Corradini Lezione 29 V PDF

Title Corradini Lezione 29 V
Author Marty Farina
Course Letteratura Italiana
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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LEZIONE 29 Pastor fido La porzione di testo che ha la massima tangenza con l’Aminta  il coro IV atto Sebbene il Pastor Fido abbracci un orizzonte di significati decisamente più ampio di quelli dell’Aminta = tragedia classica + religiosi cristiani (che l’Aminta NON ha) Tutto questo ci suggerisce che Guarini concepisce la tragicommedia in modo diverso rispetto alla Favola Pastorale, come genere, per Tasso Nella mente di Guarini la tragicommedia è una sorta di “sopra-genere = un contenitore in grado di accogliere materiali di varia provenienza e di fonderli insieme PERO’ è anche vero ce, da un altro pdv, il Pastor Fido tutto nasce per un diretto confronto con l’Aminta e anche per la volontà di competere e correggere l’Aminta Tassiana Tutto questo emerge in maniera abbastanza evidente prendendo il coro del IV Atto. Il coro del IV Atto del Pastor Fido risponde direttamente al coro del I Atto dell'Aminta (coro famoso e celebre “O bella Età dell'oro”) Le caratteristiche formali = Che cos’hanno in comune questi 2 cori?  Il metro  il metro di questo IV coro del Pastor fido è identico a quello del I coro dell’Aminta cioè quello schema di canzone petrarchesca  Il metro è uguale  la lunghezza è uguale  Rime ma anche parole in rima  oro, latte, bosco, loro, in tappe, costo, ecc = sono tutte le stesse parole che troviamo in rima nel I coro dell’Aminta  Questa risposta si configura come una vera e propria risposta per le rime All'interno di questa cornice formale di grande somiglianza  il contenuto è “opposto” a quello dell’Aminta E’ una sorta di ribaltamento del I coro dell’Aminta MA non è un ribaltamento pure semplice NB = nel I coro dell’Aminta si parlava di Natura e di Onore   alla Natura veniva che regnava nell’Età dell'oro veniva attribuito un significato positivo  la Natura, seguire gli istinti naturali, garantisce la felicità all'uomo  all'Onore viene veniva attribuito un significato negativo  L'onore è ciò che ha reso l'uomo infelice Qui non si ribaltano semplicemente i termini dicendo che la Natura è cattiva e che l'Onore buono Ma il discorso un po' più complesso o più articolato Lettura: NB = L’incipit è identico per entrambi i cori  “Oh bella età dell’Oro” “Oh bella età de l'oro, Quand'era cibo il latte Del pargoletto mondo e culla il bosco;”  all’inizio si elencano le caratteristiche dell’Età dell’Oro “E i cari parti loro Godean le greggi intatte,”  Non c’erano predatori che minacciassero le greggi e gli agnelli appena nati (i parti) “Nè temea il mondo ancor ferro nè tosco”  Non c’erano né guerre né omicidi “Pensier torbido e fosco Alhor non facea velo Al sol di luce eterna. Hor la ragion, che verna Tra le nubi del senso, ha chiuso il cielo, Ond'è ch'il peregrino Va l'altrui terra, e 'l mar turbando il pino.”  Ora invece tutto questo non esiste più (le nubi hanno chiuso il cielo) e le navi (il pino) partono per altre terre portando guerra e morte NB = La caratteristica positiva dell’Età dell’Oro  “Pensier torbido e fosco Alhor non facea velo Al sol di luce eterna”  Il sole di luce eterna? E’ il sole della virtù che proviene da Dio OGGI invece = “Hor la ragion, che verna Tra le nubi del senso, ha chiuso il cielo,”

