Confronto Caronte Dantesco E Virgiliano PDF

Title Confronto Caronte Dantesco E Virgiliano
Author Diana Franciosi
Course Letteratura italiana e letterature europee
Institution Sapienza - Università di Roma
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Summary

Confronto tra il Caronte dantesco e virgiliano...


Description

CONFRONTO CARONTE DANTESCO E VIRGILIANO Caronte è un personaggio della mitologia classica, figlio dell'Erebo e della notte, traghettatore delle anime dei morti al di là del fiume dell'Ade Acheronte per permettere a questi di iniziare la vita eterna ultraterrena. Virgilio lo descrive nel libro VI dell'Eneide, durante la discesa agli Inferi di Enea. Dante ne parla nel III canto dell’ Inferno ispirandosi alla vicenda raccontata da Virgilio. Nonostante ciò, troviamo numerose differenze nella descrizione fatta dai due poeti. Dante accentua i tratti demoniaci di Caronte e lo presenta come un “uomo” vecchio, con la barba bianca, egli scuote il remo per farsi sentire ed è aggressivo nel parlare e nei comportamenti, in quanto, quando si rivolge alle anime che attendono di salire sulla sua barca, picchia i dannati con il remo e si rivolge a loro con un linguaggio poco gentile, poiché sa che coloro che lo attendono sono peccatori a cui è destinata un’ eterna condanna. L’ accurata descrizione che Dante ci fornisce di questa creatura demoniaca è molto dinamica in quanto questa figura è molto viva e partecipe alla vicenda. La folla trepidante non è descritta dall’ autore fiorentino se non attraverso una metafora in cui ci fa capire che tutte le anime erano vogliose di attraversare il fiume e cercavano di rendersi visibili agli occhi del traghettatore. Tutti, inoltre, erano a conoscenza del fatto che se si trovavano in attesa di Caronte erano destinati solo ad una permanenza all’inferno poiché, come il traghettatore stesso anticipa ai visitatori Dante e Virgilio, è un’ altra la via che devono percorrere le anime destinate alla vita celeste, molto più confortevole rispetto alla piccola e squallida barca (con “più lieve legno”). Alla fine del canto egli si rifiuta di accogliere i due uomini e Dante sviene; al suo risveglio si ritroverà sull’altra sponda del fiume senza sapere come esserci arrivato. Nella descrizione di Virgilio ci sono delle differenze, egli non fornisce una minuziosa raffigurazione del traghettatore ma lo descrive sommariamente. Il Caronte virgiliano è prima di tutto un dio, anziano ma vigoroso(“vegliardo, ma di crude e verde vecchiezza”), ha la barba bianca e incolta, gli occhi di fiamma e un lurido mantello annodato al collo che gli pende dalle spalle. Il barcaiolo dell’ Eneide non trasporta tutte le anime che lo attendono intrepide, ma ne sceglie alcune, quelle che in vita avevano ricevuto una degna sepoltura e alle quali era stata lasciata accanto al corpo una monetina per il viaggio sull’ Acheronte da lasciare a Caronte. La folla era composta da uomini e donne di ogni età, anche fanciulli e fanciulle scomparsi prima dei loro stessi genitori; tutti cercano di farsi spazio per essere traghettati per primi oltre il fiume; è Virgilio che usa la metafora delle foglie che d’ autunno cadono dagli alberi per descrivere la folla, che poi viene ugualmente utilizzata da dante. Il caronte rappresentato da virgilio anche se all’ inizio era restio nel far salire Enea sulla sua barca, alla vista del ramoscello d’ oro immediatamente si convince che gli Dei sono favorevoli al viaggio del troiano nel mondo destinato ai defunti e lo fa salire, scacciando le altre anime che sedevano sui lunghi banchi.

PARAFRASI III CANTO DELL’ INFERNO (vv 82-99) TESTO

82. Ed ecco verso noi venir per nave 83. un vecchio, bianco per antico pelo, 84. gridando: "Guai a voi, anime prave! 85. Non isperate mai veder lo cielo: 86. i' vegno per menarvi a l'altra riva 87. ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo. 88. E tu che se' cost, anima viva, 89. pàrtiti da cotesti che son morti". 90. Ma poi che vide ch'io non mi partiva, 91. disse: "Per altra via, per altri porti 92. verrai a piaggia, non qui, per passare: 93. più lieve legno convien che ti porti". 94. E 'l duca lui: "Caron, non ti crucciare: 95. vuolsi così colà dove si puote 96. ciò che si vuole, e più non dimandare". 97. Quinci fuor quete le lanose gote 98. al nocchier de la livida palude, 99. che 'ntorno a li occhi avea di fiamme rote. PARAFRASI Ed ecco venire verso di noi su una barca (per nave), un vecchio (Caronte, traghettatore delle anime dei dannati sul fiume Acheronte. E’ un personaggio della mitologia pagana già presente nell’Eneide di Virgilio dove veniva rappresentato come un vecchio lacero e torvo) con la barba bianca per l’età (bianco per antico pelo - ipallage), che ci gridò: "Guai a voi, anime dannate! Non sperate di vedere il cielo: son venuto per condurvi all'altra riva, nelle tenebre eterne, al fuoco o nel gelo (in caldo e ‘n gelo: alcune delle pene inflitte ai dannati, le fiamme e il ghiaccio antitesi). E tu (Caronte si rivolge a Dante) che fai in questo luogo (costì), anima viva (non solo perché è ancora vivo ma anche nel senso che l’anima del poeta non è in peccato mortale e quindi ancora viva al cospetto di Dio), allontanati (pàrtiti) da questi che son morti". Ma siccome vide che non me ne andavo (non mi partiva), disse: "Seguendo un’altra strada (per altra via), approdando ad altri porti giungerai al mondo dell’Aldilà (verrai a piaggia), non qui, una barca più leggera (più lieve legno - metonimia) ti porterà" (Caronte profetizza che dopo la morte l’anima di Dante avrà un destino diverso dai dannati, perché verrà trasportata dalla velocissima barca dell’angelo nocchiero alla spiaggia del Purgatorio). E Virgilio (duca = dal latino dux, capo, guida) gli rispose: "Non adirarti (non ti crucciare), Caronte, così si vuole là (vuolsi così colà – in paradiso) dove si può (si puote), tutto ciò che si vuole e non domandare (dimandare) altro" (queste poche imperiose parole di Virgilio inducono Caronte al silenzio e al rispetto del volere divino. Da notare che Virgilio non usa espressamente il nome di Dio ma una perifrasi per riferirsi a lui). Da quel momento (quinci) si quietarono le guance di Caronte (nocchier de la livida palude nocchiero della nera palude – il fiume Acheronte è simile ad una paluda stagnante) ricoperte di lanosa barba (lanose - sineddoche), che aveva occhi cerchiati da ruote/cerchi di fuoco (infuocati)....


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