, assegna ai privati diritti rispetto ai quali vi sono o limiti dell'attività delle pubbliche amministrazioni oppure obblighi di prestazione di queste. La funzione servente svolta dalle pubbliche amministrazioni nei confronti del governo: a) non incontra limiti; b) incontra il limite della riserva di legge prevista dall'art. 97 cost.; c) incontra il limite della riserva di legge prevista dall'art. 97 cost. e quello del principio di imparzialità. La risposta esatta è c). La funzione servente svolta dalle pubbliche amministrazioni nei confronti del governo incontra due limiti. Il primo è quello della riserva di legge prevista dall'art. 97 cost., secondo il quale l'organizzazione amministrativa è sottratta al governo: questo può dettare, con Pagina 4 di 74

regolamento, l'organizzazione interna dei ministeri, ma non istituirli, sopprimerli, modificarli. Il secondo è quello del principio di imparzialità della pubblica amministrazione, che costituisce un limite alla politicità indotta in essa dal vertice politico: tale principio è ulteriormente sviluppato dalla Costituzione, nella parte in cui prevede l'accesso ai pubblici uffici mediante concorso, il divieto di promozioni non per anzianità dei funzionari pubblici che siano membri del Parlamento, la possibilità di vietare con legge l'iscrizione ai partiti politici di magistrati, militari, funzionari ed agenti di polizia, diplomatici. Il principio di sussidiarietà consente agli organismi superiori di intervenire in sostituzione degli organismi inferiori ogniqualvolta questi ultimi agiscono illegittimamente. a) È vero? b) È falso? È falso. Il principio di sussidiarietà, introdotto per la prima volta nell'art. 5 tr. Ce, è ora sancito dall'art. 118 cost., che regola la distribuzione delle funzioni amministrative: in base a tale principio gli organismi superiori (dal basso verso l'alto, province, città metropolitane, regioni e Stato) intervengono solo se e nella misura in cui le finalità dell'azione prevista non possano essere sufficientemente realizzate dall'organismo di livello inferiore e, quindi, più vicino alla collettività amministrata, il comune. Le norme costituzionali sui diritti e sui doveri dei cittadini: a) incidono sulla pubblica amministrazione in modo diretto; b) incidono sulla pubblica amministrazione in modo indiretto; c) non incidono sulla pubblica amministrazione. La risposta esatta è b). Le norme costituzionali sui diritti e sui doveri dei cittadini incidono sulla pubblica amministrazione in modo indiretto: infatti, alcune producono l'effetto di escludere interventi di amministrazioni pubbliche (ad esempio, le limitazioni della libertà personale e della libertà e segretezza delle comunicazioni possono essere disposte solo dall'autorità giudiziaria); altre consentono attività amministrative, ma stabiliscono che queste possono essere svolte solo dopo un intervento legislativo (ad esempio, art. 41, secondo cui la legge determina i programmi e i controlli per indirizzare e coordinare a fini sociali l'attività economica); altre ancora promuovono interventi amministrativi a favore della collettività (ad esempio, art. 32, per cui la Repubblica tutela la salute). I principi fondamentali del diritto amministrativo si traggono: a) dalla Costituzione e dalle leggi nazionali; b) dai trattati e dagli altri atti dell'Unione europea; c) dalla giurisprudenza dei giudici amministrativi nazionali e di quelli europei; d) da tutti e tre. La risposta esatta è d). Alcuni dei principi fondamentali del diritto amministrativo sono stabiliti dalla Costituzione o da leggi; altri sono il risultato della giurisprudenza consolidata dei giudici amministrativi nazionali o di quelli europei; altri ancora sono stabiliti dai trattati o da atti dell'Unione europea. Così come la definizione della pubblica amministrazione, dunque, i principi che reggono il diritto amministrativo sono il frutto, congiuntamente, del diritto nazionale e di quello europeo, in quanto, per effetto dell'integrazione, da un lato, l'ordinamento sopranazionale si è formato sulla base delle tradizioni comuni dei diritti nazionali e, dall'altro, l'ordinamento sopranazionale penetra in quelli nazionali.

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Rispetto ad altri rami del diritto, nel diritto amministrativo vi è maggiore necessità dell'azione ordinatrice svolta dai principi. a) È vero? b) È falso? È vero. I principi hanno un posto importante nel diritto amministrativo, anche a causa dell'assenza di una codificazione. Negli altri rami del diritto, da quello civile a quello penale, alle procedure, persino a quello costituzionale, le norme più importanti sono raccolte in modo organico in codici (o nella Costituzione). Ciò non accade nel diritto amministrativo, dove vi è, quindi, maggiore necessità dell'azione ordinatrice svolta dai principi, che reggono i diversi istituti positivi. Il principio di legalità dell'azione amministrativa rende la pubblica amministrazione indenne da qualsiasi controllo da parte di altri poteri dello Stato. a) È vero? b) È falso? È falso. Il principio di legalità sta a significare che la pubblica amministrazione è sottoposta solo alla legge, nel senso che possono essere esercitati solo i poteri indicati da quest'ultima e solo nei modi prescritti. In origine, tale principio ha definito e limitato l'autorità della pubblica amministrazione nei confronti dei cittadini; in seguito, prima, si è esteso anche ai rapporti tra amministrazione e governo; poi, ha acquisito ulteriori, più ampi significati, divenendo ora regola di funzionamento dell'amministrazione, ora disciplina dei rapporti, ora norma di organizzazione. Il principio di legalità dell'azione amministrativa: a) è implicito nella Costituzione e nel Trattato della Comunità europea; b) è enunciato espressamente dalla Costituzione; c) è enunciato espressamente dal Trattato della Comunità europea. La risposta esatta è a). È un principio non enunciato dalla Costituzione, ma implicito nell'art. 113, secondo il quale contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa. Esso, inoltre, si trae, in forma indiretta, ma in termini più ampi, dall'art. 220 tr. Ce, secondo il quale la Corte di giustizia assicura il rispetto del diritto nell'interpretazione e un controllo di legittimità sugli atti degli organi della Comunità europea. La funzione principale del principio di legalità è di tutela dei cittadini. a) È vero? b) È falso? È vero. La funzione principale del principio di legalità è di tutela dei cittadini: il Parlamento, attraverso la legge, garantisce questi ultimi, difendendoli dalla pubblica amministrazione. Peraltro, tale principio ha anche una funzione di indirizzo dell'amministrazione, in quanto assicura il funzionamento del circuito democratico: elezione popolare del Parlamento - approvazione parlamentare delle leggi - esecuzione amministrativa delle legg...


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