Se la virtù viene dal cielo MA oggi succede che il senso ha offuscato la ragione  La ragione oggi verna tra le nubi del senso/istinto  Il sole della ragione/virtù è annebbiato dall’istinto L’istinto amoroso è una nube che offusca il sole della ragione/virtù > il confine di questo ribaltamento “Quel suon fastoso, e vano, Quell'inutil soggetto Di lusinghe, di titoli, e d'inganno, C'honor dal volgo insano Indegnamente è detto Non era ancor degli animi tiranno.”  NB = Confusione  Una valutazione negativa dell’onore? L’onore come nel coro dell’Aminta è detto “inutile soggetto di lusinghe ed inganni”  Suono vano  Gli stessi termini del coro I dell’Aminta Perché? = Ciò di cui sta parlando Guarini ORA non è il VERO onore = è il falso Onore  ciò che gli uomini hanno identificato con la parola Onore  LA SEMPLICE APPARENZA Il falso onore è una semplice esteriorità = questo non è il vero onore, è il falso/fallace onore. “Ma sostener affanno Per le vere dolcezze; Tra i boschi e tra le gregge 117 La fede haver per legge, Fù di quell'alme, al ben oprar avvezze Cura d'honor felice, Cui dettava honestà: Piaccia, se lice”  Questa è la massima di Guarini  ribalta completo la massima corrispondente nell’Aminta “S’ei piace Ei lice” Aminta = se tu lo desideri/se ti piace allora è lecito  se te lo dice la natura vuol dire che è lecito/legittimo Pastor Fido = Piaccia se lice  può piacere solamente se è lecito dal punto di vista morale altrimenti non ti può piacere/lo devi escludere anche se ti attrae NB = “La Fede aver per legge”  Ecco questo è il valore massimo che viene proposto all'interno il Pastor fido = la Fede QUINDI è interessante vedere che i termini di cui si discute nel I coro dell'Aminta e nel IV del Pastor Fido sono riuniti insieme in un verso delle Metamorfosi di Ovidio  nel brano che parla dell'Età dell'oro (fonte per il I coro di Tasso e il IV di Guarini) Il verso è il verso del I libro delle Metamorfosi = vv 90 Questo verso dice che L'età dell'oro = sine legge fidem rectumque colebat = L'età dell'oro senza bisogno di legge coltivava la fedeltà e la giustizia Fidem all'interno di questo verso il primo coro dell' Aminta esplora il versante del “sine lege”  L’età dell’Oro per Tasso è l’età SENZA legge Guarini invece, all'interno di questo verso, esplora il versante della Fidem e del Rectum  L'età dell'oro coltivava questi 2 valori senza bisogno di legge/senza bisogno di una legge scritta Allora vuol dire che gli Uomini delle origini/del primo tempo del mondo erano virtuosi perché seguivano la legge morale che non era scritta ma era scolpita nel loro cuore L'uomo era giusto per natura perché la natura gli insegnava la legge morale  La sua natura gli isegnava legge morale “Alhor tra prati e linfe Gli scherzi, e le carole, Di legittimo amor furon le faci:”  si parla di legittimo amore perché non tutti gli amori sono legittimi L'età dell'oro seguiva questi legittimi amori “Havean pastori, e ninfe Il cor ne le parole:”  nessuno mentiva e tutti dicevano la verità  ciò che era nel cuore era anche nella loro parola “Dava lor Imeneo le gioie, e i baci Più dolci, e più tenaci.”  Imeneo era la divinità latina del matrimonio/delle nozze  questa fedeltà si traduce in un rapporto di coppia benedetto dal sacramento matrimoniale (fedeltà nel matrimonio) “Un sol godeva ignude D'Amor le vive rose: Furtivo amante ascose Le trovò sempre,”  uno solo godeva delle bellezze di una donna = il legittimo sposo L’Amante invece (se qualcuno aspirava ad essere amante) le trovava sempre nascoste “Ed era un nome sol marito, e vago.”  marito e amante erano la stessa cosa = non c'erano non esistevano rapporti amorosi al di fuori del legame matrimoniale

TUTTI QUESTI SONO I VALORI DELL’ETA’ DELL’ORO PER GUARINI

POI PERO’, dopo l’Età dell’Oro, = il mondo si è corrotto “Secol rio, che velasti Co' tuoi sozzi diletti Il bel de l'alma; ed à nudrir la sete Dei desiri insegnasti Co' sembianti ristretti, Sfrenando poi l'impurità segrete”  la corruzione consiste nel crearsi una doppia morale  l'apparenza è a posto ma poi di nascosto (in segreto) uno ha un comportamento impuro “Così, qual tesa rete Tra fiori, e fronde sparte, Celi pensier lascivi Con atti santi e schivi;”  culto della apparenza = la reputazione sociale Celi e nascondi pensieri lascivi con atti santi e schivi  gli atti si vedono all’esterno MA i pensieri sono corrotti e lascivi “Nè curi (e parti honore) Che furto sia, pur che s'asconda, amore.”  L’onore coincide con l’apparenza, per Guarini, è il falso Onore VS il vero onore (quello dell’Età dell’Oro) Al vero onore, il coro si rivolge con un’invocazione  l'ultima parte del coro (come l'ultima parte del coro dell'Aminta che si rivolgeva all’onore con un apostrofe invitandolo ad andarsene = Ricordati i Pastori del coro dell' Aminta dicevano ad Onore: “Ma vattene, lasciaci vivere in pace! Vai nelle regge!”) L'invito del Pastor Fido è opposto  i Pastori del Pastor Fido invitano l'Onore (Il Vero Onore) a tornare “Ma tu, de'spirti egregi Forma ne' petti nostri, Verace Honor”  Onore vero/verace “de le grand'alme donno. O regnator de' Regi, Deh torna in questi chiostri”  Chiostri è la stessa parola che viene utilizzata nell’Aminta INVECE per dire il contrario cioè “Allontanati!” “Che senza te beati esser non ponno.”  Senza il vero onore questi luoghi non possono essere beati “Dèstin dal mortal sonno Tuoi stimoli potenti Chi per indegna e bassa Voglia seguir, te lassa, E lassa il pregio de l'antiche genti.”  gli stimoli potenti del Vero Onore devono risvegliare dal sonno chi non segue questo onore per seguire invece le sue indegne e basse voglie NB = Se l'invito finale del coro dell'Aminta era il Carpe Diem  Amiamo perché la vita è breve, l'uomo vive poco e quando chiude gli occhi lo attende solo una notte eterna; l'invito di Guarini è speriamo!

“Talhor, se speme in noi non si dilegua. Speriam, che 'l sol cadente anco rinasce, E 'l ciel, quando men luce, L'aspettato seren spesso n'adduce.”  la stessa immagine del Sole Nell’Aminta l’immagine del Sole è utilizzata a contrapposizione della vita dell'uomo (come fa Catullo  il sole rinasce la mattina ma l'uomo non rinasce più dopo la morte) Nel Pastor Fido invece è utilizzato come esempio/invito alla Speranza “Speriam, che 'l sol cadente anco rinasce, E 'l ciel, quando men luce, L'aspettato seren spesso n'adduce.”  invito alla speranza la quale naturalmente è un valore Cristiano Dalla lettura di questo coro sembra abbastanza evidente che uno degli intenti di Guarini è quello di moralizzare l’Aminta  Guarini come una sorta di moralizzatore dell’Aminta Come si spiega il fatto che il Pastor fido sia stato considerato per secoli (per tutto il Seicento + nel Settecento)? Un'opera moralmente pericolosa corrompeva i costumi (in particolare i costumi delle donne e i costumi delle fanciulle)? Come si spiega questo? NB = Questa fama di immoralità in realtà non riguardava, nel 600 e nel 700, in solo il Pastor fido MA riguardava un po' tutto il genere pastorale/favola pastorale, compreso anche l’Aminta, in particolare il Pastor fido. Questa fama di immoralità nacque precocemente con l’attacco di Denores al Pastor Fido, nel 1587  l’aspetto etico della questione è presente ma è ancora in II piano

L’aspetto etico/morale emerge in I piano, negli strascichi di I° Seicento, della polemica tra Denores e Guarini = gli altri interventi (Summo, Pescetti, Ingenieri, ecc…) Nel contesto di I° 600 il Pastor Fido inizia ad essere accusato di immoralità PERCHE’ QUESTE ACCUSE? Nel Pastor Fido noi troviamo scene di questo genere: Una scena di questo genere V scena III Atto = un dialogo tra Amarilli e Corisca, la ninfa cattiva, dove quest’ultima comincia a tessere i suoi Inganni  il suo scopo è quello di levare di mezzo Amarilli, sua acerrima rivale in amore (Corisca è innamorata di Mirtillo). Corisca, in un primo tempo, sta cercando di convincere Amarilli a esporsi con Mirtillo MA il suo vero intento è quello di farla sorprendere in compagnia dell’amante  vuole farla arrestare e condannare a morte in quanto traditrice/infedele del legame con Silvio. NB = Amarilli è la promessa sposa di Silvio e la legge d'Arcadia punisce l'infedeltà coniugale con la morte della donna. Lettura di alcune battute in particolare: Amarilli dice: “ Io devo rispettare la legge che mi impone di essere fedele” MA Corsica le dice: “Tu sè troppo guardinga. Se cotali 69 Fusser tutte le donne E cotali rispetti havesser tutte, Buon tempo, à Dio, soggette à questa pena Stimo le poche prattiche Amarilli; Per quelle, che son sagge, Non è fatta la legge.”  La legge NON è fatta per quelle che sono furbe. Corisca: “Se tutte le colpevoli uccidesse, Credimi, senza donne Resterebbe il paese; e se le sciocche V'inciampano, è ben dritto Che 'l rubar sia vietato A chi leggiadramente Non sa celare il furto, Ch'altro alfin l'honestate Non è che un'arte di parere honesta.”  Ora qui si parla di Onestate = quel valore che proclamava Silvia nell’Aminta che coincide con la castità sostanzialmente Corisca QUI dice: “l'onestà non è altro che un arte di parere onesta”  la stessa cosa che dirà il coro IV Atto sul Falso onore Corisca è una rappresentante del Falso onore dice: “Non è importante essere oneste davvero! L'importante è apparire tali agli altri/apparire tali al di fuori”  l'onore che coincise con la pura apparenza Questo è esattamente il principio che poi faranno proprio i libertini del Seicento e in particolare “il principio della doppia morale”  si segue una morale pubblicamente in modo da apparire irreprensibili agli altri e poi invece, in privato/in segreto, si segue un'altra morale. Principio libertino = Principio della doppia morale Corisca per invitare Amarilli ad esporsi con Mirtillo  a essere pubblicamente infedele nei nei confronti di Silvio per poi venire condannata “Troppo breve è la vita Da trapassarla con un solo amore; […]”  La vita è troppo breve per essere fedeli a un solo amore per tutta la vita “Troppo gli huomini avari, (o sia difetto ò pur fierezza loro) Ci son de le lor grazie. E sai? tanto siam care, Tanto gradite altrui, quanto siam fresche. Levaci la beltà, la giovinezza, Come alberghi di pecchie Restiamo, senza favi e senza mele, Negletti aridi tronchi.”  il valore di una donna è la bellezza = la donna è gradita per la bellezza ma questa bellezza dura poco. La bellezza della donna è effimera e coincide solo con la freschezza  l'età giovanile Senza giovinezza = Senza beltà  la donna non è più voluta da nessuno/non è più gradita da nessuno. Quando la bellezza svanisce, la donna è come “un albergo di pecchie” cioè di api senza favo e senza miele  negletti e aridi tronchi Corisca: “Che varrebbe al leone La sua ferocità, se non l'usasse? Che gioverebbe à l'huomo, L'ingegno suo, se non l'usasse à tempo? Così noi la bellezza, Ch'è virtù nostra, così propria come La forza del Leone E l'ingegno de l'huomo, Usiam mentre l'habbiamo.” riprende il discorso del Satiro nell’Amienta (Tasso che riprendeva un epigramma dello pseudo-Anacreonte) che affermava che ciascuno deve seguire la propria natura  ciascuno

deve usare ciò che la natura gli ha dato e il Satiro in base a questo diceva: “La natura mi ha dato la forza e quindi io potendola sfruttare liberamente vado e mi prendo mi prendo ciò che desidero; Silvia” Corisca sta dicendo la stessa cosa = Il leone usa la sua forza/velocità/ferocià che gli ha dato la natura mentre l'uomo usa l'ingegno COSì noi donne dobbiamo usare la bellezza mentre l'abbiamo: “Sbrighiamoci perché la bellezza è effimera/la bellezza dura poco.” Corisca: “Godiam, sorella mia, Godiam, che 'l tempo vola e posson gl'anni Ben ristorar i danni De la passata lor fredda vecchiezza; Ma, s'in noi giovinezza Una volta si perde, Mai più non si rinverde. Ed à canuto e livido sembiante Può ben tornar Amor, ma non amante.”  Quando noi saremo vecchie non perderemo il desiderio di amare e di essere amate MA perderemo gli amanti PERCHE’ non ci vorrà più nessuno  saremo infelici perché desideriamo ancora ma non otteniamo più niente Questo genere di discorsi appaiono a qualche lettore/molti lettori profondamente immorali e di per se lo sono Guarini a queste critiche che gli vengono rivolte come risponde? Risponde nella maniera più logica  sono pensieri del personaggio (in questo caso di Corisca) e NON dell'autore. L'autore di un'opera drammatica DEVE poter rappresentare personaggi buoni e personaggi cattivi (personaggi positivi e personaggi negativi perché altrimenti come potrebbe mettere in scena la vicenda? Come potrebbe costruire un intreccio se non può rappresentare anche il male? E’ una difesa logica MA nonostante questo i lettori più severi/moralisti condannarono il Pastor fido  un esempio in un'opera famosa nel 600 vedi il saggio “L’Aminta dei moralisti e L’Aminta dei Libertini” = il giudizio di un celebre lettore del 600: Daniello Bartoli gesuita + l'opera di Bartoli “Dell'uomo di lettere difeso e emendato”. Daniello Bartoli parla delle pastorali in generale  se la prende proprio con le pastorali ovvero con tutto il genere però, leggendo questa citazione, ci renderemo conto che all'interno di questo genere ha un bersaglio privilegiato, anche se lo nomina mai. Il bersaglio designato di Bartoli è il Pastor Fido. NB = “Ma questi mettendo la lingua lor in bocca a poetici personaggi”  come dire esteriormente sono parole del personaggio ma in realtà sono pensieri dell'autore Bartoli: “Insegnano esser troppo imperfetta la natura che si inchinevole ai piaceri d'amore mentre la legge vieta il procurarli o troppo dura e ingiusta la legge che repugna alla natura”  Questa è una citazione/allusione a un'altra scena del Pastor fido, quella precedente rispetto a quella che abbiamo appena visto = IV scena III Atto IV Scena III Atto Amarilli dice esattamente quello che Bartoli ammonisce: O è sbagliata la natura o è sbagliata la legge perché sono in contrasto l'uno con l'altra. La Natura vorrebbe che lei amasse MA la Legge invece le vieta di amare liberamente perché legata da un rapporto di fidanzamento con Silvio. Sono citate parole di Amarilli e dunque parole del Pastor Fido Bartoli: “Questi che per espugnare una costante onestà delle vergini raccordano loro (ricordano loro) che la bellezza sfiorisce con gli anni e che col bello si perde l'amabile onde anche altri le cerca”  questo proviene dalla battuta di Corisca Bartoli: “Che indarno (che invano) canuto si sospira ciò che biondo si ricusò (tu da giovane rifiuti l'amore ma quando sarai il vecchio lo rimpiangerai) che una vita si prevede un solo amore non basta (sempre parole di Corisca) che l'onestà altro non è che un’arte di parere onesta (ancora Corisca). Questi pestiferi dogmi, questi veleni spremuti dall’ingegno, stillati dalla mano, sparsi dalla penna d’un uom cristiano (cioè un uomo che dovrebbe essere cristiano  l'autore il Pastor fido MA anche tutti gli autori delle favole pastorali in generale)

Bartoli: “Qual’altro effetto hanno che rendere tanto più facile il peccare quanto più lo persuade il credere che questo sia anzi colpa, per non dir legge di natura, che vizio di volontà?” NB = ATTENZIONE = Questo è un punto importante perché sta dicendo due cose sulle pastorali, e il Pastor fido in particolare, sono pericolose per due motivi: 1) Con la scusa di emulare i comportamenti umani, insegnano comportamenti sbagliati  insegnano il libero amore, in parole povere 2) Altro motivo più grave = Persuadono il lettore che la colpa/il peccato non è evitabile perché è legge di natura. Questo è l'aspetto più insidioso di tutti  la giustificazione del male  la giustificazione del Peccato che NON è colpa MA legge di natura QUINDI io non posso evitarlo  questo è l'aspetto peggiore volerlo Bartoli si scaglia anche contro i difensori di questo genere di opere che dicono: “Sono solo parole. Perché scandalizzarsi? Sono puri diletti della mente e non diletti del corpo” Bartoli è implacabile e dice: “Questo non è diletto solo dei pensieri. Questi non sono amori platonici MA sono amori epicurei cioè amori carnali/sensuali” NB = Questo è il parere li Daniello Bartoli  Tutti non la pensavano allo stesso modo però questo giudizio “Dell'uomo di lettere difeso ed emendato” è abbastanza indicativo di un modo di pensare parecchio diffuso. La favola pastorale nel 600 diventa un genere spesso considerato pericoloso perché insegna i cattivi costumi, comportamenti immorali e sbagliati MA NON tutti la pensano in questo modo Tornando al testo del Pastor Fido  Ultimo Coro Come anche l'ultimo coro, in qualche modo, contiene un ribaltamento dell'ultimo coro dell'Aminta (coro V Atto). L’ultimo coro dice: “Oh fortunata coppia, Che pianto ha seminato e riso accoglie […]”  Dopo la sofferenza si gode la gioia  il passaggio dalla sofferenza alla gioia Riprende le parole dell’ultima scena dell’Aminta = Elpino che parla al coro = la sofferenza rende più dolce la gioia/la felicità che la segue “Quello è vero gioire, Che nasce da virtù dopò il soffrire.”  SE l’ultimo coro dell’Aminta diceva: “Io NON voglio soffrire per amore perché voglio ottenere il piacere/la ricompensa subito o dopo poco tempo! Elpino non annoiarci con questi discorsi sull’esse...


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